18
Ott

Il problema è il modus politicante di quel partito, erede anche suo malgrado di una grande tradizione. Un modus da casta per giunta ridotta a castina.


Trovo abbastanza curioso, anzi no, non curioso, trovo significativo che oggi pressoché l’intera compagine di commentatori e intellettuali vicini al Partito Democratico, che per anni ne ha narrato e giustificato e sottolineato l’essenza riformista, proponendo al massimo alcuni cambiamenti interni legati alle figure di vertice (per esempio a tutti quanti stava sull’anima Renzi, col senno di poi diremo giustamente) oggi improvvisamente si accorga, fragorosamente, che il PD è un partito morto, una casta (una castina la definisce Serra oggi su Repubblica) parcheggiata sulle strisce ad ostacolare il traffico. Fra poco arriverà Cacciari che dirà urlando che lui lo diceva da trentanni ma al netto di tutto questo è curioso, anzi no, è significativo, che l’insincerità complessiva sia ancora una volta un tratto dominante in questo Paese. Il PD è questo PD da sempre, i poveri elettori ci hanno messo un po’ per accorgersene e smettere di voltarlo ma lo hanno capito molti anni fa. Gli intellettuali arrivano ora. Compatti e assertivi, come si confà a chi deve indicare la strada al popolo.

4 commenti a “Una castina”

  1. Simone dice:

    Anche tu non è tanto che l’hai capito

  2. ale dice:

    mi tocca quotare il commento qui sopra

  3. dendro dice:

    “Il PD è questo PD da sempre, i poveri elettori ci hanno messo un po’ per accorgersene”
    Questa non è un’opinione, è una falsità.

  4. dasar dice:

    per esempio a tutti quanti stava sull’anima Renzi, col senno di poi diremo …che questi cazzoni del PD si sono presi a martellate sugli stinchi avendolo cacciato