Fosse per me in queste ore post-referendum scriverei velocemente del disgusto che provo (era prevedibile lo so) per i vari D’Alema, Bersani o Speranza che cavalcano il trionfo elettorale che ha portato alle dimissioni di Renzi ed alla verosimile prossima scomparsa del PD.

Provo invece ad occuparmi d’altro, per esempio di un dato elettorale che mi colpisce profondamente e che è certamente più importante: quello del voto giovanile così polarizzato contro Renzi.

Che quello del 4 dicembre fosse un voto grossolanamente politico lo si capiva benissimo. Così circa i 3/4 dei giovani sotto i 34 anni hanno votato contro i due anni di politica del Presidente del Consiglio. Inoltre il NO ha prevalso maggiormente nelle aree a grande disoccupazione e questo conta di più della segmentazione regionale o di quella Nord-Sud.

Scrivevo 6 mesi fa a proposito della politica di Renzi sui giovani:


Ho invece tre grosse critiche di sostanza a questi due anni di renzismo e sono punti che francamente trovo senza scusanti. Il primo è quello di aver inciso poco o nulla sul sistema non meritocratico delle nomine. Nonostante i proclami il verso non è stato cambiato ma anzi spessissimo confermato, specie nelle nomine politiche. La seconda è quella di aver ignorato politicamente la parte più viva e fragile del paese: il regime fiscale delle Partite Iva al quale sono attaccati disperatamente moltissimi giovani è rimasto sostanzialmente inalterato: sarebbe stata la prima cosa da toccare al posto degli 80 euro. Gli investimenti culturali, al di là dei molti proclami, sono rimasti ai margini dell’attenzione economica del governo. È di ieri la notizia delle dimissioni in massa del Comitato tecnico scientifico per le biblioteche e gli Istituti culturali del MIBACT per l’ennesima volta ignorato dal Ministro Franceschini, troppo occupato ad inaugurare mostre, flirtare con la SIAE e prodigarsi in faccenduole estetiche senza importanza.



Merito e nuove professioni, giovani e innovazione sono stati i cavalli di battaglia delle Primarie di Renzi per conquistare la segreteria del PD. Merito e giovani sono stati poi in questi due anni temi ampiamente sottovalutati dal Premier che al riguardo si è semplicemente comportato come avevano fatto tutti i suoi predecessori da Letta a Monti, da Prodi ai governi Berlusconi.

Forse si tratta di una battaglia impossibile e Renzi dopo averla utilizzata come propaganda se ne è semplicemente accorto. Forse ha solo utilizzato un tema attraente e contemporaneo per rafforzare il proprio racconto politico. Forse sono vere entrambe le ipotesi. Forse una volta arrivato a Palazzo Chigi Renzi si è accorto che le priorità erano altre.

Tuttavia la mancata battaglia per il merito e la precedenza ai più giovani (in un Paese che viene da 30 anni di contributi a pioggia imposti dai sindacati, familismi di ogni genere, utilizzo del lavoro come leva politica e età media rapidamente incrementata fino a fare dell’Italia una nazione di pensionati e badanti) non mi pare possa essere l’unica causa del voto referendario giovanile così tanto schierato per il NO.

Molto dello spirito delle prime Leopolde è uscito violentato da questi due anni di governo: nessuno di noi può oggi distinguere la negligenza dal dolo o dalla colpa di chi ha materialmente fatto simili scelte. Detto fuori dai denti i giovani in Italia hanno molte ragioni per essere incazzati e preoccupati ed il governo del cambiareverso li ha snobbati senza appello.

Ascoltavo qualche giorno fa in radio i numeri sulla denatalità in Italia. Perfino gli immigrati hanno smesso di fare figli da queste parti. Fare figli del resto è un indicatore straordinario del benessere e soprattutto delle aspettative di un Paese. Non ci voleva uno scienziato per accorgersene.

Io immagino che il voto referendario anti-Renzi dei più giovani sia un voto di protesta e non di investititura. Non c’è del resto nulla di solido su cui investire qua intorno: né nella mediocrità imperante della destra che urla e nemmeno nella formidabile ignoranza dei grillini che si immaginano forza di governo.

Ma al di là di questo vuoto di alternative quel voto resta. Ed è la spia di un formidabile fallimento che ci pesa sul cuore.

