17
Nov

Ma davvero a Repubblica non si accorgono che una raccolta firme a settimana è come nessuna raccolta firme?

48 commenti a “Sul serio”

  1. Pietro dice:

    Si stanno radicalizzando, nel senso del partito radicale. Uno scipoero della sete a settimana, chi se accorge più?

  2. Giovanni Volpe dice:

    Concordo con questa osservazione, in quanto l’eccessiva frequenza, ha l’effetto di sminuire l’efficacia di questo valido strumento di democrazia.

    http://www.giovannivolpe.it

  3. Giovanni Volpe dice:

    Concordo con questa osservazione, in quanto l’eccessiva frequenza, ha l’effetto di sminuire l’efficacia di questo valido strumento di democrazia.

  4. Chospo dice:

    Effettivamente. L’eccezione alla regola rende qualcosa interessante, degna di nota. La quotidianità, invece, annoia e stanca. Per quanto importante possa essere il tema, come capita spesso nel caso de La Repubblica, stanno proprio esagerando.

  5. nicola dice:

    Uno tranquillamente potrebbe registrare una ventina di nomi. Che ci vuole? A chi vanno quelle firme?

  6. esaù dice:

    A parte la discutibile attendibilita’ delle firme, a una settimana da quest’ultima raccolta ne hanno collezionate 200.000: se i lettori sono tre milioni, significa che neanche il 5% di chi legge il quotidiano cartaceo ha aderito.

  7. luca dice:

    Genera traffico. Visite al sito. È un buon indicatore della fidelizzazione dei lettori. Lo si può mostrare facilmente ai propri investitori pubblicitari: “Guardate, le nostre raccolte firme ricevono un miliardo di adesioni!”.
    Serve solo a quello.

  8. bleistein dice:

    E poi (qualcuno deve pur prendersi la responsabilità di dirlo e gli insulti conseguenti) ci sono i problemi legati alla gestione del brand Saviano. Se non si decide a scrivere questo già famoso secondo tomo, qualcosa bisogna fargli fare.

  9. Sascha dice:

    E’ la maledizione dell’attivismo online: metti su un appello, un video, un giochetto col photoshop, ti ritrovi con un milione di contatti di sfaccendati e, zac!, pensi di aver costruito qualcosa.
    Invece era un baracchetta di cartone sulla sabbia. In termini di attivismo politico la Rete è peggio di niente: quanti movimenti politici nel mondo si sono affidati all’intelligenza collettiva della Rete e sono spariti nel nulla?
    L’unica fedeltà sicura della Rete è al capitale finanziario e ad un numero molto ristretto di corporation generalmente americane.

  10. Pier Luigi Tolardo dice:

    Tutto giusto post e commenti ma vorrei anche capire che cosa si potrebbe fare di alternativo? Ilproblema è che la raccolta di firme risente di una certa serialità e non si distingue l’una dall’altra ma però Berlusconi ne fa una al giorno: prima il decreto bloccaprocessi, poi il decreto Alfano, poi la scomunica alla Corte e chissà perchè a Napolitano, poi il decreto abbreviaprocessi, nel mezzo un decreto per Eluana, un tentativo di abolire la par condicio, un’intimidazione a Boffo, a Mauro, ad Augias, qualche causa civile milionaria a Repubblica stessa e all’Unità, a Tabucchi, una scomunica per Fini, la minaccia di elezioni, giudizi universali, etc. Un povero quotidiano cosa dovrebbe fare mentre l’opposizione riesce anche a litigare su quando e se fare le manifestazioni. Per ora sembra l’unica maniera quella delle firme, poi ci potrebbero essere gli Sms, attaccarsi una coccarda tricolore, esporre un adesivo, ma non vedo molto altro.

