Le posizioni antisemite di Claudio Moffa, professore ordinario dell’Università di Teramo, di cui dà conto Repubblica oggi non sono una novità. Qui per esempio un pezzo nel quale se ne parla su Fai Notizia risalente al 2007. Immagino che con l’aria che tira in questo paese Moffa continuerà a restare al suo posto pagato con soldi pubblici e magari qualche imbecille parlerà di sacrosanto pluralismo delle idee.

55 commenti a “Delitti di ordinario amministrazione”

  1. P.G. dice:

    “professore ordinario”. Ma non si vergognano all’Università di Teramo? Ma quand’è che gli studenti di Teramo si indignano? Quand’è che gli altri professori si dissociano? Quand’è che questo tizio viene isolato e pubblicamente sbugiardato, innanzitutto dai suoi colleghi e superiori e dal ministero della cosiddetta istruzione pubblica?

  2. paolo dice:

    “gettare via quello che non serve”

    http://www.youtube.com/watch?v=rO97UIMd7sY

  3. Marin Faliero dice:

    So che non mi attirerò molte simpatie con questo commento, ma al di là delle esecrabili affermazioni del dottor Moffa (professore mi sembra troppo), osservo come il totem della Shoa sia inavvicinabile, con qualsiasi intenzione, anche il semplice desiderio di conoscere la realtà storica. Una verità calata dall’alto ed esente per definizione da qualsiasi valutazione critica, pur se incontrovertibile, mi provoca (in ogni caso) un senso di disagio

  4. P.G. dice:

    Marin, non ho parole. Se vuoi studiare la Shoah non hai che l’imbarazzo della scelta: musei, mostre, rassegne culturali, film, libri, poesie, romanzi, saggi, la possibilità di visitare direttamente i luoghi e, tuttora, addirittura di incontrare gli ultimi sopravvissuti ancora in vita. Altro che totem: è solo questione di scelta. Essere ignoranti o conoscere. A te la scelta.

  5. Marin Faliero dice:

    @P.G.
    Al solito non mi sono spiegato bene, con l’inevitabile conseguenza di venir frainteso. Non difendo le posizioni di Moffa e non nego in alcun modo la Shoa, sulle cui vicende è realmente disponibile una mole impressionante di dati. Quello che non approvo, ma solo per evidenti limiti intellettuali, è l’impossibilità di entrare in valutazioni ‘eterodosse’, che non prevedano l’automatica sovrapposizione acritica dell’Olocausto e delle azioni dello Stato d’Israele. Ti faccio un esempio pratico con la speranza di essere più chiaro. Io ho la sensazione che la Shoa rappresenti, anche, una eterna linea di credito cui Israele politicamente attinge nei momenti di maggiore difficoltà. Questo è solo una chiave di lettura, forse cinica ma certo plausibile quando si tratta di uno tra gli Stati che più se ne infischia delle risoluzioni Onu. A Curdi ed Armeni certo non verrebbero concesse le stesse libertà. Se non si può nemmeno discutere del fatto che la Shoa si possa essere trasformata da crimine immondo a strumento, evidentemente, vuol dire che ci occupiamo di un dogma. E i dogmi mi mettono a disagio

  6. P.G. dice:

    A me non pare di vedere nessun dogma nel fatto che si riconosca che sei milioni di ebrei sono stati crudelmente sterminati in uno dei più gravi genocidi della storia mondiale. Poi la politica dello stato di Israele si può giudicare come si preferisce, e ciascuno è libero. Non mi risulta che le azioni dello stato d’Israele vengano in genere giudicate sulla base dell’olocausto, al contrario, spesso chi fa revisionismo negazionista sull’olocausto, manifesta anche un intento politico – come in questo caso: “Per Moffa, che cita Norman Finkelstein (autore del testo “L’industria dell’Olocausto”), c’è un legame tra la Shoah e la guerra in Medio Oriente. Parla di uno “sfruttamento dell’Olocausto”, avvenuto “a fini politici ed economici”

  7. L1 dice:

    ma appunto. quello a me pare un “fatto” piu’ che un “dogma”.

