12
Ott
L’immarcescibile Ministro Brunetta prima ha dato dei fannulloni agli impiegati statali, poi dei macellai ai medici, ora dice che i 2636 ricercatori italiani in esubero
“non sarano a spasso, si cercheranno qualcos’altro da fare. Altri progetti, altre esperienze, magari in giro per il mondo. Siamo chiari, la ricerca e’ questa. I ricercatori sono un po’ capitani di ventura, stabilizzarli e’ un farli morire”.
(via repubblica di carta)
Ottobre 12th, 2008 at 15:48
Potrebbe essere una pungente provocazione =)
Ottobre 12th, 2008 at 16:11
o una gran fesseria!
Ottobre 12th, 2008 at 16:40
oppure un modo per mettersi in mostra, ne ha molto bisogno…
Ottobre 12th, 2008 at 16:50
Brunetta:”Spesso sotto il pannolone un po’ indecente della cultura si nascondono rendite personali ed in suo nome si compiono le peggiori nefandezze”. Il ministro ha citato i 4mila 200 musei italiani “parte dei quali sono in realtà depositi polverosi” e gli enti lirici, “15-16 centri di spesa clientelari, inefficienti e costosi”. “Prima di chiudere una scuola io chiuderei il Fondo unico spettacoli. Se la borghesia vuole vedere l’ opera la paghi”.
Malefico Brunetta, ora si gioca la carta del “povero contro ricco”. Qualcuno può chiedere a Brunetta, solo per fare un esempio, perché la scelta deve ricadere per forza tra scuola e cultura e non tra “scuola-cultura” e Cip6?
Ottobre 12th, 2008 at 19:04
Personalmente, conosco un po’ di ricercatori che scroccano lo stipendio. COn le debite proporzioni rispetto alle mie limitate conoscenza, alla cifra di Brunetta potremmo tranquillamente arrivare. Magari la superiamo anche.
Ottobre 12th, 2008 at 19:17
@Minotti: che modo intelligente di ragionare. Non sto a spiegarti i motivi perchè se non ci sei arrivato da solo, dubito che una spiegazione raggiungerebbe lo scopo.
Ottobre 12th, 2008 at 19:34
questo governo, qualsiasi governo non è credibile fino a quando non mette le mani nell’orticello politico. LORO sono mille parlamentari. Ne bastano e avanzano 300. Gli altri stanno lì solo a schiacciare bottoni per tre giorni a settimana. E non sanno neanche cosa stanno votando. Guardate Report questa sera, RAI3. LORO non servono a noi, non servono al paese, sono zavorra. Lo stesso discorso vale per le regioni, per le province, per i comuni, per i municipi, per le comunità montane. Sono circa un milione e mezzo di parassiti che campano di politica. Brunetta, datti da fare a casa tua. Se ognuno pulisce davanti casa sua tutta la città sarà pulita. Antico proverbio cinese. Niente niente ci tocca chiamare i cinesi?
P.S.
Sia chiara una cosa: di politici ne abbiamo estremo bisogno ma che siano pochi, onesti e competenti. Gli altri… che vadano a casa.
Ottobre 12th, 2008 at 19:59
Il fatto è che bisognerebbe poter vedere trasparente dove (e in che proporzioni numeriche) vanno esattamente le tasse.
Le idee economicopolitiche son soggettive (riguardo a tassazione , quanto “pubblico” etc.) . Certo è che, anche per molti di coloro i quali hanno idee molto Liberari e auspicherebbero un graduale ma, infine, consistente taglio del pubblico (e quindi delle tasse) , hanno molti dubbi sulla progressione dei tagli messi in atto da questo governo. In Italia ho il sentore c’erano settori che sarebbero ben più prioritari da scremare della scuola/ricerca.
Senza dimenticare , per quanto sia demagogico e ormai banale , ma comunque verissimo , che di fronte all’ esubero della politica italiana quasi qualunque altra categoria statale del paese diventa passabile . Tagliare , arbitrariamente, altre categorie pubbliche , senza minimamente sfiorare la propria da la dimensione dell’ integrità e autorevolezza di certi soggetti.
