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Lug

PERCHE’ i GIORNALISTI ODIANO i BLOG

Sono in vacanza e finalmente con un po’ di tempo per scrivere ho provato a chiarirmi le ragioni per cui i giornalisti troppo spesso odiano i blog. E’ una convinzione che ho da tempo sulla quale troppe volte ho avuto modo solo di fare dell’ironia. Mi andava di argomentare un po’ di piu’. Si tratta purtroppo di un testo un po’ lunghetto (un po’ troppo forse) : per chi avesse la pazienza di leggerlo e magari di commentarlo l’ho messo qui.

16 commenti a “”

  1. antonio dice:

    Un bel pezzo, importante, che, e si vede, non nasce oggi, nè ieri, che fa un quadro limpido di alcuni problemi aperti, che mi trova felicemente d'accordo su molti punti. (Il problema dell'autoreferenzialità , l'avrei omesso: sinceramente, trovo sia non solo un falso problema ma un errore concettuale, e in definitiva una perdita di tempo anche solo soffermarcisi: perchè chiunque comunichi è autoreferenziale all'interno della sua audience). Sacrosante (e purtroppo tragicamente vere) le ragioni e reazioni che enumeri, sacrosanti anche i distinguo, che comunque stiamo parlando di una oggettiva ristretta minoranza dei giornalisti: sono tuttavia convinto che è questione di tempo, e che la stragrande maggioranza capirà  presto che basta aprire le porte del fortino e che i blog sono una opportunità  e non una minaccia. Allora ci sarà  da divertirsi. E lo dico senza alcuna ironia.

  2. Squonk dice:

    Poeta è colui che dice le parole che tutti avevano sulla punta della lingua, e nessuno riusciva ad esprimere. Bravo, Massimo. Sergio

  3. Andrea dice:

    Analisi perfetta, bravo Massimo.

  4. Gaspar dice:

    Massimo, per non aggiungere il mio applauso a quello degli altri, pienamente meritato del resto, voglio fare due considerazioni:

    Prima di tutto non direi che la stampa su carta abbia dedicato molta attenzione ai blog. Una certa attenzione, sporadica, superficiale, cavalcando la moda ma neanche troppo. Siamo noi bloggers che abbiamo una particolare attenzione a quello che si scrive. Ma se fai un calcolo sul numero di articoli in percentuale, dove siamo? Uno per cento? Meno? Direi che nel complesso, siamo ignorati, e che questo è un bene.

    E secondo, così come quando sento dire "i bloggers (sono, dicono, fanno, pensano)" mi viene una violenta crisi di cimurro, così anche quando dici "i giornalisti" il naso mi cola un attimo e gli occhi si arrossano. Dopo aggiungi "non tutti" e fai i bravi distinguo, e fai bene. Ecco, io avrei puntato tutto sui distinguo. Mi pare che i bravi giornalisti, grazie ai weblogs, stiano venendo fuori. E questo è un fenomeno molto interessante.

    Ma questi sono solo dettagli, perché sul discorso di fondo che tu hai fatto, sulla qualità  e sul re nudo, sai che sono pienamente d'accordo.

  5. Pasquale dice:

    Lucido, sintetico, puntuale.

    E' stato un piacere leggere il tuo "lungo" (?) post.

    Sull'autorefernzialita'…mah… Credo che sia un "problema" (ma lo e' davvero?) connaturato al mezzo stesso.

    Pero' anche agli albori dei siti web ci si linkava cani con cani, fatti con gatti ecc.

    Credo che molti giornalisti -veri o presunti tali- si rodano il fegato perche' se e' vero che il potere logora chi non ce l'ha, altrettanto vero e' che se io dico cose che interessano e tu no… automaticamente la gente verra' a leggere e linkare me.

    E devi essere fortunato che la gente non legga e linki anche te!

    QUanto alla qualita'….

    Non ho titoli da esporre sul biglietto da visita ma scrivo.

    Non mi definisco per questo ne' scrittore, ne' poeta, ne' giornalista.

    Pero' "sono" un piccolo atomo di informazione, questo nessuno puo' negarlo.

    Alcuni, su quell'atomo potranno costruircisi casa, altri sicuramente no.