  8. Marin Faliero dice:

    Lo sterminio del popolo ebraico è, insieme, una delle pagine più buie nel cammino dell’umanità ed una delle lezioni più dolorose che ci ha lasciato la storia. Nessun europeo può dirsi innocente. Nei 65 anni che sono trascorsi dalla liberazione dei prigionieri dei lager ad oggi, secondo me, è possibile ritenere che quel mondo che si è reso attivamente/omissivamente ‘complice’ delle atrocità realizzate dai nazisti abbia maturato un debito morale (conscio, inconscio?) nei confronti del mondo ebraico. Tutto qui. Le nostre gravi ed inescusabili colpe hanno condizionato lo scenario politico nel quale operava il baluardo dell’Occidente in Medio Oriente. Potrei dire indisturbato. Come vedi distinguo tra l’Olocausto (fatto storico accertato) e le ripercussioni che lo stesso, forse, ha determinato. Però questo tipo di ragionamento diventa impossibile nel momento in cui l’Olocausto, avvicinandosi ad altre vicende, le avvolge, assorbe, cannibalizza, per il rispetto che è dovuto, e quasi fosse ‘sconcio’ accostarlo ad altro.

  9. Giacomo Brunoro dice:

    Credo che quando il signor Marin parli di Dogmi si riferisca proprio a cose come il “6 milioni di ebrei”: nessuno storico contemporaneo oggi come oggi sosterrebbre una cifra del genere (e, attenzione, non sono le cifre a cambiare la sostanza di tutta questione!) che è diventata a tutti gli effetti uno slogan. E quando si parla per slogan si corre l’enorme rischio di svuotare la verità del suo senso più profondo. Poi sui deliri antisemiti del prof di turno c’è poco tempo da perdere, ma lasciare una porta aperta alla discussione è doveroso, soprattutto in una materia come la Storia che vive di continue riletture e revisioni (che non sempre sono un qualcosa di negativo in sé).
    La discussione storica ci sta su qualsiasi argomento, credo che in questo senso si parli di “dogmi” che non possono essere neppure messi in discussione. Criticare o ripensare determinati aspetti specifici di un argomento non significa demolirlo o attaccarlo completamente, anche se putroppo poi c’è sempre chi utilizza critiche parziali e settoriali per strumentalizzare tutto quanto.
    Il problema è che su argomenti come questi inevitabilmente la politica e la contemporaneità si intrecciano in maniera pressoché totale. Putroppo la Shoa, ma anche tutte le problematiche collegate alla nostra storia recente sono ancora troppo “calde” perché sia possibile un’analisi storica davvero approfondita, manca la “giusta distanza”. Basta pensare a cosa succede ancora oggi in Italia quando si parla di quello che è successo dopo l’8 settembre… Le ferite sono troppo aperte (e nel frattempo se ne sono aperte molte altre) perché questo possa accadere in maniera scientifica.
    E attenzione che dico queste cose in totale serenità, senza nessun intento polemico o revisionista… Infine una piccolissima polemica: il concetto che la Storia possa essere studiata o imparata dai “film” è qualcosa di aberrante, che putroppo è diventato invece un concetto comune. Ma, come al solito, sto divagando…

  10. P.G. dice:

    Sui 6 milioni di ebrei, la fonte è Dawidowicz, Lucy. The War Against the Jews, Bantam, 1986.p. 403, citato qui: http://en.wikipedia.org/wiki/The_Holocaust#cite_ref-autogenerated2_194-2 Per l’esattezza la cifra è: 5,933,900 . Oppure, se avete ancora voglia di fare revisionismo sui numeri, potete guardare qua: http://www1.yadvashem.org/yv/en/holocaust/resource_center/faq.asp (“There is no precise figure for the number of Jews killed in the Holocaust. The figure commonly used is the six million quoted by Adolf Eichmann, a senior SS official. Most research confirms that the number of victims was between five and six million. Early calculations range from 5.1 million (Professor Raul Hilberg) to 5.95 million (Jacob Leschinsky). More recent research, by Professor Yisrael Gutman and Dr. Robert Rozett in the Encyclopedia of the Holocaust, estimates the Jewish losses at 5.59–5.86 million, and a study headed by Dr. Wolfgang Benz presents a range from 5.29 million to six million.) . Ma è chiaro che se uno vuol parlare parlare senza studiare e senza leggere i libri di storia poi arriva a sostenere che i sei milioni di morti sono uno slogan. Inutile confrontarsi, se questi sono i presupposti di conoscenza delle cose.