  11. Pier Luigi Tolardo dice:

    Gli altri, poi, non sanno cosa fare di diverso: nella mia provincia(Novara) banchetti in concorrenza di Pdl e Lega hanno raccolto tra Sabato e Domenica più di 13.000 firme contro la sentenza sul crocifisso che anch’io disapprovo ma avrei preferito tagliarmi una mano che firmare petizioni semisacrileghe, la gente sapendo di non contare niente vuole contare qualcosa anche così, perfino firmando ai banchetti della Lega.

  12. La linea dell'inutile (Mauro) dice:

    invece secondo me ci credono davvero

  13. /V dice:

    la gente vuole contare qualcosa ma quando c’é da imbrattare l’UNICO pezzo di carta che davvero conta (la scheda elettorale) tutti con il culo a casa eh…

    Chissá, magari le prossime elezioni facciamo votare con nome e cognome e le chiamiamo “raccolta firme di sostegno alla nuova giunta”. Magari qualche pollo in piú che vuole fare la sua parte lo si trova…

    scusate, non é rivolto a nessuno in particolare, avevo solo bisogno di sfogarmi con il mondo e il Sig. Tolardo mi ha dato il la…

  14. Daniele Minotti dice:

    @Pier
    Una raccolta di firme (indipendentemente dalla bontà), non fa cadere un governo. Ci vuole una profonda crisi, una rilevante alterazione degli equilibri politici.
    In concreto. Fini sbarra la strada, Schifani sembra un po’ più nervoso, ma la Lega, tutto sommato, tiene botta (beh… ha anche i suoi buoni dicasteri…).
    Secondo me, allo stato, per chi vuole la destituzione di Berlusconi non c’è altra soluzione se non le elezioni. Anticipate? Maddai… :-)

  15. Antonio Lo Nardo dice:

    Potremmo lanciare una petizione per convincere Repubblica…

    :-)

  16. Pasquale dice:

    Una raccolta di foto sexy senza una raccolta di firme affianco non è credibile. ;-)

  17. andrea dice:

    E’ semplice fidelizzazione dei lettori. Un po’ come Di Pietro che un giorno si ed uno no convoca una manifestazione “per far cadere Berlusconi”.

  18. P.G. dice:

    Mah, chi parla di brand Saviano secondo me non ha capito nulla. Saviano non è un brand, è uno scrittore, ha già pubblicato il secondo libro(non è vero che deve ancora pubblicarlo), ovviamente – visti gli argomenti di cui si occupa – desidera incidere POLITICAMENTE sulla situazione della società italiana. Fa politica, ovviamente in modo non partitico, ma agendo con gli strumenti della società civile.

    Le raccolte firme sono uno strumento tuttavia abusato e superato, ma Repubblica in questo non ha molte colpe. Sono un po’ come le manifestazioni in piazza. Sono abusate e superate, tuttavia l’alternativa – al momento – è alquanto temibile: brigatismi, terrorismi, o che altro?

    Non c’è spazio in Italia per proteste democratiche che prendano forme nuove. La situazione politica è molto bloccata. Le raccolte firme servono se non altro per spingere un po’ di persone a dare un’occhiata alle notizie, a informarsi: vado sul sito a firmare e magari sbircio qualche notizia. In questo senso, credo siano ancora utili.

  19. Gemina dice:

    Sì, scusate, allora proponete che fare per tenere fronte a una porcata al giorno che ci propinano. Non vi sto dando torto, in fonfo è lo stesso anche per le schifezze berluscioniane: una al giorno e non te ne accorgi più, o comunque sei costretto a soprassedere, a far finta di niente o quasi. Ma se il premier non ha il senso del limite, non si può restare a guardare. Anche perché sennò ci ritroviamo che gli onesti pagano le tasse e vanno in galera se sbagliano a compilare la denuncia dei redditi, i potenti, i veri ricchi e i mafiosi tutti insieme appassionatamente non pagano niente e godono di totale impunità. E poi, per i 10 anni precedenti non fare una raccolta di firme al giorno non certo ci ha salvato dai soprusi berlusconiani, né dalle nefandezze di tutti gli altri in generale. Per cui: meglio far casino che tanto non far niente va bene solo al manovratore.

