Io non ho nessun parere su Piergiorgio Odifreddi e nemmeno voglio occuparmi del contenuto del post che Repubblica.it ha cancellato dal suo blog, post nel quale l’autore paragonava numericamente Le Fosse Ardeatine alla strage in Palestina. Osservo solo che il blog personale di Odifreddi sul sito di Repubblica è un prodotto autorale in qualche misura indipendente o così almeno dovrebbe essere. Insomma, in contesti simili o si accetta l’autore o si rifiuta l’autore. Entrare nel merito di un singolo contributo è difficile. Cancellargli un post d’autorità (magari su pressioni esterne, se davvero così è avvenuto) entrando a piedi pari nel merito di una singola questione trattata, è semplicemente un atto che parifica un blog alle servitù usuali del restante prodotto editoriale. A quel punto tanto vale non averli i blog.

18 commenti a “La fine dei blog”

  1. Michele Ficara Manganelli dice:

    infatti, meglio non averli su certi siti, il blog deve stare a casa dell’autore, se vai a casa d’altri ti adegui e succede …

  2. Daniele dice:

    La proporzione è semplice e impressionante, si ottiene un rapporto di circa 241 cento a uno.
    Poi il pretesto, lo stesso:rappresaglia.
    Giusto il titolo, “Dieci volte peggio dei nazisti”.
    Questo fa paura ad un “giornale” come repubblica.
    Non si potevano contestare quei numeri, meglio cancellarli.

  3. Valerio dice:

    Secondo me hai proprio sbagliato mira. Sotto lo stesso dominio, al massimo è una cosa personale solo a metà, e interamente un pezzo del giornale. La cancellazione d’autorità è una porcheria, ma una porcheria legittima all’interno dell’azienda-editore. Se non va bene si mette il blog altrove.

  4. Gaspar dice:

    Eh, “il blog personale di Odifreddi sul sito di Repubblica”: Massimo non dirmi che non vedi l’ossimoro.

  5. Paolo dice:

    Bravo Mantellini, condivido in pieno

  6. massimo mantellini dice:

    @Gaspar lo vedo l’ossimoro, ovviamente, ma a saperlo usare sarebbe anche una di quelle cose winwin di cui parlava Caravita ai tempi. Sapendola gestire.

  7. Fedz dice:

    C’è un precedente del genere nel gruppo (l’Espresso), vero? Se qualcuno con più memoria di me lo ricorda sarebbe utile.

  8. Kerub dice:

    immaginate tutti Sallusti che cancella il post di Farina che diffama qualcuno dal sito del Giornale.

    e figuratevi il post di Mantellini.

  9. mORA dice:

    Storia vecchia:

    Odifreddi “ha accettato volentieri” di tenere un blog su Il Fatto Quotidiano.
    Ma ci ha messo un solo pensiero, che era riassumibile in “Questo è il mio primo blog. Non ne ho mai avuto uno, ma accetto volentieri l’offerta de Il Fatto, di aprirlo”.
    Questo accadeva il 20 giugno 2010.

    Poi il 31 agosto 2010 Odifreddi apre un blog su Repubblica.it:

    “P. S. Per i lettori che, berlusconianamente, non vedono altro senso nella vita che i soldi, preciso che tengo questo blog gratuitamente. Lo stesso valeva per il blog su Il Fatto Quotidiano, che presentava un’imprevista incompatibilità editoriale con Repubblica. Mi spiace che non sia stato subito rimosso, come richiesto, e che i lettori non ne siano stati avvertiti.”

    http://edue.wordpress.com/2010/09/02/perche-non-possiamo-essere-blogger/

  10. Sergio dice:

    Di chi è la responsabilità di quello che viene pubblicato sulle pagine di repubblica? Dei singoli autori, come potrebbe accadere su youtube o dell’editore?

    Partiamo dal presupposto che anche su youtube, dove parzialmente la responsabilità viene scaricata sugli autori in un caso di dubbio chi gestisce il sito può procedere alla cancellazione dei tuoi contenuti senza tanto avvisarti.

    Detto questo su Repubblica perché dovrebbe esserci più libertà che su YouTube considerando che Repubblica ha un direttore editoriale, una linea e una responsabilità verso i propri lettori?

  11. nicola dice:

    Sinceramente io non capisco perché uno debba tenere un blog agganciandosi ad un prodotto editoriale.

    Se però sono ospite in casa d’altri non mi metto a discutere le regole del padrone di casa.

  12. Fiorenzo Sartore dice:

    Per rispondere a quel che dice Fedz, su l’Espresso anni fa ricordo la cancellazione del blog (tutto quanto) di Enzo Vizzari, dovuto ad un singolo post che criticava una copertina del settimanale. Causò un bel po’ di sconcerto tra i blogger food and wine. Stefano Bonilli, per dire, ne scrisse qui
    http://blog.paperogiallo.net/2008/04/prova.html

  13. Luca dice:

    Pienamente d’accordo con Odifreddi, per la prima volta in vita mia.

  14. Ugo Gaspardone dice:

    Sulle testate anglosassoni ci sono gli articoli Op-Ed, Opposite the Editorial Page, scritti da esterni alla redazione e spesso lontani dalla linea, vera o presunta, del giornale. E’ un servizio al lettore che mi piacerebbe fosse presente anche da noi.

  15. Enrico dice:

    In ogni caso il post di Odifreddi era orribile e pesantemente razzista, si può discutere di tutto ma ci sono fondamentalei che non andrebebro nemmeno sfiorati. Odifreddi è andato ben oltre equindi credo che Repubblica abbia fatto benissimo.

  16. Pier Luigi Tolardo dice:

    Non sono mai stato d’accordo con Oddifreddi in quasi niente, anzi preferisco 1000 volte Zichichi e mi spiace che Crozza non lo abbia mai preso in giro, ovviamente per un certo anticlericalismo spesso grossolano ed una certa presunzione antireligiosa, credo che sia per questo che Repubblica gli abbia chiesto di tenere un blog, non posso accettare e sono solidale con lui la rimozione del singolo post, Repubblica aveva la possibilità di dissociarsi dal post con una nota sul sito e addirittura farlo stroncare da qualche grande firma sul giornale cartaceo ma rispettare la sua libertà salvo chiudere il Blog ad una scadenza prevista che un contratto di collaborazione gratuita o meno dovrebbe prevedere soprattutto con testate così importanti. Non entro nel merito del post , forse è molto dioscutibile ma la linea di Repubblica è sempre stata chiara su questo tema: la critica massuima consentita su Israele è quella alla Gad Lerner o alla Grossman. La sinistra alla Repubblica è simpatetica con Israerle anche quando sbaglia di grosso, la sinistra alla Manifesto è sempre simpatetica con i Palestinesi anche quando si sbagliano di grosso, però ripeto che lòa censura è inaccettabile.

  17. Daniele Minotti dice:

    Personalmente, non penso che i blog a casa altrui (che non siano mera piattaforma) possano essere considerati realmente blog. Donde le conseguenze.
    Beninteso, Massimo, che non mi dissociazione perché hai detto che ho un’auto da tamarro :-)

  18. mORA dice:

    @Pier Luigi Tolardo

    Che significa “anzi preferisco 1000 volte Zichichi”?

    Io come fisico anzi preferisco 1000 volte Carlucci; ed uno potrebbe giustamente aggiungere “in che senso?!”.