Non so se all’Italia serva (o non serva) un Ministro dell’Innovazione. Non ho un parere netto al riguardo. Dovendo sbilanciarmi direi che forse sì, forse serve, e che quindi la scelta del governo Meloni di eliminarlo non sia stata una buona idea. Tuttavia la sola esistenza di un ministero ad hoc non è che magicamente e di per sé modifichi l’approccio e le priorità della politica verso i temi dell’innovazione e del passaggio al digitale. Le possibilità di disinnescare qualsiasi innovazione partorita in sede ministeriale restano ampie e variegate ad ogni livello della politica nazionale. Magari l’eliminazione del Ministero indica in qualche maniera l’attenzione che questo governo intende prestare ai temi del digitale, non so.

In ogni caso la notizia di oggi è che abbiamo sostituito un ministro dell’Innovazione con un sottosegretario all’Innovazione. L’ex ministro come è noto era Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone, laureato alla Bocconi, master ad Harvard ed un lungo curriculum internazionale a cavallo dei temi tecnologici. L’attuale sottosegretario di fresca nomina si chiama invece Alessio Butti, comasco, un diploma da perito industriale, giornalista pubblicista, una lunga militanza politica prima nelle file del MSI e poi come senatore di Fratelli d’Italia.

Forse due indizi non fanno una prova, ma insomma i tempi che ci aspettano non sembrano dei più luminosi.

3 commenti a “L’innovazione e la politica del nuovo governo”

  1. .mau. dice:

    Butti è quello che riesce contemporaneamente a dire che

    (a) “è la rete che garantisce il cash flow dell’azienda e che assicura i margini più alti” (hahaha. La rete ha margini costanti, soprattutto nel caso wholesale, ma bassi)
    (b) ma se TIM diventa wholesale only occorre “vendere la rete FTTH ridondante nelle Aree nere ad un altro operatore già presente sul mercato o un nuovo entrante” (bella forza, sennò l’UE dice che non c’è concorrenza. Peccato che si veda già adesso che FiberCop e OpenFiber se ne stanno a lavorare sui posti dove si può guadagnare e lasciano gli altri scoperti)
    (c) “Abbiamo un’occasione unica per consolidare il mercato del mobile in Italia e passare così da 4 a 3 operatori.” (sperando che qualcuno degli operatori presenti si accolli la parte di servizi dell’attuale TIM, compreso tutto il customer care e senza contare il fatto che l’UE farebbe entrare immediatamente un quarto operatore)

    https://www.key4biz.it/butti-fdi-ecco-perche-la-rete-deve-essere-controllata-da-cdp-e-in-capo-a-tim/414172/

  2. .mau. dice:

    ah, la cosa divertente è che se uno fa una ricerca con Alessio Butti nel sito key4biz.it mica trova questo articolo.

  3. domenico dice:

    Ricordo umilmente che superare in “incompetenza” : Bossi, Boschi, Bellanova, Dimaio e mi fermo qui, e’ quasi impossibile ; ci puo’ stare anche Butti.