A Repubblica.it sono piuttosto sciolti nell’utilizzo commerciale di materiale “trovato” in rete.

(via Luca Zappa, Pandemia)

7 commenti a “MATERIALE TROVATO IN RETE”

  1. D.M. dice:

    Sempre a proposito della allegra spregiudicatezza dei redattori dell'edizione online di Repubblica, vogliamo parlare di questo?

    http://www.sexblo.gs/archives/004520.php

  2. T A R O dice:

    Sono molto perplesso rigurado le politiche seguite dai giornali italiani per la restituzione online delle loro testate.

    I link sonon quasi esclusivamente interni (a pagine interne della medesima testata/gruppo ovvero: se la parola oggetto di link è stata trattata da noi la colleghiamo altrimenti picche). E il web? che vive di link esterni….

    Riguardo al furto di immagini oggetto del tuo post: sono rimasto ancor più perplesso quando ho visto come Repubblica abbia gestito la fruizione dei video dei vincitori del concorso youtube. Avranno mai lincato, o al più embeddato i video?!…nooooooo, hanno la loro beddda struttura media center… hanno pensato bene di scaricarsi i filmati per fruirli dai loro server/interfaccia. Negando nei fatti la natura "magica" e "vincente" di youtube: oltre l'oggetto video, l'embedding.

  3. Sergio dice:

    Giusto in questi giorni Montezemolo dava dei parassiti (o qualcosa del genere) che vivono sulle spalle dei giornali a quelli di Google.

  4. Il Conte dice:

    …piratare contenuti e qualsiasi altra cosa (canzoni, foto etc)…

    è lo sport preferito dagli italiani…

    hi hi hi

  5. stefigno dice:

    spregiudicati è dir poco…

  6. kit dice:

    E questa è l'edizione online. Se una foto è appena appena decente (per qualità , e spesso su Flickr lo sono) adesso va anche su carta. E' dunque ancora peggio. D'altra parte basta fare un giro in uno dei centri di documentazione dei grandi quotidiani. Le foto più recenti su carta sono di dieci anni fa, inutilizzabili. Le altre dai desk si scaricano direttamente su internet, provate a chiedere come fanno quelli delle freepress. Ci si scanna sui diritti musicali (e invece siamo ben contenti di piratare i ladri delle major), pochi s'impegnano a trovare un sistema (non ditemi che c'è Creative Commons, non ho mai sentito che un tribunale abbia discusso una causa basandosi su questo) che offra royelties sicure ai numerosi bravi fotografi dilettanti che usano la rete come un magazzino, ma dalle cui porte entrano ed escono squali senza troppi scrupoli.

  7. Damiano dice:

    A quanto pare ora mettono il credit di Flickr, peccato che sia solo testo, anche il link.