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Mag

Facebook ha chiuso l’account di Vittorio Zambardino il quale ci scrive un lungo pezzo sul suo blog su Repubblica dove annuncia prossime denunce.

22 commenti a “Anomia”

  1. Boh/Orientalia4All dice:

    FB ne ha chiusi altri altrettanto innocui di gente conosciuta e nessuno sa il perché.

    Forse qualcuno avrà riportato sull’inappropriatezza del contenuto, l’invidia fa molti danni. Stupisce che FB non controlli, in questo caso.

  2. lorenzo dice:

    Ma fb è un sito privato, e giustamente fanno un po’ come vogliono. Quindi che non si faccia vittimismo e non si cerchi di immolarsi a martiri della libertà di espressione. Metà dei miei contatti a mandato a fare in culo il papa o berlusconi in qualche post/status e nessuno è stato bannato, quindi evitiamo di dire cagate su censure e controlli mediatici, favoritismi etc. Ma soprattutto, se domani fb decide di cacciare tutti i biondi, può farlo. Il pallone è loro e loro decidono chi gioca.

  3. nicola dice:

    Dice Zambardino: “mi consigliano di leggere i termini d’uso – come per dire: hai la coscienza sporca, guardati dentro. E io li rileggo […] e ho la conferma di ciò che già so: non ho violato nessuna delle regole d’uso di Facebook.”

    Ma forse dovrebbe leggere meglio:

    Forse dovrebbe leggere la parte in cui vi è scritto “If you violate the letter or spirit of this Statement, or otherwise create possible legal exposure for us, we can stop providing all or part of Facebook to you. **We will generally try to notify you, but have no obligation to do so.**” ed anche “we are providing facebook “as is” without any express or implied warranties including, but not limited to, implied warranties of merchantability, fitness for a particular purpose, and non-infringement. we do not guarantee that facebook will be safe or secure.” […] “we will not be liable to you for any lost profits or other consequential, special, indirect, or incidental damages arising out of or in connection with this statement or facebook, even if we have been advised of the possibility of such damages.”

    E devo dire che gli va anche bene. Di solito nei servizi gratuiti c’è anche un testo simile a questo: “possiamo segarti il tuo account come e quando ci pare senza avvisarti senza nessun motivo valido.”

    Comunque sono curioso di sapere come andrà a finire.

    ciao
    nicola.

  4. Dario B. dice:

    Ok, ma a prescindere da qualunque condizione di utilizzo sia in vigore, l’utente ha un diritto tutelato dalla legge di avere una spiegazione sul trattamento dei propri dati personali, e quindi anche al fatto che Facebook abbia chiuso con il lucchetto – tenendosene le chiavi – un cofanetto pieno di contatti e informazioni personali, con “link” (non solo ipertestuali) evidenti e meno evidenti.

  5. pasquino dice:

    Oh, ma quale profonda battaglia di libertà!
    Perché non preoccuparsi invece dell’impossibilità di scrivere un pezzo decente su un giornale che una volta era passabile, così tanto per sembrare un giornalista…

  6. alessandro longo dice:

    E’ un problema che molti commentatori qui stanno sottovalutando: il controllo della nostra identità digitale. Che nei termini del contratto facebook ci sia scritto “possiamo farne quello che vogliamo” è un conto; che possano farlo a norma di legge, è un altro conto. I contratti possono contenere clausole illegali, se applicate…

  7. mario dice:

    per i siti di questo genere si parla della clausola del gatto sitwoy.
    mario

  8. Lunar dice:

    … giusto per completezza: Vittorio Zambardino non ha fatto un lungo articolo perchè è capitato a LUI. Le stesse cose le scriveva anche prima.

    @pasquino
    questa storia di attaccare i giornali e i giornalisti sa di muffa. Quasi come la faccenda di Fabio Volo. Anzi, il tenore è lo stesso.

  9. Sascha dice:

    Quello che trovo abbastanza spregevole nel ‘popolo del web’ è quella che Vittorio Emanuele Orlando chiamava ‘cupidigia di servilismo’, cioè la difesa a spada tratta di grandi imprese americane al grido ‘loro possono fare quel che vogliono!!!’.
    Già l’entusiasmo all’idea che una singola ditta americana – Google – possa controllare tutta l’informazione e conoscenza umane mi puzza moltissimo.
    Poi, in un caso come questo, dove i ‘bravi militanti’ del Partito Internet corrono solerti in aiuto del più forte e accusano altri di ‘vittimismo’…
    Personalmente non vedo l’ora che il Web 2.0 dispieghi tutte le sue potenzialità così da permettere a chiunque di frugare nel computer di chiunque con la stessa facilità con cui si scaricano illegalmente film e musica…

  10. raxi dice:

    Quanto parlare di sto facebook.

