Mi pento amaramente di non essere stato a Roma ad ascoltare il dibattito fra psicologi impegnati a discutere della rete relazionale legata ai blog all’interno della manifestazione Piu’Blog. Certo la presenza di Tonino Cantelmi (uno dei miei miti da anni da quando inizio’ a “studiare” la Internet addiction) avrebbe dovuto mettermi sull’avviso della eccezionalita’ dell’evento. Ma anche gli altri esperti mi pare si siano dimostrati all’altezza, almeno a dar ascolto alla puntuale cronaca di Rai.it. Punti di vista noti che oltretutto valgono per qualsiasi comunicazione mediata da computer e non certo per i blog in particolare

“Resto perplessa- dice la psicoterapeuta Maria Rita Parsi- perché la Rete vuol dire assenza di vista, odore, suono. Il Blog è quindi una mediazione alla relazione. Hai le tue parole, ma non ti metti in gioco con il tuo aspetto, la tua voce, primo assoluto veicolo di comunicazione”. Maria Rita Parsi parla di ‘fantasmizzazione’ del corpo, di assenza di fisicità . La Rete occasione per nascondere se stessi agli altri, per modificare la realtà ; il web opportunità , conscia o inconscia, per mentire, inventare un ruolo, massimizzare l’espressione del narcisismo. Una fucina dell’ego.

Attraverso un Blog si può approcciare una persona, ma se all’approccio non segue l’incontro, allora è difficile pensare a una relazione. Ho conosciuto una professionista- continua Cantelmi- che fa grande uso della chat. Conosce persone, uomini, si entusiasma. Ma ogni volta che al dialogo in Rete segue l’incontro, il suo interesse nei confronti dell’altro decade completamente. In realtà , la gran parte degli incontri che si stabiliscono in internet rimangono virtuali”

update: sto ascoltando l’mp3 del convegno e devo dire che Beatrice Toro, ha detto cose che mi sono piaciute molto.

26 commenti a “PSICOLOGO CURA TE STESSO”

  1. Stephen dice:

    Eh. Si fa presto a dir psicologo. Poi, per fortuna, c'è modo e modo di far psicologia.

    Attenti solo, vi prego, a non fare di tutta l'erba un fascio – soprattutto se quello che abbiamo sotto gli occhi è trifoglio infestante…

  2. Fabio Metitieri dice:

    Il blog come "necessita' di autostima"??? Miiiii, si vede che questa Capacchione non ha mai letto il Manteblog, l'ego piu' autostimante e sovrastimato che esista sul pianeta Blogopalla…

    ;-)))

    Pero', "il blog come reality show della Rete" e' carina, come metafa.

    Ciao, Fabio Ubiquitous 5.0

  3. Fabio Metitieri dice:

    Sentito anche io, giusto per farmi del male (e come sono contento di aver deciso da anni di non frequentare piu' tali disdicevoli eventi).

    Scusate se mi ripeto, ma questi sono pari pari i discorsi che si facevano nella seconda meta' degli anni '90, in Italia senza dubbio dalla pubblicazione di Turkle (1997) in poi, e un po' persino anche sui media mainstream.

    Questi sono indietro di dieci anni, come del resto gia' si sapeva e si scrive da anni, e con Cantelmi che ormai, non avendo casi da riportare (come al solito) adesso cita i propri figli come se fossero degli universi sconosciuti e imprevedibili.

    Di psicoterapie on line si parla da secoli, anzi, ormai si teorizza l'uso degli ambienti 3D, e questi partono ora per cercare di capire se e' meglio usare la email, il chat o la webcam.

    E anche di abbassamento della soglia del pudore, da quanti anni se ne discute e se ne scrive?

    Idem per le "vedove bianche" del chat. Discorsi fatti dal '95 in poi da Kendall e contestati da diversi altri autori negli anni successivi.

    Detto questo, l'unica vera novita' rispetto a 10 anni fa su questi vecchi temi (e mi ripeto di nuovo) non sono i blog, e neppure i mondi 3D, Imo, ma l'effettiva presenza di una massa di bambini e pre-adolescenti on line, che nessuno segue e di cui manco questi psicologi sanno ancora nulla, a parte il parlare generico di un uomo del terzo millennio che sara' alexitimico e con una vita piu' dopaminergica, in cerca di emozioni estreme e incapace di relazionarsi agli altri.