36 commenti a “Giovani: un formidabile fallimento”

  1. Luigi Castaldi dice:

    Ti pesa sul cuore perché te lo sei caricato sopra. Per non essere deluso bastava non illudersi. La cosa misteriosa è come una persona tanto perbene come te possa aver investito in illusione su un chiacchierone esaltato come Renzi. Capisco che D’Alema, Bersani & c. possano dare l’orticaria, ma preferire Renzi a loro è come usare l’acido muriatico al posto della pomata antistaminica. Bastava studiarne il linguaggio: il grave disturbo di personalità che lo segna era evidente fin dalla prima Leopolda, e con quel tipo di tara non si costruisce niente, se non guai.

  2. Mariano Giusti dice:

    Il grave disturbo di cui parla si chiama “avere meno di 70 anni” e si, in Italia è un problema gravissimo.

  3. Luigi Castaldi dice:

    Il grave disturbo di cui parlo è il narcisismo paranoide.

  4. Frenzy dice:

    Non so, forse io vivo fuori dal mondo, però il mio voto è stato assolutamente nel merito di una riforma fatta molto male e a tratti pericolosa. Fermo restando che condivido il giudizio su personaggini e personaggetti che si gonfiano il petto per la vittoria sul governo, penso che non resterà un gran ricordo di loro nel medio lungo termine. Sono forse l’unico ad aver votato così?

    Francamente penso che sia riprovevole che qualcuno voti una riforma della costituzione senza avere nell’orizzonte i decenni futuri che la Carta deve affrontare.

  5. DinoSani dice:

    Anch’io da tempo stento a comprendere come tu abbia potuto essere annebbiato da un simile personaggio, ciò non toglie che continuo a leggerti e a criticarti quando lo ritengo opportuno.
    Ma voglio dire una cosa: mettetevi in testa che molti, forse la grande maggioranza, hanno votato nel merito. Non contro qualcuno o a favore di qualcun altro (e questo vale sia per i SI che per i NO). Abbiamo votato su una proposta di modifica sostanziale della Costituzione e, così in blocco, la maggioranza degli Italiani ha scelto di non modificarla. Ancora una volta.
    Quindi tutti coloro che oggi cercano di spartirsi questo voto come se fosse un voto per i loro partiti, commettono un nuovo enorme e grossolano errore. I SI non sono di Renzi che non potrà utilizzarli per eventuali elezioni, e i NO non sono di nessuno dei vari partiti o movimenti. Sono voti NEL MERITO.
    Le elezioni e i voti ai partiti è tutta un’altra storia.
    Smettetela di considerare gli italiani uno stupidogregge che vota su indicazione dei partiti. Nei referendum si vota sul quesito proposto. E va rispettato (come quello per l’acqua pubblica, contro il nucleare, contro il finanziamento pubblico ai partiti).
    Punto.

  6. alessandro dice:

    il ragionamento e’ stato molto semplice, riassumo per i soloni italiani che non si accorgono di vita reale semplicemente perche’ non escono di casa se non per andare da altri soloni

    “mi va di merda, soprattutto nei confronti dei miei coetanei stranieri, quindi il governo non mi aiuta e se ne fotte. a questo aggiungi che se modificano sta minchia di costituzione mi andra’ ancora peggio”

    il divario con la politica e’ oramai insanabile, non che il m5s sia la soluzione ma demonizzarlo cosi non fa che apportargli voti

    mantellini e’ da un po che sembri fassino che dice che devono farsi un partito e vediamo dove vanno
    semplicemente vanno

    https://www.youtube.com/watch?v=BYtLXILmyhI

  7. Luciano G dice:

    Malvino il narcisismo paranoide è comune a tutti i capi di Stato in misura mutevole – ovviamente non sto dicendo automaticamente che Renzi lo sia anzi. però una persona normale (e sana di mente) , una nazione complessa e complicata come l’Italia senza una profonda e forte autostima un po’ di paranoie e di narcisismo non si metterebbe mai a governarla, ma se ne starebbe tranquillo e saggio a casa sua

  8. Bruno Anastasi dice:

    grazie Massimo, perfetto, condivido il disgusto, aggiungo lo sconcerto per il fatto che i soliti noti ancora si presentino in TV a fare progetti, “ci stiamo attivando”, “bisogna organizzare”, “dobbiamo riaffermare” …

  9. lorenzo dice:

    Ma non le sfiora per niente l’idea che le persone, nel caso specifico i giovani, abbiano votato non contro Renzi ma nel merito del referendum, cioè per preservare la costituzione da un vero e proprio scempio?