  11. Marco Belliramoscelli dice:

    osservo come il totem della Shoa sia inavvicinabile, con qualsiasi intenzione, anche il semplice desiderio di conoscere la realtà storica. Una verità calata dall’alto ed esente per definizione da qualsiasi valutazione critica, pur se incontrovertibile, mi provoca (in ogni caso) un senso di disagio.

    Roba da matti queste parole. Mi fermo qua che è meglio.

  12. Giacomo Brunoro dice:

    @PG
    Io non voglio assolutamente fare la guerra dei numeri, l’ho specificato anche nel mio commento. Citi libri di più di vent’anni fa che, ti assicuro, sono superati in questi dettagli dalla comunità internazionale degli storici.
    Resta la vulgata dei 6 milioni che per me va bene, non è un problema, ma è proprio su questi dettagli numerici che poi i negazionisti vanno a speculare per creare i loro castelli di carta.
    Ma questo non è il punto, il numero in sé non ha alcun valore vista l’enormità di quello che è successo.
    Il punto è proprio sulla possibilità di affrontare serenamente una discussione su un qualcosa che è comunque un fatto assodato ed accettato dalla comunità internazionale.

  13. Marin Faliero dice:

    Ma pensa un po’, sapevo fin dal principio che mi sarei trasformato in un revisionista, magari tra altri due commenti sarò pure filo-nazista, o magari Kapò.
    E’ la dimostrazione più lampante dell’atteggiamento che intendevo biasimare, la cecità critica.
    Che non significa negare quanto accaduto, ma poterne dare valutazioni anche nuove, calate sulle conseguenze che la Shoa può aver avuto nella politica degli ultimi 65 anni, come ho fatto.
    Sbaglio? Può essere. Ma sono valutazioni che non vogliono in nessun caso negare l’Olocausto.
    Evidentemente, o si santifica nel ‘mantra’ collettivo, o si passa per mentori di Mahmud Ahmadinejad.
    Ho affrontato coscientemente il rischio di venire ‘impallinato’, e trovo conferma del fatto che il ‘totem’ sia inavvicinabile, perfino portando un passeggino e mangiando un gelato

  14. P.G. dice:

    Ah, ho capito, sono libri di venti anni fa, quindi sono superati. La storia è stata riscritta, appunto: revisionata, nel frattempo.

  15. Marin Faliero dice:

    Non se ne può discutere, punto, nemmeno essendo concordi.
    Ed è esattamente quanto ho scritto fin dall’inizio.

  16. unit dice:

    Secondo me le reazioni ai moderati commenti di marin e altri sono la migliore dimostrazione che ha almeno una ragione di fondo. Fateci caso: se qualcuno scrivesse, tra mille cautele, che i russi e polacchi morti nei campi di concentramento non sono quattro milioni ma due milioni non credo che nelle risposte si userebbero questi toni.

    E’ umanamente inevitabile provare orrore a riguardo di quello che accaduto, ma se si esprime una qualunque altra opinione oltre alla dichiarazione di orrore si è immediatamente giudicati dei mostri antisemiti. Non lo accetto: personalmente non mi ritengo né un mostro né antisemita in nessun senso, eppure non mi sento completamente libero di parlare di come la memoria storica di questo evento viene gestita, come se in qualche senso come europeo sia macchiato da un peccato originale, anche se sono nato dopo decenni. Ricevo come cittadino anche questo messaggio che comunque, anche oggi, un risarcimento è tuttora dovuto, come se il mondo intero sia stato e sia tuttora colpevole. Non è così.

  17. Alessio dice:

    E’ veramente disgustoso leggere che la tragedia della Shoah sia “una cosa calata dall’alto” o addirittura uno strumento di propaganda. Ha ragione Maris, a persone così andrebbe fatta fare una visita obbligatoria allo Yad Yashem.

  18. unit dice:

    Giacomo, potresti citare le fonti? A questo punto sono curioso.

