Marco Mazzei, ciclista milanese, scrive al sindaco Pisapia.


Caro Giuliano, in questi ultimi 2 mesi ci sono stati un sacco di incidenti che hanno coinvolto ciclisti e pedoni. Se tu non fai arrivare un messaggio forte in molti rinunceranno perché hanno, giustamente, paura. L’altra sera tornando a casa ho assistito all’investimento di un settantenne sulla pista ciclabile (!) di via Corelli: una macchina è uscita da un passo carraio senza guardare e l’ha preso in pieno.

Interessante l’incontro organizzato dal tuo assessore con Ciclobby per parlare della Milano ciclabile che potrebbe essere, però non basta e non risolve il tema di oggi. Per quello serve un tuo intervento forte, attraverso i canali che saprai trovare, perché tutti sappiano che la priorità è la protezione dei ciclisti. E costringere le automobili ad andare più piano: non state facendo nulla in questa direzione, nulla di visibile. Non ricordo l’ultima volta che ho visto un’automobile fermata per eccesso di velocità o guida pericolosa, per non dire della sosta in seconda fila


41 commenti a “Proteggere i ciclisti”

  1. roberto dadda dice:

    In via solari ci sono COSTANTEMENTE macchine in seconda fila sempre tollerate, questa morte ha colpe precise in una amministrazione che non fa il suo dovere.

    Le regole vanno applicate però anche dai ciclisti, mia figlia e 4 anni è stata investita da uno di quei coglioni che vanno in bicicletta sul marciapiede e poteva finire malissimo.

    E’ un problema di civiltà e di capacità di inforzare le regole da parte di chi noi paghiamo per farlo.

    roberto

  2. Massimo Moruzzi dice:

    OVUNQUE ci sono macchine in seconda fila e/o sui marciapiedi, o parcheggiate agli incroci, in modi pericolosi perchè non si vede mai se sta arrivando un’auto, ma a nessuna amministrazione frega nulla, neppure alla nuova amministazione di sinistra di Milano.

  3. Daniele Minotti dice:

    I ciclisti vanno incentivati e protetti, sicuramente. Senza alcuna polemica (specie dopo la tragica fine del dodicenne milanese), ma credo che anche loro andrebbero *educati* perche’ sappiamo bene quanti amano bucare i rossi, andare contromano e spararsi nelle zone pedonali.

  4. Massimo Moruzzi dice:

    @Daniele: io non lo vedo come un “proteggere i ciclisti”, quanto come un “far diventare civili le nostre città”. Ciclisti, pedoni, bambini, anziani, handicappati e più in generale cittadini. Che dovrebbero venire prima degli interessi di chi produce automobili o vende petrolio.

  5. valentinaa dice:

    Possiamo almeno chiedere che gli automobilisti si ricordino di essere a bordo di robe che pesano tonnellate dalle quali è difficile difendersi? Possiamo chiedere che almeno quando aprono le portiere si rendano conto che stanno invadendo marcapiedi o carreggiate e che quindi devono prima guardare che non stia arrivando nessuno? E’ un’eventualità che a me, patentata ma attualmente esclusivamente ciclista, terrorizza. Un caro amico è recentemente finito malamente fratturato in ospedale per un caso così, e a quanto pare potrebbe essere la causa per la quale oggi un ragazzino di 12 anni è morto sotto un tram a Milano.

    va bene, anche i ciclisti sono incivili, ma i numeri dicono che gli incidenti gravi sono causati da automobilisti incoscienti per la stragrande maggioranza dei casi. e come sempre, non potendo fare tutto, si deve procedere per scala di gravità.

    Infine, basta chiamarle “piste ciclabili”, non lo sono: per avere tale definizione devono avere sede dedicata, non bastano due strisce stinte per terra, spesso buttate lì con tombini e alberi e pali in mezzo, giusto per far bella figura con due numerini sulla carta.

    E almeno mettete la freccia quando girate, cazzo.

  6. Fabio dice:

    io non ricordo l’ultima volta che un ciclista è stato multato per un senso vietato, un rosso bruciato o perché andava sul marciapiede… probabilmente non me lo ricordo perché non è mai successo!

  7. Daniele Minotti dice:

    @valentinaa
    I numeri di cui parli non esistono, sia perche’ le biciclette non hanno targa (dunque *non esistono*), sia perche’, come giustamente fatto notare da Fabio, sui ciclisti c’e’ una tolleranza incomprensibile.
    Nessuno fa la guerra alle due o alle quattro ruote. Ragioniamo per la sicurezza di tutti, a due, a tre o a quattro ruote.

