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Feb
Tutti a capo chino sul proprio telefono/tablet/notebook. Nessuno ascolta nessuno. Chi parla lo fa spesso per la TV (spesso con i toni adeguati alla TV spazzatura come il senatore Santangelo). Seguire la diretta della fiducia al Senato non è stato un bello spettacolo. Se la forma è sostanza (anche se io credo che spesso non lo sia) la sostanza vista ieri sera fa abbastanza pena.
Febbraio 25th, 2014 at 08:23
Se il copione è preparato,non tuo e soprattutto letto..difficile sentire la controparte o esserne interessato.
Bisogna ammettere che un discorso più lungo di 10 min è difficile da ricordare e la caduta attentiva è conclamata.Se si protrae questo per 40-60 esposizioni..beh
Se poi a parlare sono esponenti di non rilievo il risultato diventa pessimo.
In queste situazioni i teatranti si rilevano per quello che sono..scadenti.
Dovrebbero fare come alla mia laurea: 7 min max e poi ti tolgono la parola
Febbraio 25th, 2014 at 09:56
del resto… abbiamo un presidente (chiedo scusa) del consiglio (chiedo scusa) che appena alzato, prima ancora di lavarsi i denti, manda un tweet con una frase lapidaria: “e oggi tocca alla camera!”, avvenimento epocale di cui nessuno era ovviamente a conoscenza, e tutti i giornali lo riprendono come se fosse appunto un avvenimento epocale, e comunque simbolo di modernità (nello stesso istante su treni e corriere chissà quanti studenti di vari gradi di scuola si sonmo cimentati nello stesso esercizio di modernità…)…
Ecco, di fronte a questa pena, la pena e la tristezza per quei trecento signori che giochicchiano con strumenti dei quali conoscono a malapena un decimo delle potenzialità, forse forse passa in secondo piano. Ma forse forse, perché davvero non so che cosa è peggio e, soprattutto, non so quale sia l’uovo e quale la gallina…
Febbraio 25th, 2014 at 10:22
riflettevo ieri sera: il parlamento e i suoi riti vengono da un tempo in cui non c’erano computer e smartphone e dove al massimo potevi portarti un quotidiano o un libro per passare il tempo durante le interminabili sessioni.
Già nel privato le lunghe riunioni sono state sostituite da rapide conference call o stand up meeting e oramai è molto raro che ci si sieda in una sala riunioni per più di 30 minuti.
Forse i rituali del parlamento sono solo una vestigia del passato.
Con questo non voglio la democrazia elettronica, però per esercitare la stessa funzione basterebbe un voto e una lunga conferenza stampa
Febbraio 25th, 2014 at 11:24
Sfido chiunque a rimanere attento in un dibattico che ieri è durato quasi 11 ore, con ttutto il rispetto, ma la pessima figura è dell’intero senato
Per ogni partitino hanno parlato 3 o 4 persone, non si può andare avanti così, alla gente non interessa questo inquinamento comunicativo.
Febbraio 25th, 2014 at 11:34
Certe liturgie ottocentesche sono oramai al limite del ridicolo. La diretta poi peggiora le cose perche’ il 99% degli interventi erano fatti dai senatori ad uso del proprio elettorato e assolutamente privi di sostanzialità.
Febbraio 25th, 2014 at 12:46
non è che non li capisca eh…(pur di mantenere compensi così elevati per un altro paio d’anni facendo finta di lavorare per il bene del paese sarebbero disposti a fare atto di presenza pure in un’aula dove i soffitti crollano e il premier incaricato legge un ricettario di suor germana al contrario.E’ sempre stato cosi’,almeno restando ai risultati ottenuti dagli ultimi 13 governi.Solo che un tempo al posto degli smartphone c’era la gazzetta. O il tuttosport..
Febbraio 25th, 2014 at 12:56
comunque e’ sempre da coloro da cui più ti aspetti che arrivano le peggiori delusioni
http://www.youtube.com/watch?v=-efcDfxL7a8
Febbraio 25th, 2014 at 13:00
Premesso che come sai che verso Renzi NON nutro alcuna simpatia (nemmeno umana, oltre che politica – la seconda perché non la fa), vorrei vedere te stare per quattordici ore a sentire gente che ti parla fuori contesto e, spesso, solo per poter arrivare al famoso quarto d’ora di Warhol.