    Un altro grande cambiamento e' nei toni: anche chi detesta la Rete, oggi, non ammette di odiarla e non osa piu' lanciare anatemi, ma se ne dichiara ammirata/o, Cantelmi compreso. Per il resto, e' aria fritta che arriva con molto ritardo.

    Ciao, Fabio Ubiquitous 5.0

  4. Lunar dice:

    scusate, sapete se hanno parlato anche di questo blog?

    http://www.paologuzzanti.it/

  5. Larry dice:

    A me il testo citato sembra molto sensato. Sono grave?

  6. bg dice:

    alla parsi sfugge che anche la voce è una mediazione e che negli umani essa significa qualcosa solo attraverso preinterpretazioni assai complesse, e che il corpo – vista tatto ecc. – comunica solo in quanto si fa segno, dentro mondi relativi e mediati (potenziali, cioè, guarda un po': virtuali); al contrario il "corpo in natura", il corpo im-mediato cui sembra alludere lei come termine di paragone esiste solo sul tavolo dell'obitorio. I "fantasmi" che lei teme sono all'opera anche quando stringiamo la mano a qualcuno, anzi senza quei fantasmi il gesto non avrebbe letteralmente "significato".

    anche riguardo ai sensi, il suo discorso è affetto da ingenuo naturalismo. ad esempio, noi non guardiamo la tv (dove peraltro la parsi si reca volentieri) solo con gli occhi ma con tutto il corpo senziente, e solo grazie a questa "ipnosi" generale essa funziona.

    La stessa mobilitazione generale dei sensi (potenziali, cioè virtuali) si ha in una conversazione de visu, e si ha in una conversazione in rete (non a caso si parla di oralità  secondaria o di prossimità  tattile per descrivere alcune dinamiche di relazioni mediate dal mezzo elettronico). Ma il punto è che non si può opporre relazioni non mediate, naturali, a relazioni mediate da strumenti, per il buon motivo che le prime non esistono: il corpo stesso è un intreccio di mediazioni, e il linguaggio è il prototipo di qualsivoglia "strumento"

  7. Larry dice:

    Il succo del ragionamento della Parsi è che le persone si comportano diversamente su Internet, e tutti sappiamo che è vero. Io stesso mi rendo conto che alcune delle cose che dico o faccio su Internet, probabilmente non le farei di persona, o le farei diversamente. La mancanza delle interazioni gestuali, del contatto visivo e più in generale della presenza fisica dei tuoi interlocutori è determinante, come lo è il fatto che la comunicazione non sia più estemporanea ma in forma scritta; scrivendo si impiegano abilità  e capacità  radicalmente diverse. àˆ probabilmente anche vero che tutti questi "filtri" contribuiscono a ingigantire l'ego; i solipsisti si sarebbero trovati molto bene davanti a un monitor.

    Quello su cui non concordo sono le conclusioni che vengono tratte da tutto ciò, che di solito per gli psicologi sono negative, mentre per me sono positive. Non vedo pericoli di sdoppiamento di personalità  o chiusura in se stessi (salvo ovviamente i casi in cui uno vi sia predisposto, ma di certo non possiamo incolpare Internet per questo); vedo invece una sana possibilità  di esprimere la propria personalità  e la propria creatività  in modi diversi.

  8. Fabio Metitieri dice:

    Larry, bravo. Ci sei arrivato solo dieci anni dopo di Turkle, ma ci sei arrivato. Solo che negli ultimi dieci anni si e' andati un po' piu' in la' nell'analisi della fenomenologia di Rete, oltre al fatto che Internet si e' evoluta, con nuovi strumenti e nuovi comportamenti.

    Ciao, Fabio.

  9. PatBateman dice:

    A leggere ste cose rimango basito.

    ok che Turkle è del 1997.

    Ma se vogliamo andare ancora più indietro

    Sproull e Kiesler sono del 1986. E non siamo così distanti da questa scoperta dell'acqua calda del 2006.

