18
Nov




Un piccolo grafico dal WSJ sulla crisi nera di questo povero paese di emigranti.


(via Il Post)

12 commenti a “Ellis Island”

  1. Pietrodn dice:

    Beh dai, così non vale. Dovresti rapportare in qualche modo il dato alla popolazione totale.

  2. Marco V. dice:

    Pietrodn ha palesemente ragione.

  3. Giorgio dice:

    però, credo sia in ogni caso interessante il trend al di là del rapporto percentuale…

  4. barcelonese dice:

    finalmente sono in grafico! sono uno di quelli verso la Spagna…

  5. barcelonese dice:

    ops non avevo letto bene la legenda, non rientro nel grafico lol

  6. Augsburger dice:

    Ci sono io nei grafici (mi sembra di essere uno di quelli che si piazza dietro gli inviati dei tg e saluta a casa): Germania 2011.
    L’osservazione che è bene stare molto attenti a usare i numeri assoluti e che si debba correlarli alla popolazione della nazione di provenienza è sacrosanta e mette in risalto specialmente le dimensioni del disastro greco (soprattutto se si osserva il raddoppio tra 2009 e 2011…).
    Io però vorrei mettere in evidenza un altro aspetto a cui si accenna sul Post, in chiusura: si tende classicamente a parlare di due tipi di emigrati: la manodopera poco qualificata che cerca fortuna (i nostri migranti di inizio del secolo, i minatori, blablabla) e di cervelli in fuga (i nostri ricercatori, l’università italiana che blablabla).
    Io e mia moglie apparteniamo ad un terzo tipo: qualificati, contratti a tempo indeterminato non a rischio (almeno al momento della nostra partenza), a 40 anni e con un po’ di esperienza sulle spalle abbiamo deciso che no, non era più il caso di perdere tempo con le aziende italiane. La cosa rimarrebbe nella categoria “affari nostri” se qua non ci trovassimo in compagnia di numerosi colleghi italiani. L’idea è che una fetta non trascurabile di professionisti non trovi più appagante lo scenario industriale italiano, e qui da parlare ce ne sarebbe…

  7. Sergio dice:

    C’è un dato interessante presente nel comunicato stampa ma non riportato dal post: l’emigrazione dalla Germania.

    Nel 2012 hanno lasciato la Germania fino ad ora 318.000 persone, ovvero il 6% in più rispetto al 2011. Penso che molti siano semplicemente tornati in patria.

    Mi piace pensare che più gente si muove per il mondo più è possibile che chiunque trovi il posto dove vivere meglio.

    Io sono ancora in Italia, ma se capitasse una occasione non avrei problemi a trasferirmi.

  8. Paolo dice:

    @barcelonese Siamo in due

  9. Augsburger dice:

    Da un punto di vista solo numerico a un aumento del 6% delle partenze dalla Germania corrisponde un aumento della differenza tra arrivi e partenze del 35% (+182mila contro +152mila). Sarebbe interessante sapere chi torna, perchè probabilmente, come dice Sergio (che ha colto l’aspetto delle “migrazioni”), si tratta di rimpatri. La mia impressione è che molti siano “turcotedeschi”: per loro rimane non facile l’accesso a livelli di istruzione superiore (ho diversi colleghi turchi, ma uno solo nato in Germania) e si devono accontentare delle mansioni da precari (caso tipico: la grande maggioranza dei commessi di negozi di telefonia o degli operatori di call center). Per contro la Turchia è in crescita (a differenza dei paesi europei del Mediterraneo) e se si ha un minimo di gruzzoletto da parte può essere allettante provare a tornare.

  10. Matteo De Felice dice:

    30000 persone sono poche o tante?
    Grecia: 0.27%
    Italia: 0.05%
    Portogallo: 0.28%
    Spagna: 0.06%

    No così per dare una dimensione al grafico.

  11. stefano nicoletti dice:

    I tedeschi in Italia nel 2011 sono aumentati dello 0,5%
    http://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri/germania/

    I francesi aumentati dell’1,3%
    http://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri/francia/

    I britannici aumentati dell’1,3%
    http://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri/regno-unito/

    I russi aumentati del 18,3%
    http://www.tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri/federazione-russa/

    tutti morti di fame anche loro?

  12. Ellis Island | Massimo Morelli's blog dice:

    […] titolo è tratto da qui) This entry was posted in Senza categoria by massimo. Bookmark the […]