  8. valentinaa dice:

    @minotti non è che non si ha notizia di gente ammazzata dai ciclisti perché nessuno ci fa il verbale, ma semplicemente perché la gente viene più frequentemente ammazzata da un’auto, che è una cosa di ferro grande e grossa che si muove anche a velocità sostenuta. Trovo ridicolo che a chi chiede che si faccia qualcosa per aumentare il senso di responsabilità degli automobilisti ci sia chi risponde eeehhh ma anche voi. Ma anche voi che? Ma che c’entra? E io la guerra alle quattro ruote la faccio e come, quando rendono pericolosa la vita a chi va a piedi o in bici (e i numeri su pedoni e ciclisti feriti o uccisi ci sono, anche se sottostimati).

  9. Daniele Minotti dice:

    @valentinaa
    Hai detto, a suo tempo, di essere giornalista. Ed io credo che un giornalista debba darci una cronaca fedele, con adeguato supporto. I numeri che tu dici non ci sono (perché non ci possono essere), dunque una cronaca fedele su quel punto non ci può essere. E neppure ha alcuna rilevanza che *la gente viene più frequentemente ammazzata da un’auto*. Perché occorre valutare la responsabilità dell’automobilista (rispetto alla vittima – l’uccisione è un conto, la responsabilità e’ altra cosa), perché, statisticamente, le auto sono più diffuse, ecc.
    Le soluzioni hanno bisogno di testa e dati, non di pancia e di *intuizioni*.
    Io non ho mai detto che le biciclette sono responsabili di una strage, Ho detto soltanto che, su due ruote, esistono imbecilli che bucano i rossi, vanno contromano e tutto il resto (sopra, vedo che qualcuno conferma). Talvolta – senza alcuna pretesa statistica – costringono quelle cose di ferro grandi e grosse a fare carambole per evitarle e ad uccidere.
    Questo, non di più. Io cerco soluzioni, valuto cause, non indago nessuno, non è proprio nel mio mestiere.

  10. Crossinmezzo dice:

    Per non parlare dei ciclisti che pedalano sulle strisce pedonali come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Sono d’accordo che si debbano fare più piste ciclabili e fatte sempre meglio, ma i ciclisti inizino a rispettare le regole e se necessario a pagare multe salatissime nel caso di violazioni del codice.

    Valentina
    Le bici non sfasciano certo nulla, ovvio. Ma provocano moltissimi incidenti e disagi. Proprio perché nove ciclisti su dieci se ne infischiano del codice e pensano di essere dei pedoni.

  11. Crossinmezzo dice:

    E poi il ragionamento sulle proporzioni va fatto fino in fondo visto che ci sarà in giro una bici ogni cento automobili.

  12. valentinaa dice:

    @minotti io le cronache fedeli con tanto di supporto le faccio sui giornali, non è che se litigo col moroso mi metto a fare del data journalism, e qui sono solo una che sta seduta sul sellino tutti i giorni. In ogni caso è vero, i dati non ci sono, non abbastanza, ma non perché non ci possono essere: perché non vengono raccolti. Perché se li raccogli, e li vedi, (come qualcuno ha invece fatto) poi le piste ciclabili ti tocca farle…

    Comunque grazie, quello che ho capito è che è giusto dire ai ciclisti, che dovrebbero imho essere tutelati in una città che blocca le auto perché sfora tutti i limiti di legge sull’inquinamento e dove la spesa sanitaria si alza anche grazie al traffico, che alle auto si penserà solo quando loro avranno smesso di sfrecciare sulle strisce pedonali. Nel frattempo, che continuino pure a condividere la strada con le auto (che è un po’ come se togliessero i marciapiede perché tanto “sai quanti pedoni attraversano col rosso”).

    Grazie @crossinmezzo per aver fatto notare che “ci sarà in giro una bici ogni cento automobili”. Temo, aggiungo, visto l’andazzo, che sarà così per sempre, se non peggio.

  13. Massimo Moruzzi dice:

    Daniele, i numeri, in effetti, non esistono: non si è mai sentito di un automobilista ucciso perchè è andato addosso a una bici (e neanche perchè una bici gli è andata addosso).

