16
Apr
Sono in albergo a Spoleto. Stavo scrivendo, seduto al piccolo tavolino della mia stanza, sotto il sole di aprile. Ho di fronte il televisore acceso senza volume sulla breaking news di CNN sulla sparatoria in un campus della Virginia. La scritta sotto, apparsa pochi secondi fa dice che ci sono stati 20 morti. Cosi non riesco a togliere gli occhi dallo schermo. C’e’ una scena ripetuta di un agente che arriva, prende il fucile dall’auto come se lo avesse dimenticato, e’ molto grasso, accenna ad una corsa improbabile. Corre per davvero, anche se piano, forse ad uso delle telecamere. Sara’ 110 kg. Attorno sta nevicando senza convinzione. Io penso che queste cose succedono solo la’ ed una ragione ci dovra’ pur essere. Anche se non so quale.

32 commenti a “BREAKING NEWS”

  1. Pier Luigi Tolardo dice:

    Un giorno succederanno anche qua, l'America arriva sempre dove viviamo noi.

  2. Nuwanda dice:

    Succederanno qua quando e se inizieremo a vendere i fucili mitragliatori da Trony e alla Coop. Non prima. Massimo, secondo me la ragione per cui succedono solo là  è questa.

  3. Lunar dice:

    Una visitina al sito di Michael Moore aiuta a capire meglio queste storie.

    http://www.michaelmoore.com/

    Altri link interessanti a clip dello stesso autore:

    http://www.bowlingforcolumbine.com/media/clips/index.php

  4. Fabrizio dice:

    Se per te qua' e' l'Europa e la' sono gli USA allora mi sai che non ti ricordi tutto. Nel 96 successe in Scozia. Nel 2002 a Erfurt in Germania, con 18 morti.

    Oggi ho fatto parlare mia moglie (che è teteska); si è infervorata contro il porto d'armi libero in USA. Dopo che si era scaldata ben bene gli ho chiesto perchè allora c'è stata la strage di Erfurt? Silenzio.

    La risposta è sempre la solita. Per ogni problema complesso c'è sempre una risposta semplice: quella sbagliata.

  5. Giorgio dice:

    Fabrì, dai, in Germania e in Scozia è successo una volta, negli Usa succede ogni tot anni … ha ragione mantellini.

  6. franco dice:

    Mica tanto ogni tot anni. M. Moore fa una sintesi con una sola parola: fear. Ci sono più o meno la stessa quantità  di armi in Canada ma non succedono questi fatti con la stessa frequenza.

    Ciò che ho letto di MM mi ha messo tristezza meno un lampo poetico, la neve che cade senza convinzione, unica cosa che mi piace fra le cose scritte e non scritte.

  7. Lunar dice:

    I numeri parlano da soli.

    http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/esteri/virginia-scuola/sparatorie-campus/sparatorie-campus.html

    http://www.bowlingforcolumbine.com/flash-01.php

  8. Fabrizio dice:

    Giorgio, in Germania è successo due volte. Per me è qualcosa di diverso del semplice avere le armi a disposizione.

  9. mammifero bipede dice:

    Sono d'accordo, è qualcosa di diverso.

    Qualcosa che ti spinge a comprare le armi, ché sennò resterebbero sugli scaffali.

    Sono la paranoia diffusa, e la sfiducia nel prossimo.

    Funzionali al mercato delle armi.

  10. nuwanda dice:

    http://www.bowlingforcolumbine.com/flash-01.php

    Così, tanto per essere sicuri che chi scrive sappia di cosa sta scrivendo: chi dice che è qualcosa di diverso dall'avere armi a disposizione ha mai vissuto in nordamerica? Conosce la differenza fra le leggi che regolano la vendita delle armi negli Usa e in Canada? No, perché se così fosse capirebbe che la paranoia che leggiamo su giornali e vediamo in tv è molto diversa da quella della società .

    Chi parla di paranoia avrebbe sentito molti italians (di tutti i livelli di istruzione, professioni e stipendi) dire che di paranoia ce ne è molta di più in Italia.

    Perché confondere la paranoia e la sfiducia verso il prossimo con l'individualismo americano è come confondere la cioccolata con la m…a.

  11. antonio vergara dice:

    se si continuano a vendere armi pure ai giovanissimi questo è il risultato. l'america importi la democrazia.

  12. www.nonrassegnatastampa.it dice:

    Bush ha immediatamente commentato:"Il popolo americano ha il diritto di tenere delle armi ma…" Quando l'economia non si ferma nemmeno di fronte ai morti le speranze sono davvero poche.

