01
Mar

Fa bene Mario Tedeschini Lalli a ricordarlo. L’uscita di Luciana Litizzetto sulla privacy a Che Tempo che fa di ieri e’ una di quelle cose che poteva francamente risparmiarsi.

Ecco, e poi c’è adesso tutta questa storia delle intercettezioni, non so se hai sentito, (…) no – che non vogliono più le intercettazioni perché invadono la privacy, capisci? E invece la gente che ci governa e ruba, non invade la nostra privacy? Fammi capire… che si RISCHIA la violazione della privacy… posso dire una cosa? Minchia, rischiamola allora!…[applausi]… eh? Perché no? Ma a me cosa me ne frega se mi intercettano? Al massimo sento che parlo con una mia amica – chessò, che il cane ha la diarrea a spruzzo, per dire… (…) no, allora: io le VOGLIO le intercettazioni, perché mi fanno soffrire e godere in un’unica estasi. Le voglio, perché voglio sapere in che modo, chi e come mi ciula i soldi dalle tasche. Lo voglio sapere! Capito? Perché poi i soldi delle tangenti li paghiamo noi, eh.(…)

32 commenti a “Zero privacy”

  1. P.G. dice:

    E’ satira. Non è un editoriale giornalistico, non va preso alla lettera. La sostanza del discorso è: devono temere le intercettazioni quelli che hanno qualcosa da nascondere(in primis). Dubito che la Littizzetto volesse dire veramente che l’intercettazione è una cosa neutrale e che non crea problemi e fastidi a nessuno, anche perchè sarebbe come dire che aprire la corrispondenza altrui o spiare dal buco della serratura dovrebbe essere permesso a tutti.

  2. Daniele Minotti dice:

    Hai ragione, Paolo. Alla satira si perdona molto, direi tutto. Fermo resta che la Litizzetto ha detto comunque una sciocchezza, anche grande. Io, personalmente, non me ne stupisco. Magari chi la ritiene il verbo…

  3. carlo dice:

    se ognuno di noi fosse veramente libero di fare e pensare quello che vuol fare e pensare, se non esistessero l’invidia e la maldicenza, la calunnia e il “gossip”, allora la “casa di vetro” sarebbe la soluzione ideale;

    come al solito, la libertà nasce dall’interno di ogni individuo

  4. andrea sacchini dice:

    Oltretutto molti non sanno – e qui la propaganda di regime ha le sue colpe – che in realtà nel nostro paese il numero delle persone intercettate è talmente esiguo da essere statisticamente quasi trascurabile. http://tinyurl.com/ylgtke8

  5. Esaù dice:

    Propaganda di regime? Ma dove vivi, sacchini?per me in certi casi la satira non esiste, è solo un modo per dire col sorriso ciò che si pensa, altro che regime.

  6. ArgiaSbolenfi dice:

    Non è Michele Serra che scrive i testi della Littizzetto?

  7. Likeke dice:

    La privacy, secondo me, dovrebbe avere due livelli:
    Livello 1) Le persone normali che dovrebbero essere salvagaurdate, almeno fino a quando non sono sospettate di qualcosa di illegale.
    Livello 2) Le persone che si candidano e/o vengono elette a cariche pubbliche. Queste persone, che chiedono la fiducia degli elettori, dovrebbero rinunciare alla loro privacy, allo scopo di rassicurare gli elettori che la loro fiducia e’ ben riposta. Nella realta’ i potenti riescono a salvaguardare la loro privacy mentre i cittadini normali, molto poco.
    La Littizzetto ha ragione.

  8. A. P. dice:

    Scusa Massimo, mi pare chiaro che dopo l’attacco dell’altro giorno di S.B.: “Noi lavoriamo per salvaguardare la difesa della privacy, che fa parte del più ampio diritto alla libertà” la Littizzetto abbia solo messo i puntini sulle i: cioé che la privacy è solo un argomento strumentale e le intercettazioni telefoniche o ambientali sono gli strumenti che hanno permesso e permetteranno di smascherare tangentisti, truffatori, ladri dei nostri soldi: “…le voglio, perché voglio sapere in che modo, chi e come mi ciula i soldi dalle tasche”

  9. diego ricci dice:

    ah, ho capito… qua le battute devono essere fatte con i sottotitoli per voi intelletuali della “sinistra veltroniana”… La satira va bene solo quando non offende la vostra intelligenza?