Semmai il problema vero è che questi non twittano (basta seguire gli account relativi per scoprirlo, ma leggono la reazioni della rete).
E questo sì è spaventoso, perché si rischia di fare le cose solo per vedere l’effetto che fa.
Febbraio 25th, 2014 at 14:23
Si d’accordo, ma a parte che quella noia è ben remunerata (mi annoierei volentieri anch’io dato che quando lo faccio di solito lo faccio gratis), chi fa politica sa benissimo cosa lo aspetta, non certo effetti speciali, giornate avventurose e discorsi interessanti. Quindi potrebbero perlomeno far finta di stare attenti, tutto questo farsi gli affari propri non è molto bello soprattutto nei confronti di chi ti ha votato e ti paga lauti stipendi. Non è certo colpa delle “liturgie” se questa gente se ne frega di noi e del pubblico interesse.
Febbraio 25th, 2014 at 15:00
D’altra parte, quando sui blog – anche questo – vengono postati certi commenti da 3000 e passa caratteri, io cerco subito di distrarmi con una diretta dal Senato..
Febbraio 25th, 2014 at 16:54
dev’essere massacrante ascoltare le ragioni di tutti, per ore: quasi quasi torniamo a lavorare in miniera… ma che risate, per ammazzare il tempo ho sfidato Renzi a battaglia navale, sembrava di essere in un film di Fantozzi. Alla fine ha vinto lui un attimo prima che suonasse la sirena e tutti facessero a gara per raggiungere le auto blu.
aboliamo anche la camera và.. se dobbiamo morire populisti: andiamo fino in fondo
Febbraio 25th, 2014 at 17:04
m’immagino Fanfani
con la Play Station 4
sono un inguaribile futurista..
Febbraio 25th, 2014 at 17:33
Grande ARgia
Febbraio 25th, 2014 at 17:37
1. quelle sono comunque istantanee e forse insufficienti per descrivere dieci ore, una forzatura
2. ‘ma lo fanno anche loro’ comunque in questo caso non regge: quello è un Presidente del Consiglio e ha una funzione diversa, e diversa responsabilità
3. la TV, com’è ovvio, riprendeva soprattutto il Presidente del Consiglio che però era spesso sull’ iPhone, e forse un animale dal palcoscenico come Renzi dovrebbe saperlo (e in un partito che controlla direttamente la RAI)
Febbraio 25th, 2014 at 20:18
un collega “esperto” diceva che un suo collega “esperto” gli aveva descritto l’attivita’ d’aula come “ozio senza riposo e fatica senza lavoro”. (quindi la cosa è così da molti decenni)
indubbiamente le telecamere e le radio trasformano il dibattito in dichiarazioni ad uso di telecamera/radio e se si togliessero, dando la possibilita’ a chiunque di andare in altro luogo a farsi riprendere per illustrare le proprie dichiarazioni, l’attività d’aula sarebbe estremamente snellita.
imho.
Febbraio 25th, 2014 at 20:51
Però Stefano, seguendo un po’ da casa mi pare esista anche un enorme problema di ottimizzazione dei tempi. C’è una griglia di democrazia rappresentata pensata 50 anni fa che consente un numero elevato di interventi inutili e spesso ripetuti che andrebbe rivista.
Febbraio 25th, 2014 at 21:36
“Come in quasi tutti i Paesi europei, anche in Italia l’uso del cellulare a scuola è vietato (Direttiva 15 marzo 2007).
Il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponde ad una generale norma di correttezza in quanto il suo uso rappresenta un elemento di distrazione, una grave mancanza di rispetto verso l’insegnante, un’infrazione disciplinare.”
Il testo è tratto da uno dei regolamenti dei tanti Istituti Scolastici italiani. Come lo spiego a mio figlio?
Febbraio 26th, 2014 at 00:04
@mante è indubbiamente vero. nella riforma del regolamento che e’ in bozza ci sono alcune limature. il limite e’ il diritto dell’opposizione ad ostruire, cosa che e’ considerata un contrappeso rispetto alla maggioranza che mina la sua coesione.
il meccanismo degli ordini del giorno ad esempio e’ micidiale.. ogni ordine del giorno ha un bel po’ di tempo a disposizione per essere esposto. se te ne presentano 150, ci stai i giorni (o meglio le notti). se poi chi li ha presentati (l’ostruzionista) vede che manca il numero legale o che la maggioranza ha molti assenti, li ritira tutti cosi’ si vota subito e la maggioranza va sotto.