  10. Mariano Giusti dice:

    “Gli italiani rimangono conservatori, sbraitano a destra e a manca, ma preferiscono la consuetudine scassata, rifuggono dalle novità, dai cambiamenti, meglio il governo che non governa e si coricano, addirittura, nelle indicazioni di voto date dai partiti (a proposito, poi, dei partiti che non contano più nulla e che hanno uno scarso grado di fiducia). Questa è l’Italia di sempre.

    L’Italietta direbbe qualche sociologo accorto. Il punto è se vediamo o meno la luce in fondo al tunnel. Se è immaginabile da qui a breve una riforma di questo malconcio paese che così messo, dopo il referendum, si ritrova più malconcio di prima, con i soliti vecchi malanni e stravaccato sulla poltrona senza alcuna spinta e volontà di cambiare.

    W l’Italia ha detto Renzi nel suo commiato di mezzanotte. W l’Italia gli ha risposto Brunetta nella sua esultanza notturna. Il problema sta qui. Renzi e Brunetta non sono uguali. Questo non hanno compreso o non hanno voluto comprendere gli italiani. Vero, qualche ragione i No potevano avercela, ma non era un simposio costituzionale, occorreva premiare un Paese che per la prima volta alzava il sedere per autoriformarsi, un po’ male, certo, ma tutto era perfezionabile. Invece si è preferita la strada del tanto peggio, tanto meglio.”

  11. Mariano Giusti dice:

    Chissà come ricorderemo tra 50 anni il giorno in cui gli italiani hanno scelto il governo Grillo/Salvini perchè un articolo della riforma voluta da Renzi non aveva il numero di parole che secondo loro era consono.

  12. Pierpaolo dice:

    Sono un ingegnere con partita iva con lavoro da subordinato da 3 o 4 anni. Sei mesi fa mi ero salvato quell’estratto dal tuo post che ora ripubblichi, e sono andato a rileggerlo tante volte perché mi ha fatto sentire meno dimenticato.

    Al referendum non ho votato, anche se propendevo con una scarsissima convinzione per il sì (più per curiosità di vedere un cambiamento, anche in peggio). Non ho votato per due motivi.

    Il primo è una questione di principio: forse per deformazione professionale penso che ogni decisione spetti a chi ha un ruolo specializzato, e io (come il popolo) non sono esperto di acquedotti, sicurezza nucleare, estrazioni petrolifere, costituzione, e non lo diventerò neanche per osmosi esponendomi a opinioni di esperti.

    Il secondo è una questione personale, ma che forse si trova così nel profondo che va a cogliere degli aspetti che trascendono dalla mia persona e riguardano una sorta di inconscio collettivo, che credo sia affine a ciò di cui parli nel post. La questione è: la politica non si occupa di me. La politica non salverà la mia situazione socio economica. Quindi io non vedo potenziale salvifico nella politica. Mi sento uno spettatore esterno di questioni che non mi riguardano. E così siamo tutti noi (giovani partite iva ecc). Alcuni di noi diventano anche tifosi del sì o del no, o della questione di turno, ma nella stessa maniera con cui si diventa tifosi di un concorrente di Masterchef senza averne mai assaggiato i piatti: è un ecosistema isolato rispetto a me, lo guardo con curiosità entomologica, ma so che nulla potrà avere conseguenze che mi influenzano.
    Credo sia qualcosa di più lontano del “disinteresse per la politica” e più vicino al “rallentare per vedere il morto in tangenziale”.

  13. Emanuele dice:

    Nel referendum per la secessione della Scozia i giovani locali votarono a favore e si parlò di scriteriati ignoranti spinti dalla pancia, mentre i loro padri e nonni più saggi evitarono il disastro.
    Nella Brexit i giovani inglesi, la “generazione erasmus” votarono contro e vennero lodati per questo mentre ai padri e nonni ignoranti, adagliati sugli allori delle pensioni e menefreghisti riguardo il futuro ne dissero di tutti i colori.
    Oggi i giovani italiani hanno spazzato via la riforma di Renzi mentre gli anziani a favore.
    Viviamo in tempi interessanti.

