Perché i politici di primo piano in questi ultimi giorni prima delle elezioni stanno invadendo qualsiasi programma TV disponibile? Mentre scrivo il Presidente del Consiglio è al programma pomeridiano di Barbara D’Urso su Canale 5: lui le dà del tu, lei lo chiama Matteo, lui dice che vuole parlare alle signore che stirano. Ieri sera Beppe Grillo dopo aver sputato fiele per anni è andato niente meno che a Porta a Porta: lui e Vespa hanno fatto gli spiritosi si sono fatti foto, grandi pacche e grandi strette di mano documentano il lieto evento. Grande successo di pubblico. Vespa ha dichiarato che è stato l’incontro fra due grandi professionisti. Io sono d’accordo, anche se il tipo di professionismo a cui sto pensando è molto probabilmente diverso da quello a cui allude Vespa.
Il professionismo del resto è il punto. Renzi, Berlusconi e Grillo scelgono con attenzione stimati professionisti come mediatori e divulgatori dei loro programmi e dei loro pensieri politici? Ovviamente no. Per due ragioni. Perché i giornalisti di valore in questo Paese non conducono in genere programmi televisivi e perché Renzi, Grillo e Berlusconi non aspirano a nulla del genere. Cercano megafoni, platee televisive, attenzione della maggior ampiezza possibile. Qualsiasi programma va bene, anche quello nel quale sanno benissimo che il conduttore non esiterà a manifestar loro in maniera più o meno evidente la propria personale antipatia (due esempio eclatanti e ripetuti, Fazio e Floris nei confronti di Matteo Renzi). Grillo, Renzi e Berlusconi ai quali l’autostima del resto non fa difetto, sono certissimi ogni volta che la loro presenza in TV spezzerà ogni difficoltà: andrebbero a vendere pentole al diavolo se il diavolo avesse un canale televisivo.
E non hanno tutti i torti perché il giornalista televisivo che li fronteggia (quando non è Barbara D’Urso o Giletti o altre entità simili) in genere non sa mai nulla o quasi, non controbatte nulla e non contesta nulla perché nulla sa. Il confronto TV quindi si gioca ogni volta su slogan, proclami, frecciate all’avversario non presente e battuttine. Il risultato è che se avete ascoltato Renzi (o Grillo o Berlusconi) per due volte in TV nell’ultimo mese saprete già cosa dirà stasera in TV (l’unico aggiornamento possibile è quello all’ultima offesa dell’avversario da commentare argutamente perché, a differenza dei programmi elettorali, le offese hanno aggiornamenti quotidiani, ieri era Hitler, l’altro ieri era Pagliaccio, oggi è Lupara Bianca o Assassino, domani chissà).
Insomma, il valore informativo per lo spettatore di queste comparsate TV è modestissimo: prevale la logica pubblicitaria della battente ripetizione. Anche mia zia del resto alla fine ha imparato che George Clooney is inside e questo è l’esatto scopo di simili faticate televisive. Il resto è un accessorio irrilevante sebbene ogni giorno cronache politiche ubriache si interroghino su quanto sia stato incisivo questo o quel conduttore, questo o quel polemista. Un pollaio starnazzante di persone che approfittano dell’evento per rimettere se stessi al centro dell’attenzione (lo fece Santoro con Berlusconi lo ha fatto ieri sera Vespa con Grillo).
Mi chiedo se una politica alta debba stare alla larga da tutto ciò. Se possa pretendere mediatori intelligenti per le proprie idee intelligenti. Se magari, invece che andare da Vespa a mezzanotte non dovrebbe presentarsi alle cinque del mattino ad inizio del turno fuori dalle fabbriche a spiegare le proprie intenzioni, senza l’aggiunta di cerone, ad altri cittadini assonnati. Ma soprattutto mi chiedo come mai la TV generalista sia oggi, esattamente come e più di ieri, il centro indiscusso ed unico del discorso politico. Mi domando come mai la logica berlusconiana di progressiva delegittimazione dei luoghi deputati della politica a favore degli studi televisivi non sia uscita scalfita da nessuno dei più recenti rivolgimenti.
