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Luca Conti si e’ risentito perche’ tal Giuseppe Alessandro Veltri ha prima raccolto dati sui rapporti fra politica e blog sui blog italiani e poi ha reso disponibile il report a pagamento. Io non ci trovo troppo di strano, ognuno vive nel proprio mondo. Quanto alla sintesi che e’ possibile leggere su Scene Digitali (solo Repubblica poteva spendere 85 euro per un report dove sta scritto che i blog di centro-destra sono in gran parte su Dada.net) non mi pare che contenga notizie straordinarie.
Febbraio 21st, 2007 at 07:55
In effetti alla presentazione della ricerca si è avuta subito l'impressione di una gran boiata.
Tra l'altro, non era affatto chiaro con quale criterio fossero stati scelti i 1135 blogger (Veltri ha detto solo che si tratta di un "campione", ma nelle ricerche statistiche il criterio con cui è scelto il campione è piuttosto rilevante per accreditare il sondaggio stesso).
Ora comunque capisco perchè prima hanno invitato dei giornalisti alla presentazione della ricerca e poi non hanno fornito a nessuno una copia della stessa (probabilmente avevano paura che l'avremmo diffusa gratis sui blog…).
Quando hanno iniziato a esporla – con slides e tutto – ho preso a scrivere come un matto sul bloc notes, ma dopo 5 minuti ho capito che non ne valeva la pena.
Mi sono fermato quando hanno spiegato che i blogger di destra guardano anche i blog di sinistra – e viceversa – molto di più di quanto non accada tra i lettori di giornali cartacei (sai che bella scoperta, anch'io leggo i blog di destra, ma Libero non l'ho neppure in mazzetta, piuttosto lo frego ai colleghi).
Per fortuna, alla presentazione i vari Granieri, Regoli, Cuperlo e Sabelli – chiamati per commentarle l'immane sforzo di Veltri – hanno immediatamente parlato d'altro.
Febbraio 21st, 2007 at 11:39
Io ho letto la ricerca completa circa un mese fa. Avevo molte cose da chiedergli e gli ho scritto, con l'idea di tirarci fuori una intervista per Nazione Indiana. Mi interessava anche il suo bilancio dell'esperimento vendita online con DRM. Purtroppo a oggi non ho più avuto sue notizie, peccato.
Segnalo una sua intervista con Biraghi di One More Blog il 16 gennaio:
http://www.onemoreblog.it/archives/014076.html
Febbraio 21st, 2007 at 18:17
1) Jan di NI dopo aver ricevuto una copia del report non mi ha piu' contattato.
2) Sul fatto che sia a pagamento, puo' piacere o no ma questa polemica e' tutta italiana, perche in UK nessun si sognerebbe di farla ed ho anche spiegato perche' sul mio blog.
3) Mi sembra interessante definire 'boiata' quello che non si ha letto. A mio parere, di dati interessanti ve ne erano molti e l'ho sottolineato, come ho anche sottolineato che era uno studio esplorativo, una base di partenza per altro.
Sulla questione del campionamento, e' un tema complesso (il dibattito e' aperto su quale sia il modo migliore per campionare in rete e per inciso, chiunque abbia fatto un minimo di ricerca sa che la strategia di campionamento dipende da quale sia l'oggetto dello studio, come quando non si tratta di rappresentare caratteristiche ma processi) e posso dimostrare che qualche dimestichezza su cosa significhi fare ricerca c'e' l'ho, avendo pubblicato su peer-reviewed academic international Journals (come raramente avviene in Italia). L'autore dell'ultimo commento era evidentemente distratto o non ha capito l'interpretazione dei dati (cosa non banale che spesso viene dimenticata) per scrivere cio'.
La sintesi su Scene Digitali, e' l'interpretazione dei dati di V. Zambardino, che personalmente considero piuttosto grossolana.
Quanto al dibattito, il fatto che abbia preso un altra direzione non e' mia responsabilita' anche se alla fine ho detto qualcosina.
Febbraio 22nd, 2007 at 03:18
Ho inviato la proposta di intervista a Giuseppe Veltri il 22/1/2007 e un sollecito, non avendo risposta, il 7/2/2007. Tutto sulla sua email della LSE. Visto il suo commento qui sotto, suppongo che non le abbia mai ricevute, forse per problemi antispam da suo lato o altri motivi fuori dal mio controllo. Gliele invio di nuovo.
Febbraio 22nd, 2007 at 06:40
Si, con Jan sembra essere stato un malinteso (anche se avrebbe potuto fare una telefonata per evitare tutto cio').
Invece sono allibito da Gilioli che, per inciso, non ha fatto alcun domanda al dibattito (se non una sul manifesto del PD in rete, ma nulla sulla ricerca) e a quanto pare non ha seguito la presentazione dei dati. Poi con grande stile ed onesta' intellettuale ha definito tutto una "boiata", senza aggiungere nient'altro ed ironizzando sul mio "immane sforzo".