Non ho mai potuto verificare di persona i dati ufficiali , ma mi parrebbe di rimembrare che la ricerca italiana ha meno fondi pubblici di tutta la UE , mentre i nostri politici sono i più numerosi e pagati di tutto il mondo occidentale .
Viva la faccia.
Ottobre 12th, 2008 at 20:07
Mannaggia , me la son presa comoda (anche cucina/bagno) , senza aggiornare la pagina . Non avevo letto Lunar , con il quale ovviamente non concordo assolutamente .
—
Correggo una cosa : ricerca italiana inferiore MEDIA UE (ben sotto a UK, DE, FR , SPA etc . ).
Ma nella sostanza cambia poco.
Ottobre 12th, 2008 at 20:20
@giancarlo
Fai il ricercatore?
Ottobre 12th, 2008 at 21:13
No, assolutamente, pure malfidato sei. Sono solo uno che non sopporta più le cazzate in libertà .
Il ministro dice che non può confermare il 60% di ricercatori precari per motivi puramente finanziari, poi arrivi tu che li hai contati tutti i lazzaroni, vai a casa loro e gli appiccichi sulla schiena il certificato di fannulloni: Cornuti e mazziati.
Sei un poveretto.
Ottobre 12th, 2008 at 21:16
Perché il 50% di malati in meno in pochi mesi non è indice che nel settore statale era – è – pieno di fannulloni, eh?
Ottobre 12th, 2008 at 21:21
Lo stesso discorso si poteva fare a proposito di Alitalia, in fondo se l’avessero fatta fallire gli italiani si sarebbero cercati altri aerei….
Ottobre 12th, 2008 at 21:24
@Salvio e poi ci rinuncio:
Nel caso di cui si discute il ministro non parla di fannulloni (ce ci sono eccome). Dice che per motivi finanziari (mancano i danè) potrà confermare solo il 40% dei ricercatori precari. Arrivate tu e Davide e sparate la cazzata giornaliera senza rendervi conto che state sostenendo che i lazzaroni stanno tutti tra i precari e che sono stati contati uno a uno fino alla mirabolante cifra di 2636 (Minotti sostiene che se li facevano contare a lui ne trovava anche di più.
Se ne siete capaci, mettetevi per un secondo nei panni di uno che perde il posto per motivi finanziari(motivo validissimo di per se) e che si sente apostrofare come fannullone.
A ragionare a modo vostro ci sarebbe quasi da augurarsi che capitasse a voi, ma siccome io ragiono diversamente vi auguro che non vi capiti mai.
Ottobre 12th, 2008 at 21:52
@giancarlo
E tu sei un rosicone.
Io vivo decisamente meglio.
Ma pensa te se devo farmi dare patenti da questo che manco conosco e non si sa che fa nella vita.
Che ci piacerebbe anche saperlo.
Il mondo e’ bello perche’ e’ vario…
Ottobre 12th, 2008 at 22:04
Guarda che la patente te la sei data da solo, rileggiti quello che hai scritto. Non ti ho detto cosa faccio nella vita perchè non ritenevo fosse una cosa importante, ma visto che ci tieni tanto: sono socio di una società di servizi informatici, che non lavora per scelta per enti pubblici visto le esperienze negative. Quindi non ho nessun interesse nel caso in questione, nonostante le tue insinuazioni. Io ritengo che Brunetta abbia il grosso merito di aver smosso le acque. Nel caso in questione invece ritengo che tu abbia toppato di brutto, leggi l’articolo e riconosci che hai sbagliato, che insistere su una cosa così chiaramente stupida non ti fa onore.
Ottobre 12th, 2008 at 22:06
@giancarlo
Ecco, ora capisco un po’ di piu’ dal tuo modo parecchio maleducato di porti.
Il fatto e’ che io non ho minimamente parlato di precari (che mi potrai anche dire che sono OT, non di piu’), mentre non il ho mai associati ai fannulloni. Il resto e’ chiaramente una tua invenzione.