  19. Marin Faliero dice:

    @Unit
    Grazie

  20. diamonds dice:

    i partigiani superstiti e i sopravvissuti ai belluini orrori bellici leggendo le parole sconnesse di questo colosso della cultura e di altri benemeriti rappresentanti delle istituzioni possono chiosare citando le parole usate da Swan nel finale dei guerrieri della notte:

    “Guarda che posto di merda! E abbiamo combattuto tutta la notte per ritornarci!”

    http://www.youtube.com/watch?v=GcgmcANbObE

  21. Alex dice:

    un bello schifo anche qui dentro, comunque. Non solo all’Università di Teramo.

  22. Marin Faliero dice:

    Tutti concordano sul fatto che Dio abbia creato la Terra. Alcuni la ritengono piatta, altri si sforzano di capire se possa essere tonda

  23. Giacomo Brunoro dice:

    @Unit
    Nel libro di Finkelstein trovi una ricca biografia a proposito (e’ stato citato in precedenza).
    Mi dispiace vedere che come al solito questo tipo di discussioni degenerano in offese più o meno volgari e gratuite.
    Per quanto riguarda la “revisione” citata da PG faccio un esempio: soltanto recentemente e’ stato dimostrato in maniera inconfutabile che gli italiani durante la guerra di Libia usarono armi chimiche. In molti libri scritti nel dopoguerra, anni 90 compresi, questo vergognoso particolare non sempre veniva riportato proprio perché storicamente non documentato. Ora che invece sappiamo x certo che e’ vero cosa dobbiamo fare, chiudere gli occhi? Idem x la prova inoppugnabile e storicamente documentata che Mussolini era al soldo dei servizi segreti in inglesi prima della grande guerra x spingere un chiave interventista: questo e’ un fatto accertato che e’ stato dimostrato soltanto recentemente… non abbiamo tutto il diritto di prenderne atto?
    Come sanno tutti quelli che x motivi di studio o professionali hanno avuto a che fate con la Storia, bisogna sempre essere pronti a rivedere molte opinioni e credenze alla luce delle nuove scoperte degli studiosi.
    Per questo parlo sempre di negazionisti e non di revisionisti, perché tutti gli storici sono in qualche modo revisionisti, e’ il senso stesso della ricerca storica che lo impone.
    Quello che amareggia e’ vedere che anche quando si e’ sostanzialmente d’accordo ci sia sempre chi si senta in diritto di offendere o strumentalizzare, mandando tutto in vacca.
    E questo naturalmente esula dal post originale di Mantellini che credo sia stracondiviso da tutti.

  24. unit dice:

    @Giacomo: ehm non ci sarebbe un autore un po’ più neutro?

    @Alex: a cosa ti riferisci? Al tuo stesso superfluo intervento?

  25. Giacomo Brunoro dice:

    @Unit
    Finkelstein è ebreo, figlio di due sopravvissuti dei campi e cita soltanto storici ed autori di chiara fama, altrimenti non l’avrei minimamente preso in considerazione.

  26. fabrizio brascugli dice:

    Ammesso che la questione sia fondamentale. Nessuno credo potrà mai risalire al numero preciso. Si faccia un’ipotesi, la avvalori, si porti le prove a suo sostegno e la si sottoponga a critica. Il resto sono affermazioni generiche di puro principio.

    Se ci sono le prove si valutano le prove, ma mi sembra assurdo che si voglia fare della Shoa un caso per la convalida del metodo scientifico e anche storico. Il professore in questione non ha citato un solo dato.
    http://richarddawkins.net/videos/528474-the-sound-of-science

  27. diamonds dice:

    sinceramente,quando si tratta di omicidi,prendo in considerazione l’ipotesi di cercare attenuanti solo quando sono in numero inferiore a mille(e devono essersela pure cercata)

    http://share.olderan.net/music/Iggy%20pop/the%20best/20-louie%20louie.mp3

  28. Marin Faliero dice:

    Meno male che Finkelstein è figlio di sopravvissuti del Ghetto di Varsavia e di Aushwitz…., leggendo la sua biografia su Wikipedia (sempre che sia attendibile) si scopre che gli è vietato fare ingresso in Israele

  29. unit dice:

    @Giacomo: sì sì non alludevo alla possibilità che Finkelstein sia un folle negazionista. Mi riferivo al fatto che comunque non mi sembra che il suo lavoro sia propriamente mainstream, o comunque non mi sembra (da quello che capisco) che sia universalmente accettato. Dato che tu dici “nessuno storico contemporaneo oggi come oggi sosterrebbre una cifra del genere” mi aspetterei una fonte meno contestata e più accademica.