    Oltre a questo, c’è il particolare delle emissioni nocive per la salute; e il fatto che le auto occupano, in parcheggio, spazio pubblico in modo irregolare e gratuito. Non basta?

  14. Roader dice:

    E’ ovvio che la bici sia meglio dell’auto, è un fatto matematico e fisico (in tutte le sue accezioni).

    E’ decisamente altrettanto ovvio che la massa di una bici non farà che il solletico alla massa di una auto… ergo poveri ciclisti.
    Per lo stesso identico motivo poveri pedoni e bimbi che si trovano intorno ciclisti a volte molto più indisciplinati e pirati degli automobilisti (che per i motivi su detti fanno molto più “notizia” rispetto agli incidenti cliclo generati).

  15. Daniele Minotti dice:

    @valentinaa
    Allora, hai capito proprio male. Ma se può servire anche soltanto ad attenuare il tuo lamento a pedali, allora ti dico che hai ragione. Aggiungo: da vendere. Così, per un po’ stiamo tranquilli.
    @Massimo
    Ti ci metti pure tu?

  16. Jan dice:

    Pedoni e ciclisti sono utenti deboli della strada. Punto.

  17. Roberto B. dice:

    @Minotti
    Mi spiace, ma per una volta non sono d’accordo con lei.
    A chi chiede maggior sicurezza per una categoria minoritaria (numericamente rispetto agli altri veicoli) e maggiormente a rischio (per ovvi motivi fisici), non si può rispondere “Sì, però anche loro…”
    Esempio:
    “Dobbiamo proteggere la minoranza X” (islamici, pellirosse, pinguini imperatore o beluga del Volga).
    “Sipperò ce ne sono certi che sono proprio str0n2i!”

  18. Daniele Minotti dice:

    @Roberfto B.
    E perche’ non si puo’ dire *anche*? Attenzione, che io non ragiono per categorie. Io non ho detto *i ciclisti sono Str0n2i*, ho detto che alcuni lo sono, c’e’ una bella differenza.
    Non puo’ essere una bella occasione per una sguardo d’insieme?

  19. Daniele dice:

    L’ideale sarebbe una vera tolleranza zero per tutti. I Ciclisti vanno multati. I motociclisti vanno multati. Gli automobilisti vanno multati. Inutile girarci intorno, non c’è educazione civile e stradale. Non c’è soprattutto la sensazione che guidando qualsiasi veicolo si possa recare danni fisici enormi. L’unica via d’uscita è educare multando. Chi telefona, chi passa col rosso, chi va troppo forte. Tutti.

  20. Roby10 dice:

    Io capisco che fare il ciclista a Milano non sia facile, ma dico anche che loro non è che siano un esempio di civiltà.
    L’esempio delle strisce pedonali è il più palese: sono state create per i pedoni, che si muovono a 3-4 km/h e l’automobilista ha tutto il tempo di accorgersi e fermarsi.
    Quando ti attraversa una bici a 20 all’ora sbucando da un punto cieco e tu inchiodi e rischi l’incidente per non metterlo sotto, ti prendi pure gestacci e male parole con tanto di predica di andare piano. Per non parlare di quelli che vagano da una parte all’altra della carreggiata quando gli pare allungando il braccio come freccia, lo sanno che esistono gli specchietti per la bici e magari gli si può dare un’occhiata prima di buttarsi?

  21. valentinaa dice:

    @minotti e perché bisogna dirlo, “anche”? Perché lo dici?

    ps che manchino i dati vale per tutti. pure per quelli che “anche la bici è pericolosa”. fuori i dati, prima. sennò il vostro è solo fastidio.

  22. Roberto B. dice:

    @Minotti
    Allora passo a un esempio volutamente eccessivo, tanto per spiegarmi: bisogna salvaguardare gli zingari (rom, sinti, non stiamo a sottilizzare tanto sono tutti uguali ) e i loro figli dai ricorrenti roghi (accidentali e dolosi) nelle baracche.
    Sì, però…
    Continuate pure la frase.

  23. Roberto B. dice:

    Mi è saltato uno pseudo-tag “sarcasm”, spero si capisca dal contesto comunque.

