Su Repubblica di oggi c’e’ una lunga intervista di Mario Calabresi a Giovanni Allevi. Se il tentativo (che sembra intravedersi sullo sfondo) e’ quello di creare a tavolino un personaggio geniale ed eccentrico (un classico nell’universo dei pianisti di culto da Gould a Jarrett) va detto che non sta riuscendo benissimo.

D: E come compone, come si prepara?
R: “Suono tutto nella mia testa, immagino l’album intero senza mai toccare un tasto. Passo le giornate intere a farlo.”

D:Perche’ questa scelta da recluso?
R: “Perche’ non voglio che la manualita’ influenzi lo sviluppo musicale, la musica deve essere libera dai limiti fisici, non possono comandare le dita sulla testa e sul cuore.”

D: Improvvisa mai pezzi di canzoni sentite alla radio o per strada?
R: “Mai: non gioco con la musica. Al di la’ della mia apparenza sono serissimo e rigoroso. Mi sento uno scienziato, non tocco un tasto del pianoforte e non provo una nota se prima non ci ho pensato per mesi.”

D:Ascolta l’i-Pod?
R: “Io possiedo solo un i-Pod mentale: per anni ho inglobato nella testa una tale quantita’ di musica che ora la ripasso mentalmente. Posso ripetermi all’infinito un passaggio che mi piace.”

21 commenti a “L’IPOD MENTALE”

  1. gigi dice:

    non ho parole….

    già  mi immagino quale musica "subime" produce quest'uomo…. :(

  2. leo (ftg Elio) dice:

    io possiedo un dirigibile marrone, senza elica o timone, dentro me.

  3. Luca dice:

    Stamattina leggendolo ho avuto esattamente la stessa reazione. Se posso difenderlo, temo che la stampa abbia delle responsabilità  nell'aver creato tutto questo. Due anni fa era più normale e rilassato.

    http://www.wittgenstein.it/html/vf210405.html

    Ciao, L.

  4. alberto d'ottavi dice:

    No, a dire il vero Giovanni è così e dice queste cose da quando ha cominciato, anni fa, ragazzino, davanti alla platea di un concerto di Jovanotti

    Lui è un compositore di quella che impropriamente chiameremmo musica "classica". Ha formazione e studi di conservatorio, durante i concerti racconta, prima di ogni pezzo, cosa lo ha ispirato, sia un fatto o il brano di un altro compositore o uno stile musicale

    Ci sono Chopin e Shostakovich, i Beatles e i ritmi sudamericani o africani, la tradizione melodica italiana ed echi di jazz, nonostante lui ci tenga sempre a ripetere che non fa jazz, non improvvisa ma compone. E comunque alla fine la sua musica è sua

    Ha mandato le sue registrazioni, giovanissimo, a Jovanotti che gli ha fatto aprire un concerto a sorpresa. Il pubblico, che si aspettava Lorenzo, è rimasto a bocca aperta. Come sono sicuro succederà  anche a voi sentendo il primo dei suoi dischi, 13 dita, e i successivi: Composizioni, No Concept e l'ultimo, Joy

    E' cresciuto ed ha avuto successo tra gli appassionati, per il passa parola italiano, mentre come al solito i "big" lo snobbavano. Nei primi concerti si presentava sempre con un quaderno nel quale chiedeva alle persone di scrivere, firmare, lasciare un segno, e parlava con tutti

    Ora non risponde più, perché lo cercano tutti, da quando ha avuto successo. All'estero prima che in Italia, ovviamente. Spike Lee non si è chiesto chi era: ha sentito la sua musica e l'ha scritturato per la colonna sonora di uno spot BMW. Il suo esordio al Blue Note di NY è stato un trionfo

    Ma chiaro, se è il BN di NY allora siamo tutti d'accordo, se siamo noi soliti quattro al BN di Milano nessuno ci si fila…

    Giovanni non ha bisogno che si crei a tavolino niente: è già  un pianista di culto

  5. Stefano Hesse dice:

    bisogna avvertirlo: occhio che gli avvocati di jobs se la prendono a male per pochissimo…

  6. antelope dice:

    Mi risulta che i compositori non abbiano bisogno di strimpellare al pianoforte quando scrivono musica. Ricordo un'intervista con Morricone, che si era arrabbiato con il giornalista perchè lo aveva immaginato scrivere la musica seduto al pianoforte: "sono un compositore io, non sono mica come Elton John!" (o forse era Lennon).

    Quindi quello che dice Allievi potrebbe essere assolutamente realistico. Che poi se ne possa ricavare l'impressione di una certa supponenza.. è un altro paio di maniche.

  7. motumboe dice:

    sono d'accordo con antelope

  8. Giorgio dice:

    cos'è, ti da fastidio che non abbia l'iPod?

    no, per capire.

  9. raxi dice:

    Qualcuno mi dice perche' ultimamente adoro le colonne sonore dei film di Kitano (Estate di kikujiro e Hanabi) e dei cartoni di Miyazki composte da Hisaishi?

