Google ha appena annunciato sul suo blog che rivedra’ i suoi rapporti con il governo cinese.
These attacks and the surveillance they have uncovered–combined with the attempts over the past year to further limit free speech on the web–have led us to conclude that we should review the feasibility of our business operations in China. We have decided we are no longer willing to continue censoring our results on Google.cn, and so over the next few weeks we will be discussing with the Chinese government the basis on which we could operate an unfiltered search engine within the law, if at all. We recognize that this may well mean having to shut down Google.cn, and potentially our offices in China.
The decision to review our business operations in China has been incredibly hard, and we know that it will have potentially far-reaching consequences. We want to make clear that this move was driven by our executives in the United States, without the knowledge or involvement of our employees in China who have worked incredibly hard to make Google.cn the success it is today. We are committed to working responsibly to resolve the very difficult issues raised.
Gennaio 13th, 2010 at 02:16
Eccezionale
Gennaio 13th, 2010 at 05:03
questo sì, è “think different”.. http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/01/13/news/google_cina-1924452/
Gennaio 13th, 2010 at 07:26
“We want to make clear that this move was driven by our executives in the United States” fa un pò paura però.
Speriamo non ci siano ripercussioni su chi lavora in Cina per google.cn
Gennaio 13th, 2010 at 09:00
Google sta investendo molto nei servizi per le aziende (Google apps), se l’infrastruttura subisce attacchi informatici per motivi politici questo non è un buon biglietto da visita per il mondo business che ha scelto o sta pensando di scegliere i loro prodotti “cloud”. Quindi dietro potrebbe esserci una scelta pragmatica di questo tipo (proteggere gli affari con le aziende occidentali), più che una questione etica. Don’t be evil – specialmente con i tuoi clienti paganti ;-)
Gennaio 13th, 2010 at 09:04
Ottimo.
Gennaio 13th, 2010 at 09:11
@David: chi lavora in Cina potrebbe ricevere un’offerta per trasferirsi a Mountain View, sempre che le autorità cinesi siano d’accordo…
Gennaio 13th, 2010 at 09:14
No so perché ma il tutto mi preoccupa ancora di più…
Gennaio 13th, 2010 at 10:25
Non credo proprio che la lettura ‘etica’ di questa mossa sia il vero movente. Le cause penso debbano essere cercate da altre parti. ArgiaSbolenfi ne indica una. Questo e’ il modo corretto di interpretare questa notizia (non voglio con questo supportare dietrologie, mi sembra piuttosto ingenuo il tono del post equiparabile all’entusiasmo per le guerre con cui gli USA esportano la democrazia – non dimentichiamo che stiamo parlando di una azienda profit).
Gennaio 13th, 2010 at 10:46
secondo me 4 anni fa temevano Baidu e hanno accettato un compromesso. Oggi, Google in borsa vale 187 miliardi di dollari, Baidu 13. Non solo: Google ha lanciato Google Apps, Chrome, Android, Google Phone, e Baidu è sempre e solo un motore di ricerca.
Gennaio 13th, 2010 at 11:27
bravissimi mica tanto, si tratta di pura convenienza. Convenienza prima a non rompere le scatole al governo cinese, col suo relativo ricco mercato, convenienza ora a non sputtanarsi nel resto del mondo.
Gennaio 13th, 2010 at 12:40
Infatti qua non si può parlare di think different in quanto è convenienza.
La Cina dovrebbe essere messa alle strette con ben altre mosse. No non basterebbe un post di mantellini con delle scritte cinesi sui muri per farci capire ilproblema generale, però penso che gli stati dovrebbero prendere posizioni dure. La Cina, a livello statale non di popolo, isolarla non si può, ma metterla in riga si.
Gennaio 13th, 2010 at 12:56
Ettepareva
che non saltavano fuori quelli del “lo fanno perché ci guadagnano”,
quindi fatemi capire, era meglio se continuavano a conformarsi alle direttive del governo cinese?
Giusto qualche giorno fa si è qui stigmatizzato il comportamento di Apple.
Certo, non rischiano di fallire ma un bravi se lo meritano,
e io da ieri utilizzo a casa Google Chrome (che tra l’altro è eccezionale anch’esso)
Gennaio 13th, 2010 at 12:59
urca, il commento di massimo moruzzi mi pare notevolissimo.
Gennaio 13th, 2010 at 13:26
maniglia fammi capire, perché allora Google PRIMA filtrava i contenuti su richiesta del governo cinese? Cosi per sport?
Questa retromarcia è purtroppo tardiva.
