Una delle tante cose belle di Berlino sono le piste ciclabili. Sono quasi ovunque, in genere segnalate da una variazione cromatica sui larghi marciapiedi post bellici.

Una delle cose brutte di Berlino sono le piste ciclabili sui marciapiedi post bellici, spazi nei quali l’attenzione del pedone straniero al sopraggiungere di ciclisti ad alta velocità è per abitudine piuttosto bassa.

Un’altra delle cose ciclistiche di Berlino che ho notato è che i ciclisti hanno spesso bici dal sellino molto alto, e completi da bici molto grintosi e scuri, e caschi in testa e zaini sulle spalle. E che soprattutto vanno molto veloci sulle loro bici, disegnando traiettorie silenziose perfettamente circoscritte dentro le striminzite lineette tracciate sul marciapiede.

I più prudenti fra i veloci ciclisti di Berlino, quando sopraggiungono in zone nelle quali i pedoni soggiornano pericolosamente nei pressi del loro spazio dedicato di scorrimento, suonano un paio di colpi di campanello per avvertire del loro imminente arrivo.

Un’altra cosa che ho notato di Berlino e’ che il tipo di campanello che va per la maggiore fra i ciclisti da quelle parti è un campanello dal suono molto sobrio e discreto (understatement teutonico) del tipo “tlin tlin”.

Un’altra delle cose che ho notato a Berlino è che il “tlin tlin” dei campanelli delle biciclette berlinesi ha un suono perfettamente identico a quello che fa il mio telefono quando arriva un messaggio. Così mi è capitato spesso di fermarmi su un ampio marciapiede berlinese ad estrarre il cellulare dalla tasca per leggere un messaggio propri nell’istante in cui stavo per essere investito dalla versione contemporanea di un guerriero medioevale al ritorno dall’ufficio.

21 commenti a “Ricordi berlinesi”

  1. antonello dice:

    il mio ricordo è di berlinesi che urlano e imprecano per farti spostare dalla ciclabile, ma magari abbiamo frequentato zone diverse di berlino :)

  2. Andrea dice:

    Quella del campanello e del cellulare mi fa persuaso che sei definitivamente rinko…

  3. .mau. dice:

    se c’è un marciapiede e una pista ciclabile, perché uno deve camminare o peggio star fermo sulla pista ciclabile? Che succederebbe se a Forlì uno camminasse in mezzo alla strada?

  4. alberto dice:

    Cronaca perfetta, anche nell’ironia finale.

  5. Claudio dice:

    Non c’è mica bisogno di andare a Berlino: nella molto più casereccia Valverde di Cesenatico il marciapiede è affiancato da una bella pista ciclabile colorata in verde sgargiante, così che i ciclisti possano avere il loro spazio per transitare ed i pedoni possano sostare sul marciapiede loro dedicato. Il risultato tuttavia è che ciclisti parcheggiano le biciclette sul marciapiede ed i pedoni passeggiano indisturbati sulla pista ciclabile verde…

  6. eio dice:

    Mi è piaciuto MOLTISSIMO :)

  7. Latente dice:

    mamma mia, anche io mi ricordo gli insulti che mi beccavo ai semafori se mi mettevo ad aspettare il verde in mezzo alla pista ciclabile.

  8. Annarella dice:

    @.mau. : Perchè sovente il marciapiede è un piccolissimo spazio vicino alla grande pista ciclabile :D

  9. Mario dice:

    Devo dire che il primo giorno a Berlino è stata dura capire tanta veemenza dei ciclisti. Dal giorno dopo in poi mi sono innamorato dei Tedeschi, di Berlino e delle loro fantastiche piste ciclabili e gioivo ogni volta che qualche turista era imbeccato da tanta civiltà.

  10. Sascha dice:

    E le carrozzine coperte dei bambini attaccate alle bici dei genitori? e i bambini un po’ più grandi con la loro bici ed il loro caschetto che pedalano furiosamente per star dietro ai genitori?
    E le enormi distese di bici fuori da stazioni e uffici? e di converso la scarsità di moto e motorini?
    E in generale il fatto che i tedeschi hanno un’aria fisicamente più in forma degli italiani (ma anche di inglesi e francesi)?
    E sì, talvolta i campanelli non si sentono…

  11. Roof dice:

    Non avete mai fatto visita a Parma? Ciclabili rosse a fianco o sui marciapiedi, distese di biciclette nelle piazze (nelle sere di giugno/luglio non è difficile vedere la sera Piazza Garibaldi completamente piena di bici), davanti agli uffici e in stazione, relativamente poco traffico…
    Però nessuno ti insulta se cammini sulla ciclabile. E sinceramente preferisco di gran lunga gli emiliani ai tedeschi.

  12. Roof dice:

    A chi non ci crede, da Wikipedia: “La rete ciclabile si è […] notevolmente sviluppata negli ultimi anni, passando dai 51 km del 2003 agli attuali 71,5 km e con le nuove realizzazioni l’estensione supererà quota 90 km. In media il 22% dei parmigiani effettua spostamenti in bicicletta nei giorni feriali contro una media regionale del 6% e nazionale del 2,9%”.

    E giusto per avere un’idea (limitata) di piazza Garibaldi:
    http://www.flickr.com/photos/franfiorini/145629638/

  13. Luca dice:

    Succede la stessa cosa a Monaco.
    Dopo 1 settimana ti abitui: in realtà dopo mezza giornata se ci fai caso non lo fai già più (di stazionare o camminare nel posto sbagliato).

    :)

  14. emanuele chesi dice:

    Mante, prova a passeggiare sulla pista ciclabile che corre sul marciapiede di piazzale della Vittoria e vedrai che ti rullo ;-)

  15. bikediablo dice:

    Anche a Roma abbiamo (ma fra poco forse dovremo parlare al passato) molti km di piste ciclabili su marciapiedi.
    Ma qui da noi succede il contrario, i turisti evitano di passare sulle ciclabili, gli indigeni invece addirittura ci pascolano il cane con guinzaglio che attraversa la ciclabile… e se suoni il campanello per avvisarli si straniscono.

  16. Marino dice:

    Stessa cosa succede in Olanda ad Amsterdam, silenziosi e discreti, ma incredibilmente veloci e precisi, e guai a intranciargli la strada

  17. ale dice:

    mante dovevi chiudere con un “ció uei”

  18. eio dice:

    Mi è successo qualcosa di simile la prima sera a Helsinki. Non siamo abituati. Poi dopo il secondo giorno ho capito, e m’è piaciuto. A Turku ho affittato la bici, e ho apprezzato (contropedale a parte).

  19. vb dice:

    …perché sei il solito pedone italiano indisciplinato che non fa caso ai segnali stradali, attraversa col rosso e cammina in mezzo alla strada o alle piste ciclabili “tanto che fai, mi investi?”. All’estero la risposta è ovviamente “sì”: ti investono e ti fanno pure pagare i danni alla bicicletta. Magari fosse così anche da noi…

  20. Mauro dice:

    non ho niente da dire, ma voglio postare la mia soddisfazione nel leggere dell’ironia :)

  21. Giovanni Sonego dice:

    Sellino molto alto? No, è che lo sanno regolare bene. Siamo noi in Italia a girare col sellino faticosamente basso.