Varrebbe la pena di adottare un metodo piu’ coerente di discussione.
Buona notte, caro.
Ottobre 12th, 2008 at 22:08
@ri.giancarlo
Sei pervicace e continui a dare patenti a tutti.
Io mollo. Scusami, ma stai adottando i metodi (peraltro maleducati, come detto) del perfetto troll.
Ottobre 12th, 2008 at 22:14
Giuro che è l’ultimo invervento
Il modo coerente di discussione sarebbe di discutere l’argomento del post. Se in un post che parla di licenziamento di ricercatori precari tu ci appiccichi un commento che parla di ricercatori lazzaroni , diventa un filino difficile interpretare le tue intenzioni. Il mio tono brusco deriva dal fatto che non ne posso più di approcci qualunquisti a problemi seri, ma riconosco che questo, oggi, in Italia sembra essere un problema solo mio.
Ps: guarda che a volte riconoscere di aver preso una cantonata non è mica una cosa disdicevole.
Ottobre 12th, 2008 at 22:17
@giancarlo
Non ti giustificare dientro un presunto tono brusco. E’ soltanto maleducazione. Rileggeti, rileggi le tue sgradevoli espressioni, se riesci ad avere ponderazione ed autocritica.
Stop anche per me.
Ottobre 12th, 2008 at 23:10
“Siamo chiari, la ricerca è questa”
Detto da un non-Nobel-per-scelta…
Ottobre 12th, 2008 at 23:50
Daniele, la tua prima affermazione ha infastidito anche me.
Pecca di un uso disinvolto della statistica.
Per correttezza mi presento:
sono attualmente disoccupato, non mai lavorato nell’ambito pubblico, aiuto se possibile le scuole piu’ piccole e meno attrezzate a gestire il loro misero patrimonio informatico.
Ottobre 12th, 2008 at 23:51
Manca il mio nome sopra:
Stefano Calzetti
Ottobre 13th, 2008 at 01:05
il sogno di ogni ricercatore è vincere un concorso (truccato)
Ottobre 13th, 2008 at 07:49
Il punto centrale è che mancano i soldi, quindi il cervello in fuga del nministro dice: Tagliamo i fondi alla ricerca che tanto questi un posto lo trovano da qualche parte. L’altro ecrvello rinchiuso non so dove, dice di tagliare i fondi alla scuola. Soluzioni facili da pensare (non è che si sinao sforzati troppo) ed anche popolari visto che sono categorie non molto amate da tutti quelli che “io si che lavoro gli altri prendono lo stpendio senza fare un cavolo tutto il giorno e si fanno pure timbrere il cartellino dai colleghi”.
Questi sanno risolvere in modo immediato e facile tutti i problemi economici salvo poi lasciarci per il futuro dei problemi inimmaginabili, chi creerà qualcosa in Italia se quei pochi che cel’avranno fatta ad imparare qualcosa se ne andranno da un altra parte? La mia ipotesi è che questo branco di ignoranti non vogliano concorrenza in giro, se spuntasse un solo politico con un’isea ragionevole li spazzerebbe via e perderebbero loro si lo stipendio d’oro senza far nulla. Purtroppo in IOtalia di uomini del genere non ce ne sono quindi epr il momento dormano pure sogni tranquilli.
p.s. visto che si rischia di essere insultato a vuoto preciso, non ho mai fatto il ricercatore, pur potendolo fare a suo tempo, perchè una vita da precario(già venti anni fa) non mi piaceva, lavoro nella sede italiana una multinazionale non italiana.
Ottobre 13th, 2008 at 08:35
Insomma per voi è meglio lasciare tutto come stava, immobile e immutabile, e non cambiare nulla nemmeno nella scuola. Conservare l’esistente nei secoli dei secoli, senza toccare interessi costituiti, privilegi e corporazioni (che poi non ti votano più). Come faceva il governo precedente che per non sbagliare non muoveva foglia.