  20. Camillo dice:

    SI potrà sempre trovare una “via di mezzo”, ma definire “breve” un processo che si conclude in 6 anni dall’inizio del dibattimento, quando in molti paesi si arriva a sentenza in 4 anni dall’inizio delle indagini…

  21. raxi dice:

    E’ un problema di soglie, di rottura di livelli chiave.

    Se fai 6 o 7 gaffes poi puoi arrivare a 200.
    Se fai 1 reato puoi arrivare a 10.
    Se ti fai 5/6 raccolte firme facile che arrivi poi a 40.
    Se fai gia’ che solo 3 scioperi della sete un po’ pirla lo sei.

    Reiterazione abitudine e dipendenza,
    la creazione di identità come schiavitù autogenerata.

  22. bleistein dice:

    @ P.G.

    Chiedo scusa dell’imprecisione, mi sforzavo di essere brachilogico. Intendevo il secondo libro vero, non il secondo libro finto.

  23. PG dice:

    “La bellezza e l’inferno” è un libro verissimo.

  24. gabriele dice:

    Tutta la ragione a Bleistein: siamo ancora in attesa del secondo libro di Saviano (o il primo dopo Gomorra, se volete)

  25. Picchiorosso dice:

    Meglio gif animate che flash e video ,,,
    Firme= fidelizzazione del “brand”…:)
    Saviano pubblica su Mondadori … e la coerenza?

  26. MzC dice:

    In fin dei conti il problema dibattuto e’ sempre e soltanto uno, Berlusconi, con annessi e connessi.. Basterebbe portare avanti un’unica battaglia elencando di volta in volta i nuovi motivi di dibattito piuttosto che creare di continuo ulteriori raccolte firme.

  27. giot dice:

    Oggi nell’home page ci informano che anche Scamarcio ha firmato l’appello. Cioè, Scamarcio.

  28. Sascha dice:

    Mi domando sempre perchè quanti non sopportano Saviano non facciano la cosa più ovvia, cioè ci spieghino l’utilità della camorra e delle altre organizzazioni criminali.
    Finchè non lo faranno Saviano sarà uno ‘scrittore civile’ dimezzato, con una scarsa possibilità di incidere veramente e loro faranno la figura dei rosiconi invidiosi (perchè, chiaramente, Saviano è molto più famoso, ammirato e ricco di Picchiorosso, Gabriele e bleistein)…

  29. Sascha dice:

    Specifico meglio: il limite di Saviano come scrittore che vuole incidere sulla realtà è dato dal fatto che dall’altra parte non c’è nessuno, cioè combatte un fenomeno che non ha difensori, come la pedofilia, la fame nel mondo o (oggi) il nazismo…
    Per quanti rischi personali corra intellettualmente non è contestato ne’ contestabile, col risultato che l’unico effetto pratico che ottiene è il senso di autocompiacimento dei suoi lettori (di quel 99% di suoi lettori che non vive in Campania, almeno).
    Non per niente quanti lo criticano per invidia o faziosità fanno la figura dei poveretti…
    Potrebbero, per esempio, prendere a esempio un vecchio romanzo di fantascienza di Cyril Kornbluth pubblicato a suo tempo da Urania: ‘Non è ver che sia la mafia’ (The Syndic, 1953). E’ un romanzo liberale, liberista e libertario: l’oppressione statale ha provocato il collasso della società praticamente ovunque tranne che negli ex-Usa dominati dalla Mafia che lascia le persone libere di fare quel che vogliono e governa il meno possibile…

  30. P.G. dice:

    Fra l’altro l’argomento che Saviano non ha ancora scritto il secondo libro è veramente scarsino, per criticarlo. Ovvero: a)il secondo libro esiste e si chiama “La bellezza e l’inferno”, è una raccolta di articoli, è vero, con qualche inedito, ma siccome è impossibile che uno abbia letto tutti gli articoli, essendo stati pubblicati in luoghi e tempi molto diversi, il solo fatto di sceglierli, rieditarli e metterli insieme è già un secondo libro autentico; b)Ha 30 anni e non ha scritto un romanzetto come Paolo Giordano, ma un’opera destinata a restare nella storia della letteratura e del costume italiano, almeno per qualche decennio. Ora, va bene tutto, ma quando Manzoni pubblicò i Promessi Sposi, non è che intorno c’aveva la gente che gli diceva “sono tre anni che non pubblichi il secondo romanzo”. Per me Saviano potrebbe fermarsi qui, e questo non sarebbe un motivo per criticarlo come scrittore.

