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Nov
Domani velocissima giornata milanese. In particolare alle 10, treni permettendo, saro’ a “Colazione da Wired“. Riccardo Luna presentera’ i progetti della edizione italiana di Wired prevista per l’inizio del 2009. L’evento e’ in streaming su Mogulus qui.
Novembre 11th, 2008 at 21:28
Mantellini, ma lavori mai, tu? Stai attento che prima o poi Brunetta ti mette i tornelli sul blog.
Anyway, aprire una Wired italiana adesso, mentre tutti stanno chiudendo… che tempismo. Fa il paio con i francesi che pubblicano su carta la rassegna stampa dei blog.
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 12th, 2008 at 05:12
Neanche io capisco. A chi si rivolge la nuova pubblicazione? agli italiani che amano la tecnologia ma non capiscono l’inglese?
Novembre 12th, 2008 at 12:10
semplicemente demenziale, anche se mantecato con la solita fuffa da agenzia pubblicitaria (creiamo la community, veicoliamo idee, aggreghiamo).
L’editore modaiolo, poi, ha già dato bella prova di se in mostruosità come Rolling Stone italia.
Francamente, parafrasando i roboanti comunicati stampa che ho trovato un pò ovunque, “non cambierà per nulla il modo di pensare”
Novembre 12th, 2008 at 12:10
semplicemente demenziale, anche se mantecato con la solita fuffa da agenzia pubblicitaria (creiamo la community, veicoliamo idee, aggreghiamo).
L’editore modaiolo, poi, ha già dato bella prova di se in mostruosità come Rolling Stone italia.
Francamente, parafrasando i roboanti comunicati stampa che ho trovato un pò ovunque, “non cambierà per nulla il modo di pensare”
Novembre 12th, 2008 at 12:44
Ho buttato un occhio al video della “colazione”, Riccardo Luna che dovrebbe essere il direttore o qualcosa del genere, usa proprio questo lungaggio aziendal-furbetto, tutto condito da luoghi comuni e frasi fatte markettare.
Più che altro veicola noia e aggrega sonnolenza.
Matteo
Novembre 12th, 2008 at 12:52
Comunque questo Luna, responsabile di Wired Italia, prima dirigeva “Il Romanista”. Giuro.
Novembre 12th, 2008 at 12:58
sono perplesso: i tipi da wired secondo me già la leggono in inglese, inoltre il sito per abbonarsi fa capo alla Mondadori. Per ultimo, a quale pubblico è rivolta? L’ultimo numero di Wired pubblicava una lista di consigli per il futuro presidente degli States, ve lo immaginate un simile articolo rivolto ai nostri attempati governanti? Io proprio no.
Novembre 12th, 2008 at 13:00
A Romani’, ecco c’è Totti in copertina! Me pareva… :))
Novembre 12th, 2008 at 13:46
Era nata come una buona idea, a Roma. Ma a un certo punto non si è più capito che cosa voleva essere ed ha iniziato ad pensare a come vendersi e si è trasferita a Milano. E’ diventata un’operazione miope che coinvolgerà i soliti noti (anche il tenutario di questo blog, per quello che ne so) per cercare di vendere qualche copia in più. Resterò, come molti credo, fedele all’orginale (la cui collezione colora un lungo tratto della mia libreria).
Novembre 12th, 2008 at 14:00
l’idea sembrava interessante, i commenti l’hanno incenerita. poi uno dice che i blog non servono.
Novembre 12th, 2008 at 14:56
il feed rss di wewired.it?
Novembre 12th, 2008 at 16:01
Ma vedere prima di giudicare no eh?
Novembre 12th, 2008 at 18:31
LockOne, come si fa a non incenerire un post dove Mantellini propaganda la sua presenza a un evento dove non dice che sara’ relatore (pagato, si suppone) e per propagandare una rivista quasi certamente destinata al fallimento ma dove – apprendo qui, dai commenti precedenti – i “giornalisti” saranno i soliti quattro bloghher Vib, compreso lo stesso Mantellini (altra cosa che il nostro si e’ dimenticato di dire…).
Scusa, ma che modo di parlare e’?
Scrivi come mangi, e dicci: vado a Milano a presentare Wired, rivista con cui collaborero’. Ecco.
Poi dicono che uno si lamenta troppo se ormai pensa che il 50% dei post di certi blog siano non casuali ma contaminati dal marketting o da altri conflitti di interesse…
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 12th, 2008 at 18:41
Oh, pensavo fosse una battuta….