Il bello è che pur non facendo un tubo è riuscito a sbagliare molto più del governo attuale. Ci vuole del talento.
Per fortuna che Brunetta è persona che di certe critiche interessate non sa che farsene ed è disposto a giocarsi il consenso pur di anadare a obiettivo (come il dinamico Prodi insomma…)
Ottobre 13th, 2008 at 09:38
@Minotti:
Se in un post in cui si parla di 2636 ricercatori precari, che vengono lasciati a casa per motivi finanziari, tu commenti in sostanza: “Basandomi sulle mie conoscenze, i fannulloni sono anche più di 2636”, la prima cosa che penso (e credo molti con me, vedi giancarlo) è che tu voglia suggerire una analogia e avallare implicitamente il licenziamento.
Ottobre 13th, 2008 at 10:06
Tutto dipende da chi e come selezionerà quelli da tagliare. Se mandassero a casa i raccomandati, le amanti e gli incapaci completi (presi solo perché parenti – e nell’università italiana non tutti i parenti sono incapaci, ma praticamente tutti gli incapaci sono parenti) sarebbe un’ottima mossa, e secondo me effettivamente ne tirerebbero fuori anche di più di 2600, a patto di non pescare solo dai precari ma anche tra quelli già assunti… Se invece, come temo, finirà che i baroni cacceranno i pochi giovani brillanti non ancora emigrati, per tenere il posto per i loro figli, allora sarà l’ennesimo disastro.
Concordo però con la sensazione irritante che l’università , uno dei posti più pieni di paraculati, raccomandati e fancazzisti di tutto il sistema socioeconomico italiano, reagisca a qualsiasi proposta di cambiamento con sdegno, come se funzionasse tutto bene e non ci fosse bisogno di cambiare niente, o al massimo “le cose non funzionano perché ci pagate troppo poco” (:-D). Talvolta lo sdegno è sincero ed è dovuto solo a un ego un pelino troppo sviluppato, talvolta è una coda di paglia lunga chilometri.
Ottobre 13th, 2008 at 10:06
Perchè le vostre critiche non le scrivete direttamente a Brunetta? Lui si è impegnato a rispondere entro una settimana a tutte le email ( intelligenti, suppongo ) che gli pervengono. Il primo ministro in assoluto ad impegnarsi in tal senso e a farlo…speriamo.
Ottobre 13th, 2008 at 10:10
Un paese che pretende di sottopagare e precarizzare più o meno a vita le sue migliori intelligenze, con l’idea poi che tanto troveranno qualcosa di diverso da fare in giro per il mondo, è un paese sicuramente guidato da imbecilli.
Il vero problema è questo qui.
Ottobre 13th, 2008 at 10:43
A chiacchere son tutti buoni, ma.. come si distingue un raccomandato? Se un tuo padre e` professore nella tua stessa universita` sei un raccomandato automaticamente? Mi sembra un po’ razzista, o no?
E, per quanto riguarda le proposte. Mussi aveva una proposta intelligente su come cambiare i concorsi, la fonte di gran parte dei mali. Ma voi avete la minima idea di come funziona un concorso univeristario o si parla di niente come al solito?
Inoltre. A vostro avviso non e` un po’ capzioso il seguente assioma: “essendo che nell’universita` e` pieno di […] (sostituire con l’aggettivo preferito) tagliamo i fondi”. Scusate, ma vi sembra che il tagliare i fondi possa in qualche modo risolvere il problema dei […]? O forse con meno soldi adesso entreranno davvero solo i […]?
Ultimo. Si parla sempre delle fottute universita` americane. Ahhhh.. belle e brave. Sapete quanto costa un’anno ad Harvard? Certo ci sono le borse e bla bla bla.. ma cosa vi fa pensare che non vadano sempre ai soliti? E dell’univerista` pubblica americana?
Ottobre 13th, 2008 at 10:47
Certo, i ricercatori bravi se ne andranno all’estero, soprattutto ora che il governo sta tagliando i fondi alle università e agli enti di ricerca per poter pagare i debiti di Alitalia e delle banche.