    E non sono proprietario di nulla.

    E la gente, non potra' essere proprietaria di nulla allo stesso modo, finche' non capisce che l'informazione da sola non serve a molto: prima di essere utile, deve essere eleborata.

    E questo e' un compito che spetta a ciascuno di noi.

    Chi non lo assolve…peggio per lui.

    Io intanto le informazioni, le suggestioni, la cronaca, la poesia provo a mettercele,

    cercando di non raccontare alla gente la storia dei gatti in bottiglia.

    Auguro a chi mi legge, che possa trarne il massimo beneficio.

    Ciao!

  6. Paolo De Andreis dice:

    Gran intervento Massimo. Mi sentirei solo di aggiungere che la stampa tradizionale ha avuto un atteggiamento declassificatorio, mistificatore e persino diffamante sull'informazione web fin dal suo primo apparire. Credo che l'esposizione dei Blog non sia in fondo che un ripetersi di questo fenomeno.

  7. Fabio Metitieri dice:

    Io concordo con Gaspar. A parte qualche nota di colore, direi che il fenomeno blog sulla stampa generalista non e' arrivato affatto. E i giornalisti italiani – salvo poche eccezioni, tipo Caravita – non amano e non odiano i blog: semplicemente li ignorano.

    Torno a dire: Mante, e' un tuo pio desiderio essere al centro dell'attenzione dei giornalisti.

    Idem per De Andreis: quando mai la stampa main stream ha diffamato l'informazione in Internet? Io direi che la usa (male) parlandone il meno possibile (in quanto fonte di informazione). Del resto chi e' senza peccato… Pi, che scopiazza tutto o quasi dalla Rete e senza piu' citare le fonti, non e' migliore di tanti altri.

    Ma, Mante, era questo il pezzo di cui parlavi ad aprile? Doveva uscire su Gonline e te l'hanno cassato? In effetti e' opinione pura, come manco a un direttore e' permesso di fare, ed e' anche un po' una pizza. ;-)

    Se questa e' la tua idea di "giornalismo tecnologico ideologico", meno male che la stampa "ufficiale" ha meno presunzione di te e si astiene da certe sparate… Ho detto piu' volte che non credo nel finto mito del giornalismo anglosassone, ma da qui a vomitare senza ritegno e senza sostegno le proprie idee sugli altri, come piace a te, ce ne corre.

    Ciao, Fabio.

  8. Mr Reset dice:

    Concordo fino ad un certo punto con quanto hai scritto. I giornali (in senso lato) fanno poca opinione e tendenza per definizione e per paura di farsi classificare troppo. Il blog è opinione pura e quindi si scontra con questo sistema. Il punto focale, secondo me (il mio blog è pubblicato in pillole su di una rivista…) è che tutto ciò che tecnologia nei giornali è visto male perchè non è che si ha paura, ma non si conosce e quindi si è riluttanti. Inoltre, se i lettori arrivassero alla fonte i gioranli non avrebbero più senso, se non giornali d'opinione. La crisi delle testate informatiche è emblematica e aprirà  la strada ad altri settori.

    Ma non è certo con il Nuovo o con i blog che si avranno delle risposte. Goggle ci sta provando, senza risultato. Insomma, il problema della disintermediazione è importante, anzie determinante.

  9. Andrea dice:

    Guarda che però, adesso, anche gli scrittori ''professionisti'' stanno cominciando a odiare i blog.

    Vedi alla voce: Tiziano Scarpa.

    Un'altra telenovela?

  10. Fabio Metitieri dice:

    Scusa, Reset, ma la crisi delle testate informatiche e' solo dovuta alla crisi del settore, con conseguente calo degli investimenti in pubblicita'. I lettori c'entrano fino a un certo punto e i blog o le testate gratutite in Rete ancora meno (vedi il caso Zdnet.it….)

    Ho l'impressione che qualcuno si sia un po' montato la testa, sull'influenza che la Rete puo' esercitare sul mercato dell'informazione mein strim o tradizionale. O, almeno, state correndo un po' troppo e certe previsioni sono ancora soltanto futuribili. Tra qualche altro anno, magari, pian pianino…. ;-)

    Ciao, Fabio.

