Par di capire che la legge elettorale prossima ventura è nella mani da una parte di gente dello spessore di Denis Verdini, dall’altra di un PD che con Anna Finocchiaro ieri ha espresso con chiarezza su Twitter quello che un po’ tutti sapevano, cioè che nemmeno lore desiderano l’impiccio delle preferenze ma desiderano organizzarsi da soli la lista dei candidati. La foglia di fico ovviamente è il lasciar intendere che forse, chissà, magari, può darsi, i candidati del partito possano essere scelti attraverso le primarie e non attraverso il geniale cocktail partorito da Walter Veltroni la volta scorsa. Che l’unico che continui a strillare la necessità di ristabilire le preferenze sia Pierferdinando Casini è una cosa che fa venire le lacrime agli occhi.


p.s. “Il PD vuole che i cittadini scelgano gli eletti” è una tautologia niente male.

23 commenti a “Preferisco di no”

  1. Giorgio Baresi dice:

    Spero si riferisse ad un sistema maggioritario…

  2. PAdBN dice:

    Beh, se si parla di uninominale, secca o a doppio turno, con un solo candidato a collegio, non ci vedo niente di strano o contraddittorio…

  3. massimo mantellini dice:

    @giorgio http://www.partitodemocratico.it/doc/239326/legge-elettorale-finocchiaro-preferenze-poco-trasparenti-pd-per-collegi.htm

  4. Paola Barbagallo dice:

    Le parole di Anna Finocchiaro hanno davvero fatto cadere le braccia e squarciato il velo che ancora offuscava una “vecchia” signora come me da sempre impegnata politicamente (si fa politica a scuola, nel volontariato,nella vita quotidiana) e che si sforza di credere nei partiti, di non cadere nel qualunquismo del “sono tutti uguali”. E’ difficile però continuare a crederci anche se su twitter sto facendo del mio meglio, sollecitata da Lucio Cincinnato e dallo scipero della fame dell’on. Giachetti (per inciso tranne che sul web non ne parla nessuno nemmeno fra i suoi compagni partiti, almeno a me non è capitato di leggere di solidarietà da parte non dico dei big ma almeno dai giovani) per martellare chi di dovere sulla necessità di operare subito per cambiare l’obbrobrio del porcellum ma ho pochi “seguaci” e spesso i big dei partiti o dei giornali non mi rispondono neppure. Non importa si continua con la speranza sempre più flebile che qualcosa si muova. Che Casini solleciti a me personalmente mette i brividi perchè sono ben lontana dal suo modo di vedere le cose (specie sui diritti civili) e credo anche lui voglia il suo bel tornaconto. La paura è che davvero Grillo stravinca e poi come si governa?

  5. Geppo dice:

    L’unica è l’uninominale a due turni.
    Con le preferenze ciccia fuori il voto di scambio, con i nominati da qualcun’altro cicciano fuori i politici obbedienti al nominante o direttamente l’accordo di scambio con il partito per far nominare tizio

  6. Wilson dice:

    Purtroppo non è una tautologia, ma semplicemente un enunciato falso (almeno se per “il PD” si intendono i dirigenti).
    Se insistono con la truffa dei collegi voto UDC (e preparo le valige, perché in paese governato da quelli non si può campare).

  7. Alex dice:

    “gli eletti” sono quelli che vengono votati dai piu`, e siccome sono i cittadini a votare, e` una tautologia. Per fortuna, siccome tutto deve cambiare perche` tutto rimanga com’e`, abbiamo la certezza, ora che sappiamo che tutto rimane com’e`, che in realta` sta per succedere un grandissimo cambiamento.

