Prima impressione al volo dopo l’evento Apple di oggi sul mondo della didattica e dei libri scolastici. Nei paesi dove la scuola pubblica è un valore suppongo dovremo pensare a qualcosa di profondamente diverso. È impossibile immaginare di poter acconsentire ad un legame così stretto fra hardware, formati proprietari e meccanismi di controllo come presentato oggi.
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Gennaio 19th, 2012 at 23:10
C’hai troppa ragione! Apple non è per niente Think Different, ma è davvero molto think come gli pare a loro. C’è una chiusura mentale se usi Apple che è inquietante.
Gennaio 19th, 2012 at 23:25
Però fanno degli spot fantastici.
Gennaio 19th, 2012 at 23:25
Mi trovi perfettamente concorde con il problema di difendere l’autonomia dei contenuti sia dal supporto hardware che da quello distributivo. Occorre un grande sforzo d’immaginazione di qualcosa di differente per le nostre scuole e per la nostra crescita culturale personale.
Gennaio 19th, 2012 at 23:35
Quello è il meno. Quelle sono scelte e può anche darsi che gli accordi con gli editori non permettano di aprirsi troppo e subito.
La cosa che invece non so se definire più curiosa o ridicola è questa. http://venomousporridge.com/post/16126436616/ibooks-author-eula-audacity
Gennaio 19th, 2012 at 23:42
Oh, il paragone che il tizio fa con i programmi di Adobe non è corretto perché sono cose differenti da quel punto di vista. Ma il resto della cosa credo si commenti da sola.
Gennaio 20th, 2012 at 00:32
Ma non c’è un po’ di razzismo culturale nel sostenere “C’è chiusura mentale se usi Apple?” Ma perché? Io sono un utente medio… che non ha mai fatto “scuole” o “patenti europee”, e per una serie di casi bizzarri da 20 anni usa solo Apple, letteralmente. E non ha idea di come aiutare la moglie ricercatrice che ogni paio d’ore impreca sul suo Windows. Scrivo runtime su FileMaker (anche per Windows) e faccio tutto quello che voglia di fare in modo semplice e – spesso – legalmente economico.
Poi impreco quando non posso collegare l’iPod di miai figlia alla mia libreria…, o quando i film di iTunes non sono in Full HD, o con il doppio audio… lo so che Apple mi impone limitazioni alla mia “libertà”… ma quanta libertà (di altro tipo, d’accordo) mi offre in cambio? E se qualcosa non mi piace… non la compro, non upgrado… mi posso tirare indietro.
E se non ti piace… sei libero di pensarla come meglio credi. Ma perché tu mi debba considerare un ottuso…, proprio mi sfugge. Forse perché sono ottuso? ;-)
Gennaio 20th, 2012 at 00:39
Chiedere un preventivo per l’acquisto, per dire, di 50,000 tablet “dedicati” per una provincia come Brescia, per dire… potrebbe ottenere prezzi unitari molto bassi: per non parlare di una regione intera.
Gennaio 20th, 2012 at 00:43
A me quella foto mette angoscia. C’è qualcosa di sbagliato in me.
Gennaio 20th, 2012 at 00:55
Se fossero stati tutti Dell non avresti detto la stessa cosa.
Gennaio 20th, 2012 at 01:27
[…] qui il secondo problema, ben sintetizzato da Mantellini in questo post: Nei paesi dove la scuola pubblica è un valore suppongo dovremo pensare a qualcosa di […]
Gennaio 20th, 2012 at 08:05
ma i milioni di computer con sopra windows piazzati nelle scuole negli ultimi quindici anni – acquistati con le piu’ aggiornate release del software didattico, tanto che la scuola e’ finalmente migliorata ed e’ europea – che fine farebbero?
Gennaio 20th, 2012 at 08:08
In uni avevamo Linux e si stava bene.
Gennaio 20th, 2012 at 08:14
I blogger Apple stanno già iniziando a razionalizzare e giustificare la cosa:
http://david-smith.org/blog/2012/01/19/ibooks-author-unprecedented/
Se l’avesse fatto Microsoft non avrebbero detto la stessa cosa. A volte penso che certa gente se lo meriti proprio, il SOPA.