Me lo chiedo e mentre me lo sto chiedendo sospetto già la risposta, La campagna elettorale in TV di questi giorni è il segno ineluttabile di un Paese sempre uguale. George Clooney is inside, e tutti noi a correre dentro come stupide oche ammaestrate.
Maggio 20th, 2014 at 20:31
“e tutti noi a correre dentro come stupide oche ammaestrate” Massimo, parla per te :-)
Maggio 20th, 2014 at 20:39
@Gaspar, hai ragione io corro come un pazzo ;)
Maggio 20th, 2014 at 21:20
Il meglio della Tv politica e’ stato dato in bianco e nero: Jader Jacobelli,Ugo Zatterin, con un po’ di giornalisti di tutte le tendenze che ponevano le loro domande…al massimo Ring con un Berlinguer alle prese con 3-4 giornalisti,proibite le domande sulla vita privata…però’ non è’ informazione spettacolo,infatti le domande sulla vita privata erano proibite, erano Tribune noiose, anche perché’ la politica e’ noiosa, alla fine per non renderla noiosa lo è’ diventata ancor di più’: gridi,insulti,battute,cani,manette…
Maggio 20th, 2014 at 22:09
Non sono molto aggiornato sulle tariffe, ma penso di poter dire che se uno spot nelle tv generaliste costa centinaia di migliaia di euro vuol dire che con gli psicolabili borderline che affollano le platee televisive utilizzare quel mezzo paga in quanto a possibilita` di inscenare pratiche collettive di circonvenzione di incapace
Maggio 20th, 2014 at 23:23
Premesso che lo spettacolo di Grillo da Vespa mi è sembrato molto di basso tono, forse in linea con il target anziano che il comico genovese vuol recuperare al voto, mi sembra che mettere sullo stesso piano i tre sia un’operazione inaccettabile e fuorviante. Berlusconi vive di tv da sempre e da vent anni governa grazie a loro, Renzi da quando ha vinto le primarie è in tv dappertutto e ad ogni ora. Grillo torna in tv, quasi più per necessità che per volontà, dopo oltre vent’anni che ne sta fuori. Come puoi ragionare come se fossero la stessa cosa, la stessa operazione? Tutto quello che critichi lo sta facendo meglio e da più tempo Grillo e il M5S, disprezzando tv e stampa a favore di internet e piazze. Poi però questo é il paese europeo più arretrato tecnologicamente e anche ricco di anziani analfabeti digitali. Quindi se vuoi provare a parlare a queste persone devi andare in tv. Che poi funzioni è un altra storia, lo sapremo fra pochi giorni.
Renzi e Berlusconi hanno fatto della menzogna la loro cifra stilistica politica, Grillo esaspera e spesso semplifica cose complesse, ma non mente. E poter proseguire, ma non per difendere Grillo, non me ne importa niente, ma per farti ragionare: i primi due sono quello che ci ha portato a questa situazione che descrivi. Il terzo quello che la vuole abbattere. Può non piacerci, ma al momento chi altro lo può fare ?
Maggio 20th, 2014 at 23:44
Quello che la vuole abbattere? E poi ci va tranquillo perché’ non ha alternative….Va benissimo ma allora smettila di fare il duro e puro perché’ non lo sei….Già’ il fatto che uno come Grillo diventato ricco e famoso grazie alla Rai sia andato a dichiare,candidamente, che lui per 3 anni non ha pagato il canone Rai per conto mio ha chiuso…per sempre, la perenta non dovrebbe essere un optional o perché’ non ha mostrato l’ assegno con cui versava il canone arretrato?
Maggio 21st, 2014 at 00:23
Magari e` pure il tipo che non pagava il canone per l`autoradio
http://youtu.be/zXhXrcvUAUs
Maggio 21st, 2014 at 00:49
Un inglese, ma anche un piduista, non si perderebbe in qualunquismi e populismi (“fuori dalle fabbriche”) ma andrebbe subito al sodo, alla testa, e si chiederebbe innanzitutto chi controlla in Italia la televisione, e così disse lo svedese Olle Schmidt dell’ELDR: il controllo televisivo permette di “dettare il contenuto informativo”
Ma Massimo è italianissimo, e come ogni buon professionista italiano della comunicazione comincia a girare, girare in tondo :- ) girare a vuoto, con orecchio da mercante: sono tutti uguali
No no: non sono tutti uguali, e ignorare quel rapporto di forza è da professionisti
Maggio 21st, 2014 at 05:02
Vorrei farti notare che Grillo è arrivato da Vespa, con reciproco giubilo, senza tv. È un’estrema sintesi ma è così. Poi se vuoi approfondiamo.