  11. angelocesare dice:

    Io ho letto volentieri il tuo articolo. Non lungo. Ma credo fermamente che parlare dei blog sia diventato veramente noioso. I blog vivono o non vivono indipendentemente da tutto.

  12. Piero dice:

    L'articolo mi è piaciuto e ne condivido le tesi. Il Blog, inteso come sistema di personal publishing è, secondo me, una realtà  positiva e democratica. Infatti il blog permette a tutti, soprattutto a chi non conosce l'html e i linguaggi di programmazione lato server, di farsi un sito web in modo semplice e immediato, condividendo opinioni e interessi.

  13. Paolo De Andreis dice:

    per metitieri: fabio, ho un'intera rassegna stampa di dichiarazioni *allucinanti* fatte da esponenti della "stampa" che piace tanto a te :-)

    prima o poi ci confezionero' un libercolo.

    sul resto, per quanto riguarda PI, preferisco porgere l'altra guancia perche' non porti il dovuto rispetto, caro ;)

  14. Alberto dice:

    Perché i blogger odiano i giornalisti che odiano i blog? Forse perché si accorgono di essere messi in mezzo a una polemica che non li riguarda o è impostata in maniera falsa. Qui, come nella polemica con Scarpa su Gnueconomy, non trovo ben valorizzato un aspetto, quello economico. Lei dice, Mantellini, che a fare blog non si guadagna, ma c'è la gratificazione. Ma come si fa a fare un buon blog di informazione senza essere professionali, cioè senza dedicarci tanto tempo? Lo spaesamento dei giornali rispetto ai blog è dovuto al fatto che le vendite calano, la pubblicità  se ne va e forse un po' si cerca il capro espiatorio.

    Che ognuno possa dire quello che pensa non darebbe così fastidio, se non venissero occupati spazi considerati economicamente significativi. Nessuno sa ancora bene come guadagnare (tanto) da Internet e quindi si assiste a paure anche un po' irrazionali di restare tagliati fuori. E' una fase di passaggio, ma, ripeto, sono sicuro che alla fine non vincerà  l'attuale "anarchia" della blogosfera. Ci saranno solo nuovi professionisti, preparati ad affrontare il futuro, e sono quelli che fanno davvero paura ai professionisti di oggi.

  15. Fabio Metitieri dice:

    De Andreis, fallo, un dossier, fallo; lo leggero' molto volentieri.

    Per il resto, invece di sentirti schiaffeggiato dai miei interventi, avessi mai tu risposto alle mie domande e/o critiche – periodiche, lo ammetto – a Pi e alla sua gestione…

    Sono anni che ti chiedo che accordi avete con le fonti che scopiazzate, o che ti segnalo che dovreste tradurle con piu' attenzione, o che dovreste evitare quei titoli a hype che tanto criticate nei quotidiani… Tu e Mante ripetete soltanto che ho il dente avvelenato con Pi, ma fosse mai che entriate nel merito…

    Ciao, Fabio.

  16. LockOne dice:

    caro massimo, leggo solo ora il tuo bell'intervento sulla vexata quaestio, e vorrei farti i complimenti.

    ti leggo sempre con piacere, ho imparato ad apprezzarti su PI e, anche quando non sono in perfetto accordo con te, trovo che tu sia una delle letture piu' gradevoli che mi passi questo monitor. quindi grazie, pure.

    nel merito di quel che dici, mi piacerebbe aggiungere un finale al tuo scritto, la' dove parli (appunto, in finale) dei cattivi giornalisti (non tutti, etc) che liquidano i blog. aggiungerei: basterebbe che vincessero la loro pigrizia, e facessero quel che gia' altri fanno; aprano il loro blog. si mettano in discussione. accettino il pop up di una finestrella cosi', dove qualche anonimo (come me, del resto) puo' digitare PRRRRR, ma dove, stiano certi, molti altri diranno cose significative. se loro per primi ne diranno.

    gia' che ci sono, approffitto per dire a de andreis: prima che il libercolo, confezioni un bell'articolo su PI fatto di quelle dichiarazioni allucinanti di cui dice, credo sarebbe una lettura deliziosa.