Quando avevo dodici anni correvo abbastanza veloce. Alle gare al campo di atletica della mia città mi classificavo sempre fra i primi. Per la verità c’era un mio coetaneo che mi batteva spesso ma insomma. Ero comunque, tutto sommato, abbastanza veloce. O così almeno mi pare di ricordare.

Così cominciarono a iscrivermi (non so bene chi, lo società sportiva, i miei genitori boh, io correvo e per la verità non è che avessi tutta questa passione per la corsa) a gare anche più lontano da casa mia, ne ricordo in particolare una a Bologna. Appena uscito dai confini del mio comune i miei risultati peggioravano sensibilmente. Anche solo a 50 chilometri da casa molti ragazzini come me correvano più veloci di me. Smisi di correre.

Ho ripensato a questa storiella della mia infanzia oggi leggendo del povero Ministro Lollobrigida e delle sue ormai reiterate uscite pubbliche sui temi della razza e dell’etnia italiana da difendere.

Lollobrigida, esattamente come Meloni, ha alle spalle un lungo percorso politico. Per molti anni, in consessi pubblici come quelli attuali ma molto più piccoli e omogenei in termini di identità politica, l’uomo è andato ripetendo le stesse cose che dice oggi. La difesa dei confini, la patria, la tutela degli italiani e dell’italianità, i rischi della sostituzione etnica.

Nel frattempo però il campetto di atletica di Lollobrigida è cambiato sotto i suoi piedi e lui non sembra essersene accorto. Nonostante questo Lollo stringe i lacci delle sue scarpe da ginnastica e ogni giorno si prepara a correre come un jet, esattamente come prima.

Ovviamente nessuno pretende che il Ministro cambi le sue idee che, per quanto misere, sono attualmente idee di discreto successo e sono, comunque, quelle che lo hanno portato fin dove è oggi, ma poiché è evidente che, per quanto riguarda la destra italiana, siamo ancora nella fase politica dei sottintesi, quella in cui le proprie idee potranno talvolta dar segno di sé ma andrebbero tenute un po’ al riparo, perché la loro indecenza è tuttora troppo ampiamente percepita, ecco che Lollobrigida non sembra davvero mostrare le caratteristiche del buon politico. Quello che si sveglia annusa l’aria e comprende al volo cosa vada detto e cosa no. Lollo mette le sue scarpe da ginnastica e corre.

2 commenti a “Lollo con i suoi Jets”

  1. pierluigi dice:

    Non capisco perchè sono misere solo le idee della destra.
    Della sinistra che strizza l’occhio all’utero in affitto ne vogliam parlare?
    Come facciamo a definire miseri gli altri?
    Chi ci ha messo sulla cattedra a dispensare patenti di ricchezza e miseria.
    Forse dovremmo scendere tutti dalla cattedra ed ascoltare le ragioni degli altri che per quanto “misere” sono degne di rispetto.
    E forse dopo aver ascoltato potremo insieme dare risposte ad un disagio che dall’alto di una cattedra non potevamo percepire.

  2. Beppe dice:

    Applausi !
    Il dramma della sinistra italiana e della società tutta nasce anche dalla miseria delle idee della destra (sì gentile Pierluigi, le idee della destra nostrana sono davvero da asilo mairiuccia della politica…). Abbiamo un bisogno disperato di forze conservatrici adeguate alla difficoltà dei tempi. Solo un buon avversario ti constringe a crescere.

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