  24. mORA dice:

    Vale per TUTTI gli utenti della strada:

    http://edue.wordpress.com/2008/01/09/pistola-microvetture/

    e

    http://edue.wordpress.com/2009/09/11/che-ore-sono-bene-grazie/

  25. Claudio dice:

    Esperienza pluridecennale di guida a Milano i ciclisti hanno veramente a che fare con dei buzzurri al volante. Nel mio piccolo metto sempre le frecce, evito di aprire gli sportelli dell’auto senza prima guardare ecc. C’è da dire che di base la città di Milano è diventata invivibile a livello di traffico, ognuno fa quel che vuole. A parte i semafori rossi, pochi sono quelli che non si fermano, con il verde succede ti tutto: motorini che vanno a zig zag, taxi che si fermano ovunque, mezzi pubblici che segano la strada, tram che vanno a cannone, tir in piena città qualsiasi ora, ciclisti ovunque (marciapiedi, contromano, senza luci, IN TANGENZIALE). Milano sta diventando una città invivibile, con senso civico pari allo zero da parte di tutti. Questa ennesima vittima è il risultato di una città che dei propri cittadini non gliene mai fregato un cazzo! C’è solo quel cazzo di quadrilatero della moda (senza ciclabile) per il resto una vera giungla.

  26. worm dice:

    in un vecchio racconto di sci fi, un alieno giunse sulla terra e una delle prime cose che disse fu: “che sistema stupido e pericoloso vi siete inventati per muovervi. gabbie di vetro e lamiera che raggiungono i 180 kmh, ma non reggono gli urti, e si accartocciano su di voi

  27. kriss dice:

    Torino: centro tutto pedonalizzato. Ampie e lunghe (anche se non sufficienti) piste ciclabili in zona univertsità, parchi, zona aulica. Mi è capitato da pedone: di essere investita sotto casa uscendo dal portone da una mountainbike. Io livido sulla spalla, lui per terra e bici scassata. E se uscivo con un cane al guinzaglio, con un passeggino …., se avevo 70 anni e mi spaccavo un femore? Attraverso al semaforo a piedi con cane al guinzaglio e una bici sfreccia con il rosso sul passaggio pedonale travolgendo il mio cane di piccola taglia. Ciclista scappato. Cane terrorizzato ma tutto sommato solo qualche piccolo graffio. Ovviamente non l’ho inseguito perchè la priorità era vedere come stava il cane.
    Io in scooter , via stretta, fila di macchine, io in soprpasso a passo d’uomo sulla sx delle auto ciclista contromano dalla mia parte. Non mi sono fermata. Ecchecazzo. Si è scansato, va là. Qui vale solo la legge del più forte. Però non è vita. E pensano di avere sempre ragione loro, con l’arroganza dei perfettini che non inquinano, ma mettono a rischio l’incolumità di anziani, bambini e piccoli animali. Mi hanno veramente esaperata. Per non parlare di quando pedalano in mezzo alla strada a i 2 all’ora parlando al telefono e bloccando tutta la via.

  28. Daniele Minotti dice:

    @worm
    E, come e’ noto, ET, invece, usava la bicicletta ;-)

  29. valentinaa dice:

    E va bene, cediamo all’autobiografia allora. Mi spiace Kriss, a me il cane, al guinzaglio (non di quelli a molla), me l’hanno ammazzato sulle strisce, era dietro di me e si vede che l’automobilista era un po’ distratto. Per un po’ ho avuto una vespa, al secondo investimento (il primo un dritto a uno stop come fosse un dare la precedenza, il secondo un’inversione a U in strada a striscia continua e frotte di macchine in seconda fila ew telefonino all’orecchio, impossibile non andargli addosso anche piantando i freni. ah era una vecchia vespa 50, niente de che) ho cominciato ad avere davvero paura, e quando hai paura meglio lasciar perdere. E allora vai di bici. Mi hanno investita dopo neanche due settimane, il tizio che svoltava era preoccupato di far veloce e guardava le auto arrivare dal senso opposto, cioè il mio, io invece come non esistessi, pensava di farcela, invece bum. Credo di essere una ciclista mediamente civile, ma siccome altri non lo sono vorrà dire che continuerò a farmi tirar sotto, e le ciclabili me le scordo, chevedevodi’. ah, dimenticavo: ho la patente da trent’anni, e non ho mai fatto male a nessuno, forse perché rispetto i limiti, chissà.

  30. Fabrizio dice:

    …i ciclisti, soprattutto quelli della domenica, sono maleducati e arroganti. Pedalano appaiati in tre o anche in quattro parlando dei fatti loro e se ne infischiano bellamente del codice della strada.Le regole valgono per tutti.

