Il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria affida ad un lungo panegirico letterario una smentita (mezza, per la verità) che invece è assai importante: quella della notizia di ieri pubblicata da molti giornali e circolata molto in rete (l’ho commentata anch’io su Twitter) sul fatto che in occasione della spending review sarebbero stati tagliati 200 milioni di euro dai fondi per Università e si sarebbe invece aumentato il fondo per le scuole private di 200 milioni. Queste alcune delle parole del sottosegretario sul sito del Ministero:


1) se pure esistesse la proposta di diminuzione della dotazione per le università, essa sarebbe comunque parte di un processo ancora in itinere, che deve esser preso seriamente, e dunque valutato alla fine; 2) il completamento della dotazione ordinaria delle scuole paritarie è tradizionalmente fatta prima dell’estate, quest’anno come ogni anno, ed il fatto che coincida temporalmente con la cosiddetta spending review ora in atto da parte del governo è del tutto casuale; 3) nel merito della somma, siamo poi comunque in presenza di una diminuzione della cifra destinata alle scuole paritarie, con una diminuzione delle risorse rispetto al 2011 ed una accentuata diminuzione prevista per il 2013. E’ quindi del tutto privo di fondamento il collegamento tra le due somme, frutto di due processi amministrativi del tutto diversi per tempistica ed e impostazione, che non sono due vasi comunicanti bensì parte di due sistemi diversi. Così come è del tutto incongruo, peraltro, leggere la seconda cifra relativa alle scuole paritarie come preceduta da un segno “+” quando in effetti costituisce una diminuzione.


Traduco quello che mi pare di capire: non ci sarà alcun fondo di 200 milioni per le scuole private, eventuali tagli alle Università non sono per ora stati annunciati.

Detto questo due consigli volanti per Rossi Doria 1) Trovi qualcuno con il dono della sintesi per i comunicati stampa. 2) affidi magari le considerazioni su Pavlov al suo blog personale, oppure (meglio ancora) sposti il suo blog sul sito del Ministero, dove le leggeremo assai volentieri.


update 6/7: lo staff di Marco Rossi Doria mi informa su Twitter che “il focus di chiarimento sul sito del Miur non è né firmato né scritto dal Sottosegretario”. Se ne deve dedurre che al Ministero alberga un pericoloso letterato vagante?

15 commenti a “Un blog per il sottosegretario”

  1. Dylan dice:

    Possiamo invece dire che vari giornali, tra cui Repubblica, hanno manipolato ad arte la notizia per ottenere una reazione da parte dell’opinione pubblica?

  2. Filosoffessa dice:

    Mi sa che la traduzione invece è: +200 milioni alle scuole private, ma non scriviamo +200 perché l’anno scorso erano di più, quindi quest’anno sono di meno.
    Non so se sono stata spiegata ;)

  3. gregor dice:

    Scuole statali che restano in piedi grazie al contributo volontario dei genitori e scuole private che restano in piedi grazie al contributo statale.. #paradossi

  4. enrico dice:

    In effetti non mi sembra poi così criptico; di sicuro è più chiaro della prosa vendoliana.
    Resta il fatto che sparsi in rete si leggono millemila commenti indignati sui duecento milioni scippati dal governo cattivo alla ricerca/università in favore della scuola privata.
    Evviva la rete, evviva la democrazia.

  5. andrea61 dice:

    La scuola pubblica é il classico esempio della irriformabilità della pubblica amministrazione. Abbbiamo 20 milioni di abitanti in meno della Germania ma molti insegnanti in piú, eppure continuiamo a raccontarci che é un problema di risorse.

  6. ele dice:

    andrea61: Abbbiamo 20 milioni di abitanti in meno della Germania ma molti insegnanti in piú

    È il classico esempio di puttanata disinformata.

  7. enrico dice:

    @ele. Cioè?

  8. mima dice:

    dai mante lo sai anche te cosa significa, senza fare troppa retorica.

    c’è una somma che sicuramente andrà alle scuole private, come tutti gli anni.
    Non dice quant’è, ma è meno dell’anno scorso.
    Verosimilmente sarà circa quella cifra (200 mln). tenendo conto che nel 2010 pare fossero sui 500 mln.

    Quello su cui insiste è che questo fondo non va letto come complemento ad un eventuale taglio all’università.

    cosa che mi sembra abbastanza ragionevole.
    poi si può essere contrari ai finanziamenti alle scuole private, ma non mi sembra così criptico.

  9. Massimiliano dice:

    …e comunque “scuole paritarie” puzza di neolingua lontano un miglio.

  10. unit dice:

    @ele

    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/12/insegnanti-grande-esodo.shtml

  11. ele dice:

    @unit @enrico

    Da Eurostat

    http://picturepush.com/showformat.php?format=img&image=8659927

  12. Narno dice:

    @andrea61
    C’entrerà qualcosa con il fatto che gli insegnanti tedeschi sono pagati il doppio?
    E, vista la situazione comatosa della scuola italiana, mi spieghi come mai tutti, dico tutti gli studenti che fanno il quarto anno delle superiori all’estero, sia Irlanda o Regno Unito o Francia o Usa o Hong Kong, tornano dicendo che sono stati nove mesi a grattarsi la pancia, mietendo i voti migliori di tutta la classe?

  13. sdkdf dice:

    vorrei ricordare ai comunistoidi che i soldi vanno come parziale rimborso alle famiglie a basso reddito che optano per la scuola paritaria, non in tasca a chissà quali malvagi soggetti privati, il giorno in cui i sobillatori di cretini la smetteranno di approfittare del fatto che un sacco di gente non capisce un cazzo sarà sempre troppo tardi

  14. acidaMente dice:

    Perchè scegliere la scuola paritaria in alternativa alla scuola pubblica? Evidentemente si ritiene che la prima funzioni meglio.
    Se, per ipotesi, davvero così fosse, magari basterebbe utilizzare i denari destinati alle private per sanare le criticità della scuola pubblica.
    Si chiede da più parti che lo Stato si comporti come un privato, ma non credo si sia mai visto un imprenditore privato finanziare la concorrenza di tasca propria.

    In ogni caso mi pare che si vada esattamente nella direzione opposta.

  15. sdkdf dice:

    senza le private la scuola pubblica non riuscirebbe a soddisfare la domanda e crescerebbe il costo complessivo per studente, senza contare i posti di lavoro che le private offrono a insegnanti in graduatoria in attesa di ottenere il posto statale, per cui cosa? abolire le scuole private? renderle elitarie solo per ricchi? esproprio delle strutture? divieto di studiare al di fuori dei campi di ri-educazione statali? ma ci state con la testa o cosa? I soldi vanno alle famiglie povere come rimborso, parziale, del costo che sostengono per mandare i figli dove preferiscono, i soldi non vanno alle ‘scuole private’ in quanto tali, manco fossero rimborsi elettorali ai partiti, come piace lasciar supporre alla stampa schierata del giornalismo militante, e poi si incazzano se gli dai del comunista