Maggio 21st, 2014 at 10:07
1) cominciamo col dire un’ovvietà: questo sistema, questa schifezza, in Europa non esiste. E’ un sistema totalitario e abbastanza fascistoide tutto italico, fondato sul controllo maniacale del mezzo televisivo. Su questo sistema (golpe al rallentatore) si fonda la “seconda repubblica”
E il paradosso è proprio questo nel disco rotto: “di Europa bisogna parlare”
con l’utilizzo autoritario (e profondamente antidemocratico ed antieuropeo) di un mezzo come quello televisivo il partito “Democratico” (demagogia) pretende di avere un vantaggio per governar l’Europa. Non è l’Europa che vogliamo, non vogliamo esportare ancora fascismo, questa volta vogliamo partecipazione e più libertà
un corollario: il controllore del mezzo televisivo in italia può permettersi di fare il ‘magnanimo’, proprio come un boss mafioso, ma quando il potere vacilla il controllore può diventare molto violento, come abbiamo visto, e i boss ‘democratici’ smettono di essere ‘moderati’
e fin quando ci sarà lo strumento del voto avremo un’arma pacifica e democratica per fermare i sedicenti ‘rivoluzionari’ sturmtruppen del PD e che in questi anni per arrivare al potere hanno propagandato il terrorismo del ‘baratro’ e delle ‘lacrime e sangue’ attirando la speculazione economica e politica, e sfregiando l’Italia oltre le macerie lasciate da Berlusconi
Maggio 21st, 2014 at 10:19
“nelle mie TV lavorano anche comunisti” ora lo dice anche il PD al governo: “sulla nostra TV ministeriale arriva anche Grillo”
come una barzelletta: l’italiano che ad un inglese spaccia questa ‘magnanimità’ come garanzia libberale, e l’inglese che ride sotto i baffi compatendo l’ignoranza ed arretratezza dell’italiano in materia antitrust
quando il controllo è maniacale H24 la magnanimità fa molto ‘democrazia’, una questione di galateo, quel british cafone al limite dello scimmiottaggio
Maggio 21st, 2014 at 10:34
Almeno coi lunghi monologhi (puntata dedicata al singolo ospite) ti eviti le dinamiche ‘Il Processo del Lunedi” di quando vogliono organizzare un dibattito con piu’ politici in scena.
Maggio 21st, 2014 at 18:29
lo so dico una banalità, ma abbia pazienza una più una meno sicuramente non faccio del male a nessuno: se tutti ignoraserro la televisione e, in generale, i mass media palesemente schierati il problema sarebbe risolto, ma in questo paese pensare con la propria testa e formarsi una opinione non è un comportamento tipico, forse tutto questo un po’ ce lo meritiamo!
Maggio 21st, 2014 at 18:52
“dovrebbe presentarsi alle cinque del mattino ad inizio del turno fuori dalle fabbriche”
Mante, guarda che sei rimasto un po’ al secolo scorso: non esistono più fabbriche e, le poche che ancora ci sono, non fanno turni alle 5 del mattino; quello di cui parli è quanto esisteva ia tempi della lira, con l’euro si è avuta la totale deindustrializzazione dell’Italia
vabbe’, votatevi in santa pace questi “figli di troika” (cit.) ma almeno risparmiate filippiche un tanto al kilo
Maggio 21st, 2014 at 21:33
Ma solo io mi ricordo chi e’ l’attuale presidente della commissione di vigilanza sulla RAI?
Maggio 21st, 2014 at 21:49
@chartitalia mi spiace deluderti ma non si tratta di una citazione casuale, giusto qualche giorno fa sindaco e vicesindaco (mio caro amico) di una media città da queste parti hanno fatto esattamente così.