  31. piovedisabato dice:

    Saviano sta per essere rovinato completamente perchè ci sarà una parte d’Italia che inizierà a dire che è di sinistra pur non essendo vero.

    Repubblica sta rovinando molte cose ultimamente. Sembra che sia lei l’opposizione. Di certo spesso fa dei buoni lavori ma purtroppo tragicamente scade nell’attacco solo da una parte e nell’opportunità politica degna di eugenio scalfari –> http://www.camelotdestraideale.it/2008/05/28/eugenio-scalfari-e-giorgio-bocca-come-giorgio-almirante/

  32. Sascha dice:

    Grazie per aver postato l’articolo più cretino che abbia letto da un bel po’…

  33. Picchiored dice:

    @ P.G.
    Non critico Saviano come scrittore ma pongo il problema della coerenza. E’ giusto che sia un autore che pubblica sotto Mondadori?

  34. bleistein dice:

    Signori, ricomponetevi. Ho sventatamente nominato Saviano solo perché sembra che abbia un cattivo rapporto con le raccolte di firme, e il ricordo della petizione in favore di Cesare Battisti ha suscitato la mia ilarità.

    La presente raccolta di firme mi sembra rispondere puramente a una logica di marketing intorno al quale c’è troppa accondiscendenza. Non per nulla il nome di Saviano mette d’accordo macchine da guerra come la Mondadori (a proposito di rapporti con la malavita…) la Roberto Santachiara Literary Agency e il Gruppo Espresso.

    Dire che Saviano è molto più famoso, ammirato e ricco di Picchiorosso, Gabriele e bleistein non spiega molto, se non che c’è molto conformismo. Chiedo scusa se non sono allineato e coperto.

  35. Sascha dice:

    La coerenza…
    La bandiera dei quaraquaqua e degli ominicchi: ‘non si sputa nel piatto dove si mangia’. Nella versione di picchio: ‘è giusto che sia un autore che pubblica sotto Mondadori?’

    Agli invidiosi aggiungiamo Giot, sicuramente nè bello ne’ ricco quanto Scamarcio (ma con tutta la sua dignità intatta, immagino)

  36. Sascha dice:

    @ Bleistein

    Spiega la ragione delle tue modeste punzecchiature a Saviano.

  37. bleistein dice:

    @ Sascha

    Ho già spiegato: secondo me la raccolta di firme di Repubblica powered by Saviano® serve a reclamizzare il brand Saviano e ha molto poco della campagna civile.

    Naturalmente ho anche delle ambiziose teorie generali sulla letteratura che spaziano dal New Italian Epic al Neon Realismo, ma preferisco affidarle al mio diario segreto.

  38. Picchiored dice:

    @Sascha
    Vedila come ti pare ma di coerenza ne vedo poca dalle parti di Repubblica e anche di Saviano. Contestare il Nano ma nello stesso tempo prendere i suoi soldi… mah…

  39. Sascha dice:

    Da un lato mi danno fastidio gli ammiratori di Saviano, il loro gratuito autocompiacimento e l’uso che ne fanno.
    Dall’altro i suoi ‘nemici’ sono altrettanto imbarazzanti e meschini: ammirare la camorra ma nello stesso tempo non avere il coraggio di procramarlo… mah…

  40. Sascha dice:

    Del resto, se devo dar retta a Picchiored ed alle sue accuse di incoerenza a Saviano dovrei dedurre che Mondadori è dalla parte della Camorra o adirittura di proprietà della Camorra: indubbiamente a quel punto ci sarebbe un problema di coerenza.
    Vuol dire questo? Secondo me è esattamente quel che vorrebbe dire ma per qualche motivo non lo fa.