    Boh almeno mi consolo che la ricerca sociale

    è un po' più al passo coi tempi…

  10. Larry dice:

    Non capisco bene che senso abbia la vostra replica al mio commento, a parte far vedere che avete fatto i compitini che vi ha dato la maestra. Dove sarei "arrivato"? Ho soltanto espresso la mia opinione, che esiste a prescindere da cosa abbiano detto Turkle o Sproull e da cosa abbiano detto di diverso quelli dopo di loro.

  11. PatBateman dice:

    non mi riferivo al tuo commento

    ma al post di mantellini.

    nessuno vuole fare il maestrino, anzi.

    ti stiamo solo dicendo che il discorso della

    psicoterapeuta non aggiunge nulla di nuovo

    a studi che risalgono a una decina di anni fa.

  12. Fabio Metitieri dice:

    Larry, io invece, non per fare il maestrino (quelli sono Vafe e Manz), trovo insensati certi discorsi fatti senza prima documentarsi un po'.

    Passi per te, ma ad un convegno…

    Voglio dire: se oggi qualcuno mi dicesse che secondo lui "e' l'essere sociale che crea la coscienza", gli segnalerei che forse ci aveva gia' pensato qualcun altro un po' di tempo fa. Le pubblicazioni servono anche a questo, altrimenti saremmo condannati a rifare all'infinito sempre lo stesso discorso. Ti pare?

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  13. leo dice:

    Secondo me si parla troppo di graffiti sulle pareti, questo è il guaio. Hai un bel da dire "raffigurazione rituale", "proiezione del futuro" e blah blah blah, a parte che se ne parlava intorno al fuoco già  nella scorsa glaciazione, ma insomma, c'è davvero qualcuno che osa paragnorare il sano esercizio all'aria aperta della caccia con quell'abitudine muffita a scribacchiare le pareti?

    E la fisicità ? Dove la mettiamo la fisicità ? Opportunamente Maria Rita Parsi parla di ‘fantasmizzazione’ del corpo, di assenza di fisicità . La paRete della grotta vuol dire assenza di vista, odore, suono. Il graffito quindi è una mediazione alla relazione. Hai le tue parole, ma non ti metti in gioco con il tuo aspetto, la tua voce, primo assoluto veicolo di comunicazione. Posso tradurre? E' una pugnetta magalitica, 'sta abitudine al graffito.

    Io propongo di trucidare chi ci prova di nuovo, poi li mangiamo, e fino alla primavera dovremmo stare a posto. Poi dovrebbe arrivare qualcosa da sud, stambecchi, aironi, mboh. Ma di sicuro a disegnarli non arrivano prima, sapete? La fisicità , ragazzi, come faccio a spiegarvelo meglio. Fi-si-ci-tà .

  14. Francesco Rustichelli dice:

    Io voglio andare più in là .

    Ma volete mettere la tradizione orale?

    La potenza sciamanica della voce?

    Io proporrei non solo di spegnere la rete, ma anche di abolire la scrittura.

  15. Francesco Rustichelli dice:

    E Galileo? Ha visto le lune di Giove attraverso un coso strano; secondo me il vetro era sporco.

  16. Marina Bellini dice:

    Il guaio è che sono d'accordo con Fabio Metitieri. Purtroppo i due psichiatri (e non ho scritto psicologi) che avrebbero dovuto contestare o comunque contrapporsi all'antiquariato delle tesi espresse dalla Parsi non sono arrivati al Palacongressi per un problema grave e fatalmente sincrono.

    Però è carino che state dibattendone qui: vi seguirò con interesse :)

    A Mantellini volevo dire che considerando il suo pentimento, alla prossima occasione mi piacerebbe invitarlo a dibattere live.

    In realtà  provavo una certa ostilità  nei tuoi confronti dai tempi di FuturNET, quando in occasione del convegno (sempre da me organizzato) scrivesti un post acido e ingiusto.

    E ora che te l'ho detto mi sento meglio, oh! :P

  17. Fabio Metitieri dice:

    Marina, sbagli e persisti nell'errore, invitando persone che non conoscono a fondo gli argomenti da trattare (in questo caso, ne' la psicologia ne' la Rete)?