  14. Shylock dice:

    “Fare figli del resto è un indicatore straordinario del benessere e soprattutto delle aspettative di un Paese.”
    Ma anche no: in Germania c’è denatalità eppure hanno benessere e aspettative migliori che in Italia; in Africa stanno mediamente peggio eppure figliano di più.

  15. Userunfriendly dice:

    Che la maggioranza abbia votato nel merito per favore evitiamo di raccontarla (da ambedue le parti eh).
    Ma davvero… se ci credete… fate un bagno di realtà, fate un giro per social, andate in qualche birreria o al bar e ascoltate gli illuminati commenti.

  16. Emanuele dice:

    La cosa divertente è che i no sono venuti per lo più da gente con diploma di scuola superiore, a seguire i laureati e per ultimi con diploma di scuola media inferiore.
    Quindi stavolta hanno votato contro i giovani più istruiti, quelli che normalmente vengono citati quando a prevalere è il cosiddetto popolino ignorante. Mi aspetto che stavolta comincino i distinguo al grido di “non basta avere un pezzo di carta per essere intelligenti” o “i migliori sono andati all’estero dove infatti ha prevalso il si”.

  17. rico dice:

    La cosa che più mi fa schifo è che gli italiani hanno votato contro una persona, non contro una riforma.
    Se volete votare di pancia, scegliete una pizza, non l’urna.

  18. Shylock dice:

    “Mi aspetto che stavolta comincino i distinguo al grido di “non basta avere un pezzo di carta per essere intelligenti” o “i migliori sono andati all’estero dove infatti ha prevalso il si”.”

    La tua attesa è già finita:

    https://twitter.com/LauraPuppato/status/805714360198959104

  19. Mariano Giusti dice:

    “Che la maggioranza abbia votato nel merito per favore evitiamo di raccontarla (da ambedue le parti eh).”

    amen

  20. Giò dice:

    Quoto Shylock, aggiungendo che stando all’astero e con una migliore condizione socioeconomica hanno potuto votare senza quella rabbia che ormai ognuno ha qui in itaglia…. infatti il Si ha preso il 67%…

    LORO hanno votato nel merito, il popolo italiano si è sfogato così… con il capro espriatorio di turno…. ne avremo ancora per 30 anni, avanti così…. che viene il prossimo da buttar fuori….

    Destino del popolo bue….

  21. Paolo dice:

    Ah, quale accozzaglia di giovani…

    Questa insistenza nel pretendere che intere categorie assimilate alla comecipareepiace ragionino senza usare il cervello comincia ad essere fastidiosa. Il dubbio che semplicemente la gente abbia letto il testo, si sia informata, abbia fatto qualche propria riflessione e poi abbia votato non è percorribile?

    Ma non è più logico e più onesto ammettere semplicemente che questa riforma ai più faceva semplicemente schifo?

  22. alessandro dice:

    il giorno in cui la sinistra capira’ che tutti quelli che non la pensano come loro non e’ che siano tutti ignoranti, analfabeti funzionali, fascisti, misogini, omofobi e via dicendo sara’ un gran giorno

    ad oggi ancora non ci sono arrivati

  23. Emanuele dice:

    Pare che Chicco Testa abbia detto
    “Il Sì fa il risultato migliore a Milano, Bologna, Firenze e il peggiore a Napoli, Bari, Cagliari. C’è altro da aggiungere?”

  24. massimo mantellini dice:

    @lorenzo, no non mi sfiora
    @pierpaolo grazie di cuore del tuo commento
    @emanuele Chicco Testa non rappresenta niente, forse nemmeno se stesso

