I 40enni D’Alemiani (un po’ come dire i Sex Pistols di Scarlatti) hanno prodotto un lungo documento politico che il Post pubblica integralmente. E’ dai tempi dei comunicati delle BR che non leggevo qualcosa del genere.


Per uscire dal berlusconismo occorre dunque rivedere alla radice l’intera schematizzazione dei problemi del paese che si è affermata in questi anni: governabilità, decisionismo e “politica del fare” come risposta ai guasti prodotti da partitocrazia, consociativismo e statalismo. E’ infatti in questo perverso intreccio di liberismo e giustizialismo, che nello stato, nella politica e nei partiti vede solo il trionfo della corruzione e l’umiliazione del merito, il cuore di quell’ideologia antipolitica che ha progressivamente desertificato lo spazio pubblico, anche a sinistra, spianando la strada alle scorribande del Cavaliere e dei suoi alleati, nello spazio libero di una moderna società degli individui dove non esistono più interessi e legami sociali, ma solamente, bene che vada, un’astratta retorica di valori, regole e altri confortevoli oppiacei per le buone coscienze progressiste.
In un mondo popolato solo di individui completamente liberi, autodeterminati e autosufficienti nelle loro scelte di vita, e pertanto bisognosi solamente di essere liberati da tutti gli ostacoli che la società oppone al pieno appagamento dei loro desideri, la dottrina economica prevalente non può che fondarsi sulla certezza fideistica nel libero mercato e nelle scelte razionali dei suoi attori. In politica, questa impostazione si traduce inevitabilmente in una visione personalistica e leaderistica, che fa breccia anche a sinistra. Il superamento del Pci e della Dc, non per nulla, viene teorizzato e praticato all’interno di questo universo concettuale. Di qui l’abbandono dell’idea stessa di partito come organizzazione collettiva, luogo dell’elaborazione e della direzione politica condivisa, strumento per allargare le basi sociali del riformismo. Per il Pci la regressione è ancora più brutale e cinica: il partito viene considerato come una zavorra, se non addirittura un motivo d’imbarazzo, per l’ascesa di leader caricati di aspettative messianiche, ma sempre più isolati.



p.s. la risposta è no, in fondo non sono riuscito ad arrivarci. Ho pensato che, dovendo scegliere, prima provo a riprendere Infinite Jest.

19 commenti a “Io non parlo così”

  1. Signor Frank dice:

    La mia domanda è: che generatore automatico avranno usato?

  2. Figaro dice:

    Che PTWG si sia messo a fare il consulente?

  3. giot dice:

    Tra i quarantenni firmatari c’è Boccia. Quello che chissà come mai è stato sconfitto alle primarie da Vendola e che ancora oggi non se ne fa una ragione.

  4. Daniele Minotti dice:

    Quarantenni D’Alemiani = Sex Pistols di Scarlatti.
    Fantastico, perfetto! :-)

  5. Pinellus dice:

    boh, faccio il salmone, andando oltre la forma (ritorna alla mente lo snobismo anni 70 tipico della sinistra italiana) il contenuto mi pare ampiamente condivisibile. Altro problema, ancora, e la distanza che sempre e inesorabilmente intercorre tra Logos e Praxis (tiè, e mi sono sparato anche io la posa!)

  6. Uix dice:

    Non so cosa scegliere fra questa verbosa (secondo me qua e là han copincollato le istruzioni di uno scaldabagno) aria fritta e la trascrizione (fanfiction) di Lucasofri del suo discorso al Politburo del PD di un paio di anni fa. Facciamo che “ma anche no”.

  7. pasquino dice:

    Ma una voce di sinistra che se ne frega di B. e ha delle idee? Che cosa bisogna fare, resuscitare Frank Zappa?

  8. Camillo Miller dice:

    “Ho pensato che, dovendo scegliere, prima provo a riprendere Infinite Jest.”

    Si è sicuramente più affrontabile di questa roba. Mamma mia.

    “Chi parla male, vive male!” cit

  9. Pier Luigi Tolardo dice:

    Arriva Berlusconi, racconta 4 barzellette, più o meno volgari e così vince. Tanto Obama non nasce in Italia, perchè non diventano anche questi virgulti democratici un po’ più berlusconiani ?

  10. Enrico dice:

    Non serve altro per capire perchè non vinceremo mai più nulla.

  11. eyey dice:

    Tanto per capire: qualcuno di voi l’ha anche letto, quel documento? Lo chiedo perché a me pare molto condivisibile, a partire dal pezzo quotato qui. Proviamo a fare qualche critica nel merito.

  12. Mammifero Bipede dice:

    No, però sono arrivato alla fine di Infinite Jest… (ma che solo io???)
    :-)

  13. valentina dice:

    Bipede, siamo almeno in due. Non so se si possa dire lo stesso per il doc dei dalemiani (disarticolazione l’hanno messo?), eppure quello che si è impiccato è dfwallace :(

  14. Pier Luigi Tolardo dice:

    Non c’è nessuna critica da fare nel merito, è chiaro che è condividibileper qualunque antiberlusconiano ed è altrettanto chiaro che è troppo ermetico, criptico, politichese per il 99% degli italiani che non vive di politica.

  15. Uix dice:

    Questi son dalemiani e vengono a parlare di consociativismo? Partitocrazia? E in che modo il giustizialismo avrebbe portato al trionfo la corruzione e l’umiliazione del merito? Mi sembrano un po’confusi.

  16. diamonds dice:

    magari letto fuori sincrono da Enrico Ghezzi potremmo persino pensare di dargli un senso

    http://195.122.253.112/public/mp3/Led%20Zeppelin/Led%20Zeppelin%20'Communication%20breakdown‘.mp3

  17. sate dice:

    Non credo proprio che questo documento sia indirizzato al cittadino.
    E’ fatto dai politici per i politici. Un po’ come un trattato di chirurgia applicata è fatta per i medici, o le istruzioni per cambiare una puleggia sono fatte per un tecnico..

    Non vedo la sorpresa, secondo me sarebbe preoccupante se, ad esempio, un norma giuridica fosse scritta in paperopolese..

  18. Corrado dice:

    Da storico e feroce antidalemiano, vorrei far notare ai supponenti commentatori e anche all’autore del post che:
    1) ha ragione sate, si tratta di un documento politico per politici
    2) ogni tanto, servono anche i documenti politici per politici, perché una classe dirigente degna di questo nome ha bisogno di approfondimento e riflessione, non solo di propaganda e semplificazione
    3) se vi affaticano 7 pagine ben strutturate, si vede che la disattenzione internettara – mai più di 2 minuti su una pagina – vi ha già travolto. Peggio per voi
    4) @Toraldo: non è un doc antiberlusconiano, anzi lo è molto meno della classica vulgata moralistica sull’Italia strutturalmente ladra che gira in rete, nell’IdV e fra i grillini. E l’interpretazione che da, che è anche autocritica, non è affatto facilmente condivisibile da tutti.
    4)

  19. Antani dice:

    È una gigantesca supercazzola sulla quale credono di poter creare un disegno politico. Se b non si suicida l’unico modo per toglierlo di mezzo è che la Lega prenda il 51%.

    (Su Wallace sto tenendo duro da tre mesi. Mi consolo.)