4. Brevetto 7747648 (presentato nel 2005, riconosciuto nel 2010)

È l’idea per un sistema che consenta agli utenti di rimanere in contatto tra di loro, inviandosi messaggi.



(via Il Post)

9 commenti a “I brevetti di Yahoo”

  1. Signor Smith dice:

    Oppure tenendosi per mano.

  2. andrea61 dice:

    Io pensamo di brevettare un sistema per cui due persone parlando nella stessa lingua riescono a capirsi.

  3. ArgiaSbolenfi dice:

    Veramente il titolo del brevetto suona come “Modellazione di un mondo usando una rete di relazioni con canali di comunicazione per le entità”. Poi magari traducendo la supercazzola viene quello che ha scritto Il Post..

    Comunque “ai miei tempi” Internet progrediva con il lavoro di scienziati e di nerd, che quando avevano un’idea la proponevano, la discutevano, fino a trovare un protocollo comune che chiunque poteva mettere in pratica.
    Oggi assistiamo a queste battaglie legali sulle (modeste) idee di alcune enormi società, che mirano a proteggere il loro serraglio ben chiuso o a disturbare quello altrui. Mah..

  4. Turycell dice:

    I brevetti sul software e sulle “procedure commerciali” (veri mostri del diritto) sono *tutti* così, perché l’ufficio brevetti statunitense non controlla la sostanza ma solo la forma, e in buona parte non reggerebbero una causa – verrebbero invalidati in quanto banali, ovvi, o non originali.

    Tuttavia, le cause per violazione della proprietà intellettuale sono costosissime. È sufficiente che un colosso faccia causa a una piccola azienda per violazione di un brevetto perché la piccola si affretti a pagare la licenza o a cambiare il proprio prodotto – se la causa abbia o meno senso è irrilevante, perché le piccole azienda vanno in bancarotta prima di arrivare a sentenza.

    Il sistema dei brevetti software è marcio, sta limitando il progresso e sortisce il risultato opposto a quello per cui è nato: proteggere le piccole aziende che mettono sul mercato un prodotto innovativo dai colossi incombenti.

    I brevetti sul software devono essere aboliti.

  5. massimo mantellini dice:

    @Turycell, amen

  6. Marco dice:

    Salve,

    dal momento che in genere si usa solo citare chi cita e non la fonte, questo e’ il patent di cui si discute che con l’affermazione fatta sul post c’entra ben poco:

    http://patft1.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&u=%2Fnetahtml%2FPTO%2Fsearch-adv.htm&r=555&f=G&l=50&d=PTXT&s1=yahoo.ASNM.&p=12&OS=an/yahoo&RS=AN/yahoo

    Ma certamente e’ di minore impatto.

  7. pasquino dice:

    @andrea61 bellissimo!
    @ Turycell #I brevetti sul software devono essere aboliti.
    Concordo. Per dirne una, WordPress: se dovessimo pagarlo non lo userebbe nessuno, è un cesso; invece, gratuito è una manna.

  8. Turycell dice:

    @Pasquino:
    Il fatto che una cosa non sia coperta da brevetto non significa che sia gratuita, né che sia impunemente copiabile, né che sia software libero.
    Queste sono tutte cose distinte e parzialmente indipendenti tra loro.

  9. maxxfi dice:

    Giusto nel caso qualcuno credesse che il marcio sia solo al di là dell’Atlantico, ecco il racconto di un’esperienza europea:
    http://ploum.net/post/working-with-patents