Repubblica di oggi si occupa con un lungo articolo della vicenda del prestito bibliotecario gratuito. Che se ne sia parlato estesamente sui blog italiani i gionri scorsi e’ ovviamente una casualita’.

8 commenti a “AMPLIFICAZIONI”

  1. Andrea dice:

    Ma scusate, qualcuno ha visto 'sta direttiva, o è una leggenda metropolitana divulgata via blog, che come al solito (vedi donna-bambi) Repubblica riprende e amplifica?

  2. Gino dice:

    Bravi! Però che du' gran palle che fate venire a far notare ogni duepertrè che voi blogger ce l'avete più lungo di quelli della carta stampata.

  3. .mau. dice:

    Andrea: e provare ad andare a seguire il primo link messo da Massimo, quello al blog di Lorenzo de Tommasi?

    http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=IP/04/60|0|RAPID&lg=IT

  4. Paolo Graziani dice:

    Da quando mondo è mondo gli eserciti sono più lenti a muoversi rispetto alle truppe d'assalto.

  5. Andrea dice:

    .mau.: Mo' vedo

  6. Fabio Metitieri dice:

    Si', penso che sia una casualita'. Della cosa si sta parlando molto in diversi ambiti da almeno una settimana, per esempio sulla lista dei bibliotecari italiani, dove tra 3.800 iscritti e' probabile che qualcuno abbia contanti con la carta stampata…

    Sempre pronti a montarvi la testa, eh?

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  7. Fabio Metitieri dice:

    Letto l'articolo di Repubblica. Un'intervistata e' di Aib, mentre Marandola di soito interviente sulla lista dei bibliotecari, Aib-cur. Laonde, direi che si sono mossi i bibliotecari e che i blog non c'entrano per nulla, sorry.

    Ciao, Fabio.

  8. Fabio Metitieri dice:

    E non hanno ottenuto molto neppure i bibliotecari, dato che uno di loro oggi commenta:

    >Personalmente non ho seguito tutta

    >la rassegna stampa seguita alla

    >giornata di mobilitazione di Cologno.

    >Se (come vorrei non fosse) l'unica

    >"eco", sui media, della giornata di

    >mobilitazione di sabato scorso,

    >fosse questo articolo de La Repubblica,

    >credo che sia un segnale abbastanza

    >inquietante sul futuro che attende la

    >pubblica lettura, le biblioteche, e la

    >stessa cultura italiana.

    Ciao, Fabio.