02
Mar
Quello che sta accadendo con la faccenda dei costi di ricarica per i cellulari e’ di una linearita’ sconcertante. Ci si poteva attendere una tendenza piu’ o meno sotterranea al rialzo delle tariffe a “parziale compensazione” degli obblighi del decreto Bersani. Cio’ che invece sta accadendo e’ che gli operatori (Wind e Vodafone sopra tutti) hanno deciso di agire a carte scoperte (nel caso di Wind talmente scoperte da rischiare qualcosa) rendendo evidente alla propria clientela nella maniera piu’ chiara possibile il trasbordo dei costi di ricarica sul traffico cellulare. Come a dire: le imposizioni del governo? Ci fanno un baffo.

36 commenti a “BERSANEIDE”

  1. Michele dice:

    Direi che il problema è Bersani e relativo governo. Non si interviene sul mercato a botte di decreti…

    La cosa tragica è che ora ci rimette chi già  prima non pagava i costi di ricarica, grazie alle ricariche da 50 della Wind…

    http://newsblog.windworld.org/archives/180

    E ora? Un altro motivo da aggiungere ai già  infiniti per sperare che questo governo cada nuovamente la settimana prossima…

  2. Enrico dice:

    Se no mi sbaglio anche tre si è fatta sentire con una campagna pubblicitaria provocatoria verso il ministro.

    Ciò che mi ha colpito è stata la completa mancata informazione di queste "risposte" da parte degli operatori tramite i media tradizionali, che si sono soffermati solamente sul fatto che dall'inizio di marzo avverrà  l'eliminazione dei costi di ricarica.

  3. Gm dice:

    Cosa suggerisce l'amico Michele? Bersani doveva telefonare e chiedere per favore la diminuzione dei costi di ricarica?

  4. livefast dice:

    forse ho capito male io, ma non mi pare che il provvedimento fosse studiato per diminuire di un miliardo e mezzo il fatturato dei gestori telefonici, quanto semplicemente per rendere trasparenti le tariffe cioè, appunto, perché fossero in esse incorporati i così detti costi di ricarica. che poi i media abbiano preferito presentarlo in un altro modo, in un modo più "accattivante" è questione che non riguarda il governo e nemmeno le compagnie telefoniche, riguarda i media ed il loro ombelico. imho eh? magari avevo *veramente* capito male.

  5. .mau. dice:

    Michele, forse ho capito male io ma chi già  faceva le ricariche wind da 50 euro basta che non cambi piano tariffario e non gli succede nulla.

  6. claudio dice:

    E' stato un intervento sbagliato. I costi delle ricariche erano determinati dal mercato tant'è che wind non li metteva, sopra una certa cifra. non si può intervenire a colpi di decreto sul libero mercato.

    Avrebbero dovuto imporre di specificare nelle pubblicità  se il gestore pratica o meno i costi di ricarica….

    Se avessero voluto fare una manovra sensata e non solo d'immagine avrebbero abbattuto i costi di interconnessione fisso/mobile, quelli sì da liberalizzare, perché determinati dall'authority che è in mano al cartello dei gestori (lo dice l'antitrust mi pare).

  7. Michele Favara Pedarsi dice:

    Questa dei costi di ricarica è una vittoria di Pirro… (a) la petizione è andata in porto solo perchè si parlava di cellulari, ovvero perchè c'è un humus ideale e (b) si è andati ad agire su un balzello anomalo si, ma la cui rimozione non porta di certo a benefici economici per gli utenti. Dal mio punto di vista le due cose positive sono: 1) la consapevolezza che le class action possono sbrogliare vari nodi che esistono solo in Italia (se il governo si decide a darcele come promesso); 2) guardando le classiche tabelle dei piani tariffari, potremo leggere con più facilità  dei costi un po' più aderenti alla realtà  (manca ancora lo scatto alla risposta da rimuovere!).

    Qualcuno che fa una petizione per richiedere l'obbligatorietà  delle flat dati sul listino degli operatori? (stile X-Series di Tre…)

  8. Maurizio Goetz dice:

    Tornate ad occuparvi di Net Neutrality li il gioco è più sottile e più sotteraneo, ma avrà  ripercussioni pesanti. Di questo tema si parla solo nei blog.