  30. Giacomo Brunoro dice:

    @Unit
    hai perfettamente ragione, infatti ti rimandavo alla bibliografia di Finkelstein, che ti permette comunque di avere una visione di più ampio respiro della cosa. Come puoi immaginare non ho sottomano riferimenti precisi perché non sono a casa e, comunque, ribadisco che il discorso sui “numeri” è assolutamente inutile e non sposta di un millimetro il giudizio su quello che è successo, come mi sembra che sia stato evidenziato negli altri commenti.
    Il mio era un discorso di metodo, tutto qui… (e attenzione che comunque le comunità scientifiche non sempre hanno conoscenze “mainstream”, proprio per il loro fatto di essere comunità scientifiche).

  31. unit dice:

    @Giacomo: non so come mi sia uscito il termine mainstream, chiedo venia. Sono anche d’accordo con il fatto che i numeri non cambino niente, era solo curiosità. Grazie e ciao.

  32. Marin Faliero dice:

    Volevo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa discussione.
    Mi ha fatto una certa impressione il dovermi difendere da insinuazioni infami ma, per certi versi, ha dimostrato la fondatezza di alcuni timori che ho.

  33. L1 dice:

    se volevi dimostrare com’e’ fastidioso cincischiare su quanti ne hanno ammazzati, nessuno aveva dubbi.

  34. Tiziano dice:

    Credo che questo possa interessare.
    Il professor Moffa mi diffida dal chiamarlo negazionista. http://www.tiziano.caviglia.name/blog/post.php?post=4219

  35. Marin Faliero dice:

    Trovo più utile riflettere sul perchè siano stati ammazzati, a quale scopo, con la complicità di chi, cosa questo ci debba insegnare per il futuro.
    Ma forse tu la Storia la interpreti sugli almanacchi

  36. massimo mantellini dice:

    @Tiziano, è interessante in effetti, grazie

  37. canablach dice:

    Purtroppo scambiamo il pluralismo delle idee con la pluralità degli imbecilli.

  38. SigmundTroy dice:

    marin
    Tutti concordano sul fatto che Dio abbia creato la Terra. Alcuni la ritengono piatta, altri si sforzano di capire se possa essere tonda

    veramente io non concordo sul fatto che la terra l’abbia creata una cosa chiamata “Dio”.

  39. Marin Faliero dice:

    @Sigmund
    Era solo una metafora, se leggi tutti i commenti (a rischio di invecchiarci sopra) ne coglieresti il senso.
    Ma oggi ce l’avete tutti con me? ;-)

  40. Francesco dice:

    Tutto il mio supporto a Unit e Marin Faliero per la loro integrita’ intellettuale. Tenete duro.

    Per tutti gli altri: dal 1940 fino al 1990 il massacro delle fosse di Katyn e’ stato attribuito ai Nazisti su tutti i libri di storia. Poi improvvisamente (grazie all’apertura degli archivi del KGB) si e’ scoperto che era stato Beria a dare l’ordine e l’Armata Russa ad eseguire materialmente le uccisioni. Fosse stato per voi non sarebbe mai stato necessario fare ulteriori ricerche, era ovvio e assodato che fossero stato i nazisti, per Dio!

    Qualche milione di Polacchi e’ oggi convinto che un po’ di Sano revisionismo a volte possa essere utile…

  41. Luigi Bruschi dice:

    Ne ho scritto anch’io, quest’oggi.

    L'olocausto? Non c'è stato. Il negazionismo del Prof. Claudio Moffa.

    Il tentativo di tacitare le coscienze e la memoria sulle grandi abiezioni della storia umana è assolutamente deplorevole.

    E ovviamente il Prof. ha i suoi estimatori. Chi? Forza Nuova.

    Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…

  42. Marin Faliero dice:

    Io non mi sogno neanche lontanamente di negare le responsabilità dell’Olocausto, sono perfino stufo di ripeterlo, sostengo solo che non è possibile affrontare l’argomento (dal punto di vista storico e politico) senza essere tacciati di antisemitismo viscerale. Neanche per dire che l’Occidente ha una ‘coda di paglia’ lunga un chilometro. E poi, a differenza di tanti, perdonatemi,
    mi firmo

  43. P.G. dice:

    Questo thread è diventato infrequentabile…

  44. Marin Faliero dice:

    @Luigi Bruschi
    Ho letto il tuo post e lo sottoscrivo in ogni suo rigo

  45. Bill The Butcher dice:

    Francesco: e quindi? il tuo commento mi pare utile alla discussione quanto Facci quando, parlando dell’attentato a Belpietro, racconta l’attentato a D’Ambrosio…

  46. Luigi Bruschi dice:

    @Marin: ti ringrazio per averlo scritto, ma soprattutto per pensarlo.
    Saluti
    LB

  47. Sandro dice:

    Come fare a contestare un’idiozia pubblicata con orgoglio, senza neppure sapere di cosa si sta parlando, offendendo persone di cui non si conosce nulla se non la ricostruzione di fatti citati da giornalacci o blog che o sono in malafede o sono massimamente e colpevolmente incompetenti?
    Mi sento impotente. Quando una persona intelligente pontifica su un argomento perché pensa di conoscere i fatti e le opinioni che contano, invece di cercare testi seri da studiare, non c’è nulla da fare.
    E allora, provocatoriamente, chiedo a Mantellini di offrire una spiegazione per i fatti cui si riferiscono queste fotografie:
    http://goo.gl/oSR8

  48. Marin Faliero dice:

    @Sandro
    Lo spieghi a me di cosa si tratta? Mi hai messo curiosità e non ho un computer sotto mano

  49. Sandro dice:

    Semplice: quel gran pazzo antisemita negazionista e terrorista di Ahmadinejad, che pur volendo la distruzione dello stato di Israele è votato dall’80% degli ebrei iraniani (sono pazzi questi ebrei? – a proposito, statistiche non mie ma dei giornali iseraeliani di cui volendo posso citare gli estremi -) intrattiene dei cordiali e affettuosi rapporti con un gruppo di ebrei ortodossi (sono pazzi questi ebrei?) i quali pensano che l’esistenza di israele sia un pericolo prima di tutto per gli ebrei stessi e più volte lo hanno ringraziato pubblicamente per la sua denuncia delle infamie del sionismo. Ovviamente in israele questi ebrei sono screditati in tutti i modi (sono pazzi questi ebrei?), per cui chi si limitasse a conoscere di loro la descrizione che ne da wikipedia si sentirebbe immediatamente sollevato, pensando che effettivamente sono pazzi questi ebrei.

    Ciò che mi stupisce, invece, è che nessuno chieda a Mantellini di spiegare in cosa consisterebbero le posizioni antisemite di Moffa.

    Immaginiamo per un momento, per amore del principio di reciprocità, http://en.wikipedia.org/wiki/The_Golden_Rule, che qualcuno sostenga di avere trovato dei manoscritti medioevali in cui si racconterebbe che il santo x, o y, o z, o tutti e tre insieme, insidiava(no) i bambini. Posso immaginare, senza offendere la diretta interessata, che la signora Alessandra si possa interessare del caso, valutando se possibile l’autenticità di tali manoscritti o discutendo la verosimiglianza delle affermazioni in essi contenute?
    Posso immaginare che, a fronte alle resistenze o peggio alle scomunche vaticane o comunque al disgusto indotto negli italiani dal diffuso sentimento cattolico, qualcuno si metterebbe a sproloquiare sostenendo che la signora Mantellini, per il solo desiderio di dedicarsi in ambito accademico a tale ricerca, si deve vergognare per le sue posizioni anti(semite, cristiane, cattoliche, religiose, fate voi) e che il mantenimento del suo posto di lavoro rappresenta una vergogna per tutti gli italiani?
    Ecco, a questo punto cosa dovrei immaginare della reazione del signor e della signora Mantellini?

    Non conosco bene il professor Moffa, ma conosco meglio il prof. Caracciolo, cui è stato riservato lo stesso indegno trattamento qualche mese fa. Si tratta di studiosi seri, che rivendicano la libertà in ambito accademico di poter studiare anche quelle posizioni che sono ritenute più scomode dall’eshablishment dominante. Il prof. Caracciolo NON è assolutamente un negazionista, ma un eccellente studioso di Carl Schmidt. E ritengo che anche il prof. Moffa non sia un negazionista ma solo uno studioso interessato a discutere quelle versioni dello sterminio degli ebrei che finora sono state rifiutate a priori anziché discusse scientificamente come dovrebbero fare gli storici.