Gennaio 13th, 2010 at 13:30
Ma no, Dario, non per sport. Per poter essere presenti in Cina e dare battaglia contro Baidu, e per poter essere sicuri di rimanere loro il più grande motore di ricerca al mondo. Ne andava, siamo seri, anche della sicurezza dell’Occidente. Cosa sarebbe successo se il più grande motore di ricerca del mondo fosse diventato Baidu, una società cinese? altro che Chirac che se la prende con Google Books perchè ha o non ha i romanzi di Zola…
E infatti l’altro aspetto da considerare è che Cina (Baidu) e Russia (Yandex) non consentiranno mai a un’azienda americana di sapere di più sui loro cittadini di quello che sanno i loro rispettivi servizi segreti…
http://bit.ly/7Sjy78
Gennaio 13th, 2010 at 14:13
Leggo qui e in giro per il web commenti critici. Ci sarebbero interessi economici dietro alla presa di posizione di Google, e allora? Mica è una associazione no profit. Se gli interessi economici di Google coincidono con la lotta a questa forma inaccettabile di censura e di calpestamento della libertà d’opinone allora non ci sarebbe da salutarla favorevolmente? Ma fatemi il piacere … Molte altre multinazionali operanti anche in altri settori non hanno mai alzato la voce nei confronti della Cina proprio per timore di rovinare il loro business e che dire del silenzio, al di là di qualche lieve belato, dei governi stessi? Al lordo dei compromessi precedenti accettati anche da Google – che è giusto comunque ricordare – la presa di posizione di Google ha IMHO una rilevanza anche politica che non si può trascurare sullo scenario internazionale, vediamo che dice ora l’amministrazione US per esempio.
Giù il cappello ! http://bit.ly/6LsZ57
Gennaio 13th, 2010 at 14:59
per la cronaca: la notizia la stanno dando in tutto il mondo.
Tranne che in Cina.
Gennaio 13th, 2010 at 15:46
@aghost
Ma perché tardiva? meglio da oggi che mai, no?
Io comunque non riesco a non pensare due cose:
1) Stanno seriamente rischiando di pregiudicarsi una platea di 1 miliardo e passa di utenti nella nazione che è l’attuale traino dell’economia mondiale
2) Se questo accade per loro è un danno tutt’altro che irrilevante…certo non significherebbe perdita ma solo minor guadagno, epperò non riesco ad immaginare nessuna forma possibile di compensazione ad una cosa del genere.
Gennaio 13th, 2010 at 15:54
@piovedisabato: che importa? Tanto ormai i cinesi troveranno la notizia su Google :-)
Gennaio 13th, 2010 at 17:01
[…] un post del solito Mantellini, mi sono detto preoccupato. Forse dovrei essere contento, ma scuserete, non mi […]
Gennaio 13th, 2010 at 17:39
Perchè il governo cinese dovrebbe importarsene della decisione di google? fosse il motore di ricerca con la quota maggiore posso anche capire.. il governo cinese fosse è contento di questa mossa così si elimina un concorrente del motore di ricerca cinese. si sa che la cina preferisce le proprie aziende di quelle estere.. comunque staremo a vedere..
Gennaio 13th, 2010 at 17:41
oltre al rischio di trovarsi un agguerrito nemico sul fronte dell’informazione libera, è un terribile colpo di PR, per Pechino.
Gennaio 13th, 2010 at 19:19
Se non lo facevano, era bellissimo poterli criticare. Siccome l’hanno fatto, è bellissimo trovare dei motivi per continuare a criticarli.
Gennaio 13th, 2010 at 21:58
caracaterina
è un segnale positivo ma non venirmi a dire che lo fanno per eticità o compassione verso gli oppositori al regime sanguinario cinese. Lo fanno per soldi. E guarda che sono totalmente d’accordo anche sotto quel profilo. Farei esattamente come loro.
Gennaio 13th, 2010 at 23:02
L’utente usa un motore di ricerca per trovare informazioni.
Senza utenti che inseriscono parole chiave, e marcano l’esito della ricerca con la visione delle pagine che interessano, il motore di ricerca non può classificare statisticamente l’enorme mole di dati che ha in pancia.
In pratica il motore ricava valore dalle ricerche, mentre gli utenti dal risultato.
Se Google elimina dei risultati, offre minor valore agli utenti, se gli utenti sospettano di non avere tutto quello che cercano, usano altri strumenti , il motore perde quindi utenti e con essi il valore delle loro ricerche.
In parole povere, Google ha mostrato plateamente che possiamo fidarci tutti e ovunque della completezza dei risultati perchè nulla viene bloccato se i ci sono dati disponibili , e quini lui è “il” motore di ricerca più ampio e affidabile del pianeta.
Della serie: se io oso sfidare un gigante come la Cina, potete fidarvi che non vi nasconderò nulla per favorire governi meno potenti e più democratici.
Il problema è : sarà davvero così ?
La censura più pericolosa non è mai quella più plateale….
Gennaio 13th, 2010 at 23:56
Quoto caracaterina «Se non lo facevano, era bellissimo poterli criticare. Siccome l’hanno fatto, è bellissimo trovare dei motivi per continuare a criticarli.»