Nei prossimi giorni assisteremo alla leggera fascistizzazione di larghe parti del mondo intellettuale italiano. Sarà uno spettacolo interessante nella sua crudele miseria.

4 commenti a “Al bar siam fascisti”

  1. Simone dice:

    Almeno questi son stati votati

  2. Facile dice:

    Non sto scrivendo con polemica, che è inutile: anche tutti i precedenti sono stati votati, non c’è nessuno (a parte i senatori a vita) che è entrato in parlamento senza essere votato.
    Se si riferisce invece alla questione del PD che ha governato anche dopo la sconfitta elettorale, non capisco perché non ce la si prende con chi ha accettato il PD al governo. Mica hanno fatto un colpo di stato, hanno governato perché gli altri partiti lo hanno permesso.

  3. MB dice:

    Guarda il lato positivo, non ci sono più i grillini, è un progresso fantastico. Potremmo quindi cavarcela con un ‘chi semina raccoglie’. Ma sarebbe interessante chiedersi a questo punto ‘chi semina?’ e da quanto lo fa, forse dagli anni novanta. Per chi amministra è veramente una sconfitta? è stata restaurata la dialettica bipartitica bipolare. Dove qualsiasi cosa e accidente e partito, dai radicali, i verdi, i socialisti, i liberali, devono essere collocati o a sinistra o a destra, altrimenti sono di destra. Una legge ferrea, dove non può esistere pluralismo e sfumature inutili.

    Però andando un po’ più in profondità Massimo scusami a partire dal renzismo arrivando a queste elezioni politiche: a creare il consenso, e quindi il potere (e saranno poi riforme costituzionali), è il sistema comunicativo stesso, gestito da pochi individui legati a quel potere, in un circolo vizioso. Meloni era data dai sondaggi come vincitrice fin dall’inizio, ma questo assunto non era un voto reale ma una proiezione usata come volano propagandistico, che ha creato il consenso. Osserva un dettaglio: ai comizi della Meloni non c’erano folle. Perché? Fascisti timidi?

    La seconda osservazione è: perché il centrodestra riproporrà la riforma costituzionale del presidenzialismo di Renzi e del PD? ‘Non di destra e non di sinistra’ non è destra, ma una cosa molto più banale: si chiama monarchia. Sono tutti, da secoli, culturalmente monarchici. Il renzismo assoluto non è una novità. In un referendum oggi vincerebbe monarchia, vincerebbe la governabilità di un uomo solo al comando. Che questo poi si declini in dittatura o un tecnico della banca mondiale poco importa: la democrazia è sempre stata lontana, la democrazia è una collegialità faticosissima, non è solo una bandiera.

    Mi piacerebbe mettere un titolo ai commenti e questo è: fascisti timidi, che non si mostrano in piazza.

    MB

  4. Simone dice:

    l’essenza della democrazia, alla quale dovremmo far riferimento, è accettare il voto del popolo. tutto il resto son parole