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Mag




Greenpeace al Salone del Libro di Torino ha pubblicato la pagella dei buoni e cattivi fra gli editori a seconda del tipo di carta usata.

(via Il Post)

13 commenti a “Carta canta”

  1. spuntino dice:

    Ci sono editori ed editori. Ci sono lettori e lettori. E ci sono libri e libri. Libri che puoi trovare sempre utili o vuoi comunque conservare nella tua biblioteca e libri il cui compito si esaurisce prevedibilmente nel giro di pochi mesi o anni – manuali di informatica per esempio – e ti rendi conto che comprarli stampati su carta eco sostenibile o meglio in versione ebook sarebbe un atto di responsabilità civile. Metterei in discussione anche le scelte scriteriate di editori di periodici, enti e aziende che per comunicare impiegano carte e inchiostri poco rispettosi dell’ambiente.

  2. FabiuS dice:

    Io penso che la questione sarebbe molto più rilevante per le riviste ed i periodici da edicola, che hanno una vita media di 1-2 settimane (a parte quelli di studi medici e barbieri).
    Per i libri, bene ben più durevole, per me questa cosa non ha un gran senso.

  3. STUDIO83 dice:

    “Carta Canta”…

    Tramite l'ottimo ManteBlog, la classifica degli editori secondo GreenPeace.Il metro di valutazione è, ovviamente, l'uso di carta riciclata. Ci sono alcune belle sorprese, come Bompiani, altre brutte, come Stampalternativa e Minimum Fax…

  4. Steve dice:

    Lavoro per una compagnia svedese che tratta un pò tutta la filiera della produzione forestale (forestry, legno, carta e cartoncino, pellet, ect.), mi occupo in particolare di commercio carta per il mercato Italiano (soprattutto libri).
    Non entro nella discussione sul futuro del libro e dei dispositivi digitali, preferisco puntualizzare un paio di cose perchè sul tema c’è parecchia confusione.
    La carta riciclata non può essere considerata ecosostenibile perchè la carta da macero acquistata dalle cartiere può provenire da qualsiasi fonte, incluse le foreste primarie.
    In altre parole, se non avete in casa un cestino per separare la carta certificata, la carta riciclata non può dirsi ecologicamente sostenibile…
    Inoltre la carta da fibra vergine può essere riciclata, nel migliore dei casi, per 7/8 volte (ad ogni riciclo vengono perse le fibre troppo corte per garantire adeguata resistenza), il che voul dire che non c’è industria del riciclo senza industria legata alla foresta.
    Da notare che, con un utilizzo virtuoso delle risorse forestali, una conifera (che è un pò come il maiale, non si butta via niente…) vive 90 anni prima del taglio, il che vuol dire un bel quantitativo di CO2 sottratta dall’atmosfera.
    Ultimo ma non meno importante, gli alberi vengono tagliati per diversi usi (il primo terzo dal basso diventa legname, il secondo carta e cartone, il terzo pellet, truciolari, etc)
    La scelta c’è tra acquistare carta o legname certificati (o quantomeno non da produttori “canaglia”) più cara o andare da chi non ci prova neanche (e ammazza il mercato con i prezzi).
    Questo vale anche per tutti i prodotti incluso l’hardware, di cui non metterei la mano sul fuoco rispetto la tracciabilità e sostenibilità di tutta la filiera produttiva e le infrastrutture tecnologiche ad essa connesse..
    Che poi Harmony sia più virtuosa di Baldini e Castoldi… Vabbè… Apriamo un post a parte…

  5. ciro dice:

    beh, leggendo i commenti sono rincuorato: pensavo di esser l’unico scettico verso questa iniziativa

  6. mrKaizen dice:

    interessante, Steve.. non è che mi gireresti qualche link di approfondimento?
    Grazie.

  7. Steve dice:

    Dai un’occhiata a questi siti:
    http://www.cepi.org (federazione produttori europei di carta)
    http://www.paperonline.org
    http://www.upm.com
    http://www.storaenso.com
    http://www.sca.com
    http://www.holmenpaper.com
    Ognuno di questi siti ha una sezione dedicata all’ambiente.
    Naturalmente stiamo parlando di produttori di carta, logico che tirino acqua al proprio mulino.
    Tuttavia è anche vero che le foreste scandinave stanno aumentando di superficie e la biodiversità è decisamente salvaguardata (non pensate ai pioppeti italiani, lì ci girano le alci).

    Interessanti i lavori di Maria Enroth, dai un’occhiata su Google oppure:
    http://www.stralfors.fi/en/Information-Logistics/About-us/Articles/Electronic-communication–an-exiting-challange/

    Tutti calcoli a proposito della “carbon footprint” vanno prese con le dovute cautele.
    Benjamin Disdraeli (due volte primo ministro ai tempi della regina Vittoria) sembra abbia detto “Ci sono tre tipi di menzogne: le menzogne, le dannate menzogne e le statistiche”.

  8. » Blog Archive » links for 2010-05-18 dice:

    […] Carta canta (tags: ecology, paper, recycle) […]

  9. NelloF dice:

    Stampa Alternativa tra i cattivi? Ci credo molto poco. O si sono persi il questionario (i soliti cazzari ;-) )? Il discorso che magari “fare gli ecologisti è un lusso” perché gli costa più cara già sarebbe più interessante.

  10. Steve dice:

    Riprovo a postare (qualcosa sembra andato storto):
    cepi.org
    paperonline.org
    upm.com
    storaenso.com
    holmenpaper.com
    sca.com
    Naturalmente i produttori di carta tendono a tirare l’acqua al proprio mulino… Tuttavia penso ci sia un buon margine di credibilità.
    Interessante il punto di vista di Maria Enroth (dai un’occhiata su Google).

  11. Vita di un IO » Blog Archive » Best of my feed #58 dice:

    […] si è concluso il Salone del Libro e Massimo Mantellini ha rilanciato l’interessante pagella stilata da Greenpeace per stilare la classifica degli editori buoni e di quelli […]

  12. simo dice:

    mi fa piacere che se ne parli, preferirei comunque rendessimo la pubblicità dei supermercati/volantini nella cassetta delle lettere Opt-in (e magari digitale) piuttosto che broadcast com’è al momento. Ogni settimana, per ogni persona è oltre un kilo di carta straccia che ci lasciamo infilare in tutti i buchi.

  13. Carta canta! – Il blog di Studio83 dice:

    […] l’ottimo ManteBlog, la classifica degli editori secondo GreenPeace. Il metro di valutazione è, ovviamente, […]