Ma il ministrino non si chiede quanto è costata alla comunità l’istruzione di coloro che poi fanno fruttare le loro conoscenze all’estero? Non si rende conto che in questo modo stiamo finanziando la ricerca scientifica degli USA e degli altri paesi europei?
La fuga dei nostri cervelli non sarà nemmeno compensata dai ricercatori stranieri che vengono in Italia, perchè nessun ricercatore straniero è così scemo da lavorare in un paese che non gli garantisce nè i finanziamenti nè la sopravvivenza.
Ottobre 13th, 2008 at 11:39
penso di parlare con conoscenza di causa visto che sono un ricercatore, e pure precario.
premetto che se brunetta mi sbatte fuori dal sistema italico francamente non me frega nulla, ho la mia professionalità costruita vivendo anche (anzi soprattutto) all’estero e non solo lavorando in italia, ho le mie brave pubblicazioni internazionali, e pure quelle domestiche, visto che in italia le pubblicazioni internazionali non vengono valutate poi tanto, i miei finanziamenti ottenuti tanto in italia quanto all’estero. si, sono abbastanza fiero del mio curriculum.
Dopo essermi presentato, anche se anonimamente, ovvio, lasciatemi dire due o tre cose:
Minotti: sento un certo graffiar di unghie sui vetri, quel suo primo intervento non è certo dei più felici, non tanto nei confronti della mia categoria, ma di se stesso: non ha mai pensato di cambiare il suo giro di frequentazioni, vedrà che sarà più fortunato, mica tutti i ricercatori son fannulloni, anzi, parecchi di loro sono persone interessanti.
Brunetta: paradossalmente non ha torto, la bellezza della carriera che ho scelto è quella di poter girare per università , farmi il mio periodo di ricerca magari in inghilterra o ad harvard, oppure il mio visiting da qualsiasi altra parte. Il punto è saper valorizzare le esperienze accumulate in modo tale che la professionalità sia davvero spendibile sotto un profilo internazionale.
E qui casca l’asino: non crediate che altrove l’accademia non recluti i suoi membri per cooptazione. Succede ovunque, fa parte della natura stessa del tessuto accademico: sono professore, scelgo chi voglio a succedere alla mia cattedra o a far parte della mia università , questo è il meccanismo di fondo. Ciò che cambia sono i criteri di valutazione: in Italia spesso non contano titoli, didattica o pubblicazioni, ma solo parentele o conoscenze. Ed è li che è veramente marcio. Di solito è fuori dall’Italia è ben felice di starsene fuori, o almeno di mantenere un piede fuori, chi rientra lo fa per motivi personali (tipo genitori anziani o figli piccoli).
Per quanto riguarda l’incapacità tutta nazionale di non saper valutare le giovani menti formate nelle nostre università e di lasciarsele scappare… beh, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Per quanto riguarda i costi dell’università ad harvard o nelle altre università della Ivy League (ma lo stesso dicasi per Oxford e socie..), beh, costa quasi 80.000 dollari all’anno, le fees sono davvero esose, ma esistono prestiti d’onore e borse di studio. E con un degree o un phd harvardiano, state tranquilli, che si tratta solo di un buon investimento. Anche adesso in tempi di magra.
I finanziatori delle università americane si pregiano che i loro finanziamenti vengano accettati, non pagano perchè i loro figli le frequentino, perchè di solito i finanziatori sono grandi imprese, grandi studi legali, grandi fondazioni… Già il vecchio discorso dei finanziamenti privati o delle scuole/università private che in Italia e quasi solo esclusivamente in Italia si confonde con quelle confessionali.
Scusate la lunghezza, ma alcuni chiarimenti mi sono sembrati doverosi.
Ottobre 13th, 2008 at 11:48
@andrea
concordo pienamente tutto quello che dici ed in piu’ aggiungo una cosa.