  41. Sascha dice:

    “Naturalmente ho anche delle ambiziose teorie generali sulla letteratura che spaziano dal New Italian Epic al Neon Realismo, ma preferisco affidarle al mio diario segreto.”

    Ecco, è meglio. La frustrazione degli autori sconosciuti rispetto a quelli di successo non è un bello spettacolo.

  42. Enrico dice:

    In ogni caso per un fiero oppositore del “regime” pubblicare con Mondadori non è un gran atto di coerenza.

  43. P.G. dice:

    Come Saviano ha sempre detto, per lui è importante dare la massima visibilità alle sue idee.
    E purtroppo – te lo dice un libraio – pubblicare col gruppo Mondadori, in Italia, è praticamente l’unica possibilità per riuscire ad arrivare ovunque, in libreria, e fare grandi numeri di vendite.
    Il gruppo Mondadori e la distribuzione relativa è l’unica che ha i numeri per creare dei bestseller.
    L’obiettivo di uno scrittore deve essere farsi leggere, no?E che c’è di male se Saviano vuole essere letto da tutti?

  44. Bill The Butcher dice:

    Ecco, da denunciare la camorra Saviano è già diventato capo dell’opposizione.

    Come aveva previsto qualcuno qualche riga sopra.

  45. P.G. dice:

    Bill, chiedere che non sia approvata quella porcata sui processi brevi – che blocca, per l’appunto, molti processi anche relativi a fatti di camorra(all’economia camorristica, non agli omicidi, ovviamente) – è perfettamente coerente con l’azione dell’intellettuale Saviano, e non comporta lo schierarsi con un partito anzichè un altro.

    Sono quelli come te, che non vedono l’ora di affibbiare a Saviano un’etichetta partitica, per poi poterlo delegittimare come intellettuale.

  46. Pier Luigi Tolardo dice:

    I motivi del successo di Saviano sonop molteplici: pur pubblicato da un grande editore non aveva goduto all’inizio di un grande lancio ma è stato un grandissimo “passaparola” a farne la fortuna finchè anche i grandi media se ne sono dovuti accorgere, in questo senso è un vero caso letterario.
    Inoltre è un bel libro, molto avvincente pur raccontando fatti reali: non è un saggio e non è una fiction ma ha i pregi dell’uno e dell’altro , cosa che il pubblico apprezza. Tanto è vero che se ne è potuto trarre un ottimo film, molto spettacolare.
    Sulla mafia siciliana si è scritto e girato moltissimo, sulla campra molto meno ed è un altro motivo.
    L’autore è stato oggetto di reali gravi minacce da parte della camora, di cui ha parlato, questo fatto, nuovo per il nostro Paese(in genere la camorra/mafia ha colpito poliziotti, giudici, giornalisti , sindacalisti ma mai scrittori) ha fatto dell’autore un personaggio.
    Inoltre, non è colpa di Saviano se è diventato un leader dell’opposizione, la colpa è solo di una parte della maggioranza(già Fini non è d’accordo) che ha fatto dell’On.le Cosentino uno dei suoi leaders.

  47. bleistein dice:

    Chissà come mai non appena uno muove una critica, pure con bel garbo e civiltà, a Saviano spunta subito qualcuno che ti dà o dello scrittore fallito o del camorrista. Nervi scoperti?

    Per informazione di Sascha non sono «un autore sconosciuto frustrato». O meglio: sono uno sconosciuto frustrato, ma non un autore. Io ambisco a essere la Michiko Kakutani dei poveri.

  48. Sascha dice:

    Per quanto mi riguarda non avrei alcun problema ad accettare una critica a Saviano fatto ‘con bel garbo e civiltà’, anzi non vedo l’ora di leggerne una…