C’è molta confusione sotto il cielo dei DRM e fa bene Stefano Quintarelli a tornarci sopra. Apple si sta apprestando a “liberare” i propri file musicali acquistati su iTunes dalle trappole software che ne impedivano la riproduzione su device differenti da quelli preventivamente autorizzati. Questo nella testa di molti significa che il file così liberato diventi indistinguibile da qualsiasi altro file musicale (per esempio quello che ciascuno di noi può creare rippando sul proprio PC un cd musicale che abbiamo acquistato in passato). Così invece non è: i file che fra qualche settimana saranno acquistabili su iTunes sono liberamente riproducibili, vale a dire non contengono “misure tecniche di protezione” (TPM), ma sono lo stesso file segnati con un “watermarking”, vale a dire un sistema di gestione dei diritti (DRM). Se ne sono accorti a Cnet UK: ogni file DRM-free che acquistiamo sul Music Store di Apple contiene, nascosto al suo interno, il numero di account e l’indirizzo email di chi lo ha acquistato. Quindi magari condividere sul P2P simili file forse non è una grande idea.
(via quinta)
Gennaio 14th, 2009 at 22:53
Se mi posso permettere di tracciare una distinzione giuridica tra TPM e Informazioni sul regime dei diritti (il watermaking di Apple), soltanto le prime, secondo me, sono vero DRM (ma so che tutti la pensano diversamente).
Al di la’ di questo mio capriccio, giusto far notare che e’ sconsigliabile distribuire via P2P (ma lo sarebbe comunque, soltanto che con un watermarking la si passa meno liscia), i due fenomeni sono stati regolati soltanto di recente (relativamente) negli artt. 102-quater e 102-quinquies l.d.a. e pasticciare con entrambi, a determinate condizioni, e’ reato.
Dunque, c’e’ senz’altro maggiore liberta’ di riproduzione (che non e’ poco), ma ci si e’ voluti comunque mantenere la possibilita’ di identificare piu’ facilmente la propria “proprieta’”, magari tracciando anche l’utente…
Gennaio 15th, 2009 at 00:17
E daje!
Prima si voleva lo store di musica online, eh no non ha un buon catalogo.
Poi è venuto l’iTunes store, pure facile, eh no c’ha il DRM.
Ora tolgono ‘sto cavolo di DRM, eh no i file contengono i tuoi dati (cosa che si sa da ANNI, basta fare mela+i sopra una canzone comprata per saperlo) e mi tocca cambiare i metadati (tempo: 2 secondi) prima di spiratizzarli a mezzo mondo.
Gennaio 15th, 2009 at 00:19
@Federico
Certo, si puo’ sempre intervenire (anche se non conosco i profili tecnici), pero’ proprio questo volevo dire: che non sarebbe lecito in certi casi.
Poi, ovviamente, questa e’ la teoria.
Gennaio 15th, 2009 at 01:06
Magari può essere un’occasione per mettere nei guai qualcun altro che ci sta antipatico, andando a modificare i dati inclusi nel file. :)
Gennaio 15th, 2009 at 09:52
Essi’. Che iTunes schiaffi su il nome dell’utente però si sa da un paio d’anni. Meglio quello del dierremme pero’ ;)
Gennaio 15th, 2009 at 12:59
Io sono sul banano, per cui, scuserete.
1) La notizia è di due anni scarsi fa, la diede l’EFF [1].
2) La critica fatta ai DRM era che un utente che aveva comprato il diritto alla riproduzione di un brano musicale non potesse (AUT):
a) riprodurla come e dove dovesse
b) condividerla a suo piacimento con altri?
Se il problema è il primo (a)) allora questa soluzione è perfetta: l’hai pagato, fanne l’uso che vuoi: sentila sullo stereo della macchina, sul forno a microonde, mettila su tutti i computer che vuoi, su tutti i lettori musicali che vuoi, anche sullo Zune™, anche sul cellulare come suoneria, come filodiffusione casalinga al cesso.
Se il problema è b), ovvero che malgrado tutto non possiamo metterla a disposizione di altri, cosa chiara del resto al momento dell’acquisto, allora scuserete, ma resto sul banano e non vi seguo. Cosa c’entra Apple?
Questo vuol dire che non mi piacerebbe poter condividere legalmente i miei brani con altri? Certo, ma non è legale farlo e quindi non va fatto. Possiamo lottare perché la legge cambi? Certo, rispettandola e intanto lottando legalmente con tutti i mezzi, se riteniamo che vada cambiata.
D’altro canto in giro c’è tanta musica rilasciata sotto CC o altra licenza che permette usi più vasti che non quella sotto copyright, quindi il modello in argomento non è l’unico. Non è molta, non è quella che ci piace, ma tant’è.
[1] http://www.eff.org/deeplinks/2007/06/should-apple-embed-your-name-and-email-itms-songs
Gennaio 15th, 2009 at 17:22
domanda aperta: se io acquisto un cd e poi passo le canzoni sul computer di mia zia…che succede? commetto qualcosa?