    Poi, un conto è l’intercettazione. Un conto vedere il proprio nome sbattuto sui giornali. Ma le due cose non devono per forza combaciare…

  10. pasquino dice:

    Basta con la Litizzetto, questa satira finta… Mi manca tanto Faber

  11. L1 dice:

    a me mi manca tanto la peroni

  12. roberto dadda dice:

    Prendere sul serio la Litizzetto, che è intendiamoci acuta e divertente, è un poco come prendere sul serio Grillo, dimenticandosi che sono solo due comici!

    Per quanto riguardale intercettazioni io non sono infastidito dalle intercettazioni predisposte dalla autorità giudiziaria sulle mie comunicazioni, che le facciano pure, trovo che il problema sia la loro divulgazione.

    bob

  13. Cafonauta dice:

    Ragazzi fate pace col cervello: la Litizzetto è un comico che fa satira politica (punto).

    Un sano di mente non sognerebbe mai di orientarsi politicamente leggendo Cuore, casomai legge Cuore perchè ha già una sua idea.

    Ed ecco perchè vi rode che la Litizzeto abbia detto una stronzata: non accettate che non sia in linea col vostro pensiero e sbagliate due volte perchè cercate verità dove non c’è.

  14. Cafonauta dice:

    E parlando di intercettazioni…

    Come diceva il terzo principio della dinamica?
    “Per ogni azione esiste una reazione uguale e contraria…”

    Ad un governo che vuole mettere il bavaglio alla magistratura io rispondo con il principio della casa di vetro, come dice Tedeschini.
    Poi, la soluzione corretta è come al solito un compromesso ma di fronte ai disegni di legge in atto si puo’ rispondere solo con una forza uguale e contraria.

  15. roberto dadda dice:

    Francamente io non capisco bene cosa la Litizzetto, che giustamente fa satira e va presa come tale, si sarebbe potuta risparmiare.

    In buona sostanza lei dice che se serve per scoprire e bloccare chi ruba ben vengano le intercettazioni.

    Dove è il problema?

    bob

  16. raxi dice:

    Intercettazioni come strumento di libertà dei cittadini onesti.

    Da difendere a ogni costo.

  17. nicola dice:

    Ho notato anche io l’uscita infelice. Però penso che il discorso fosse chiaro, visto che si stava riferendo alle intercettazioni ordinate dai giudici, non ad un’auspicata intercettazione indiscriminata.

    ciao
    nicola.

  18. Giacomo dice:

    In un blog come questo molti difendono, giustamente, la privacy perchè è semplicemente giusto, moderno, razionale, auspicabile. La privacy è difesa e dovrebbe essere difesa in ogni paese moderno.

    Ecco… moderno.

    Purtroppo in Italia uno deve stare attento perchè la stessa parola è usata in modo diverso da diversi soggetti. Il governo e tutti i politici in generale usano la parola in modo strumentale e quando dicono di voler difendere la privacy parlano in realtà di garantire il loro diritto a spartirsi l’Italia senza essere disturbati.

    Ecco, in Italia, che non è un paese moderno, dobbiamo decidere se liberarci dei politici corrotti e dai tanti maneggioni oppure se garantire la privacy dei privati cittadini. Non possiamo avere entrambe le cose perchè siamo un paese, appunto, non moderno.

    Dunque decidiamo: privacy in un paese corrotto o poca privacy ma alcuni (speriamo tanti) mafiosi, corrotti, maneggioni in galera?

    Io voto opzione due.

  19. luca dice:

    Mante, mi sa che ti è sfuggito che qui si sta cercando di rigirare la frittata.
    Chi teme le intercettazioni perché potente e corrotto fa finta di difendere la privacy dei cittadini.
    Allora qualche cittadino, tipo la Littizzetto, dice all’estremo: “io me ne fotto della mia privacy se questo può servire a intercettare la corruzione e le tangenti”

  20. Paolo Dossena dice:

    Uhm… l’impressione che ho da fuori è che la gente in Italia cominci ad avere i nervi tesi

  21. Bic Indolor dice:

    @ tutti quelli che dicono che “tanto è solo satira”, “non voleva dire che vorrebbe intercettazioni indiscriminate…” “mica è un’editoriale, la littizzetto non è vangelo..”
    il problema è che c’è gente che le crede e le da seguito. E in troppi credono che le intercettazioni servano solo a smascherare i delinquenti, e che se tanto io faccio il bravo non finirò mai sputtanato sui giornali…
    Se un giorno questi signori del “viva le intercettazioni” perdessero il lavoro perché al loro superiore non piace qualcosa che fanno nel loro privato, qualcosa che reputano normale e si venisse a sapere?
    E’ già successo: con facebook.