  25. Fausto dice:

    Io che sono un giovane che ha votato NO non l’ho fatto per far cadere Renzi, che avrei tenuto volentieri dov’era, viste le alternative.
    Ho dato un giudizio di merito e di metodo.
    Il merito: non mi piaceva la riforma e trovavo che indebolisse dei contrappesi democratici che invece potrebbero tornare utili in epoca di populismi, tipo, per intendersi, per non dare troppi poteri a un futuro probabile governo a cinque stelle, specie se eletto con premio di maggioranza introdotto dall’Italicum.
    Il metodo: il modo in cui è stata avanzata la riforma aggirava una serie di vincoli che erano stati introdotti affinchè ogni modifica della costituzione fosse ampiamente condivisa. E’ passata in un parlamento anomalo e approvato da una maggioranza “artificiale” e è stata sottoposta a referendum con il ricatto che il NO avrebbe fatto cadere il governo, portato al governo tecnico e sarebbe stato pianto e stridore di denti. In pratica si è tolta agli elettori la possibilità di votare serenamente nel merito della riforma.
    Non parlo poi della campagna penosa (di entrambi gli “schieramenti”)
    Quelli come me sono pochi? Siamo una minoranza? Probabile, ma esistiamo, se ne faccia una ragione, anche se il dubbio posto da lorenzo non la sfiora.
    Questa sufficienza verso chi si è sforzato di rispondere a quello che gli veniva effettivamente chiesto francamente ha un po’ sminchiato la ciufola.
    Se cercare di ragionare e fare scelte consapevoli è diventata una colpa toglietemi il diritto di voto e sostituitemelo con il diritto di like.
    Vogliono chiedermi se voglio o meno che Renzi resti al governo? Benissimo, me lo chiedano, ma senza tirare in ballo la costituzione, che non è intoccabile, anzi, ma va “toccata coi guanti”, cosa che non è stata fatta.

  26. Weissbach dice:

    Riconosco la lungimiranza delle sue considerazioni sulle politiche giovanili, Mantellini, ma mi sembra che qui e altrove si stiano valutando i fattori marginali e non quelli sostanziali, che a mio modesto parere sono stati i seguenti errori, soprattutto di Renzi e entourage, per lo più dovuti a mancanza di realismo e umiltà:
    1) personalizzare la riforma costituzionale (eh, qui non puoi mica date colpa agli avversari, che se la sono trovata servita);
    2) non curare la qualità tecnica e formale del testo;
    3) credere in qualche modo che l’opportunità di questa riforma fosse un segno del destino e non una semplice combinazione fortunata, che quindi avrebbe meritato ancor più ponderazione e progetto;
    3 bis) non capire che le probabilità erano molto basse da subito; smettetela con le amarezze, questo iter è stata una serie di slalom e spregiudicatezze dall’inizio; adesso non discuto della legittimità, però anche credendoci fortemente si doveva aver chiaro che, se fosse passata, c’era da festeggiare quasi più per la botta di culo che per la sostanza.

  27. Giacomo dice:

    Povero paese! La rivoluzione guidata dai pensionati è stata bloccata dai giovani.

  28. Weissbach dice:

    Appunto, per sintetizzare quanto ho scritto sopra: ok, tutto vero, la crisi, i giovani etc., ma cercare i motivi per cui questo o quello non ha votato serve più che altro a nascondersi la verità. Serviva un motivo per votarla, la riforma, non per non votarla. Perseverare nel chiedersi perché mai non è piaciuta vuol dire non vedere ancora quanto fosse pasticciata.

  29. Giò dice:

    A sentire le percentuali delle persone che purtroppo sono in condizioni di povertà o vicini alla povertà e che la differenza dei voti tra il SI e il NO arrivi ad un numero simile, non dice niente?

    Grandissima parte del NO è arrivato dalla pancia degli elettori, questo è indiscutibile, altro che le letture e le discussioni sul merito o sul metodo da parte del NO intelligente.

    Di questo, Salvini ne farà ampio guadagno…..

    Non ho mai visto un ODIO contro un politico così pervaso, neanche con Craxi o Andreotti…..

  30. Weissbach dice:

    Mi piacerebbe dire: “Queste elucubrazioni puoi dimostrarle?” ma temo che sarebbe tempo perso.
    Tra l’altro la mia posizione non esclude la tua.
    Però anche tu parti dal presupposto che ci voglia un motivo per votare no. La verità è che i fattori sono tanti, e già senza “perturbatori marginali” (dove marginali non sta per minori ma per differenziali) il no parte avvantaggiato.
    La povertà e il malessere sono stati indiscutibilmente un delta significativo, ma fare 20%=20% mi sembra più una cialtroneria che un azzardo.