  9. stebaldo dice:

    è vero, fino a qua è assolutamente lineare. non so se lo saranno altrettanto nella gestione dei vecchi/nuovi abbonati

  10. Michele dice:

    > Cosa suggerisce l'amico Michele? Bersani doveva telefonare e chiedere per favore la diminuzione dei costi di ricarica?

    Lasciare libera la concorrenza. Wind già  offriva, da anni, la possibilità  di non pagare i costi di ricarica. Agli utenti bastava scegliere… invece di piagnucolare e chiedere interventi dirigisti da terzo mondo allo stato.

  11. Michele dice:

    > Michele, forse ho capito male io ma chi già  faceva le ricariche wind da 50 euro basta che non cambi piano tariffario e non gli succede nulla.

    Certo, peccato che per come stanno le cose adesso in Wind, se vorrai modificare una qualunque opzione in futuro (ad esempio devi cambiare il numero della tariffa Noi 2 perché cambi morosa…) dovrai obbligatoriamente passare ai nuovi piano…

  12. adrix dice:

    Si è stabilito un precedente: non puoi incapsulare il costo al cliente di un servizio in una gabella. Ovviamente poi si stabilirà  l'equilibrio nuovo tra domanda ed offerta. D'altronde era OVVIO che per gli unici che della ricarica se ne fottevano perché ricaricavano i 50 su wind (compreso me, dal 1999!) non sarebbe stato un miglioramento. Ma per la maggior parte degli utenti, che ricaricavano coi dirittri di ricarica e non cambieranno piano, lo sarà .

  13. Cristian dice:

    L'ho scritto in qualche articolo nel mio blog (quale non ricordo), alla fine l'utente finale non ci guadagna, anzi.

    Però Prodi e tutta la ciurma ci fanno bella figura, sono i salvatori del popolo, grazie a loro da oggi (lunedì) più niente costi di ricarica.

    Ora sì che siamo liberi…

    Tristezza che aumenta.

  14. Squonk dice:

    Diciamolo, è fantastico. Il governo toglie un balzello che non esiste in nessun altro paese del mondo, un costo che non ha nessuna ragione di essere sostenuto, e si deve prendere la colpa del fatto che Tim, Vodafone e compagnia non si fanno concorrenza fra di loro. Preferivate il balzello sulla ricarica? Siete dei geni, non c'è che dire. Incompresi, ma geni.

  15. Davz dice:

    ..riguardo a quello che stanno facendo gli operatori: se ora alzano le tariffe o fanno i bulli (altro che Società  per Azioni, sembrano ripicche da asilo), proprio per le leggi del libero mercato perderanno clienti; perdendo clienti dovranno rimodulare le offerte verso il basso e ne riguadagneranno; gli altri allora dovranno adeguarsi e rimodulare anch'essi e così via. Le tariffe si riabbasseranno ed intanto i costi di ricarica non ci saranno più…

  16. Squonk dice:

    Davz, io mi auguro che accada quello che tu scrivi. Ma poniamo che non avvenga. Di chi sarà  la colpa? Di Bersani, o delle telco che fanno cartello, o dell'Authority che non sanziona il cartello? Secondo alcuni illuminati commentatori chez Mantellini, il colpevole sarà  Bersani. Ogni cliente ha il fornitore che si merita, mi pare.

  17. Naonda dice:

    In effetti come diceva Michele, Bersani lo doveva pensare che se cambio fidanzato me ne deriva un danno notevole…

    Se introdurranno le class action, tutti i cambiatori di fidanzate dovranno unirsi e combattere… altrochè

  18. Pier Luigi Tolardo dice:

    Il problema è che il decreto non prevede sanzioni pe il gestore che non applica la decisione del Governo sull'abolizione dei costi di ricarica, ma solo per i gestori che non saranno trasparenti nell'indicazione dei costi per cui, individualmente o in class action devono pensarci i clienti Wind e questo è un limite del decreto che così si riduce ad essere una grida manzoniana. comunque l'Authority ora ha tempo 30 giorni per approvare i nuovi listini Wind o chiedere eventuali correzioni o modifiche o respingerli in toto, ovviamente poi Wind potrà  rivolgersi al Tar e successivamente al Consiglio di Stato, intanto così prende tempo ed incassa un po' di soldi perché come è noto è il primo anno che ha un leggero attivo, Sawiris ha speso un bel po' per comprarla ed è anche un po' alla canna del gas…Dopodichè il decreto è stato doveroso e i gestori come si vede hanno tutte le possibilità  di autotutelarsi per cuyi evitiamo discorsi berlusconiani del tipo che bello è il mercato e altre cavolate contro il dirigismo. Quello che mki fa più schifo è che il parere positivo a questo escamotage Wind lo ha dato un report dello studio legale dell'avvocato Libonati che il governo ha appena nominato presidente di Alitalia. Come dire che il riformismo certe volte fa perfino più danni di Turigliatto.