@Gibbo: I libri prodotti così sì leggono solo su iPad, non sui PC o i Mac. Se ora ci scandalizziamo per quelli comprati dai parlamentari, chissà che giro di mazzette ci sarebbe se iBooks prende piede scuola. Meno male che siamo un paese di retrogradi.
Gennaio 20th, 2012 at 09:08
Prima il comunismo implode, ora Apple non è più cool, dove andremo a finire?
Gennaio 20th, 2012 at 09:21
I partirei dalla base: un tipo di testo scolastico presentato nel video apple (io ho tutto apple, dal mcbook all’imac passando per i-quellochevuoitu, ma la foto sopra angoscia anche me) migliora l’apprendimento? Se la risposta è sì, allora cominciamo anche a pensare a modi alternativi per proporre la stessa cosa senza legarsi ad un solo marchio. Credo che Amazon sarà tra le prime a proporre alternative ma ho paura che poi da un monopolio si passi ad un piccolo oligopolio, niente di più.
Gennaio 20th, 2012 at 09:29
come al solito, però, le cose fatte da loro (chiuse, monopoliste, vincolanti fin che si vuole) sono molto più belle di qualsiasi altra cosa.
Gennaio 20th, 2012 at 09:30
Le critiche ci stanno tutte, ma resta il fatto che intanto che gli altri pensano, loro fanno.
Gennaio 20th, 2012 at 10:22
Una cosa apple l’ha già fatta a quanto vedo dai commenti, il dibattito sull’opportunità o meno di strumenti del genere nella scuola è stato completamente superato, con conclusioni che secondo me sono profondamente sbagliate. Personalmente sono contrario anche all’uso della calcolatrice a scuola, almeno fino alla 4^ liceo, figuriamoci all’uso di iPad e simili. Se andare a scuola significa trovare velocemente la risposta giusta anzichè *imparare* come funziona una cosa allora continuiamo pure su questa strada, ma non lamentiamoci poi dei risultati.
Gennaio 20th, 2012 at 10:38
Qualcuno mi spiega cortesemente in cosa questa “innovazione” di Apple è migliore dei CD multimediali degli anni 90?
Gennaio 20th, 2012 at 11:00
@maizo e infatti, in questo contesto è molto piu’ importante che una cosa sia bella
Oh, ho visto la foto con il logo apple e guardacaso riecco rogerdodger :)
BTW il link che ha postato è agghiacciante:
http://venomousporridge.com/post/16126436616/ibooks-author-eula-audacity
COme dice l’articolo è come se microsoft accampasse diritti su quello che scrivo con Word o Adobe fosse comproprietaria delle immagini che correggo con Photoshop o i documenti che esporto con Acrobat.
Siamo fritti!
Gennaio 20th, 2012 at 11:08
Scusate, ma i sistemi chiusi, in educazione, esistono già, the old fashioned way: se non compri il libro di testo proprietario e protetto da copia di quella specifica casa editrice, non ti diplomi e non ti laurei.
E le case editrici dei principali libri di testo sono poche e grandi.
Ora apple (e le altre aziende che seguiranno) propone un sistema alternativo, altrettanto chiuso ma che promette più efficienza: multimedialità, aggiornamento costante, minor peso e spreco di carta, barriere molto più basse per diffondere i contenuti (il programma di authoring è gratuito e molto facile da usare).
Dov’è lo scandalo? Il mercato, lo abbiamo accettato parecchio tempo fa…
Gennaio 20th, 2012 at 11:55
l’università più antica del mondo si trova in italia… i professoroni del ministero e delle uni nazionale dovrebbero ripensare al modo di istruire, altrimenti saranno le SPA a comandare il mondo e indirizzare l’insegnamento dove più è produttivo..
Gennaio 20th, 2012 at 12:05
Parliamo dei libri scolastici.
Parliamo della legge che non consente di fotocopiarli se non in misura minore o uguale al 15%, del fatto che anno dopo anno cambiano la copertina ed i professori te li fanno ricomprare.