Gia’, un direttore che arriva dopo aver condotto quattro anni “Il romanista”, e di cui in Rete si trova citazione quasi soltanto su siti tipo “Ultra’”… E Mantellini e altri bloggher che collaborano.
Lo compero subito, anzi, mai piu’ senza.
Poi pero’ Mantellini, uno che al soldo non bada, ce lo deve spiegare, perche’ collabora con una roba simile.
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 12th, 2008 at 19:46
in effetti andare in edicola nell’AD 2009 lascia un tantinello perplessi. mentre tutti stanno studiando come sopravvire in un mondo connesso H24 loro sbarcano in edicola con un mensile e con abbonamenti a prezzi popolari, direi stracciati.
http://tinyurl.com/6j6reb
Che dire? giudicheremo in seguito la validità del progetto. Io se fossi un editore non ci metterei un centesimo.
Novembre 12th, 2008 at 20:44
Mah, chissa’, le edicole… i miracoli potrebbero sempre succedere.
Quello che continua a stravolgermi di piu’ e’ la qualita’, o se vuoi la competenza delle persone.
Anche perche’ ricordo bene nel 2001 un Mantellini che in un articolo di Punto Informatico aveva tacciato di incapacita’ e di mancanza di titoli un giornalista e docente a contratto (non facciamo nomi, via), chiedendosi come mai si fa insegnare e scrivere di Internet agli incompetenti.
Articolo per cui Mantellini aveva quasi preso una querela (cosa di cui si era stupito molto); e la persona cosi’ attaccata, tra l’altro, aveva gia’ pubblicato 3 o 4 libri, su Internet e dintorni.
Oggi, si scopre che insomma, si’, vabbe’, la competenza è importante, pero’… Mantellini se lo fate salire sul carretto anche lui, e lo pagate, poi forse non ci bada piu’ cosi’ tanto, ai curricula…
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 12th, 2008 at 21:13
Ho seguito il webcast con curiosità e l’ho trovato interessante e ben realizzato tecnicamente..se questa e’ la blogosfera vib italiana, non mi pare proprio male.
Ho anche io qualche numero di Wired tenuto come reliquia ed acquistato qua e là in aereporti esteri (vivo tra le montagne di Heidi). Secondo me ‘Wired’ sta al futuro tecnologico come ‘Trasher’ detta i tempi dello skateboarding..e’ un genere di rivista da collezionare e rileggere (almeno fino a qualche anno fa).
Quello che mi piacerebbe vedere su Wired italia:
articoli di gente con le palle fumanti che ha lavorato e prodotto per davvero sporcandosi le mani con il grasso del codice o che ha sudato sette camicie per realizzare un progetto o una idea.
Leggere articoli da chi vive la tecnologia in prima persona, studiandola e realizzandola per cambiare il futuro e l’economia.
Quello che NON mi piacerebbe vedere:
la solita fuffa tradotta e condita da pubblicità ogni due pagine oppure il minestrino riscaldato di chi scopiazza qua e la aggiungendo come ciliegina il proprio commentino sarcastico.
In bocca al lupo.
Novembre 15th, 2008 at 12:21
Sapete chi sarebbero i blogger che parteciperebbero?
Giusto per farmi un’idea.
Perché, lo dico onestamente e senza polemica, quelli che ho letto finora sulla carta mi hanno sempre lasciato con la domanda “ma questo dove l’hanno trovato”? E siccome Wired lo compro alla Stazione Centrale e mi piace molto, avevo fatto l’iscrizione per l’abbonamento a Wired Italia. Ma se devo sorbirmi articoli fuffosi scritti male (eh) preferisco lasciar perdere e benedire la mia scelta di optare per il bollettino invece che la carta di credito ;-)
Sempre Lazzeri
Novembre 15th, 2008 at 14:09
Lazzeri, immagino che ci saranno in abbondanza gli articoli dei Vib che erano presenti alla colazione, tolto De Biase che ovviamente non credo che scriva fuori da Nova 24.
Quindi, se ricordo bene, tra quelli che conosco: Mantellini, Valdemarin, De Baggis. Poi, se ci sono loro, di certo troveremo pezzi anche di qualcuno che alla colazione non c’era. come Conti e Granieri (anche se Gigi’ ormai i blog e il Web 2.0 li ha scaricati, direi).
