È piuttosto difficile negare una qualche legittimità al cosiddetto spoils system politico, pratica che in questo Paese, storicamente, non riguarda solo i vertici dirigenziali nominati dai partiti dominanti ma scende verso il basso fino a profondità inattese. Così come è difficile negare che un simile sistema, fortificato dall’assenza di imbarazzi o responsabilità personali, ha selezionato molto spesso, ovunque, fior di cretini patentati per i quali l’investitura politica era l’unico lasciapassare richiesto. Nelle partecipate, nel CdA delle grandi aziende, nelle municipalizzate, nei concorsi pubblici. Anche insomma e da sempre in luoghi nei quali la mano della politica arriva ogni giorno, tranquillamente, senza averne titolo.

Tuttavia, pur tenendo ben presenti queste due premesse, che riguardano indistintamente tutti i partiti, è indubbio che l’attuale governo fascio leghista abbia un ulteriore problema: la mediocrità da quelle parti impera come altrove ma è una mediocrità assoluta e senza scampo, una mediocrità al cubo rispetto a quella alla quale siamo stati fino ad oggi abituati. E’ come se fosse in atto uno scarto ulteriore: da una classe dirigente mediamente deprimente ad una nuova classe dirigente senza alcuna speranza. Cosa possa venire dopo è perfino difficile immaginarlo.

2 commenti a “Oltre la mediocrità”

  1. sergio spagnoli dice:

    Come, ad esempio, proporre Lollobrigida anziché Draghi per uno dei principali posti di potere delle istituzioni UE.

    Come se la Ferrari proponesse di correre il prossimo campionato di Formula 1 con la Panda…

  2. Bragadin dice:

    Draghi? Quello che voleva diventare presidente della repubblica?

    Bragadin

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