Firmato decreto copia privata. Il diritto d'autore garantisce la libertà degli artisti e i costi vanno sui produttori, non sui consumatori.
— Dario Franceschini (@dariofrance) 20 Giugno 2014
Firmato decreto copia privata. Il diritto d'autore garantisce la libertà degli artisti e i costi vanno sui produttori, non sui consumatori.
— Dario Franceschini (@dariofrance) 20 Giugno 2014
Something went wrong with the twitter. Please check your credentials and twitter username in the twitter settings.
Giugno 21st, 2014 at 08:27
caro Massimo, grazie per questo post e anche per quello di qualche giorno fa intitolato “l’Italia è questa roba qua” … credo che sia giunta l’ora di costituirci come soggetto politico …
Giugno 21st, 2014 at 10:49
Per una persona priva di contesto non è possibile cogliere la sottile ironia.
Giugno 21st, 2014 at 11:17
Questo spiegherebbe perché nel cambio di governo sia stato fatto fuori il ministro precedente…
La logica, comunque, è sempre la stessa, ovvero quella di trasformare in tassa qualunque cosa per sovvenzionare baracconi pseudo pubblici che finanziano lobby incapaci di stare sul mercato e di vivere senza i nostri soldi pubblici.
Purtroppo è una logica così diffusa che è la principale causa della crisi irreversibile del nostro paese. Tasse sulla benzina, tasse sui cellulari, tasse attraverso le multe, tasse su tutto.
Quando qualcuno proporrà un definitivo e rivoluzionario sciopero delle tasse – di queste tasse – è milioni lo seguiranno, forse cambierà qualcosa e il sistema esploderà. Se dieci milioni di italiani smettono da domani di pagare le tasse (anche andando a piedi e non consumando benzina per una settimana) che succede?
Tu la chiami ironia, io la chiamo presa per i fondelli dei consumatori, quella di affermare che il costo lo pagano le aziende (e poi comunque resta il concetto di fondo: perché ? Io non ho mai fatto e neppure so come fare una copia privata su uno smartphone o sul tablet, perché dobbiamo regalare 4 euro così alla SIAE. È un pizzo mafioso legalizzato, va detto).
Giugno 21st, 2014 at 11:27
@Dino Sani
ok, smettiamo di pagare le tasse, wow.
Poi appena chiusi ospedali, trasporti, scuole cii farai la predica sulle lobbies bigpharma, petrolio e un’invettiva contro i privati nella scuola?
Ebbasta…
Giugno 21st, 2014 at 11:34
E intanto quell’elemosina dell’equo compenso per i giornalisti annega tra accordini sopra banco (perché mai nascondersi?), ripensamenti e fesserie varie. Per la serie: “manco quello”.
Giugno 21st, 2014 at 12:00
@enrico. La storia è piena di rivolte contro le tassazioni ingiuste. Non significa che le tasse per il pubblico servizio non debbano esistere. Purtroppo in Italia non hanno più solo questa funzione, ma finanziano un macrosistema parassitario che uccide – fiscalmente – privati e aziende. Il risultato è quello che vediamo tutti, alla fine non ci saranno più aziende e persone che potranno pagare e questo sistema morirà comunque. Ma dobbiamo aspettare le macerie o ribellarci prima di morire?
Si dovrebbe investire sul digitale, come fanno tutti i paesi evoluti , ed invece noi pensiamo solo a tassare i prodotti digitali, frenandone la diffusione… Come non puoi capire che si tratta di un ancien regime che cerca di sopravvivere alla sua morte inevitabile?
Giugno 21st, 2014 at 15:40
come dire aumentano le accise sulla benzina, i costi gravano sul produttore ma non sul consumatore ma siccome i consumatori non vogliono far soffrire i poveri petrolieri gentilmente si offrono di pagare la benzina un po’ di più
Giugno 21st, 2014 at 18:05
D’altra parte: se pago non è reato, giusto?
Giugno 21st, 2014 at 23:09
Io ormai amo solo i politici della Prima Repubblica e sono molto pentito di aver dato un piccolo contributo per chiuderla…Mediamente quei politici era anche più’ onesti di quelli venuti dopo ma, soprattutto, quando facevano una scelta non volevano convincerei a tutti i costi della bontà’ della stessa, la facevano e basta…
Giugno 22nd, 2014 at 01:52
@Gaspar magari fosse depenalizzata la condivisione con una tassa…in realtà il reato resta,con quella paghiamo solo la eventuale copia privata che facciamo di un prodotto acquistato legalmente…
La prossima guerra mondiale sarà combattuta per brevetti e diritti d autore….
