Due cose mi colpiscono leggendo le cronache e i commenti sul più grande disastro informatico occorso al pianeta dai tempi in cui l’informatica è nata ed ha occupato il mondo. La prima è quella dei molti che ammoniscono: “Ehi, non è colpa di Microsoft ma di un software esterno che ha bloccato i sistemi Windows”. È forse spiacevole doversi rendere conto che invece buona parte del problema è proprio Microsoft: il mondo ha scelto di girare su un sistema operativo inadeguato (da sempre): a questo sistema operativo e ai suoi antivirus abbiamo affidato parti importanti delle nostre vite. La seconda è quella dei molti filosofi del rallentamento tecnologico che ammoniscono oggi sui rischi giganteschi della grande rete mondiale. A nessuno di costoro – sospetto – verrebbe mai in mente di utilizzare le navi per i propri spostamenti intercontinentali perché gli aerei possono cadere. E di non utilizzare poi nemmeno le navi dopo aver scoperto che le navi possono affondare. Rimanere immobili – insomma – è da sempre non solo la soluzione più sicura ma anche quella più semplice da vendere in giornate come queste.



Oggi nel corso di SkyTg24 è andato in onda un finto servizio giornalistico (in realtà una marchetta ad un inserzionista) sulla collaborazione fra una casa automobilistica e Croce Rossa. Qualche giorno fa, sempre dentro il TG di Sky, c’era una pubblicità occulta al fotovoltaico di Eni anch’essa camuffata da servizio giornalistico. È un vero peccato questa specie di piccolo tentativo di circonvenzione di incapace, è un peccato soprattutto per il lavoro di decine di bravissimi giornalisti ed inviati di quel TG che non meritano tutto questo. Da tempo ormai è imbarazzante anche la copertura che Skytg24 fa della politica italiana offrendo ogni giorno un panino fatto di piccoli palcoscenici a politici mediocri di schieramenti contrapposti sempre, più o meno sottilmente, con l’occhio strizzato al governo in carica. Sotto gli occhi di tutti, passo dopo passo, un ottimo strumento informativo si sta trasformando nell’ennesimo noioso megafono propagandistico del potere.

05
Lug

Ho quasi smesso di seguire le partite a Wimbledon. Passo tutto il tempo ad ammirare le evoluzioni e la simmetria plastica e perfetta dei raccattapalle.

Al TG Rai di domani il ministro Sangiuliano non sarà più solo acuto e intelligente e per questo ammirato dalle folle e ricoperto dagli applausi del pubblico, ma anche alto, affascinante, senza occhiali e con moltissimi capelli. La tecnologia esiste e qualcuno la utilizzerà.

Sulla notizia del DJ di Casapound assunto in Rai l’unico argomento del centro sinistra al riguardo, un argomento sdrucciolo non so quanto utile alla causa, sarebbe: “i vostri impresentabili sono più impresentabili di quelli che a suo tempo abbiamo sistemato noi”. Una differenza tutto sommato piccola, che si inserisce nell’ordine naturale delle cose di un mondo in via di precipitazione.

25
Giu

Sono contento per la liberazione di Julian Assange. Lo sono per due motivi. Per Assange stesso, ovviamente, e un po’ anche per me che non dovrò più in futuro incrociare fieri editoriali intenzionalmente disinformati su Assange da parte delle peggiori firme del giornalismo italiano.

Il principale leader del centro sinistra da quando seguo la politica io è stato Massimo D’Alema. Una persona di una modestia intellettuale considerevole.

Il principale leader del centro destra da quando seguo la politica io è stato Silvio Berlusconi, Una persona dalla notevole modestia intellettuale.

Il principale leader sindacale da quando seguo la politica io è stato Maurizio Landini. Una persona che è il manifesto della modestia intellettuale.

Così o la modestia intellettuale è un requisito fondamentale per emergere nel panorama politico italiano oppure il caso gioca a volte scherzi davvero strani.

Avete votato i fascisti e ora vi meravigliate che si comportano da fascisti alla (quasi) luce del sole.

(E se anche non li avete votati li avete tollerati, minimizzati, presi in giro bonariamente al suono di canzoncine divertenti. Oppure li avete considerati interlocutori uguali agli altri, li avete accettati con un sorriso di superiorità, come fanno sempre i sani democratici fino a cinque minuti prima di essere privati della loro sana democrazia).

Nel processo di inesorabile trasformazione di Twitter (che da tempo ha cambiato nome) in una macchina propagandistica a disposizione del miglior offerente la scomparsa della visibilità pubblica dei like ai singoli tweet annunciata da Musk nei giorni scorsi è una mossa non solo logica ma anche necessaria. In mano ai peggiori, ogni giorno di più.