13
Ago
Sulle ossessioni di controllo di un deludentissimo David Cameron ho scritto su Il Post ieri:
La seconda ragione, quella più grave e seria è che l’idea di Cameron è una idea semplicemente indecorosa, indegna di un grande paese democratico, imbarazzante anche nella sua fumosa applicazione temporanea. Nemmeno il Patriot Act statunitense, scritto nell’immediatezza dell’11 settembre ha mai immaginato restrizioni simili della libertà dei cittadini, neanche nei confronti delle vituperate libertà digitali.
Agosto 14th, 2011 at 06:37
D’accordissimo con te.
Mi sembra, però, che l’opinione pubblica inglese sia più concentrata sulle polemiche innescatesi riguardo all’adeguatezza delle misure di sicurezza (mo’ arriva il Superpoliziotto) e sulle presunte ragioni socioeconomiche che sarebbero alla base dei disordini.
Al momento, gli annunciati propositi censòri di Cameron sembrano essere ai margini del dibattito.
Agosto 14th, 2011 at 08:28
A ferirmi particolarmente è sapere che questa risposta assurda venga formulata nel paese di John Stuart Mill. Cameron non ha imparato la lezione norvegese: “Reagiremo con più democrazia”. Ma è evidente che se proseguirà nel suo intento si assumerà una responsabilità storica. E credo che a sconfessarlo, nel medio termine, sarà la società britannica stessa. Oltre il lutto dei roghi, è importante tracciare un nuovo percorso: redistribuire la ricchezza in modo responsabile, rafforzando la libertà dei mercati. Gli inglesi, e noi con loro, dobbiamo ricominciare a studiare in Scandinavia.
Agosto 14th, 2011 at 11:23
Hassan … con tutto il dolore de core di questo mondo … ma avoja a studia’ … senza lo zucchero fatto dagli schiavi (o con una stufa a petrolio che brucia l’ossigeno nella tua stanza) il cervello non funge bene. E nessuno vuole fa’ lo schiavo senza manco un paio di scarpette Footlooker bianche candide.
Agosto 16th, 2011 at 18:58
Probabilmente hai ragione, @mfp. Ma mi preoccupa sapere che David Cameron non è il solo a pensare che la soluzione sia chiudere i canali di comunicazione.
Hai seguito il caso BART a San Francisco? La società che gestisce la metropolitana qualche giorno fa a deciso di chiudere l’accesso alle rete mobile nelle sue stazioni per bloccare una protesta contro la sua stessa polizia, accusata di aver sparato a un barbone.
Se la California comincia a sembrare l’Egitto, forse è davvero il caso di preoccupartsi. Ecco qua, mi sembra molto interessante:
http://www.democracynow.org/2011/8/16/bay_area_rapid_transit_accused_of