  8. Signor Smith dice:

    In un mondo normale i cittadini eleggerebbero gli scelti (dal partito). Ma…

  9. andrea61 dice:

    Scusate ma prima del Porcellum mica era diverso da come dice la Finocchiaro. Il Senato e il 75% della Camera erano definiti su collegio uninominale per cui potevi solo votare il nome scritto sulla scheda. Il 25% della Camera era sí su base proporzionale ma con il listini indicati dalle segreterie. Cosí alla fine su 945 eletti, non piu di 8-10 si erano guadagnati il seggio con le preferenze conquistate sul campo.
    Eppure allora nessuno protestava……

  10. Pier Luigi Tolardo dice:

    Alle Comunali e alle Regionali è previsto il voto di preferenza, in leggi elettorali regolarmente approvate dai Ds e dalla Margherita, partiti che hanno dato vita al Pd.
    Introdurre delle primarie obbligatorie per decidere chi va in liste bloccate è un pannicello caldo: alle primarie partecipa solo chi è più politicizzato ed è una parte minima dell’elettorato.
    Se non si può tornare al Mattarellum o passare al maggioritario a doppio turno alla francese è chiaro che si deve introdurre almeno una preferenza con buonapace della Finocchiaro.

  11. Wilson dice:

    @andrea61 io protesto dal 92 e a vent’anni di distanza mi sembra di poter dire che i sistemi maggioritari hanno effetti ancora peggiori di quelli che pensavo.
    Promettevano governabilità, riduzione del numero dei partiti e minor peso dei partitini, maggiore possibilità di scelta dei cittadini.
    Abbiamo avuto:
    – Governi longevi, ma completamente paralizzati
    – Moltiplicazione oltre l’immaginabile dei partiti
    – Potere di ricatto enorme per partiti con meno dell’1%
    – il “parlamento dei nominati” (il porcellum è arrivato dopo).
    – Una divisione suicida del paese in due fazioni divise da odio sempiterno (e ha ragione Bersani a dire che ricucirla è la priorità n.1)
    – Governi con meno del 45% dei consensi (quindi con un 55% di elettori che hanno votato altri e pronti a “indignarsi”)

    Basta pagliacciate: alleanze dopo il voto (quindi alla luce del parere degli elettori, non imposte agli elettori prima che si potessero esprimere) e rappresentatività. Se l’esito elettorale è un pareggio ogni alternativa alla “grande coalizione” non è in grado di governare (contro mezzo paese), non importa quanti senatori possa nominare.

    ps: per chi vuole il doppio turno: volendo usare i collegi, ci sarebbe un sistema che costa meno e non ha le anomalie che vediamo in alcuni ballottaggi, almeno proponete quello: http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_elettorale_australiano

  12. gregor dice:

    É falso dire che il maggioritario è fallito nel dare governabilità, è “fallito” perchè i partiti al governo erano una “ciofeca” (vedi pdl e Unione del 2006). Con partiti seri l’italia decolla..

  13. Enrico dice:

    Finocchiaro? non è quella beccata mentre si faceva fare la spesa dalla scorta? e che si è difesa dicendo: ma io non l’avevo chiesta? e noi dovremmo anche stare ad ascoltarla?

  14. andrea61 dice:

    Il maggioritario ha fallito perché ha mantenuto le debolezze del proporzionale. Il fatto che le maggioranze elettorali fossero in balia del piú piccolo dei partiti é la prova provata che il proporzionale in Italia puó avere effetti devastanti. Costruire un sistema maggioritario in un ambiente polipartitico senza norme antiribaltone o introducendo la sfiducia costruttiva significa iniettarci tutti i mali stranoti del proporzionale, ma addossare quei difetti al maggioritario é un errore madornale.

  15. cesare dice:

    Francamente non vedo nulla di particolarmente clamoroso (o scandaloso) nel tweet di Finocchiaro. Non ha detto che il pd vuole le liste bloccate, ha semplicemente ribadito l’ovvio, quanto si sa da tempo (magari verificheremo quanto poi il pd rimarrà fedele alla sua proposta…).

    La proposta di legge elettorale del pd è qui

    http://www.partitodemocratico.it/doc/216408/legge-elettorale-la-proposta-del-pd.htm

    Parla chiaro: collegi uninominali maggioritari a doppio turno per il 70% dei seggi. Quel modello è ovviamente antitetico ad uno basato sulle preferenze, che hanno una loro ragion d’essere per lo più su un terreno prevalentemente proporzionale. E infatti Casini, prima ancora che essere il paladino delle preferenze, lo è del proporzionale!

    Come qualcuno ha fatto notare, il sistema proposto dal pd, riporterebbe a grandi linee al mattarellum; se si vogliono le preferenze (abbinate al proporzionale, alle liste, etc.) si torna invece alla prima repubblica, magari riesumiamo pure Longo e Altissimo che cantano vittoria per lo 0.2% in più.