  31. Giancarlo dice:

    Vediamo da uscire dal tifo “ciclisti contro tutti”. C’è un ragazzino morto e una ragazza che ha commesso un’imprudenza che probabilmente la segnerà per tutta la vita. Quello che chiunque abbia bazzicato per Milano ha evidente è che è una città impossibile per chiunque, pedone, ciclista, automobilista, vecchio, bambino o cane. Il rischio è che chi non ha mai visto altro finisca, come fanno molti commentatori, per pensare che questo troiaio sia la normalità.

  32. Alfredo Ferrante dice:

    Ciao Mante,
    sono già intervenuto su qualche altro blog molto frequentato come il tuo e mi fa piacere che questa disgraziata notizia, assieme ad altre pure terrificanti, stia smuovendo, almeno un poco, le coscienze assopite.
    Mi permetto di rimandare al mio post sulla vicenda, in http://alfredoferrante.wordpress.com/2011/11/06/la-strage-infinita-e-impunita/.

    Saluti
    Alfredo Ferrante
    http://www.TANTOPREMESSO.it
    Il blog di un fannullone

  33. se-po dice:

    quanti troll anti ciclismo da ste parti. Brrrr

  34. Crossinmezzo dice:

    Valentina
    Parlo per esperienza personale. Non c’è giorno che non veda qualcuno in bici creare casini o fare cose non consentite. Nessuno dice che non sia una categoria da tutelare meglio. Ma non credo vada nemmeno santificata a forza di “i macchinoni cattivi e pesanti e veloci ci aggrediscono aiuto!”. Ogni giorno gente in macchina fa cose assurde. Ogni giorno gente in bici fa cose assurde. I ciclisti però sono molti meno e dovrebbe in teoria capitare molto meno di vedere cose assurde fatte dai ciclisti. E invece accade ogni giorno. Alla fine la verità è che il ciclista non vuole regole e pensa che il codice non esista. Se però volete dirmi che siete d’accordo a nel pagare 500€ di multa per chi attraversa le strisce pedalando allora possiamo iniziare a discutere. Altrimenti non vedo di che stiamo parlando. Inutile pensare che ci sia una categoria più svantaggiata di altri. Sempre persone sono alla guida. E se certamente una macchina può potenzialmente fare più danni, il ciclista ha più probabilità di evitare situazioni complicate. Mentre se ad esempio un ciclista mi taglia la strada perché lui può tutto, ecco che io con la macchina non ho molto spazio di manovra e vado inesorabilmente a schiantarmi. Ci sono i pro e i contro ma dire che una categoria va più maledetta dell’altra o che debbano esistere più diritti e meno doveri per una che non per l’altra, non mi pare giusto.

  35. rccs dice:

    Ammazzano un ciclista e dopo 10 commenti si finisce -SEMPRE- a raccontare quanto i ciclisti siano brutti cattivi e indisciplinati. Allora ditelo: “è morto un ciclista, se l’è meritata”!

  36. Andrea dice:

    Il discorso del “si pero’, anche loro” lo trovo un po’ sbagliato. Ci sono tanti, tanti, tanti ciclisti (e qualche pedone) che per svogliatezza o per semplice “ignoranza delle regole” vanno contromano o sui marciapiedi o non rispettano i semafori.
    D’estate, a Pescara, io e la mia ragazza giriamo quasi sempre in bici: però lei si ostina a fare una via contromano, su pista ciclabile disegnata, e a corsia unica. Io bestemmio e lei “eh, vabbe’, che male facciamo?” e mi prendo del “rompic…”. La mia ragazza non è una stupida, ne’ un’incivile: semplicemente è una ciclista “ineducata” perché nessuno le ha insegnato che le bici hanno delle regole.

    Detto questo, messo in chiaro che c’e’ una generale ineducazione (spesso maleducazione, ma nella maggior parte dei casi ineducazione) a tutti i livelli, riflettiamo su una cosa: è impossibile rendere una città “asettica” in cui tutti rispettano le regole. E’ impossible in QUESTA società Italiana in cui vige a tutti i livelli la legge del più furbo e del “tanto che male fa?”. O, meglio, è impossibile farlo in tempi ragionevoli (forse, e dico forse, in qualche generazione).
    Dato per assodato questo, dobbiamo proteggerci contro la stupidità. Le cinture di sicurezza obbligatorie servono a proteggerci da noi stessi. E’ innegabile che un’auto ammazzi una moto, una moto ammazzi un ciclista e un ciclista possa ammazzare un pedone. Dobbiamo proteggere, a discendere, le categorie più deboli e quindi, a costo di togliere parcheggi e ridurre carreggiate – aumentando il traffico – , fare piste ciclabili isolate da marciapiede, e non disegnate. Disegnate forse solo a Stoccolma funzionano.
    Magari ci fosse davvero tolleranza zero. Magari. Ma in Italia come fai a cambiare tutta una mentalità del “lei è in divieto di sosta, concilia? No guardi, lei ha visto male, me ne stavo andando, solo un attimino, ma perché non multa anche quello allora, lei non sa chi sono io, l’ho messa qui perché non c’erano altri posti, ecc ecc ecc…”

