12
Apr

BLOGAGE:IMPRESSIONI (voce del verbo FARE)

La mia prima impressione ‘e che ieri a Milano piovesse troppo. La seconda che le tavole rotonde forse andavano bene ai tempi di Artu’ e meno bene oggi. La terza e’ che, comunque, maniere piu’ intelligenti di una tavola rotonda per discutere in gruppo di un argomento, non ce ne siano. O se ci sono io non le conosco. (anche se l’idea di Paolo Valdemarin di far seguire un party ad una tavola rotonda e’ quella che piu’ di ogni altra incontrerebbe il mio favore). Tutto ovviamente delle cose dette o non dette ieri sera alla Casa della Cultura, puo’ essere discusso (talvolta anche in via del tutto preventiva come e’ accaduto su molti blog in questi giorni). Dispenso ciascuno di noi dal dire che si sarebbe potuto fare meglio. E’ una vecchia constatazione che vale sempre. Il cavallo di battaglia – qualche volta – di chi ha molto acume critico e pochissima voglia di darsi da fare perche’ le cose accadano. Proviamo a non essere fra questi.

Fra quelli che non tranciano giudizi ma “fanno” un grazie a Gaspar Torriero, il cui impegno a BlogAge mi ha consentito di dare una occhiata alle ultime news su sito di Repubblica mentre Vecchi del Manifesto con la sua lunga introduzione di stampo sovietico tentava fin da subito di ridurre la confusione e l’affollamento in sala. Il convegno era in wi-fi e molti di noi bloggavano dal vivo per merito di Gaspar e del suo lavoro. E’ successo da altre parti prima di oggi in Italia? Non mi pare. E se anche fosse io mi sono divertito. Grazie poi a Stefano Porro di Quinto Stato, amichevolmente soprannominato ormai “il figlio di Stefano Porro” in virtu’ della suo aspetto giovanile ed elegante che in molti gli invidiamo. Stefano ha “fatto” molto perche’ la serata andasse in porto e lo ha fatto con una gentilezza quasi imbarazzante. Io ieri sera ho visto nicknames diventare persone (e Sofri giungere in ritardo per note ragioni di “look”;-) e ho visto gente parlare a torto o a ragione di qualcosa che tutti amiamo. Dei pregnanti significati sociologici e politici scaturiti dall’incontro non mi importa granche’. Dubito perfino talvolta che esistono, ma pazienza. La prossima volta, se ci sara’, si potra’ magari “fare” di piu’. Sempre e comunque nella cerchia piu’ o meno ampia di quanti preferiscono la coniugazione del verbo “fare” a quella di altri verbi della lingua italiana. Che intanto la pioggia in testa ieri notte l’abbiamo presa io e Morelli.

14 commenti a “”

  1. Fabio Metitieri dice:

    Fare, fare, fare…. ma, a parte parlare (e senza dir nulla che valesse la pena di essere bloggato, a quanto pare), e oltre a giocare con Wi Fi (era la prima volta che lo usavi?), che avete fatto? Tanto per capire…

    Ciao, Fabio.

  2. Massimo Morelli dice:

    Abbiamo scoperto il segreto della felicità , ma a chi non c'era non lo diciamo.

  3. Beppe Caravita dice:

    Fare vuol dire anche pensare. E modificare. Specie se gli utenti ti dicono che c'è qualcosa che va evitato o sviluppato in un senso che avvantaggi tutti…

    Altrimenti è un fare cieco.

    ciao

    Beppe

  4. carlo dice:

    Posso dire una cosa? A me questa cosa del fare mi ha un po' rotto gli zebedei. Ma fare che? Ho ascoltato qualche pezzetto del "convegno"(grazie a Neri) e mi è sembrato una palla mostruosa. Come dicevo in tempi non sospetti, l'unica cosa positiva era conoscersi. E poi vedo che continuate tutti a rubarmi le battute, ma poi il mio intervento non lo hai letto…e dire che non era nemmeno male nel contesto generale ;)

  5. Fabio Metitieri dice:

    Mah… avete scoperto il segreto della felicita', Morelli, e ancora vi state a lessare gli scroti a fuoco lento con i blog e soprattutto con i convegni sulla blog age? Mavvaaaa….

    Ciao, Fabio.

  6. carlo dice:

    In effetti si capiva che tu ne avevi due (di scroti). Noi uno.

  7. Peter dice:

    "Dispenso ciascuno di noi dal dire che si sarebbe potuto fare meglio. E' una vecchia constatazione che vale sempre. Il cavallo di battaglia – qualche volta – di chi ha molto acume critico e pochissima voglia di darsi da fare perche' le cose accadano. Proviamo a non essere fra questi."

    In altre parole, stendiamo un velo pietoso e non ne parliamo più?

    Davvero bravo Gaspar, ma il wifi a cosa vi è servito?

  8. Massimo Morelli dice:

    Caro Metitieri, la felicità  è una cosa complicata che talvolta ha bisogno di piccoli ingredienti, come i blog, l'amicizia, il rubare le battute quando sono buone e il capirle.

  9. carlo dice:

    A scarso di equivoci: ovviamente scherzavo sulle battute. Sugli scroti no, sono fermamente convinto che metitieri ne abbia almeno due.

  10. Luciano Fiandesio dice:

    Ehm…a milano piove sempre troppo.

  11. Fabio Metitieri dice:

    Ohhh, Carlo, scusami. E' vero, voi che cucinate "intelligenza collettiva alla De Kerckhove", di scroto ne avete uno solo fra tutti, collettivo, appunto…. me n'ero dimenticato.

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  12. Single dice:

    Ehm…basta con tutti 'sti contorcimenti mentali sulla filosofia del blog, parliamo dell'aspetto più serio del Convegno, e cioè del Vincitore del Concorso "Il più figo della Blog Age", oggi sul mio blog… :-))

  13. Fabio Metitieri dice:

    Non si sta parlando di "filosofia dei blog", ma, molto piu' prosaicamente e concretamente, dei contenitori delle blogosfere…

    Ciao, Fabio.

  14. Stefano Porro dice:

    Grazie a te Max, per essere venuto ed essere arrivato addirittura per primo! :)

    Molte delle critiche che leggo sono condivisibili. Si poteva fare di meglio, probabilmente, ma da qualche parte si doveva cominciare e noi siamo lieti di averlo fatto (tutti assieme). Ora sarò lieto di accettare, visto l'arrivo della bella stagione, inviti a blog-bruschettate, dove, mentre si fa teoria, si può pure mangiare qualcosa :-)))