C’è una discreta agitazione attorno alla risposta ufficiosa di Reuters alle scelte autolesioniste di AP sulle modalità della propria presenza in rete. La “linea politica” di Reuters è spiegata in questo post di Chris Ahearn che colleziona molti link in queste ore solo esprimendo una serie di piccole sane ovvietà che riguardano l’ecosistema della rete.


Let’s stop whining and start having real conversations across party lines. Let’s get online publishers, search engines, aggregators, ad networks, and self-publishers (bloggers) in a virtual room and determine how we can all get along. I don’t believe any one of us should be the self-appointed Internet police; agreeing on a code of conduct and ethics is in everyone’s best interests.

Our news ecosystem is evolving and learning how it can be open, diverse, inclusive and effective. With all the new tools and capabilities we should be entering a new golden age of journalism – call it journalism 3.0. Let’s identify how we can birth it and agree what is “fair use” or “fair compensation” and have a conversation about how we can work together to fuel a vibrant, productive and trusted digital news industry. Let’s identify business models that are inclusive and that create a win-win relationship for all parties.


Forse non è possibile aspettarsi di più e la posizione di chi oggi riafferma la sacralità del link e della altrui citazione suona come innovativa e dirompente, soprattutto vista la maggioranza delle posizioni attuali di giornalisti ed editori (riassumibili nell’espressione “pagherete tutto”). In ogni caso occorre ricordare che il diritto di ciitazione (per non parlare delle conversazioni a margine) in rete non è un bene negoziabile da parte di nessuno.

12 commenti a “Fair compensation”

  1. Sascha dice:

    ‘start having a real conversation’… ‘determine how we can all get along’… ‘evolving’… ‘learning’…’we SHOULD be entering’… ‘let’s identify’… ‘have a conversation’… ‘let’s identify businness models’…

    Dev’essere una delle cose più vacue che ho letto di recente. I vecchi democristiani dei tempi d’oro al confronto erano un modello di comunicazione diretta e prosa graffiante.

    Da una parte l’iniziativa di Murdoch appare quantomeno dubbia e potrebbe fallire clamorosamente; dall’altra invece c’è la difesa ad oltranza dell’esistente perchè ‘a noi piace così’.
    Il risultato finale – le notizie a carico di governi e aziende – è sempre più vicino.

  2. La linea dell'inutile dice:

    @sascha: le notizie sono gia’ a carico di governi e aziende, ciononostante non siamo tutti bevitori dell’altrui verita’, mi pare.
    Quale forma prenderanno le news non saprei dirlo, certo e’ che in qualche modo devono trovare un nuovo modello di business, e io non sarei contrario a pagare per cose che mi interessano davvero, ben fatte e prive di popup.

  3. Sascha dice:

    Vero, non siamo tutti bevitori: per esempio oggi negli Usa, grazie alla Rete, un grande movimento popolare sta dimostrando che Obama non può essere Presidente degli Stati Uniti in quanto non è veramente nato negli Usa e, visto che nemmeno lui può aver programmato fin dal 1961 che nel 2008 avrebbe avuto bisogno di un documento falso (a meno non si tratti davvero dell’Anticristo), allora altri lo hanno fatto per lui: un complotto gigantesco per distruggere la libertà americana!!!!
    E SENZA LA RETE NON L’AVREMMO MAI SAPUTO!!!!!!!
    Ah, che bello avere tante informazioni tutte giuste e tutte vere…

    (in fondo nel Medioevo le notizie le dava un banditore ad alta voce sulla piazza e se la cavavano bene lo stesso, no?)

  4. La linea dell'inutile (Mauro) dice:

    non entro nel merito della obama-story, di cui ho letto qualcosa a seguito del tuo post …

    ma anche quello puo’ essere un esempio: l’informazione oggettiva non esiste nel momento stesso che a raccontare un accadimento sia tu, un giornalista, un blogger (markettaro o meno), un politico, un network … e la cosa non mi scandalizza per niente

  5. Sascha dice:

    Considerato che, con la mia età, non ho moltissimo da vivere (ottimisticamente, una decina d’anni), devo dire di essere contento di veder crollare definitivamente la distinzione fra vero e falso in nome della disintermediazione totale favorita dalla Rete: vedere la prima fase di una catastrofe epocale nella sicurezza di sfuggirne le conseguenze peggiori è uno sballo unico…

  6. La linea dell'inutile (Mauro) dice:

    dai, te ne auguro almeno 20 :) …

  7. Nicole Kelly dice:

    Se prendiamo come parametro il fatto assurdo (da un punto di vista legale verso i terzi) che le banche non si prestano soldi perché non si fidano di cosa c’è scritto in bilanci ufficiali, dobbiamo ammettere che la verita’ e’ ormai inconoscibile e che diventa impossibile anche fare scelte economiche, il che significa la possibile dissoluzione del tessuto economico fondato sulla fiducia nelle comunicazioni formali e non prodotte da aziende, stati e organizzazioni.
    Benvenuti all’inferno!

  8. anonimo dice:

    @ Sascha
    Sei sarcastico o ti sei davvero bevuto la bufala della nascita all’estero di Obama? O sei un altro dei tanti complottisti che popolano la rete (dai punti esclamativi si direbbe così) :-)

  9. Giancarlo dice:

    Era sarcasmo, ovvio.

  10. Sascha dice:

    Poche cose hanno vita grama online quanto il sarcasmo e l’ironia – non per niente si sono dovute inventare le faccine, di cui nessuno ha mai sentito il bisogno sulla carta stampata…

    Interessante piuttosto il fatto che Mauro ignorasse la vicenda della polemica sulla nascita di Obama di cui sono pieni i media americani (e sarà meglio risparmiargli i discorsi sulla secessione…): evidentemente tutte quelle informazioni non sono molto utili se uno non le sa cercare…

  11. La linea dell'inutile (Mauro) dice:

    a confermare che mica per tutti l’eco delle notizie e’ la stessa

    cmq sulla secessione io stavo con i sudisti perche’ mi piacevano di piu’ le divise, e poi seguivo sempre Hazzard

    e mi piacciono i Lynyrd Skynyrd

    (ps: in questo post sono stato ironico pur senza faccine)

  12. Sascha dice:

    Del resto, per rimanere in argomento, mi affascina la leggenda, molto diffusa nei siti della destra radicale e religiosa italiana, secondo cui Obama avrebbe citato come fonte d’ispirazione ‘Gioacchino da Fiore’, adirittura nel discorso d’accetazione della candidatura a Denver, cioè in diretta praticamente mondiale…
    Inutile dire che non c’è una citazione che sia una ma tant’è… alla fine c’è cascato un personaggio autorevole di quel mondo, il predicatore papale e star televisiva Padre Raniero Cantalamessa.
    Certo, il rapporto difficile con la verità della Chiesa Cattolica è storicamente noto ma anche la Rete non scherza: contrariamente all’opinione dei suoi ideologhi vi è praticamente impossibile smentire alcunchè una volta che qualcuno l’abbia postato – le balle ormai sono eterne e le verità opzionali…