  19. massimo cavazzini dice:

    Non ho ben capito che tipo di reazione ti aspettavi, Mante. Una legge che entra a gamba tesa sul mercato (perchè Bersani non ha iniziato a levare la tassa di concessione?) non può non avere reazioni da parte dei gestori…

  20. Ferd dice:

    Io sono uno di quelli che, egoisticamente parlando, e' contento del nuovo provvedimento. Vodafone continua a supportare il mio piano tariffario, ma ne ha rimosso i costi di ricarica.

    Io sono soddisfatto e per i clienti come me, che hanno un operatore che non si e' comportato scorrettamente (come invece fa Wind), questo e' un vantaggio.

    Poi e' vero che Vodafone ha attivato nuovi piani tariffari con scatto piu' costoso eccetera, ma quelli sono in piu' e un nuovo cliente puo' benissimo non sceglierli.

  21. Michele dice:

    Sfottete pure… Fatto sta che io e molti altri ce la stiamo prendendo nel di dietro, giusto per accontentare la massa che pagava le spese di ricarica e gli puzzava passare a Wind…

    Ma no, non dobbiamo essere noi consumatori a decidere di non pagare i CDR dando i nostri soldini a chi non ce lo impone. No. Deve essere il nostro Bersani di turno che mette il naso persino in come spendo i soldi per il telefono…

  22. Cristian dice:

    Cavazzini, vedo che la pensiamo allo stesso modo. Speriamo di essere in tanti.

    Ma tanto non servirà  a nulla, eliminare la tassa di concessione governativa? Non sia mai!

  23. Squonk dice:

    Michele, continua a sfuggirti un piccolo particolare. Tutti gli operatori tranne Wind facevano una porcata, e il governo ha fatto in modo che quella porcata non venisse più fatta. Il tuo operatore la porcata la sta facendo adesso. Ora, il problema sta nel governo o nelle compagnie telefoniche?

  24. Michele dice:

    Skuonk, se il nostro caro Bersani facesse qualcosa per favorire veramente gli operatori virtuali allora accetterei la sua politica (guarda caso su questo fronte tutto tace, tranne l'AGCOM che come al solito usa tempi biblici…).

    Ma intervenire per decreto nelle tariffazioni di aziende private, quando esiste la libera concorrenza e già  c'era la possibilità  di non pagare le CDR… a me pare solo un intervento dirigista dello stato, che tu voglia sentire o no questo termine.

    Solo una delle tante mosse di propaganda per distogliere il popolino dalle cose serie… una delle classiche farse da politici, come se ne sono viste molte nel passato, vicino e lontano.

    Peraltro danneggiando palesemente l'unica azienda che già  permetteva (da sempre!) di non pagare i CDR e che al momento non naviga in buone acque.

    Se i CDR davano vi così fastidio, perché non siete passati a Wind? Qualcuno dirà  copertura, servizi… ma è davvero così?

    Pagare i messaggi il 50% in meno, il GPRS la metà , gli MMS il 40% in meno, le chiamate, a seconda del piano, sempre meno di tutti gli altri operatori (considerata anche la possibile mancanza dei CDR), l'ascolto della segreteria telefonica al costo di un SMS, ecc. ecc. ecc. vi faceva così schifo?

    Il mercato lo fanno i consumatori, non lo stato, e se qualcuno in più fosse passato a Wind qualche anno fa… beh probabilmente gli altri operatori non sarebbero stati a guardare.

    Ma continuiamo su questa strada, che va bene… Fino a quando lo stato non mi verrà  a dire quanto mi deve pagare il mio datore di lavoro, va bene…

  25. Squonk dice:

    Guarda, io non so come fartelo capire. Ci provo un'ultima volta, e poi la smetto.