  10. Claudio dice:

    Giovanni lo conosco dagli esordi. Dal suo primo album fino all'ultimo. E' musica nuova, non c'è una nota copiata e i suoi dischi valgono fino all'ultimo euro. E come tutti gli artisti poi alla fine è un personaggio eccentrico. Ha rischiato anche di morire, l'ha detto lui ultimamente, per un attacco di panico. E' un ragazzo pieno di manie e molto rigoroso con sé stesso, questo lo porta a raggiungere un livello di perfezione musicale incredibile.

    Massimo ti consiglio di ascoltare il suo ultimo lavoro, lo trovi a 9euro su itunes. E' un giovane italiano di 30anni. Ha fatto già  4dischi di solo pianoforte. E' conosciuto in tutto il mondo. Repubblica è buona solo per scoprire le fotomodelle con più amici su myspace perché per i pianisti di talento è già  arrivata quasi 10anni in ritardo

  11. Pietro dice:

    Il problema è che Giovanni Allevi fondamentalmente è un buon pianista da piano bar, che può stupire appunto gli ascoltatori di Jovanotti.

    Non vedo genialità  nei suoi dischi, molto mestiere, una buona vena melodica, ma poche idee originali, secondo me Stefano Bollani è molto più modesto umanamente , e nonostante ciò molto più originale e musicalmente originale.

    Vi consiglio Piano Solo, non sarà  un best seller, ma in 2 minuti di musica si trovano piu idee che in tutta la discografia di Allevi.

  12. Smeerch dice:

    Ok ma io avrei chiesto: "possiede un lettore mp3?" Mi sembra più serio.

  13. Paola dice:

    Sembra strano, ma chi compone attiva davvero una parte del cervello che riesce a creare con i suoni, immaginandosi il risultato finale. Un po' come un matematico che elabora un processo.

    Tuttavia anche il compositore più bravo non può non amare l'effetto fisico che ha la musica e le sorprese che possono arrivare da un'esecuzione, magari fatta da un altro musicista, che interpretando aggiunge qualcosa di nuovo e non previsto.

    L'intervista non fa che avvallare l'idea, che trovo un po' riduttiva, che la musica possa vivere solo nella sua riproducibilità  tecnica, e non più nella sua fisicità , che ha molto da raccontare. Il suono è un'onda fisica, uno spostamento d'aria che colpisce non solo le nostre orecchie ma anche il notro corpo. Parola di fonico

  14. franco dice:

    Sembra uno "sborone", ma ci sono persone che hanno doti che altri non hanno. Comunque mi ha fatto sorridere sia l'ipod mentale e la causa che gli arriverà  da SJ

  15. rollino dice:

    Sarà  anche bravo.Ma perchè ci propina(no) ogni volta tutta una serie di aneddoti che dovrebbero testimoniare della sua genialità ?

  16. nuwanda dice:

    Confesso la mia ignoranza. Prima di leggere questo post ignoravo chi fosse Giovanni Allevi. Dopo averlo letto sono convinto che non valga la pena neppure di spendere trenta secondi su google

  17. Fiorenzo dice:

    Nuwanda, prova ad ascoltare qualcosa via blogmusik, io l'ho trovato sorprendente…

  18. joker0 dice:

    Bah, a parte il pezzo giornalistico, ho ascoltato 5/6 brani su iTunes, e non mi pare granché, rispetto alle osanna. Voglio dire, è chiaro che non se ne trovano molti come lui nel proprio condominio :P, ma nel panorama mondiale – mettiamola così – c'è di meglio. Ci ho trovato poco genio inventivo che possa sorprendere e affascinare, anche se molto ottimo mestiere. Poi sono anche gusti :)

  19. Andrea dice:

    Secondo me Allevi e' sempre lo stesso. Anzi, la fama e il successo non lo hanno cambiato per niente. Ancora oggi se capiti ad un suo concerto, si ferma a salutare tutti e a chiedere addirittura il nome ai suo fan! Invece direi, leggendo l'intervista linkata da Luca, ci sono giornalisti e giornalisti….e non sempre basta avere alle spalle un grande giornale, per essere una grande firma! Quest'ultima intervista e' veramente "banale". Il povero Allevi, laureato in filosofia, si sente continuamente chiedere le stesse cose….ma questo Mario Calabresi e' quasi perdonato….in fondo scrive da New York :-)

  20. Daniele dice:

    Ciao a tutti.

    Io sono uno studente in composizione, e vorrei provare a far capire che le cose che racconta Allevi sono per noi pane quotidiano.

    Allontanarsi dal pianoforte per comporre diventa necessario dal quarto anno in poi.

    Allevi? un idolo!

  21. Carlo Odello dice:

    Sono stato al concerto che Allevi ha tenuto qui in provincia di Brescia un paio di mesi fa. E' assolutamente geniale, non c'è bisogno della stampa per renderlo un genio, lo è già . Eccentrico? Non più di tanta gente che gira nella vita normale (e nella blogosfera).