Seppellita in fondo ad pagina interna del Corriere della Sera di oggi c’e’ una notizia importante per la nostra privacy. La notizia e’ questa: il famoso caso del ginecologo abortista genovese poi suicidatosi e’ nato per caso da una intercettazione ambientale disposta da un magistrato nello studio di un altro medico a sua volta indagato per un reato completamente diverso “falso in atto giudiziario”. Il giudice che indagava sul caso, la dott. Sabrina Monteverde ha trovato normale intercettare per 6 mesi tutti i dialoghi medico-paziente avvenuti in un ambulatorio per “inchiodare” un professionista che aveva forse addomesticato una perizia.

4 commenti a “LA PRIVACY DEGLI ALTRI”

  1. LivePaola dice:

    Guarda, l'operazione già  puzzava dal nome: "operazione Erode". Del resto, storicamente, quando l'aborto è più rischioso dell'abbandono e dell'infanticidio, le donne ricorrono all'abbandono e all'infanticidio. Evidentemente c'è una strategia in corso per farci tornare a quei tempi.

  2. JPier dice:

    Non cavalco il trend dell'anti-giustizia, pur riconoscendo che in questi ultimi anni si sono verificato episodi censurabili (dal magistrato che va a fare surf in malattia a Woodcock che mette in carcere o alla gogna gente e celebritume vario perchè non troppo incline ai sani valori cattolici, come se la magistrature dovesse tutelare anche la morale individuale). Dicevo che non cavalco, in questo caso, l'onda lunga del "dagli al magistrato", perchè in questo caso un possibile reato esiste. E cioè un medico, che ha lavorato all'Ospedale cattolico Gaslini (dove si pratica, va da sè, l'obiezione di coscienza tout court) e che contemporaneamente si sia dedicato a aborti nel suo studio. Il reato c'è. Poi l'argomento è delicato, perchè sfortunatamente il tema è tornato di gran moda per via di un grosso signore. Il quale, tra l'altro, ha tapezzato Genova con manifesti violenti verbalmente, inutilmente graffianti e falsi. Quindi al netto di tutto questo, ma considerando il "Movimento per la vita" un semplice ricorso storico che ci tocca vivere a distanza dall'ultimo "moviemnto per la vita" di un paio di decenni fa, se non mi sbaglio. Ecco, al netto di questo, il ginecologo genovese è, stando alle indagini (quindi sì, lo so, non c'è sentenza definitiva, d'accordo) colpevole. E giustamente sarebbe andato a giudizio. Così come giustamente sono stati chiesti e ottenuti dal pm tutti gli strumenti possibili per procedere con le indagini. Anche se si tratta di intercettazioni. Soprattutto se poi si è arrivati a un risultato.

    Insomma sono dell'idea che è preferibile l'intercettazione che porta alla giustizia sulla privacy. Poi è solo la mia opinione, per carità .

    Un saluto!

  3. ilbardo dice:

    Le indagini (intercettazioni telefoniche o ambientali, consultazione di registri e documenti non pubblici, interrogatori, perquisizioni ecc ecc) vengono tutte fatte secondo una precisa disciplina, che uno potrebbe anche ssforzarsi di studiare, prima di commentare a caso e solo per sentito dire.

    Un'obiezione, che potrebbe pure essere fondata, perde di senso e di significato, solo per la pretesa di fare i tuttologi.

    Potrei avere l'elenco delle persone messa alla gnogna e in carcere da Woodcock? Mi piacerebbe precisare puntualmente.

  4. JPier dice:

    Dicendo che prediligo l'intercettazione sulla privacy mi pare di aver chiarito ampiamente il mio punto di vista. Ci sarebbe da aggiungere la questione della diffusione di tali intercettazioni e il caso recente del governatore di New York ci porta un esempio corretto di come fare in quelle situazioni. Riguardo a Woodcock, alla gogna è andato tutto il celibrume vario, come ho detto. In carcere c'è finito un tipo che ha morale zero, civiltà  nulla, un pessima qualsiasi cosa, ma con un accusa "labile". Ho come la sensazione che il ricatto per foto si risolverà  in pura legge di mercato. Ma qui si va offtopic, dico solo che si dovrebbe dimostrare che quelle foto sono state scattate creando una situazione dolosa, con persone vicine a Corona e al celebritume, disposte a tutto pur di comparire sui giornali e di avere qualche migliaia di euro.

    La questione del tuttologo non mi riguarda.

    Non ho nessuna patente al riguardo. Esprimo pareri qui, da altre parti, al bar, tra amici, nelle pause caffè. Esprimo opinioni personali, fallibili certamente, sbagliate forse, imprecise. Ma continuerò a esprimerle, sempre aperto però al dialogo, al confronto e al cambiare idea.

    Ciao