  37. rccs dice:

    Ogni giorno gente in bici fa cose assurde. I ciclisti però sono molti meno e dovrebbe in teoria capitare molto meno di vedere cose assurde fatte dai ciclisti. E invece accade ogni giorno.

    E’ che si è così assuefatti ai comportamenti scorretti degli automobilisti (dai parcheggi in doppia fila, ai cambi di direzione senza freccia, tagli strada, passaggi col rosso) che ormai non ci si fa più caso.

    Alla fine la verità è che il ciclista non vuole regole e pensa che il codice non esista.

    Non è vero. E’ vero che c’è poca educazione stradale, sopratutto per i ciclisti, che in molti casi non sanno bene come comportarsi. Pensa che ancora oggi sento il mito che “in bicicletta nei sensi unici IL CODICE DELLA STRADA obbliga i ciclisti ad andare contromano per essere più visibili”.
    In altri casi i comportamenti presunti scorretti sono anche derivati dai comportamenti scorretti di ciclisti o degli stessi pedoni: quando trovo macchine in doppia o tripla (!) fila in certe strade o mi tuffo sulla fast lane, oppure passo per il marciapiede. La prima soluzione è più corretta, la seconda non mi fa rischiare la pellaccia.

    Se però volete dirmi che siete d’accordo a nel pagare 500€ di multa per chi attraversa le strisce pedalando allora possiamo iniziare a discutere.

    Per me va bene, se la stessa multa la facciamo alle auto.

  38. Andrea dice:

    …e per la cronaca, io sono uno che gira il 5% in auto, il 30% in moto, il 20% in bici e il resto coi mezzi. Solo che qualunque mezzo uso, cerco di rispettare le regole. E però qualunque mezzo uso vedo gente sul mio mezzo o su altri comportarsi incivilmente. Ci vorrebbe proprio poco in termini di tempo e impegno. Ma ci vuole tanto cervello e poco ego, solo che in Italia le proporzioni – indipendentemente dal mezzo usato – sono opposte.

  39. Daniele dice:

    Multe per tutti. Solo pagando caro la gente capirà. Insisto. Auto in doppia fila generano iltralcio, pericolo ed inquinamento. Guidatori al telefono generano pericolo. Scooter e motocicli che zigzagano generano pericolo. ciclisti che se ne infischiano delle regole generano pericolo. Pedoni che attraversano a cazzo di cane, al buio magari vestiti di nero generano pericolo. Se non c’è educazione civica ci vuole l’esempio dall’alto. Con rigore e rispetto. E chi non rispetta le regole che sia multato. E lo dico da motociclista, per cui di una categoria tra le più maleducate ed incivili che esista!

  40. marco dice:

    Ieri sera ho girato un po’ (in bici, sotto la pioggia) in via Solari; mi sono trovato per 3 volte nelle potenziali condizioni del piccolo Giacomo, stretto tra una macchina in sosta stravietata (anzi, c’è il divieto di FERMATA) e il tram che passava. In 2 macchine il guidatore era a bordo ad aspettare qualcuno o qualcosa e non solo non si è scusato, ma anzi ha adottato l’atteggiamento penoso letto in molti commenti qui e altrove: “e tu non hai lo specchietto e i catarinfrangenti, quindi anche tu stai violando il codice della strada”. Ragazzi, recuperate il senso della realtà e delle proporzioni.

  41. Andrea dice:

    Aggiungo: un mesetto fa, in via Statuto, c’era una macchina (toh, guarda, un SUV, che strano) bello bello parcheggiato sul posto motorini, che ne prendeva ovviamente 8. Ho chiamato i vigili. E non ci crederete, ma sono venuti veramente a rimuoverla. Ho goduto.