  22. simone dice:

    @luca: il problema della privacy non è quando va a influire sui cittadini “buoni” o “cattivi”. il problema della privacy è che se non rispettata genera stati di paranoia. Le dinamiche per il controllo sociale portano sfiducia nel governo, e poi disequilibrio. La signora Litizzetto in questo caso ha fatto la falsa paladina per strappare un po di consenso… è più politica dei politici quando fa queste uscite e sono contento che Mante l’abbia notato.

    Al contrario le dinamiche fondate sulla fiducia portano risultati duraturi nel tempo.

    Un dilemma è quando iniziare a fidarci di un altro essere umano che di sua volontà si sente “eletto” ad un ruolo di comando. I nostri politici non fanno scuola di economia eppure si trovano a gestirla. Mentre i politici potrebbero ascoltare le volontà dal basso… sono rapiti dal conflitto d’interesse per la propria sussitenza perchè loro stessi non hanno più fiducia nel loro ruolo. Questo pone i cittadini in confusione… e si scambia un messaggio comico per un messaggio politico.

    detto questo fin dove arriva la fiducia nel libero arbitrio dei nostri simili? perchè Mante si sente in dovere di richiamare la Litizzetto per un messaggio “evitabile” ? si ha paura degli esempi negativi, forse… eppure a livello pedagogico è necessario scottarsi a volte per capire che il fuoco è caldo. E lasciar vivere i bambini in un ambiente senza pericoli… li rende simili a vegetali. Trovo che l’italia in questo momento storico sia un paradossale incontro di truce realtà, ideologie zombie ed economia dei poveri, e sinceramente non saprei trovare un paese più stimolante di questo in cui vivere al momento.

  23. Andrea dice:

    Convidido al 1000 x 1000 l’intervento di Luciana Litizzetto, i cittadini onesti non temono le intercettazioni.

  24. gp dice:

    Eccole le carampane della Litizzetto :)

    State tranquilli, se fosse satira non sarebbe in tv.

  25. Coloregrano dice:

    Mi pare che la Littizzetto volesse, con la sua ironia, semplicemente evidenziare come l’ipocriticissima discussione sul tema delle intercettazioni sia solo nelle priorità di chi spera di sfuggire a procedimenti giudiziari. In questi mesi si è cercato di battere sulla psicosi del “grande fratello che ci vuole ascoltare tutti” per coinvolgere i cittadini negli obiettivi della riforma, ma la visione sul problema dell’uomo comune è ancora quello dipinto dalla Littizetto ovvero “chi se ne frega”.
    Questo non significa che ognuno di noi non abbia interesse e diritto a preservare la propria privacy e a non vedere i propri affari personali pubblicati sui giornali ma questo, semmai, dovrebbe attenere ad una disciplina riguardante la pubblicazione delle intercettazioni che è cosa ben diversa dal loro utilizzo a scopi processuali che è invece l’obiettivo della riforma.

  26. roberto dadda dice:

    @Bic Tu dici: Se un giorno questi signori del “viva le intercettazioni” perdessero il lavoro perché al loro superiore non piace qualcosa che fanno nel loro privato, qualcosa che reputano normale e si venisse a sapere?
    E’ già successo: con facebook.”

    Forse ti è sfuggito che stiamo parlando di intercettazioni predisposte e autorizzate dalla magistratura per motivi di indagine su possibili reati, se le consegnassero al mio datore di lavoro e lui le usasse per licenziarmi credo potrei diventare molto ricco e risolvere per sempre il problema del mio sostentamento.

    Molto diverso è il discorso su quanto la gente scrive in modo incosciente su arene pubbliche come facebook: quella non è intercettazione perché stiamo parlando i un documento liberamente reso pubblico da ci lo ha scritto.

