Sta accadendo quello che ci si aspettava. Mentre la gran parte della stampa mainstream americana aspetta la chiusura dei seggi per pubblicare i primi exit-poll su molti blog (ma anche su Slate tanto per non far nomi) sono gia’ online i primi parzialissimi dati. Ne parla anche Steve Outing sulla mailing list di Poynter.org in un messaggio di pochi minuti fa.

FYI, the blogs carrying the exit-poll data appear to be swamped. It’s

tough to get through, but not impossible. Obviously lots of people are

looking at them.

In realta’ curiosamente proprio Slate si difende dicendo che i suoi dati sono tratti dal sito web del National Election Pool creato da un consorzio fra AP e altri grossi network televisivi americani. Sito che in questo momento, guarda caso, non e’ raggiungibile.

5 commenti a “PRIME INDISCREZIONI”

  1. Alessandro Ronchi dice:

    In realtà  ora si riesce ad accedere. Ma di dati non v'è traccia.

    Vi riporto cosa c'è scritto in quella pagina:

    What is the National

    Election Pool?

    ABC, AP, CBS, CNN, Fox, and NBC, have created the National Election Pool to provide tabulated vote counts and exit poll surveys for the 2004 major presidential primaries and the November general election.

    These six major news organization, in a joint decision, have appointed Edison Media Research and Mitofsky International as the sole provider of exit polls for the most important political races of 2004. The AP will tally the vote

    The exit poll data is available for purchase by TV-affiliates, newspapers, internet sites and other news outlets. The polling data will be delivered through a secure web application directly to subscribers on primary and election days. Political candidates may subscribe as well, but the data is available one week past voting day.

    I dati vengono spediti tramite una applicazione web a chi usufruisce del servizio, quindi potrebbe anche essere vero che Slate abbia questi dati, ma non è dato sapere quanto siano attendibili. Se li avesse veramente acquistati, potrebbe ridistribuirli così? Bisognerebbe conoscere i termini del servizio.

  2. Paolo Graziani dice:

    Ha vinto Bush. Con molti, molti dubbi sui "sistemi" di voto, sulla regolarità  degli spogli etc.

    Speriamo almeno che gli osservatori internazionali abbiano realmente vigilato. In ogni caso è evidente – salvo ai miopi e agli uomini in malafede tipo ex-agenti Cia che scrivono per il Foglio – che non c'è paese MENO democratico al mondo, degli Stati Uniti, almeno per quanto riguarda il sistema elettorale e le elezioni presidenziali.

  3. _Maxime_ dice:

    Se avesse vinto Kerry avresti lo stesso avuto dubbi sui sistemi di voto e sulla regolarità  degli spogli? O per una volta ci saresti passato su, facendo finta di niente? Te lo chiedo perchè stamattina sto leggendo parecchie polemiche che fino a ieri per esempio non si facevano (esclusa questa storia del sistema di voto che va in giro da tanto tempo). Tra Bush e Kerry non so chi fosse peggio, mi sono totalmente disinteressato di queste elezioni americani. Io inizierei a pensare un po' più alla nostra Europa e di come si possa costituire una Unione davvero forte che non debba ogni volta sottostare ai voleri americani.

  4. Larry dice:

    La cosa piu` divertente che ho sentito l'ha detta un commentatore ieri sera, secondo il quale il fatto che abbia votato il 60% degli americani dovrebbe darci una "grande lezione di democrazia". Noi non cadiamo cosi` in basso nemmeno nelle elezioni supplettive, non mettiamo fuori dai seggi degli pseudo-sicari che cercano di annullare il tuo voto, non diffondiamo volantini in cui si afferma che i neri non possono votare (beh`, forse in futuro…), non usiamo macchinari di voto costruiti da un'azienda che finanzia uno dei due candidati, non [aggiungere ad libitum].

    Se questa e` una lezione di democrazia, penso che d'ora innanzi mi sentiro` leggittimato a chiamare coglione chiunque non la pensi come me.

  5. Paolo Graziani dice:

    Completamente d'accordo con quanto dice Larry. E invece, non vedo la contraddizione fra occuparsi delle elezioni americane e dei problemi dell'Unione Europea; il fatto è che l'Europa giuridicamente e politicamente non esiste, non nascondiamoci dietro un dito, gli USA invece esistono.

    Il sistema elettorale americano lo disdegno chiunque vinca, naturalmente; questi argomentucoli lasciali agli ex-agenti della Cia che scrivono per i giornali del Premier.

    Bush ha vinto con 53 milioni di voti su una popolazione di 270 milioni di abitanti.

    Sarebbe come se in Italia la CDL governasse con i voti di 11 milioni di italiani(ovvero: il 22,5 % del corpo elettorale).

    E il fatto grave è che lì a non votare(e a non poter votare) sono soprattutto le minoranze(neri, ispanici, poveri, ex-detenuti etc.), il che ovviamente incide pesantemente sui risultati e, ad es., rende tuttora impossibile un presidente come Palmer del telefilm 24 – un presidente nero e onesto.