  16. daniela dice:

    La cosa che continua a lasciarmi di sasso ogni volta è questa continua cecità da parte dei politici. Ma non si rendono conto di quei passi che noi cittadini gli richiediamo per riprendere in considerazione la politica? E che se non si muovono in quella direzione ma continuano a sentirsi superiori, non fanno che fare il gioco di Grillo (che Dio ce ne scampi) e ne va del loro posto? Ma vivono in un altro mondo, su altre frequenze? Boh … sono veramente basita.

  17. alessandro dice:

    e che se no ci va da sola all’ikea la prossima volta

  18. se-po dice:

    Se il sistema elettorale fosse un programma che estraesse a sorte i parlamentari dall’elenco degli aventi diritto al voto, avremmo più possibilità di ottenere persone competenti.

  19. Claudio dice:

    La Finocchiaro e la sua bella combricola di amici di merende ha semplicemente rotto il cazzo!

    E scusate se ho detto rotto.

    Questi non hanno capito che la gente è esasperata. Io di vedere questi ancora al governo non ho assolutamente voglia. Questa che è una eletta, non si sa bene da chi, che prende soldi pubblici, che lavora nel pubblico, per il cittadini, che si rifiuta di capire che un sistema elettorale DEVE avere le preferenze è da prendere a mandare all’ILVA a lavare le vasche di decantazione.

    Basta davvero BASTA!

  20. Pier Luigi Tolardo dice:

    Chi dice che le preferenze ci riportano al clientelismo dovrebbe semplicemente chiedere l’abolizione delle elezioni….
    Più preferenze in alcune regioni portavano a fenomeni di controllo del voto è un fatto ma solo con l’avvento del proporzionale unito alle preferenze nel 1919 abbiamo avuto la fine dell’Italia dei Notabili.
    Il maggioritario nelle 2 versioni Mattarellum e Porcellum ha fatto sì che la rappresentanza viene determinata da pochi leader più o meno democratici che decidono la lista bloccata o di candidare chi deve assolutamente uscire nei collegi più favorevoli.
    Ora se il Pd riesce a far votare il maggioritario a doppio turno chapeau ma se non riesce bisogna assolutamente tornare alle preferenze. Senza preferenze non avremmo mai avuto nemmeno i pochi deputati operai, sindacalisti, artigiani, coltivatori diretti, senza preferenze non avremmo avuto deputati dissidenti rispetto alla linea maggioritaria del Partito o critici verso il segretario, senza preferenze cioè senza competizione interna ai partiti abbiamo partiti di yesmen, di gente che non vuole ascoltare e rapportarsi quotidianamente con l’elettorato che sarà faticosoe un po’sgradevole maè la democrazia…

  21. Sinigagl dice:

    Adesso la Finocchiaro non è capace di usare Twitter ma è evidente che parlava di COLLEGI UNINOMINALI!
    Qui qualche illustre parere: https://www.facebook.com/notes/paolo-sinigaglia/preferenze-no-collegi-uninominali-s%C3%AC/10150957018537736

  22. Enrico dice:

    Chi dice che le preferenze ci riportano al clientelismo dovrebbe semplicemente chiedere l’abolizione delle elezioni…

    Siamo sulla buona strada, chi ci governa non è stato eletto e non rappresenta nessuno, la colazione che sostiene sto governo non esiste nella realtà politica e ancora non sappiamo cosa accadrà nel 2013.

  23. Claudio (un altro) dice:

    @Pier Luigi

    Va bene allora non scegliamo nulla, decidiamo di farci condurre da un branco di fenomeni.

    Mi sembra abbastanza evidente che sia il – sistema sbagliato -, dico le persone che lo compongono eletti e elettori, e non la procedura elettorale.

    In un paese civile, dove i voti non si comprano e non si vendono, il sistema elettorale ti da la possibilità di dare il TUO voto a chi decidi TU. Qui in Italia tu dai il TUO voto e poi uno come Bersani, Casini, Alfano, decide che farne; contento tu Pier Luigi contenti tutti, no magari tutti no.