    Personalmente, sono argomenti che mi interessano poco. Sapere che sono morti 2 milioni di ebrei anziché 5 o che sono morti nelle camere a gas anziché di stenti nei campi di concentramento non cambia il mio giudizio sui fatti.
    Però nemmeno condanno le persone che invece sono interessate ad approfondire il discorso, e sono consapevole del fatto che vengono attaccate perché hanno posizioni sullo stato di israele inaccettabili per qualcuno, diciamo qualcuno a caso.

    E ogni volta che sento “sparate” (non saprei come altro definirla) come questa, infelicemente uscita a Mantellini, non riesco ad accettare il razzismo al contrario che rivendica il diritto di poter dire qualunque cosa sulla chiesa cattolica e sul vaticano, ma non sulla “shoah”!, e che impedisce anche alle persone per bene di aprire gli occhi e giudicare onestamente invece che infangare altre persone e il lavoro altrui. Proprio da Mantellini, poi, che ha sempre rivendicato il rifiuto di qualunque tipo di censura, questo atteggiamento mi risulta del tutto incomprensibile. E, mi si consenta, deplorevole.

  50. Sascha dice:

    Si riferisce al fatto, apparentemente inspiegabile e perciò nascosto o negato dai media ‘liberi’, per cui malgrado certe prese di posizione piuttosto aspre dell’Iran riguardo a Israele il fatto è che gli ebrei, in Iran, NON sono perseguitati (benchè vi siano stati in passato, specie subito dopo la rivoluzione, dei gran brutti momenti).

  51. Alex dice:

    è una legge di internet. Si parla di Shoah (o di ebrei) e in poco tempo arrivano loro, gli zombie dell’antisemitismo. Caracollando con fare incerto dalle loro tane buie e maleodoranti. Sbavando i loro deliri. All’inizio incerti e poi sempre più eccitati. Felici di poter uscire allo scoperto, di farsi vedere, di poter esprimere quello che pensano senza doversi nascondere. Loro, i perseguitati dal conformismo imperante. Dai tabù del pensiero forte. Tra disgustosi versi gutturali cercano di emettere grida inarticolate in nome di quella che loro chiamano libertà di pensiero. Poi, lasciando dietro di sé il loro caratteristico fetore di decomposizione, tornano lentamente sotto terra. Fino alla prossima volta.

  52. pietro dice:

    La cosa che mi chiedo, seriamente, ma quanti hanno avuto la pazienza di ascoltare la lezione incriminata , prima di parlare?
    Dal tono e dai contenuti di gran parte dei commenti che leggo penso ben pochi.
    Alla fine la mia opinione è che semplicemente un professore di scienze politiche non è uno storico, e già questo rende poco credibili le sue ricostruzioni basate su pregiudizi ideologici, oltre a questo da chimico so bene che la principale critica fatta per negare l’esistenza delle camere a gas da Moffa è una boiata pazzesca, di cui è stata dimostrata la falsità e l’assurdità scientifica più volte.
    Insomma studiare la storia dalle ricostruzioni di Moffa è come farsi riparare un dente cariato da un veterinario, senza dubbio Moffa sarà libero di insegnare qualsiasi castroneria, ma poi non venite a lamentarvi del fatto che molte università italiane sono fabbriche di disoccupati…….

  53. massimo mantellini dice:

    ci sono poi anche le ossessioni di controllo, come quella del 2008 secondo la quale inserire in una mail l’URL del blog di Moffa provocasse l’autodistruzione dei messaggi (http://andreacarancini.blogspot.com/2008/06/il-caso-claudio-moffa.html)

  54. pietro dice:

    Ossessione idiota perchè mi sono auto inviato da un indirizzo ad un altro alcune mail con l’indirizzo incriminato nel testo e nell’oggetto e mi sono arrivate regolarmente.
    che razza di buffoni……..

  55. Sandro dice:

    Le cazzate sull’informatica di uno studioso di storia sono più o meno idiote delle cazzate dell’esperto di tecnologie che straparla di antisemitismo?