Vittorio Bertola sulla strana triste storia della morte di Giuseppe Gatì.
Il post parla di Giuseppe Gatì, una persona che voi probabilmente conoscete senza saperlo. Il suo nome non era mai emerso, ma Giuseppe è diventato piuttosto famoso quando durante le recenti vacanze natalizie le televisioni, da Blob in poi, hanno cominciato a trasmettere il filmato della sua contestazione: un ragazzo di ventidue anni che ad Agrigento, davanti alle autorità schierate a festa e alle forze dell’ordine messe a protezione del potere, si alza e ricorda che l’ospite d’onore Vittorio Sgarbi – paracadutato da non si sa chi come sindaco di Salemi, nel cuore della Sicilia – è in realtà un pregiudicato, condannato per truffa ai danni dello Stato; e grida “Viva Caselli! Viva il pool antimafia!”. Naturalmente era stato portato via di peso, spintonato, trattenuto per “accertamenti” per ore.
(via .mau.)
Febbraio 3rd, 2009 at 19:13
Non mi pare una particolarmente commendevole “appropriarsi” di una salma in questo modo… Abbiamo pensato tutti la stessa cosa: che nelle campagne siciliane certi incidenti non succedono per caso. (…) Comunque, se fosse un’altra delle tante morti sul lavoro che accadono in Italia, sarebbe altrettanto significativa… è quel “comunque” che stona…