Qualche tempo fa durante un programma TV Alessandro Di Battista suggerì che Mario Draghi era debole in economia. Un paio di giorni fa Matteo Salvini ha detto che “forse Draghi non si rende conto” dei problemi degli italiani. Si potrebbe archiviare simili frasi con l’usuale dominio del ridicolo che è da sempre uno dei tratti distintivi di questo Paese, tuttavia conta qualcosa (come sempre) anche l’universo di riferimento. Di Battista e Salvini sono laureati con lode all’università della vita, persone senza curriculum e senza competenze, esperte però nell’arte di arrangiarsi e di emergere in mezzo ad una vasta massa di loro simili. È l’università della vita il vero antico problema di questo Paese che, per identificazione personale o pigra convenienza, continua ad affidarsi al primo che passa. Salvini e Di Battista non sono la causa di tutto questo disastro, sono la conseguenza.

6 commenti a “L’università della vita”

  1. Dino Sani dice:

    Quindi va bene Berlusconi che é laureato con 110/110?
    Questa retorica del curriculum è piuttosto obsoleta. Sono i contenuti e le azioni concrete quelle che distinguono j politici, come tutte le altre persone.
    Stai diventando una specie di “uomo qualunque di sinistra”, che spreco…

  2. Sergio garufi dice:

    Piaccia o non piaccia, ma tesi di laurea di Berlusconi era sul contratto di pubblicità per inserzione, e mi sembra che abbia dimostrato di conoscere molto bene l’argomento.

  3. Giancarlo dice:

    Ricordo anche Di Maio che, dopo aver incontrato Draghi, disse una cosa del tipo “mi ha fatto una buona impressione”.

    Draghi aveva fatto una buona impressione.

    A Di Maio.

  4. Maria Cecilia Signorini dice:

    @Settembre mi pare che Berlusconi la sua tesi di laurea l’abbia sfruttata bene, no? Il suo mestiere – come proprietario di televisioni – lo ha saputo fare.
    Come politico lasciamo stare ma il suo successo è stato frutto del saper sfruttare la pubblicità

  5. Marcello Akbanello dice:

    Non esiste una università della vita. Esiste l’esperienza maturata in un certo ambito, politico, economico, sociale, ecc.
    Tra l’altro i due casi citati sono “casi limite”: Di Battista non ha nemmeno esperienze da portare, Salvini ha forse qualche esperienza politica da verificare perché anche la sua ascesa nella Lega potrebbe essere stata un caso corrispondente a una certa fase.
    Quello che è certo è chi ha esperienza riesce a muoversi solo sul terreno in cui è stata fatta o, al più in ambiti vicini.
    Gli studi non portano esperienza, ma capacità di leggere le esperienze fatte, di analizzarle e di destrutturarle in modo da procurarsi strumenti utili per agire anche in casi molto diversi.
    Questo è il potere che dà l’aver studiato.
    Certo che se quanto si è appreso nello studio non è “applicato” manca comunque qualcosa per procedere.

  6. Guido Gonzato dice:

    Si chiama Effetto Dunning-Krueger:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger
    https://biomedicalcue.it/effetto-dunning-kruger-cose/32706/

    e andrebbe insegnato nelle scuole già a partire dalle elementari.

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