Parliamo del fatto se ne usa, quando va bene, un 5% e del costo di trasportarti, stamparli e di energia e materie prime buttate al cesso. E finiamo col parlare di COME sono scritti e di cosa c’è scritto dentro.
Ecco, i libri scolastici vanno bene così come sono?
No:
http://www.ibs.it/code/9788838743153/tonzig-giovanni/cento-errori-di-fisica.html
* * *
Parliamo dell’accordo quadro tra M$ e il MIUR?
Parliamo del fatto che, guarda caso, i professori in genere adottano il proprio testo? O I propri testi, buona parte dei quali restano intonsi?
* * *
Parliamo anche di un fatto: il libro è ancora lo strumento migliore d’apprendimento? Ovvero: è il libro che consente l’apprendimento o è l’esercizio, la montagna di esercizi, che lo consente?
E i professori che ci stanno a fare? Bastano i libri, i computer, Internet per imparare? Perché ho come la sensazione che si guardi il dito.
* * *
Vogliamo parlare dell’evento di ieri?
Bene, parliamo del fatto che Schiller ha detto quello che tutti noi sappiamo bene: la scuola statunitense è uno schifo. Gli statunitensi a livello mondiale hanno un’istruzione che fa pena.
Probabilmente perché nessuno insegna loro il ragionamento, nessuno sforzo, nessuna fatica: della vita devi solo guardare le figure; tutto è televisione, tutto è videogioco.
Continuare a pensare che gente così ignorante, anche se magari tecnicamente preparata, ci venga ad insegnare qualcosa che non sia il modo più efficiente di produrre (in Cina) e avvitare una lampadina ( http://www.qglnews.net/2008/05/lampadina-funzionante-da-107-anni.html ), beh è questo che mi ferisce.
Per quanto mi riguarda, dopo la meraviglia e la magia di iWork.com, probabilmente questo resterà l’ennesimo annuncio senza seguito fatto da Apple nella migliore delle ipotesi; nella peggiore contribuirà all’annientamento mentale dei suoi connazionali.
A quello dei nostri, invece, sta contribuendo da decenni una classe politica che vede nell’istruzione un costo, non certo Apple.
* * *
Sulla EULA, infine, vorrei ricordare che non è possibile usare prodotti M$ (tipo Word, per dire) per parlare male di M$, tipo un giornalista (per dire). Ma il fatto che se vendi qualcosa, Apple voglia una parte del guadagno, considerato il costo infrastrutturale e quello di sviluppo del software, mi pare semplicemente un’ovvietà.
* * *
Finisco dicendo che ho fatto esami universitari i cui docenti mettevano a disposizione il loro testo in PDF. Non tutti i libri che scrivono, si badi, ma solo quelli necessari e sufficienti a sostenere l’esame. Se questo fosse un obbligo per i docenti che lavorano nello Stato, vivremmo in un paese migliore. E, come si nota, Apple in questo non c’entra, come non c’entra M$.
Apple punta un mercato, molto, molto redditizio; nei paesi dove la scuola pubblica è un valore suppongo dovremo pensare a qualcosa di profondamente diverso dal mercato dell’istruzione.
E il perché ce lo dice Schiller: perché NON funziona.
Gennaio 20th, 2012 at 12:16
Questo è uno straordinario strumento per l’apprendimento e come hanno detto nella presentazione è più “durable” di un libro stampato.
Pensate solo alla possibilità di vedere una mosca e di mettere il dito sulla testa della mosca e vedere scritto accanto: testa
Mettere il dito sulle gambe e vedere apparire la scritta: gambe
Tocchi le ali? Appare scritto: Ali
Wow e chi li vuole più i libri?
A me ricorda un po’ l’arrivo dei CD-ROM che sembravano la novità che avrebbe reso obsoleti i libri. Per ironia della sorte le enciclopedie interattive in breve tempo sono diventate obsolete.
Il futuro sono gli standard aperti, le licenze libere e risorse fornite da società non-profit come Wikipedia o la Khan Academy.
