Leonardo, wikipedia Marinetti e gli altri.

1. Niente di quello che fai per Wiki è inutile. Tutto prima o poi servirà a qualcuno. Sì, perfino il Patriottismo Insetticida.
2. Tutto quello che fai per Wiki è gratis, ma non vuol dire che qualcuno non ci guadagnerà. Non sarai tu, purtroppo.
3. Non fidatevi dei giornalisti che fanno finta di non sapere niente di Internet. Ormai è tutta posa. Appena ti volti stanno già copincollando pagine intere di Wiki, che neanche i laureandi.
4. Una piccola idea su una piccola pagina di Wiki può fare il giro del mondo (per questo in teoria è vietato mettere idee originali su Wiki).
5. Scrivere su Internet significa mandare le proprie parole libere per il mondo (chissà in quante tesi di laurea sono già finito senza saperlo). Finché un giorno qualcuno non le prende e le rivende come sue, certo, succede anche questo.
6. Se voi rivendete i miei riassuntini, perché io dovrei comprare i vostri libri o film o canzoni? Rubare a voi è davvero questo gran furto?


9 commenti a “Parole libere per il mondo”

  1. DanieleLG dice:

    Storia eccezionale…Mi trovo un po’ combattuto però, l’amico Leonardo ha messo il suo riassunto ecc.. a disposizione di tutti su wikipedia. Lui ha CONDIVISO il suo sapere (o come lo vuoi chiamare). Non ha messo un prezzo su ciò che ha scritto, quindi è, in un certo senso, di dominio pubblico.

    Ora non voglio dar ragione a Panorama ma Leonardo sapeva bene a che sorte poteva andare incontro la sua pagina wiki.

    Chiaro che poi il recensore dovrebbe fare il suo lavoro o per lo meno citare la fonte quando non è farina del suo sacco. Che sia presa da un libro da internet o da un foglietto dei baci perugina.

  2. gigi dice:

    poco tempo fa ho letto un articolo che diceva che buona parte delle tesi in Italia sono state scopiazzate da Internet. Io, invece, mi ci sono impegnato tanto (mi sono fatto aiutare anche da un tutor universitalia) e sinceramente non sarei proprio disposto a pubblicare la mia tesi su wiki per poi vederla ricopiata da qualcuno senza alcuno sforzo. sinceramente questa non è condivisone del sapere, ma un vero e proprio furto!

  3. leo dice:

    Davide, sì, lo sapevo che sarebbe potuto succedere (anche se ritenevo improbabile fino a due anni fa che quel libro avrebbe mai interessato qualcuno). E comunque immaginavo che se fosse successo qualcosa del genere ci avrei scritto sopra un pezzo divertente.

  4. Robert 68 dice:

    Consiglio in merito la lettura di “dilettanti.com”

    A qualcuno potrà non piacere…ad altri forse si

  5. Gianluigi dice:

    DanieleLG, mi sa che sei poco informato. Tutto ciò che è presente su wikipedia ha un prezzo, specificato in maniera chiara nella licenza d’uso che trovi in fondo ad ogni pagina di Wikipedia. Il fatto che non siano richiesti i dindi in maniera esplicita non significa gratis.

  6. Sascha dice:

    Non capisco il tono deluso: se uno mette delle cose online in spirito di condivisione poi perchè si lamenta se qualcuno se ne appropria e le ripete come se fossero sue? Non è forse questo lo spirito della Rete?
    Se lo fanno i ragazzini a scuola (loro sì che capiscono la Rete, non si fanno tanti problemi pseudo-intellettuali, sono tanto più avanti di noi!) perchè sarebbe un problema se lo fanno i giornalisti?
    E se i giornalisti capiscono come funziona la Rete non dovremmo esserne contenti invece di criticarli?
    Ovvero: l’avete voluta la bicicletta…?

  7. diamonds dice:

    da anni i docenti universitari prescrivono agli studenti tesi che vertono su argomenti particolari per poi rivendersele quando agiscono da consulenti facendole passare per proprie.Il buon leonardo ha sollevato una questione che è irrisolvibile quasi quanto il signoraggio,inutile star lì a far calcoli

  8. meme dice:

    “Se voi rivendete i miei riassuntini, perché io dovrei comprare i vostri libri o film o canzoni? Rubare a voi è davvero questo gran furto?” Sillogismo idiota.

  9. DanieleLG dice:

    @ Gianluigi. Correggimi se sbaglio ma nella licenza d’uso di Wikipedia non riesco a trovare una parte che “specifichi in maniera chiara” il fatto che non sia un servizio gratuito. Anzi trovo tutto l’opposto. Persino il titolo del 3° pilastro di Wikipedia recita: Wikipedia è libera.
    Non per questo mi schiero dalla parte del giornalista, anzi, ripeto che per correttezza lui avrebbe dovuto citare la fonte.