Ricordo che un annetto fa si discuteva di overload informativo riferendoci ad un bel libretto di Giuliano Da Empoli che da allora ho sempre a portata di mano. Oggi leggendo questo bel post di Mauro Lupi ho apprezzato moltissimo l’idea della trasformazione da cittadino informato (una chimera in effetti) a quella ben piu’ stuzzicante di cittadino monitorante. L’idea molto affascinante di Michael Schudson e’ contenuta in un articolo della Prof. Andreina Mandelli su Mymarketing. Il succo del discorso e’ questo:

Occorre superare, Schudson dice, l’ ideale astratto del “cittadino informato”, cioe’ del cittadino che deve essere informato su tutto per poter partecipare con razionalita’ alla vita pubblica. Il cittadino puo’ limitarsi, in questo nostro mondo pieno zeppo di informazioni, ad essere monitorante (monitorial citizen). Deve, cioe’, fare scanning dell’ ambiente che lo circonda, in modalita’ a basso consumo cognitivo, ed essere pronto a diventare attivo, solo quando il suo intervento sia rilevante.

Tutto cio’ sta in effetti gia’ accadendo e importanti sono le specificazioni di Mauro su strumenti di monitoraggio che per noi sono ovvi (come i feed RSS) ma che per certi “esperti” sembrano esserlo invece assai meno. A tale proposito il PDF della professoressa bocconiana, beh insomma….si puo’ anche non leggere.

2 commenti a “CITTADINI MONITORANTI”

  1. Pier Paolo dice:

    Eccoquello che io ritendo il classico esempio di una idea interessante trasformata di colpo in una cazzata. Perdona il termine, massimo. " Il cittadino puo' limitarsi, in questo nostro mondo pieno zeppo di informazioni, ad essere monitorante".

    Il cittadino PUO' LIMITARSI? Come dire che finora si è impegnato davvero molto di piu', informandosi attivamente, e ora si potrà  tirare un bel sospiro di sollievo, tirare i rami in barca e aspettare che l'informazione arrivi da sè, e monitorarla? E io che pensavo che, se la democrazia in questo e altri paesi, è in crisi è proprio colpa della mancanza di voglia di informarsi, di cercarsi attivamente le proprie fonti di informazioni, e possibilmente fare informazzione: telestreet, attivismo mediatico, uso di cellulari e blog per documentare qualsiasi fatto, da piu' punti di vista, indipendenti, incensurabili, sempre presenti perchè dovunque. Ma con occhio critico, sempre facendo attenzione che la fonte sia sempre attendibile, controllare, verificare. Certo, ben vengano i feed rss, ma se rischiano di trasformarsi in una nuova forma di dipendenza, se viengono scoperti da chi cerca di manipolare l'informazione e l'opinione pubblica rischiano di perdere la loro genuinità  e diventare canali di controllo mediatico. Attenzione ad auspicare facili soluzioni, le buone soluzioni non sono mai facili…

  2. Pier Paolo dice:

    Mi scuso x gli errori, ero (sono) di fretta.