Le parole della politica sono spesso parole orribili. E lo sono, in primo luogo, perché le persone che le pronunciano sono persone orribili. In secondo luogo perché le persone a cui sono destinate sono spesso persone orribili.
Il Ministro dell’Interno ieri ha detto che lui “non accetta lezioni”.
Il Ministro dell’Istruzione (che in questi giorni sta mandano a tutte le scuole italiane simpatiche letterine di carattere storico propagandistico con preghiera di lettura agli studenti) ieri ha detto che nemmeno lui accetta lezioni.
Questa frase misera e provinciale è diventata un classico della comunicazione politica degli ultimi anni. La pronunciano in tanti, senza imbarazzi, nonostante si tratti di una frase imbarazzante, almeno per chi si occupa della cosa pubblica. Se non si accettano lezioni ciò che tu potrai dare alla società che ti ha chiamato a governarla saranno solo le tue piccolezze. Anche solo il non capire questo, la negazione dei propri limiti, dice agli altri chi tu sia e come mai sia stato un errore metterti nel posto in cui sei ora.
Ho fatto una breve ricerca su Google su chi fra i politici di primo piano abbia detto negli ultimi tempi “Non accetto lezioni” e i risultati delle prime pagine del motore di ricerca sono questi:
Davide Faraone
Nunzia de Girolamo
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Roberto Fico
Giuseppe Provenzano
Teresa Bellanova
Renato Schifani
Giorgia Meloni
Maurizio Landini
Novembre 10th, 2022 at 11:55
Detto dal ministro dell’istruzione è particolarmente triste.
Novembre 10th, 2022 at 14:19
I luogocomunismi tendono a presentarsi a grappoli, un po’ come i meme. Ieri era “nella misura in cui” e “senza se e senza ma”, oggi “non accetto lezioni”.
Ah, nella tua lista puoi aggiungere Renzi:
https://www.ildubbio.news/2022/09/19/renzi-contro-scarpinato-non-accetto-lezioni-di-antimafia-da-lui/
A meno che la tua non fosse satira sofisticata, per dire che Renzi non è un politico di primo piano :-)
Novembre 10th, 2022 at 16:49
Sono tutte persone a cui spero che diremo presto un gran bel CIAONE!