    Un governo che fissa i paletti ALL'INTERNO dei quali si svolge la concorrenza non fa dirigismo. O meglio: lo fa, dato che imporre delle norme significa dirigere. Ma il dirigismo è un'altra cosa: è sostituirsi nel gioco ai giocatori. Il governo non ha fatto questo. Ha solo tolto ai consumatori un costo che veniva loro indebitamente addebitato, scusa il gioco di parole. A questo punto, nessun costo di ricarica per nessuno, condizioni pari per tutti. Ergo, le condizioni di un mercato concorrenziale: non è questo che chiediamo a un governo, qualunque esso sia? A me pare di sì.

    Detto questo: se il tuo operatore poteva andare avanti fino a ieri senza chiedere i costi di ricarica e con le tariffe X, perchè oggi deve chiedere le tariffe X+Y? Fra tutti, mi pare il comportamento più paradossale, se lo si confronta con il passato. Prova a darmi una spiegazione ragionevole, perchè io non la vedo – o meglio, la vedo, ma non gli fa molto onore.

    Ah, infine: vado a memoria, ma credo che in Italia ci siano quasi settanta milioni di SIM attive. Hai un buon motivo per spiegarmi perchè più di sessanta milioni si appoggiano su operatori che, limitatamente alle ricaricabili, applicavano i CDR? Guarda, anch'io ogni tanto penso di vivere in un paese di idioti: tutti idioti tranne me, per intenderci. Poi ritorno con i piedi per terra. Provaci anche tu.

  26. Pier Luigi Tolardo dice:

    Caro Michele, è comunque un limite della nostra legislazione che lo Stato in Italia non ponga un tetto minimo alle retribuzioni, come si fa negli Usa con la paga minima oraria per legge o in Francia con il salario minimo garantito, non significa che poi il tuo datore di lavoro non possa pagarti molto di più se vuole, figurati che in Italia non c'è nemmeno l'obbligo di stipulare e rinnovare contratti collettivi di lavoro, e ci sono imprenditori che così possono non applicare alcun contratto o scegliere il contratto che gli va bene di più che so il commercio al posto del metalmeccanico, anche a parità  di mansioni.

  27. chamberlain dice:

    il governo ha fatto bene, è intervenuto eliminando un'anomalia consentita solo dall'esistenza di un cartello tra le compagnie telefoniche che operano in italia. in questo senso non si è trattato di un intervento "dirigista" ma di una tutela del mercato e della concorrenza. e non venitemi a dire che si mettono "paletti" al libero mercato.

    il cartello è la morte del libero mercato e della concorrenza.

    che poi il cartello reagisca a questo intervento del governo è un altro discorso.

    resta il fatto che i clienti 3, vodafone e tim da oggi non pagano alcun costo di ricarica, i clienti wind continueranno a pagarli a meno che non cambino il piano tariffario con tre piani creati ad hoc ed ovviamente più onerosi.

    forse sono stati più "onesti" dei loro competitors ammettendo che se si perdono i soldi da qualche parte bisogna farli rientrare (mentre le altre lo faranno con metodi più subdoli) o forse stanno semplicemente facendo una gran porcata.

    nel dubbio io oggi cambierò operatore.

  28. alberto dice:

    grande Michele, finalmente un po' di gente che ragiona.

    Squonk, non siamo noi dei geni, sei tu che non hai ben presente cos'è l'economia ed il mercato. Inoltre se uno ritiene il costo di ricarica una porcata agisce di conseguenza cioè sciegliendo chi non lo pratica. In realtà  nessuno ricorda che in italia circa il 90% degli utenti telefonici usa ricaricabili mentre nel resto d'europa si è spesso costretti a stipulare contratti con relativo canone e la "ricaricabile" praticamente non si sa cos'è.

    Il fatto è che è una questione di principio, se viviamo in uno stato libero ogni azienda è libera di applicare le tariffe che crede, sarà  poi l'antitrust a giudicare e condannare eventuali trust o cartelli, non il pirla di turno (BERSANI)…

  29. chamberlain dice:

    impossibile scegliere un'opzione che un mercato bloccato da un cartello non consentiva perché non esisteva sui tagli piccoli.

  30. Squonk dice:

    Alberto, immagino che sia dura convivere con la sindrome di Fonzie o un suo equivalente. Se per te qualunque intervento dello Stato in economia è dirigismo, anche quello che – solo e semplicemente – rende trasparente una tariffa, allora auguri. Manda una cartolina dall'iperuranio, mi raccomando.