Gennaio 20th, 2012 at 12:41
[…] Massimo – Capitoli chiusi Rate this: Share this:CondivisioneLike this:LikeBe the first to like this post. This entry was […]
Gennaio 20th, 2012 at 13:26
vero, non è tutto oro quello che luce, specie a leggersi le licenze d’uso. va detto che a certe cose ci arrivano sempre loro, forse sara’ perchè sono piu’ bravi che cattivi..o No?
Non c’è nulla da dire, sono pensieri innovativi che molti possono avere ma che solo loro riescono a realizzare.
Per il resto unica riflessione, come mai si parla sempre di piattaforme e non di innovazione culturale? Non vive comunque la scuola il monopolio editoriale dei libri di testo? Non siamno il paese che paga alla SIAE 30 euro per ogni hard disk acquistato? Insomma tutto vero, per carità….. Ma non è che abbiamo sempre l’uso a vedere la pagliuzza e mai le travi? ;)
Gennaio 20th, 2012 at 14:48
Io ho sempre pensato che per tutta l’istruzione superiore, università compresa, il “libro” dovrebbe consistere in un ristretto numero di testi classici, risalenti anche a decenni fa (e ce ne sono anche per materie come l’informatica), testi che uno conserva per tutta la vita proprio perché sono classici – più dispense, articoli, esercitazioni, realizzate dai docenti o di natura free, e disponibili gratuitamente (o al costo della stampa).
Gennaio 20th, 2012 at 16:24
avrò trascorso quasi due anni della mia vita online su centinaia di pc diversi e mi è capitato di incrociare un prodotto apple solo una volta.In un internet point di Porto san paolo(olbia).Eppure quando sudando sangue penso intensamente alla vita come “l’orgia a cui ho mancato”(cfr Busi)penso che il problema abbia poco a che fare con qualcosa che viene da cupertino
Gennaio 20th, 2012 at 18:38
Clicco sul link, presentato appare “Get Quick Time.” Per me capitolo chiuso. :)
Gennaio 21st, 2012 at 18:00
Straordinario che in un post che si parla si sistemi chiusi, 1 solo commento citi Linux, e nessuno sul Software Libero!
Comunque, tanto per fare un esempio, qualcuno che sta cercando di portare avanti un sistema aperto, libero ed economico di fare didattica: le persone che sostengono il progetto wiiLD e wiiLDoS.
http://wiild.it
http://wiildos.wikispaces.com/
Certo, al confronto di Apple fanno la figura dei pezzenti, ma nel panorama della scuola pubblica italiana fanno un figurone.
Gennaio 23rd, 2012 at 07:26
Grazie per la citazione, speriamo di non essere troppo “pezzenti”.
Non siamo gli unici a cercare di diffondere SL e quindi emancipante nelle scuola italiana, siamo eredi di esperienze come quella di sodilinux e loro compagnia di avventura.
Apprezzo gli strumenti che sia Apple che MS mettono a disposizione degli studenti e della scuola.
Penso però che tutte le esperienze, i progetti, le sperimentazioni didattiche debbano essere basate su alcuni semplici principi:
consapevolezza nell’uso, e di conseguenza emancipazione;
collaborazione, cooperazione nell’apprendimento, e flessibilità degli strumenti;
ripetibilità dell’esperienze su larga scala, cosa che implica il contenimento assoluto dei costi.
Partendo da queste riflessioni didattiche, che personalmente ritengo professionali, sono un insegnante di matematica, non si può non concludere che una grande parte delgi strumenti software da utilizzare nella scuola “devono” provenire dal mondo del Software Libero.
Gennaio 23rd, 2012 at 09:28
Parole sante, Mante! :)
Gennaio 24th, 2012 at 14:11
Non riesco a smettere di pensare a questo: http://attivissimo.blogspot.com/2012/01/cory-doctorow-spiega-perche-i-computer.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Disinformatico+%28Il+Disinformatico%29
Gennaio 25th, 2012 at 22:09
[…] la critica al fatto che Apple stia cercando di costruire un walled garden anche nell’educazione vincolando sia la piattaforma di diffusione che la scelta dei contenuti […]
Gennaio 27th, 2012 at 05:02
[…] Su Apple, comunque, Mantellini dice già qualcosa di molto condivisibile e …definitivo: http://www.mantellini.it/?p=17468 […]