Giugno 22nd, 2014 at 12:34
Anche se Franceschini ha detto una stupidaggine non è detto che una tassa si trasferisca per forza sui consumatori, esiste una cosa che si chiama elasticità dei consumi, se aumentare i prezzi per recuperare una tassa pagata fa ridurre le vendite il produttore è costretto a non farlo, e proprio per questo il paragone con la benzina è ridicolo, se aumenta il prezzo delle apparecchiature elettroniche io aspetto a cambiarle, sopratutto in un periodo di crisi è MOLTO probabile che oggetti voluttuari e assolutamente non indispensabili come il 99% dei gadget elettronici non potrano permettersi aumenti di prezzo al consumo, sarà probabilmente un taglio ai profitti dei produttori.
Giugno 22nd, 2014 at 13:19
Appunto @Pietro non è’ detto: un Ministro dovrebbe evitare di dire cose di cui non è’ certo spacciandole come sicure a meno che non abbia stretto un patto con i produttori per evitare l’aumento, cosa che si è’ guardato perfino di tentare. Probabilmente i rivenditori si accolleranno l’ aumento,dico probabilmente, ma allora il prezzo finale potrebbe aumentare perché’ magari, in certi periodi per certe offerte,lo sconto avrebbe potuto essere maggiore.
Giugno 22nd, 2014 at 13:25
I tirrannosauri nonostante varie catastrofi del loro ambiente (tangenti e internet sono solo alcune), continuano a sopravvivere……
Giugno 22nd, 2014 at 13:55
consiglio di leggere la rispost al tweet di enrico ruggeri
Giugno 22nd, 2014 at 15:11
Nessuna simpatia residua per la testata, ma ancora stima per Scorza, consiglio di leggere
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/21/copia-privata-la-sconfitta-della-legalita-e-della-trasparenza/1035223/#.U6Xr2yuRn5w.twitter
in merito all’approccio che il ministro ed i suoi circostanti hanno avuto, almeno finora, alla questione.
Giugno 23rd, 2014 at 00:39
Lui e Boccia vanno dallo stesso consulente in “nuove tecnologie”. A me che di musica e filmati non frega nulla questa tassa, che ovviamente viene riversata sui consumatori, mi indigna.
Giugno 23rd, 2014 at 09:33
A me – sarà un mio limite – ancora sfugge perché io debba finanziare la SIAE per poter scattare delle foto delle vacanze. A quando l’equo compenso ai ristoranti con una percentuale su quanto compriamo al supermercato?
Giugno 23rd, 2014 at 12:00
Ma sarebbe positivo che la tassa è a carico dei produttori?
Con la tassa a carico dei produttori questa entra nel calcolo del prezzo del prodotto e quindi su questa tassa ci si paga anche l’IVA (la tassa sulla tassa).
Se fosse a carico dell’acquirente si potrebbero studiare delle categorie di esenzione, ad esempio se sono una azienda e compro dei dischi per i backup.
Giugno 23rd, 2014 at 15:55
@enrico. Ci sono tasse giuste e ingiuste, tasse accettabili e tasse prive di senso. La tassa sul macinato era orribile perché colpiva i più poveri, per dire… Oggi “tasse sul macinato” ne abbiamo a iosa… L’accise (le accise) sulla benzina, tanto per fare un esempio, è una di queste, perché ha un carattere fortemente regressivo: anche questo bel regalino alle lobby degli autori strapagati va nella stessa direzione.
Non dimentichiamo poi che la scorsa settimana Franceschini ha varato un’altra “rivoluzione”, quella del sistema dei musei, la cui misura più significativa è la cancellazione del diritto per i pensionati di entrare gratis (ma evidentemente anche questo era uno sporco privilegio e sono io , vetero come sono, a non accorgermi che chi ha meno di mille euro di pensione è un riccastro privilegiato…).
Se ci pensate c’è un filo rosso che lega questi due provvedimenti: erodere spazi di socialità ai cittadini, disincentivare anziché incentivare la vita culturale in senso ampio. Imbecillità o disegno perverso? Sia come sia, non si sa cosa sia peggio…
Giugno 23rd, 2014 at 20:01
ci mancava la tassa sul macinato e il filo rosso del complotto…
il povero Franceschini strumento più o meno inconsapevole del disegno misterioso che vuole i cittadini ignoranti e pecoroni.
La tassa sul complotto, ecco, questo ci vorrebbe