  13. aghost dice:

    una mia teoria ce l'avrei: la società  americana è una società  che ti offre molte opportunità  ma è anche molto dura, spietata, ferocemente competitiva. Non tutti reggono a questa pressione sociale. Se poi a questo aggiungi la facilità  con sui si possono comprare armi…

  14. Lunar dice:

    aghost, la tua teoria, non nuova a dire il vero, non spiega come mai in Giappone queste cose non accadono. In Giappone la pressione sociale in tutti i settori è dieci volte quella americana. Che poi parliamoci chiaro, di gente che sbrocca ne abbiamo tanta anche noi. Solo che da noi quando uno sbrocca si butta da un ponte, da un palazzo di dieci piani in piena solitudine. Negli states no. Da quelle parti quando uno sbrocca decide, in piena lucidità , che il "viaggio" non vuole farlo da solo e comincia a sparare. Fucili, pistole, armi automatiche, semiautomatiche. Armi da fuoco. Ma guarda che combinazione.

  15. Alessio dice:

    Ogni volta che accadono fatti del genere c'è sempre qualcuno che vuole dare una spiegazione razionale a ciò che razionale non è.

    Se poi succedono in America ancora peggio, si da la colpa alle armi in libera vendita, dimenticando che non sono le le armi ad uccidere ma chi le utilizza.

    Oppure si dà  la colpa alla mentalità  "individualista" degli americani, come se fosse di per sé un potenziale fattore di rischio (a parte il fatto che il responsabile era sudcoreano…).

    Si dimentica forse che negli USA ci sono quasi 200 milioni di armi in mano ai privati, ma fatti come questo non è che accadono una volta al giorno.

  16. tangue dice:

    Queste cose non succedono solo là .

    Erfurt, 26 aprile 2002: 18 morti

    Dunblane 13 marzo 1996: 17 morti

    e così via fino a Emsdetten.

  17. Joe Tempesta dice:

    Ok gli USA, la Germania, la Scozia.

    E però una guardatina anche sotto il nostro tappeto, ogni tanto, no, eh?

    Nessuno si ricorda più di quello che si barricò in casa dalle parti Novara (non più di un anno fa) sparando all'impazzata colpendo anche la vigilessa che gli aveva fatto la multa, causa scatenante della reazione?

    E di quello a Desio (MI), un paio di mesi fa, che per un motivo simile ebbe una reazione simile solo che non ha sparato a nessuno ma era comunque armato?

    E delle centinaia di morti ammazzati e/o feriti per ragioni stupide (ideologiche) dal 1969 al 1985 qui da noi non si ricorda più nessuno?

    Certo che a guardare la pagliuzza nell'occhio altrui siam tanto bravi, soprattutto se è nell'occhio degli USA. Di cui tra l'altro NESSUNO sa praticamente nulla di vero, solo per sentito dire o perché "ci ho vissuto un po'" (ovvero una settimana in vacanza o un anno a studiare/lavorare, e comunque solo in una città ).

  18. Gianluigi dice:

    Sempre a demonizzare queste povere armi e le ditte che le producono. Vogliamo parlare dell'assurda limitazione di non poter comprare un lanciamissili portatile. Pensate se tutti i ragazzi del campus ne avessero avuto uno, il killer sarebbe stato subito eliminato. Invece così si è dovuto aspettare l'intervento fulmineo di un polizziotto obeso. Pensate a gli effetti positivi per l'economia. Pensate poi ai vantaggi per le liti di condominio: niente più condomini.

  19. Mammifero Bipede dice:

    Già , probabilmente non ne so nulla, io mica ci sono mai stato negli USA…

    Sono solo cresciuto in un paese vinto che è stato culturalmente colonizzato dagli USA (col nostro consenso, indubbiamente). Sono semplicemente cresciuto a telefilm di poliziotti americani, film western, sparatorie ed altre amenità .

    Vogliamo negare che il nostro immaginario collettivo è stato forgiato dai discendenti dei pistoleros, che scene come quella dell'assassino armato di fucilone e cappotto nero le abbiamo viste in dozzine di film?

    Ah, certo, è stupefacente che su trecento milioni di persone ci sia perfino qualcuno che finisce col non distinguere più la realtà  dalla finzione, no?

    Poi magari ragioniamo su quale tipo di "finzione" lo abbia nutrito (= ci abbia speculato) fin qui.

  20. Andrea Martines dice:

    Negli ultimi tempi mi sento molto avvezzo alla "davantologia": trovo le cose sempre più facili da decodificare, sebbene siano farcite da infiniti discorsi verso tutte le direzioni.

    Anche qui, mi pare evidente: le armi vendute a tutti moltiplicano il pericolo di queste stragi. E non mi sento per questo di semplificare eccessivamente il problema.

  21. Joe Tempesta dice:

    Mammifero, senza tirare in mezzo le vittime delle stragi e limitandoci alle centinaia di vittime – in questo Paese! – degli opposti estremisti, gli assassini culturalmente da chi erano stati colonizzati? E le armi le compravano al supermercato?

  22. Lunar dice:

    Niente, neanche i numeri contano nell'era del Web 2.chiacchiere.

    I morti ammazzati in USA nel 2005 sono:

    Totale 14.860.

    Da Armi da fuoco 10.100

    Fonte Federal Bureau of Investigation.

