26
Apr

I GUAI della DIVULGAZIONE

Ammetto che sia materia complicata; difficilissima da rendere in poche frasi a chi non ne sa nulla. Pero’ oggi su Repubblica Claudia Fusani parlando dei tentativi dell’FBI di decrittare le agende elettroniche del brigatista ucciso Galesi si e’ un po’ fatta prendere dal panico. Fino a definire PGP un “programma cancello”.

“…ha inserito, file dopo file, gli appunti dell’organizzazione nella zona segreta dei palmari protetta da un programma cancello che si chiama “pretty good privacy”. Questo cancello si apre con un unico mazzo di chiavi, un codice segreto conosciuto solo da Galesi e dal sistema che, semplificando, si puo’ dire lo abbia prodotto in esclusiva per lui, sui dati che il brigatista ha voluto fornire al sistema. L’azienda produttrice e’ in grado di ottenere questo specialissimo mazzo di chiavi. Ufficialmente risulta che lo abbia consegnato all’FBI. Ma ogni volta, almeno finora, il sistema ha risposto “failed”, tentativo fallito.”

3 commenti a “”

  1. Luciano Fiandesio dice:

    A mio avviso, la frase preoccupante e che andrebbe verificata è "L'azienda produttrice e' in grado di ottenere questo specialissimo mazzo di chiavi". Questo significa che PGP ha almeno una backdoor e ciò sarebbe molto grave. Vedo di verificare sul newsgroup di criptografia.

  2. Massimo Morelli dice:

    Sarò pessimista ma secondo me non occorre verificare. E' un caso di mungitura di toro (questa la capiamo in tre).

  3. Luciano Fiandesio dice:

    Infatti non l'ho capita :) Comunque l'articolo contiene talmente tante di quelle inesattezze che è evidentemente stato scritto senza alcuna cognizione di causa. Non vale neanche la pena di verificare. Al solito, la pubblicistica italiana riesce solo rendersi ridicola quando è il momento di trattare argomenti legati al mondo delle tecnologie informatiche.