    Ma nessuno che dopo averlo provato
    ne sia uscito con un senso di liberazione?

    Zambardino dovrebbe essere grato per l’estromissione.

    Altro che lamentarsi.

  11. livefast dice:

    facebook promette bene. mi sembra la microsoft dei primi anni ’80 ed io, da un’azienda che è intrinsecamente MALE, non mi aspetto altro che il MALE.
    non so se a VZ fino a ieri facebook fosse sembrato un sistema aperto ed orientato all’utente. in ogni caso son contento che abbia cambiato idea.

  12. pasquino dice:

    @lunar

    Indipendentemente dal fatto che ne parlasse anche prima, direi che la questione facebook è di una banalità sconcertante e che un giornalista si dovrebbe occupare d’altro :-)

  13. Lunar dice:

    se quello è il suo mestiere di cosa si dovrebbe occupare? Io se avessi un blog farei un bel post contro YouTube che mi ha bloccato un paio di video segnalati dalla CNN europa come appartenenti a loro.
    Un par de palle. E’ la CNN europa che si è approrpiata dei miei video. Ho cercato di segnalare “l’abuso” ma non è andato a buon fine. Alla fine ci ho rinunciato perchè in fondo non me ne frega niente. E non ho neache un blog da alimentare. :)

  14. Piero dice:

    Tipica mentalità della sinistra operaia che vuole dettare legge alla destra imprenditrice, all’iniziativa privata del padrone, diatriba sociale ancora irrisolta e che questo caso ripropone. C’è sempre qualcuno che vuole dettar legge in casa d’altri: il padrone che detta legge all’operaio che chiede ospitalità. E l’operaio che detta legge al padrone che lo ospita e che lo vuole licenziare. Come la risolviamo? Sempre con la legge?

  15. Dario B. dice:

    Alex,
    non vogliono capirlo, mettiamoci il cuore in pace :(

  16. Fabrizio T. dice:

    Fulvio Sarzana di S.Ippolito su PI di oggi: http://punto-informatico.it/2615125/PI/Commenti/cancellati-facebook-come-reagire.aspx

  17. Lunar dice:

    il problema segnalato da Zambardino è più insidioso e va ben oltre il codice penale: Il problema delle macchine. Cosa fai, porti in tribunale una macchina che ti ha sospeso un account? Perchè di questo si tratta. A sospendere gli account nel 99,99 % dei casi sono delle macchine. I miei video, rivendicati su YouTube dalla CNN europa, sono stati segnalati da una macchina programmata male. Nessun umano(ide) dotato di un minimo di intelligenza avrebbe bloccato i miei video. Questa è la vera insidia.

  18. Daniele Minotti dice:

    @Lunar
    Giusta osservazione sull’errore della macchina, ma come hai precisato in realtà dietro c’è un problema di programmazione. Che esclude, il più delle volte (direi sempre, nel nostro caso), il penale (ed ecco perché non sono molto d’accordo con Sarzana di Sant’Ippolito), ma dà concrete possibilità in civile (sempre che ci sia la dimostrazione di un danno ecc.).

  19. Sascha dice:

    @ Piero

    ‘l’operaio che chiede ospitalità al padrone’ ?!?!?!?

    Ecco un’altra cosa che non mi piace del ‘popolo del Web’: sembra che nessuno di loro abbia mai lavorato sotto padrone, col risultato di ignorare clamorosamente una larga parte dell’esperienza umana…

  20. nickos dice:

    zambardino fa il protagonista…e basta. e alla fine manco sa usare il suo pc. a me la gente saccente non piace e a me pare che zambardino sia sbucato dal nulla pretendendo di dare lezione a internet su cos’è un blog su cos’è internet e su come si cucinano le polpette alla bolognese. assolutamente perdibile.

  21. Piero dice:

    Sascha, è bello lavorare sotto padrone, quando il padrone sta a Roma, è meno bello lavorare sotto padrone quando il padrone ce l’hai sotto il naso, ma è più brutto quando il padrone sta a Roma e tu non lavori per lui. Quando invece il padrone ce l’hai su Internet, vuol dire che te lo sei andato a cercare.

  22. Sascha dice:

    @ Nickos

    Zambardino si occupa di Internet da parecchi anni e ha lanciato la versione online di Repubblica, una di quelle di maggior successo in Italia. Poi sbuca lei dal nulla e…

    @ Piero

    Insomma, nel suo mondo fatato gli operai ‘chiedono ospitalità al padrone’ che, immagino, potrebbe fare tranquillamente a meno di loro e produrre tutto da se’… ci sono certi ‘intellettuali’ libertari o ‘austriaci’ che sostengono simili lepidezze – non per niente l’Austria ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita dell’economia di mercato…