    Il tasso di omicidi per 100.000 abitanti in Italia è cinque volte più basso di quello USA.

    Di che stiamo parlando?

  23. Alessio dice:

    Insomma è tutta colpa di Jack Bauer e dei cattivi sceriffi texani che hanno "colonizzato" (sic!) la nostra cultura neorealista.

    Come faremmo noi poveri provincialotti italiani se non ci fossero gli USA su cui scaricare tutte le nostre paranoie?

  24. Cristian dice:

    In USA le armi sono libere e succede che la gente muore ammazzata. In Italia le amri non le compri al Walmart della situazione, ma la gente muore ammazzata ugualmente.

    Cambia veramente poco.

  25. Joe Tempesta dice:

    E' sempre bello leggere questi intelligentoni che hanno in tasca la soluzione per qualsiasi cosa: vietate la vendita di armi negli USA e il vostro tasso di omicidi scenderà  a un quinto, avrete 2.500 morti invece di 10.000. Se poi la gente si ammazza con altri mezzi e per altri motivi, ma chi se ne frega, date retta a noi che negli USA non ci siamo nemmeno mai stati.

    Che poi gli omicidi in Italia (nel 2002) sono 560, magari non saranno tutti di armi da fuoco (il che comunque significherebbe che non serve una pistola per ammazzare), ma il rapporto è circa 3, non 5, ma alla fine son dettagli, no? Se anche riduci di 7500 morti ma nei restanti 2500 c'è tua figlia un po' ti girano i coglioni a prescindere dal rapporto di 1:3 o di 1:5.

  26. Mammifero Bipede dice:

    Joe, allora liberalizziamo pure la vendita al dettaglio di armi chimiche, gas nervini, polonio e armi batteriologiche, e vediamo se magari muore qualche persona in meno.

    Certo, in Ruanda si sono sterminati coi machete, ché le pistole non se le potevano permettere, ma è anche vero che l'occasione fa l'uomo ladro… e assassino.

    Sta di fatto che il cinema e la cultura PULP hanno creato un mito intorno alla figura dell'angelo sterminatore, ed ogni tanto salta fuori un pirla che non trova di meglio da fare che replicare dal vivo uno stereotipo prima di tutto culturale.

  27. Joe Tempesta dice:

    Mammifero, zio bonino, prima di dare la colpa ai film Pulp, per favore, mi dici chi è che qui da noi ha contaminato il cervello di quei deficienti che fino a vent'anni fa ti ammazzavano solo perché eri un giornalista, un magistrato, un poliziotto, un assessore, o un semplice militante della fazione opposta?

  28. Alessio dice:

    Mi sbagliavo, è ancora peggio di quel che pensavo, è tutta colpa dei film pulp, mannaggia a Tarantino.

    Nessuno offre di più? (che so? magari si può incolpare John Wayne o Johnny Cash, l'importante è che siano americani doc…)

  29. Cristian dice:

    Ok per John Wayne (per aver interpretato film western dove di tanto in tanto facevano fuori qualcuno), ma per Johnny Cash non ne vedo il motivo, a meno che dopo ogni concerto non si dilettasse a spaccare la sua chitarra in testa a qualche fans.

  30. Mammifero Bipede dice:

    Joe, per favore, restiamo "in topic".

    Qui nessuno difende una banda di esaltati in cerca di anacronistiche rivendicazioni politiche, se vuoi analizziamo separatamente da dove veniva il terrorismo eversivo, i suoi come e i suoi perché.

    Qui stiamo parlando di un atto di follia feroce e nichilista, senza futuro, senza progetto, senza motivo alcuno.

    Non me lo paragonare a gente che, quantomeno, dalla violenza credeva di ottenere qualcosa.

    Se proprio vogliamo fare paragoni pensiamo a quei tizi (uomini in prevalenza) che uccidono i propri cari e poi si fanno fuori. Di questi ne abbiamo un bel po' anche da noi. Solo che qui la spinta autodistruttiva trova modo di circoscriversi a poche persone (non che sia una bella cosa, comunque), lì diventa un fatto pubblico.

    Penso che sia un problema culturale allo stesso modo in cui i kamikaze suicidi sono un fenomeno culturale limitato ai paesi arabi.

  31. Joe Tempesta dice:

    Ok, Mammifero, hai ragione, rimaniamo nel "topic" di come uno studente sudcoreano abbia fatto strage di compagni di università  per colpa dei film di Bruce Willis e lasciamo perdere il mio tentativo di dimostrare per assurdo che la tua teoria sia sbagliata.

  32. Mammifero Bipede dice:

    Più che Bruce Willis dire John Woo… :-)

    P.s.: non è che i "cattivi film" non li guardi anch'io, e nemmeno che non mi piacciano, solo che penso sia richiesto un briciolo di maturità  per valutarli per quello che sono, intrattenimento, e la maturità  non è data a tutti, sempre e comunque. Chiuderei qui.