Nella mia piccola esperienza di ricercatore precario (attualmente in fuga), ho incontrato un sacco di precari che portavano avanti intere linee di ricerca, mentre i confermati si dedicavano a beghe politiche e gare tipo chi ce l’ha piu’ lungo. Della nuova generazione non conosco 1 ragazzo che non abbia fatto esperienza all’estero in 3 o 4 istituti diversi, mentre se andiamo a vedere la vecchia guardia, quasi tutti hanno fatto il percorso laurea-dottorato-ricercatore nella stessa universita’ senza nemmeno un anno di precariato. percio’ a mio modesto parere i fannulloni, se ci sono, hanno il culo ben parato da un contratto, mentre i precari, essendo precari, si fanno il mazzo quadro.
p.s. esistono professori che non pubblicano da 5/10 anni. questo e’ il paradosso della nostra universita’.
Ottobre 13th, 2008 at 13:27
Quello di Brunetta è solo squallido opportunismo, che manifesta palesemente l’ignoranza con cui affronta certi problemi.
Non ci voleva lui per suggerire ai ricercatori italiani di andare all’estero. Ho tentato la strada accademica in Italia dopo la laurea in chimica, nel 2003, ed ho rapidamente rinunciato. Dal 2004 sono un cervello in fuga anch’io.
Ottobre 13th, 2008 at 18:40
Lavorando non dentro ma stretto contatto con l’ambiente scientifico vien da dire che il problema effettivo è che la ricerca, in questo paese, non la vuole davvero nessuno da decenni, a prescindere dal colore politico. Dopo aver gettato al vento settori industriali in cui qualcosa potevamo dire, ci stiamo mettendo nella condizione non solo di non crearne di nuovi, ma di non riuscire neppure a stare al passo con la qualità di quelli attuali. Il tema vero credo stia tutto in poche parole: questo paese, destra sinistra o centro, non solo non sa, ma non vuole investire, né su se stesso né sui suoi cervelli.
Ottobre 13th, 2008 at 18:57
non mi sembra affatto corretto dire che ha dato “dei fannulloni agli impiegati statali”. Ha detto e provate a smentirmi se non è vero che una buona parte dei dipendenti pubblici non lavorano quanto dovrebbero e fanno assenteismo ingiustificato.
Come possiamo pretendere di migliorare se poi quando si cerca di fare sul serio una cosa ci si oppone solo perchè ha l’apparenza di essere qualunquista?
Prima si chiede di migliorare lo stato e il suo apparato e poi quando si fa si accusa di fantomatiche generalizzazioni fatte piu dai giornalai che dal ministro brunetta.
Se poi uno vuole andare dietro ai giornalai beh..basta dirlo
Ottobre 14th, 2008 at 01:11
Il Brunetta è pure un pochettino nervosetto: per una citazione fatta a metà parte in quarta con la querela.
http://www.youtube.com/watch?v=mbEjixQ-yw8
Ottobre 14th, 2008 at 09:18
Io credo che siano molto più nervosetti i critici (interessati) di Brunetta.
Ottobre 14th, 2008 at 09:49
A Palazzo Chigi, dopo l'installazione dei tornelli, sicuramente è molto amato. ;-)
http://sitesearch.corriere.it/gallery/Politica/vuoto.shtml?2008/10_Ottobre/brunetta/1&1
Ottobre 14th, 2008 at 11:49
Non capisco questo post.
Come si fa a dargli torto?
Ottobre 14th, 2008 at 21:32
@anonimo che mi cita insieme a Brunetta
Ovviamente, limitatamente alla mia posizione, si costruisce un castello sul nulla, anzi sul falso. Semplicemente perche’ non ho mai detto che tutti i ricercatori sono fannulloni.
Come detto nei commenti al post che copia e incolla questa discussione, la prossima volta vorrei vedere contestazioni piu’ efficaci, fondate su cose vere, non su cose false.
Altrimenti, al di la’ delle belle parole che ci suggestionano, si finisce, inevitabilmente, ne girone degli scorretti.
Un po’ di rigore, per cortesia. SI dimostri questa qualita’ di ricercatori.