Vedo che il senatore Giulietti ha rilasciato la seguente nota:


“Esprimiamo soddisfazione per la sentenza in favore di Carlo Ruta. La Corte di Cassazione ha dissolto come neve al sole il tentativo di
procedere, attraverso l’uso surrettizio del reato di stampa clandestina, alla condanna del blog dello storico Carlo Ruta che aveva pubblicato importanti documenti sulla mafia”. Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. “Si tratta di una sentenza importante e che stronca sul nascere qualsiasi tentativo di tornare a colpire nel futuro blog e siti attraverso un’interpretazione strumentale della legge sulla stampa del ’48 e della nuova legge sull’editoria del 2001. In ogni caso per evitare qualsiasi equivoco, anche per il futuro, in occasione della ridefinizione della legge sull’editoria annnunciata prioprio in queste ore dal sottosegretario Peluffo presenteremo insieme all’on Vincenzo Vita provvedimenti abrogativi specifici, e anche tali da evitare che qualche altro magistrato possa essere indotto in tentazione in futuro”.



Il senatore Giulietti è probabilmente, in quanto estensore insieme a Vannino Chiti della legge 62/2001, il principale responsabile politico della condanna in 1° e 2° grado di Carlo Ruta. La definizione di “prodotto editoriale” contenuto nella sua legge ha consentito al giudice di Modica e alla Corte d’appello di Catania di equiparare un blog ad un giornale cartaceo. E non si può nemmeno dire che il Senatore non lo sapesse: undici anni fa, quando la norma fu approvata 55.000 persone firmarono una petizione nella quale si chiedeva agli estensori di quella legge di cambiare quel comma sciatto e troppo vago. Non furono ascoltati. Ora Giulietti ci informa che insieme a Vincenzo Vita presenterà non meglio specificati “provvedimenti abrogrativi specifici”. E questo senza nemmeno accennare un minimo di dolente autocritica.

La nemesi perfetta per il Senatore Giulietti sarebbe che alle prossime elezioni non fosse rieletto, che tornasse a fare il giornalista e che un magistrato lo condannasse, senza che lui ne avesse colpa, in virtù di quella stessa cattiva legge di tanti anni fa.

6 commenti a “La nemesi di Giulietti”

  1. andrea61 dice:

    Giulietti era sindacalista di lungo corso per cui é probabile che il giornalista lo abbia fatto solo in gioventú. Anche la difesa del blog in questione probabilmente deriva dal fatto che il suo curatore era giornalista regolarmente iscritto all’ordine.

  2. Cafonauta dice:

    Chiaro e forte

  3. Paolo dice:

    Lucidissima ricostruzione. Aggiungo che da qualche parte c’è anche una intervista a Vita che feci all’epoca in cui minimizzava la portata dell’orrore che avevano tirato fuori con la 62. Possiamo stare tranquilli, ora finalmente ci pensano loro.

  4. mario dice:

    Giulietti giornalista? allora io sono un nobel per l’economia

  5. L1 dice:

    avete notato che tutti i lorsignori di questo paese sono, anche, giornalisti? cosi, per dire

    poi quelli che informano davvero, giornalisti non si possono chiamare

    poi uno dice beppegrillo

  6. valentinaa dice:

    @ L1 Per difendersi da questa gente tutta chiacchiere e tesserino e culo in parlamento, ma anche da voialtri blogger, oggi i veri giornalisti si definiscono “citizen dentist”. Per dire come siamo messi.