  31. DinoSani dice:

    Mante invece a te e a tutti coloro che qui e altrove stanno attaccando il “popolo bue” (che bella espressione rispettosa delle opinioni altrui) più che sfiorarti questa faccenda della “scelta consapevole” dovrebbe arrivarti come un dolce e metaforico “pugno in faccia”. Quando la smetterete di pensare che gli altri sono stupidi e si fanno influenzare dai politici populistici turno mentre “voi” no, voi siete intelligenti e rappresentate il bene e il meglio di questo paese? Quando la smetterete di essere così presuntuosi?Qui, e altrove, tanti cittadini vi stanno dicendo che hanno votato nel merito, su un referendum pasticciato è una riforma scritta male e molto pericolosa. Non è stato un voto contro Renzi e nessuno ha preteso le sue dimissioni (anche se occupa un posto abusivamente in un parlamento abusivo…). L’opinione degli italiani è stata che la costituzione del 1948 era migliore di questa e mai come questa volta tutti abbiamo avuto modo e tempo di leggere e documentarci. Avete perso perché il progetto era evidentemente sbagliato, il che non vuol dire che dentro non ci fossero alcuni punti validi. Su quelli concorde la grande maggioranza degli italiani,in futuro si potrà intervenire.
    Sapientoni…

  32. annamaria dice:

    “Fosse per me in queste ore post-referendum scriverei velocemente del disgusto che provo (era prevedibile lo so) per i vari D’Alema, Bersani o Speranza”

    Qualcun altro l’ha fatto, non proprio in modi edificanti: e chi si è preso il disturbo di evidenziarlo e condividerlo è stato Gilioli nel suo blog.
    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/12/07/la-pena-di-morte-per-te-sarebbe-poco/

    Lavoretto scomodo questo di Gilioli, diciamola tutta.
    Vuoi mettere quando a scrivere cose brutte sono i grillini?
    Allora è un piacere evidenziarle, con tanto di collettivo orrore, raccapriccio e sacrosanto sdegno.
    Ma quando lo fanno i piddì è tutta un’altra cosa, diavolo.
    Esiste il linciaggio cattivo e quello buono: e sul linciaggio buono facciamo tutti silenzio, per piacere.
    Poi, si sa, qualche rompiscatole che invece non fa silenzio ci può scappare: ma noi che siamo illuminati e ragionevoli continuiamo a far finta di niente. E’ così che si fa.

  33. Giò dice:

    @Dino: Popolo bue è inteso quello che certamente non guarda il tipo di foraggio gli viene fornito, lo mangia e basta.
    Poi sta bene con la pancia piena, la vittoria del no.

    @Wiessbach: non è cialtroneria, è matematica.

    Renzi ha cercato di fare qualcosa, ha sbagliato e ha pagato. Punto.

    Per la maggior parte dei NO, non è stata una scelta consapevole sul merito. Per chi sta bene, gli italiani all’estero, ha prevalso il si. CVD.

  34. ale dice:

    I giovani votano abitualmente per le estremita’ e i linguaggi “rivoluzionari”, storicamente il MSI e DP, la lega nord, Forza Italia, 5 stelle, etc etc etc. Votare per una proposta sensata e ponderata non e’ figo, lo fanno solo i vecchi che hanno esperienza e non si fanno piu’ fregare da chi promette il paradiso e poi una volta presi i voti li porta dove gli fa comodo.

  35. Giò dice:

    Ci scommetterei che in un futuro distopico dove tutti i giovani laureati trovano un lavoro adeguato alle proprie competenze, un referendum del genere avrebbe sortito ben altro risultato…… perchè valutato con animo più sereno.

  36. Paolo dice:

    @Giò
    Nel tuo futuro distopico evidentemente avremmo una superba classe dirigente, un livello eccellente della politica e dei politici stessi. Quindi magari non ci si preoccuperebbe troppo di chi e come verrebbe infilato al senato a godersi immunità e prebende, per fare solo un esempio.
    Ma allora, scommessa per scommessa, io sono certo che la stessa meravigliosa classe politica del tuo sogno distopico avrebbe saputo scrivere una splendida riforma, non questa schifezza.
    Se vogliamo sognare cerchiamo di essere perlomeno coerenti: nel tuo futuro distopico questo referendum non esiste.