La notizia dell’intervento neurochirurgico di GianRoberto Casaleggio è una notizia, nella esiguità dei particolari diffusi, estremamente preoccupante. Sulla cronica difficoltà dell’opinione pubblica italiana ad accedere a informazioni sanitarie corrette e circostanziate su persone più o meno pubbliche (per la verità Casaleggio pubblico lo è abbastanza poco) giocano mille fattori differenti e anche, più in generale, un approccio informativo materno, consolante e molto poco scientifico. Sia come sia io sulla diffusione più o meno ampia di simili dati davvero non ho un parere chiaro. L’infarto di un Ministro della Repubblica è stato descritto sui media come “sindrome coronarica acuta”, senza ulteriori specificazioni. È accaduto giusto qualche settimana fa (prima che Franceschini dicesse a Cazzullo in un’intervista al Corriere che aveva effettivamente avuto un infarto). Per conto mio i media non ci fanno una gran figura a raccontare sempre l’approccio minimizzante che è quello che istintivamente ciascuno di noi ha di fronte alla malattia improvvisa. Oggi su Casaleggio Repubblica scrive in maniera sibillina:


Secondo indiscrezioni, l’operazione si è resa necessaria per far fronte a un edema che avrebbe potuto creargli serie conseguenze. Ma il tempestivo intervento dei chirurghi è servito a risolvere il problema.


Anche questa indiscrezione è un’espressione consolatoria di quelle che si leggono spesso in Italia in situazioni del genere: l’edema è in questi casi la conseguenza di una patologia. Eliminare l’edema talvolta è indispensabile (serve di solito a ridurre l’ipertensione endocranica che può uccidere il paziente) ma è ovvio che eliminare l’edema non risolve il problema (del quale l’edema è la conseguenza) qualunque esso sia. In un numero discretamente rilevante di casi l’edema cerebrale chirurgico sottende un problema molto serio, in altri, per fortuna, meno. Possiamo rispettare la privacy di Casaleggio e della sua famiglia e scrivere che ha subito un intervento neurochirurgico senza dare ulteriori particolari. Non possiamo raccontare ai lettori che una volta rimosso l’edema ogni cosa sia improvvisamente tornata a posto. A meno che non decidiamo di spiegare perché.


6 commenti a “Parlare chiaro o non parlare”

  1. Luca dice:

    Caro Mantellini, hai pienamente ragione. Togliere l’edema non vuol dire nulla. Due i tipi: vasogenico o citotossico. Uno si toglie con cortisone, uno no. Uno è secondario a malattia cerebrovascolare, uno a processo espansivo. L’edema non si toglie, si assorbe. Diagnosi differenziali: neoplasia (ma allora non hanno tolto solo l’edema), emorragia (molto grande, si opera solo se porta a shift o ipertensione endocranica), ematoma sottodurale acuto o cronico (ma allora non si chiama edema). Non mi piace ma spero ne venga fuori bene. Per sorridere: gli avranno tagliato i capelli. Con stima.

  2. valentinaa dice:

    Caro Mante, vivi in un mondo in cui una persona con l’Hiv finisce in pagina come malata di Aids. E Stamina, e il latte che fa il muco, e il kamut e gli integratori e la droga che buca il cervello. Nelle redazioni ci sono persone non specializzate, e quando lo sono beh sono lì da troppo tempo, parlano come dottoroni senza esserlo, senza alcuna umiltà o dubbio, ma la letteratura non sanno neanche dove cercarla, si accontentano di assimilarne il linguaggio (“sindrome coronarica acuta” e stiamo apposto). Rassegnati.
    ps la patalogia ha a che fare con la patafisica? ;-)

  3. frank dice:

    A proposito di informazione, è sintomatico come sul sito di Repubblica non vi sia notizia del fatto che followers di Renzi su Twitter abbiano augurato la morte a Casaleggio. Anche questo è estremamente preoccupante, non tanto i soliti ignoti, quanto l’informazione che forma la percezione

  4. alf dice:

    @frank

    Un’altra deriva del giornalismo di oggi, si mettono in pagina cani che mordono uomini e mai il contrario.

  5. cagnoleo dice:

    https://www.youtube.com/watch?v=Vd1UZZBODuM

    top nei secoli dei secoli

  6. diamonds dice:

    in tema di precisione

    http://www.gazzetta.it/Tennis/WTA/11-04-2014/tennis-katowice-giorgi-batte-peer-6-1-6-4-vola-semifinale-80429979032.shtml