è una prerogfativa dell’opposizione (che io non condivido) che costringe tutti a stare in aula di notte per votare contro ad ognuno di questi odg, man mano che vengono messi in votazione.
per votare, quando la votazione e’ aperta, si poggia il dito sul lettore di impronte e poi si preme il tasto corrispondente nella fossetta (no, astenuto, si)
nel caso degli odg ostruzionistici, si vota sempre no, allora si usa una pallina (spugna, gomma o carta) che tiene premuto il tasto “no”, cosi’ basta appoggiare il dito sul lettore di impronte, quando si apre la votazione. qualcuno mi raccontava di aver votato dormendo, legando con lo scotch il dito sul lettore di impronte. (mi chiedo come, le sediole sono scomode…)
parlavo con qualche collega proponendo che uno vada in aula e “depositi” i voti per tutta la giornata in pochi minuti; se poi vuole cambiarlo, puo’ farlo in qualunque momento prima della “votazione” ufficiale; questo “disinnischerebbe l’opposizione non costruttiva, ostruzionistica. pero’ i colleghi con cui parlavo ritenevano che l’ostruzionismo sia un diritto dell’opposizione. se questo e’ il punto, ogni riforma del regolamento avra’ effetti limitati.
di mio, ho suggerito in questa revisione del regolamento che il voto di fiducia non sia fatto sfilando, come oggi, ma mi hanno spiegato che il voto a chiamata per la fiducia e’ previsto in costituzione. allora ho suggerito che sia a chiamata, ma che si voti elettronicamente dal posto. vedremo se almeno quello passa
Febbraio 26th, 2014 at 11:21
Credo sia corretto in una democrazia considerare l’ostruzionismo un diritto sacrosanto dell’opposizione (spesso è l’unica arma in mano all’opposizione), del resto non è certo una pratica solo italiana.
Nel 1997 è già stata approvata una modifica al Regolamento per limitarlo e credo possa essere più che sufficiente.
Capisco che obbliga a sedute e votazioni estenuanti, ma questo è, un obbligo che è parte della professione come lo è per qualsiasi altra professione sorbirsi cose noiose e prive di interesse. Alla politica nessuno è condotta con la forza.
Febbraio 26th, 2014 at 14:38
Imho, più che l’ostruzionismo, che porta solo a esasperare lo spettacolo circense, si potrebbe concedere all’opposizione un limitato ricorso al voto segreto. Meno male che ci sono i computer, tablet e smartphone, così si riesce a rendere un minimo produttivo il tempo! Quello che si vede non è un grande spettacolo, ma quello che si sente è spessissimo molto peggio! (E quando non lo è, allora la gente ascolta…)
Febbraio 26th, 2014 at 16:33
@Ernesto
Diritti dell’opposizione: due pesi e due misure, come si è visto per la ‘ghigliottina’. Usano poi dei trucchi per forzare in modo autoritario, ad esempio collegando il voto di fiducia ad un decreto.
Insomma: quel che vogliono far passare lo fan passare con le buone o con le cattive
Febbraio 26th, 2014 at 20:57
@Coppola, grazie Paolo (tu e Stefano siete la mia consolazione ;)
Febbraio 26th, 2014 at 23:36
come cambia la percezione quando è Berlusconi al governo..
Febbraio 27th, 2014 at 07:57
@Coppola, il voto segreto è già previsto dal regolamento del Senato e in certi casi è sufficiente la richiesta di un numero limitato di senatori. Non lo estenderei oltre, l’ostruzionismo può essere utilizzato bene o male, per scopi nobili e per scopi molto poco nobili, ma non per questo deve essere limitato. Lo spettacolo di basso livello non dipende dalle regole, ma da chi lo mette in scena, qualunque strumento giuridico e non può essere utilizzato male e dar luogo a spettacoli degradanti. Impossibile abolire la stupidità per legge o anche solo regolamentarla.
Maggio 16th, 2014 at 14:19
Sono simili in ogni paese ….