  31. alberto dice:

    caro Squonk è durissima convivere con la sindrome di fonzie, purtroppo non è il mio caso.. tu invece sembra che quando non riesci a tener testa al dibattito la butti sull'ironia e sfotti chi sta dicendo cose in cui non ti riconosci. se credi però che qualche ente riesca a dire ad un'impresa che prezzo praticare allora sei tu quello che vive in un mondo finto, inoltre se pensi che questo sia giusto il mio consiglio è di darti una svegliata e studiare un po' di economia, giusto i fondamentali.

    inoltre non ho detto che OGNI intervento dello stato in economia è dirigismo, ritengo l'antitrust, una istituzione che appartiene al sistema stato, fondamentale per garantire le "regole del gioco" (parlo facile così anche gente come Squonk capisce). ritengo formalmente sbagliato imporre il prezzo, oserei dire spaventoso. cmq se ti senti sicuro e protetto quando qualcuno decide per te, in quanto ti ritiene incapace di sciegliere ciò che per te è meglio , allora vai a far festa perchè i CDR non esistono più.

  32. Squonk dice:

    Alberto, rilassati, che una laurea in economia ce l'ho anch'io. Si vede che la danno proprio a tutti, dirai tu. E' quello che penso anch'io.

    Il governo non ha imposto nessuna tariffa, e non è intervenuto sul costo del servizio. Ha semplicemente stabilito che i consumatori non dovessero pagare una cifra X per non avere in cambio nulla. Dopo di che, il costo del servizio (cioè della telefonata) è lasciato alla libera determinazione delle aziende. Cosa che è puntualmente successa. E chi è poi intervenuto? Non il governo, visto che non è il suo ruolo, ma l'AgCom: è roba di stamattina, credo che lo sappia anche tu. Cosa ha fatto il governo? Ha semplicemente reso più leggibile il costo del servizio. Niente di che, mi pare.

    Adesso, ti faccio una domanda. Il benefattore che prima non applicava i CDR, adesso alza le sue tariffe o peggiora le condizioni di servizio ai suoi clienti. Perchè? Non aveva nessun motivo per farlo, mi pare, se fino a ieri aveva una politica commerciale e di servizio che riteneva sensata. La realtà  è che le decisioni del governo, a differenza di quello che pensi o cerchi di far credere tu, non hanno impatto sulle politiche di prezzo delle aziende, le quali infatti se ne strasbattono altamente, e continuano a far pagare 100 quello che prima costava 100 anche se suddiviso su più voci. Allora, il problema dove sta: nel governo, o nelle aziende? Io, che sono un bocconiano bolscevico, penso nelle seconde. L'AgCom pure, mi pare.

  33. alberto dice:

    a me sembra che il caro Bersani abbia emanato il decreto e l'Agcom lo abbia fatto rispettare. se ora ci spiegano come "modulare i prezzi" e ne siamo felici bene, basta accordarsi e non chiamarle liberalizzazioni e sbandierarle come un gran successo. io non ho niente contro il consumerismo di Bersani, alla fine fa quello che i suoi elettori gli chiedono, basta che le cose vengano chiamate col proprio nome. cmq si nota che sei laureato in economia, scrivi in maniera chiara, quasi come il nostro premier, il professore..

  34. Squonk dice:

    Credimi, bofonchio meno di lui.

  35. Squonk dice:

    E comunque, senza polemica ma per capire: secondo te perchè chi fino a ieri stava sul mercato con una certa tariffa e senza far pagare i CDR adesso sente il bisogno di alzare i suoi prezzi? Gliel'ha suggerito Bersani?

  36. alberto dice:

    innanzitutto non tutti i suoi clienti erano esenti dai CDR solo coloro i quali facevano ricariche da 50 €, nelle quali peraltro veniva già  "spalmato" bene il costo di ricarica. io credo che poca gente facesse ricariche da 50 € per questo le incentivavano, quindi non avevano questa gran perdita a non praticare i CDR. a me cmq non interessa difendere le compagnie di tlc, ne voglio dire che in italia la concorrenza è rispettata, contestavo solo il metodo usato dal governo. applicare un interventismo consumerista e spacciarlo per liberalizzazione mi sembra proprio una presa per il culo. oppure uno specchietto per le allodole, che poi alla fine è la stessa cosa (tipo i farmaci o la benzina nei supermercati).