    Io per esempio non ho assunto una persona per un importante progetto perché è stato così idiota da twittare “Domani faccio un colloquio a Milano, se mi prendono vado, ma continuo a cercare e se trovo vicino a casa (era siciliano) mollo tutto e me ne vado” con nome e cognome.

    Non lo ho assunto e non mi sento minimamente in colpa perché ho evitato al mio progetto di restare improvvisamente senza capoprogetto e di avere nel progetto qualcuno che parla troppo…

    bob

  27. raxi dice:

    Che caprette sti facebookiani

  28. Pier Luigi Tolardo dice:

    E’ solo satira un po’ volgare per fare 2 risate, non ho mai pensato che la Litizzetto fosse la leader del centrosinistra e nemmeno Guareschi o Oscar Wilde.

  29. Coloregrano dice:

    @Bic indolor: Penso che in molti credono che le intercettazioni servano a smascherare i delinquenti semplicemente perché è vero: anche i meno informati sanno che molti dei processi contro mafia e malaffare hanno costruito il proprio impianto accusatorio sulle intercettazioni.
    Ciò premesso qualunque indagine, indipendentemente che sia basata su intercettazioni, pedinamenti o perquisizioni, contempla un rischio sulla privacy. I giornali possono pubblicare un mio dialogo telefonico, ma possono anche dare notizia di cosa è stato trovato in un cassetto di casa mia o sul mio computer, dove vado la sera e così via. Il caso dei presunti contenuti pedo-pornografici sul computer di Alberto Stasi, poi smentito dall’inchiesta, ne è un esempio.
    La soluzione non può essere abolire le indagini, ma strutturare la disciplina che regola la diffusione di elementi dell’indagine all’esterno della procura in modo appropriato, preservando la privacy dei cittadini. Purtroppo la riforma in discussione in Parlamento interviene invece sull’intercettazione come strumento di indagine in senso fortemente limitativo, e questo è follemente criminogeno.

  30. Bic Indolor dice:

    Roberto: l’esempio di facebook serviva a mostrare cosa può succedere a spisciazzare i fatti propri. Giustamente fai osservare che qui l’idiota è l’utente, che poteva starsene zitto (e anche se l’arena non è pubblica… chi ti dice che tra le tue “amicizie” non si annida anche il tuo superiore sotto mentite spoglie? una volta che si è guadagnato la tua fiducia sei nelle sue mani…). Ma con le intercettazioni è anche peggio: a rivelare i fatti tuoi è qualcuno sul quale non hai alcun controllo. E prova a farti risarcire se ti riesce!

  31. roberto dadda dice:

    @BIC, se ragioni così dovresti vietare anche i pedinamenti, le perquisizioni, le indagini in generale: se la polizia mi segue e poi va a raccontare a mia moglie che mi sono visto con una persona in un motel (e non è reato) certo la cosa non mi piacerebbe.

    Il problema non è dunque vietare indagini o intercettazioni, ma regolarne in modo rigoroso l’uso.

    Quando racconti invece le tue cose su facebook è come se la raccontassi al bar, parli male del tuo capi e vicino potresti avere un suo amico che lo va a riferire, è una questione di buon senso.

    Io resto del parere che se mi intercettano non me ne importa niente, non ho nulla da nascondere, sopratutto se serve a prendere i delinquenti, sarà banale, ma io la penso così e continuo a non capire che cosa la Litizzetto si poteva risparmiare.

    bob

  32. ilbardo dice:

    Ma un giurista a caso che passi di qui e che spieghi che le intercettazioni telefoniche ed ambientali sono già ferreamente regolate dalla legge in Italia?
    Qui ed oggi, intesi in senso lato, le uniche persone che hanno interesse all’abolizione o all’uteriore riduzione delle possibilità di utilizzo di questi strumenti d’indagine sono i delinquenti, ma non tutti i delinquenti, solo i delinquenti appartenenti alle classi dirigenti, ossia quel tipo di delinquenti, che commettono quel genere di reati, che solo utilizzando questi specifici strumenti d’indagine è possibile individuare e provare.
    Quel tipo di delinquenti che hanno un seggio in parlamento.
    Certi giudizi inutilmente assoluti e fondati su un’assoluta incompetenza specifica te li potresti sinceramente risparmiare