Bello notare, pero’, come sul versante bloggher l’informazione sia circolata subito e in modo completo e trasparente. Ovvero, a parte il fatto che sarebbero stati presenti a quella colazione e che Wired Italia e’ una bellissima iniziativa, nessuno ha detto nulla, nessuno ha risposto a domande e perplessita’ varie, per esempio sul direttore, o, appunto, su chi di loro collabora.
Sovietici, ormai…
;-)
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri
Novembre 16th, 2008 at 16:41
Tu immagini altri sospettano, ma nessuno degli interessati che confermi. E, cosa che secondo me è pure peggio, smentisca.
Voglio dire, non dovrebbero essere contenti e dirlo ai loro fedeli lettori? Che c’è da nascondere? Il fatto che io trovi pesanti nella forma e poveri nei contenuti alcuni degli articoli che Mantellini scrive su Punto Informatico non significa che non abbia molti più estimatori che detrattori.
Quindi, se davvero parteciperà a questa iniziativa, perché non sbandierarlo?
Boh, forse sono troppo ingenuo, ma che ogni tanto qualche mio articolo tecnico finisce sul sito di una rivista, mi ha fatto picere scriverlo sul mio sito :-)
Novembre 16th, 2008 at 16:52
Quindi Lorenzo secondo te ad ogni fesso che passa da queste parti che sospetta o millanta o sostiene di sapere cose che mi riguardano, io dovrei prendermi il disturbo di smentirle? Dovrei perdere tempo per argomentare illazioni a caso che spesso sono solo una forma come un’altra di vedere soddisfatte le proprie curiosita? Maddai. Le cose che faccio in rete che sono pubbliche lo sono anche qui da sempre. Sulle altre magari vorrei decidere da solo il da farsi.
Novembre 16th, 2008 at 17:28
Scusa ma che senso ha fare due post e un articolo su Punto Informatico senza dare alcune informazioni che sono oggettivamente fondamentali?
Voglio dire, lo sai o non lo sai, chi saranno i collaboratori di Wired Italia? (che siano blogger o giornalisti)
Se lo sai, perché non dirlo? Se non lo sai, perché non dire che non lo sai? Se lo sai ma non puoi dirlo per via di qualche NDA a cui hai dovuto sottostare, perché non dire che lo sai ma per ora non puoi dirlo?
Se tra questi collaboratori ci sei tu, fermo restando la tua libertà di decidere quali lavori fare e a che titolo, perché non dirlo? Se tu non sarai uno dei collaboratori, perché non dire che non lo sei?
E comunque, io non so se sono fesso (non mi pare ma sono pronto ad essere smentito), ma non sospetto o millanto di sapere, però chiedo. Perché mi interessa, perché mi sono abbonato alla rivista che anche tu hai pubblicizzato. Tu puoi rispondere o no, per ora devo registrare che non lo hai fatto.
A latere, penso che “le voci” siano anche colpa di chi lascia che proliferino, quando basterebbero due righe per farle tacere o quantomeno sbugiardare chi le riporta. Che costa fare un post di chiarimento a cui rimandare i “fessi”?
Lorenzo Lazzeri
Novembre 16th, 2008 at 23:08
Mantellini, guarda che non sei ancora Paris Hilton, per cui non vale la pena di disturbarsi per replicare al gossip.
Che poi non e’ gossip (almeno finche’ non andrai in discoteca senza slip), e neppure nulla di millantato.
Semplicemente, se ti sei mosso in giorno feriale per andare a una colazione in un’altra citta’, se hai gia’ fatto due post qui e un pezzo su Punto Informatico per esaltare senza alcuna analisi e senza alcuna possibile critica Wired Italia…
Ohi, Mantellini, guarda che il fatto che noi si sia fessi ti piacerebbe tanto, ma proprio non e’ cosi’.
;-)
Per il resto, concordo con Lazzeri, ma credo (lo dico per lui) che a questo punto ogni domanda sia inutile. Per qualche motivo, e’ stato deciso che questo era il momento di un pre-battage pubblicitario, e basta, senza dire altro, senza discutere nulla.
E’ il Web 2.0, come sto dicendo da anni, che funziona cosi’. Il che significa nuove logiche, sia per Internet sia per l’informazione.
Ciao, Fabio.
http://xoomer.alice.it/fabio.metitieri