    Invece di Mantellini, prendi per esempio l'elenco degli autori di Amore e sesso al tempo di Internet e pesca da li'. Per esempio. Oppure contatta Pravettoni e Drusian, anche loro autrici di testi che (quasi) non sono male. Oppure ancora gli autori/autrici di Ciber-psicologia. Esplorazioni cognitive di Internet. Tutto questo dando per scontato che Mantovani, che resta smepre il migliore, non sia disponibile.

    Mantellini tientelo da parte per quando organizzerai un convegno su come trasmettere le radiografie direttamente on line, dal centro diagnostico al medico di famiglia…

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  18. massimo mantellini dice:

    ehi marina! che diavolo era futurnet? ;)

  19. Marina Bellini dice:

    Però Fabio, sei tremendo neh?!

    Declinasti il mio invito che fu tra i primi inoltrati (lo so, non vai più ai convegni dalla notte dei tempi) e fui costretta a pescare altrove nella rete ;)

    Scherzi a parte, mi piacerebbe davvero incontrare Mante al prossimo convegno; anche le radiografie hanno il loro fascino:

    s'impara a vedere meglio cosa c'è sotto ;)

  20. Fabio Metitieri dice:

    Marina, cercavo soltanto di darti qualche buon consiglio, ma vedo che sei un caso disperato e che di argomento Internet continuerai a far parlare i Cantelmi e i Mantellini (che detto cosi' suona anche dantesco).

    Pero' e' vero, i piu' imparati di Rete si muovono sempre meno, negli ultimi anni, mentre ad affannarsi agli eventi, a parte qualche vecchio Crociato in cerca di nuovi fedeli, sono solitamente i piu' giovani (di Rete e non sempre anche anagraficamente), per lo piu' bloggher, o spesso solo blogger aspiranti all'acca, e con la stessa filosofia di ricerca spasmodica dei link (o dei tramezzini) che adottano on line.

    Alla faccia della virtualita', delle teorie sulla sola importanza della propria reputazione sul pianeta Blogopalla, o dei social network professionali…

    Ed e' un peccato, ma per quanto riguarda me, non rimpiangermi: non sono neppure palco-genico.

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  21. .mau. dice:

    ciaoFabio5.0, lo sai che mi ricordi sempre più Igor Man, "il Vecchio Cronista"?

  22. Fabio Metitieri dice:

    Igor Man? Chiamalo solo "cronista"…

    Anyway, non leggo piu' La Stampa da anni e Igor Man non l'ho ben presente ora, ma io non sono vecchio e soprattutto non sono mai stato un cronista, ne' ho mai messo piede in una redazione di quotidiano, assorbendone la filosofia (nel bene e nel male).

    Laonde, la tua area epitalamica del quarto di mezzena superiore (dove risiedono i meccanismi delle analogie, insieme ai processi alexitimici) evidentemente funziona male. Dovresti prendere un dopaminico.

    Ciao, Fabio.

  23. .mau. dice:

    CiaoFabio, non sarebbe stato un problema se ti fossi limitato a dire "non leggo da una vita la Busiarda e non ricordo chi sia Igor Man".

    Ma ti assicuro che un tuo alter ego definirebbe tutto il resto che hai scritto "una mantellinata" :-)

  24. Fabio Metitieri dice:

    So perfettamente chi e' Igor Man, l'ho letto per anni, una volta passava spesso anche in Tv (e io guardavo la Tv) e mi ricordo anche che faccia ha. Solo che non lo leggo piu' e non lo vedo piu' da molto tempo.

    E Mantellini e' troppo serio – e si prende troppo sul serio – per scrivere delle cazzate, anche solo ogni tanto.

    Tu spesso perdi il registro comunicativo (e questo e' detto seriamente). Temo che sia un problema tuo, non mio.

    Ciao, Fabio.

  25. massimo mantellini dice:

    Scherzi fabio,

    il mio blog e' pieno di cazzate, nei post ma anche altrove….dovresti saperlo ;)

  26. Fabio Metitieri dice:

    Si'. Mante, ma le tue sono cazzate involontarie, o con pretesa di serieta'. Sono almeno 5 anni che non ricordo una tua uscita volutamente priva di senso, o almeno "leggera" e non sarcastica.

    O forse le fai e non si capiscono. La prossima volta che ne fai una sottolineala, cosi' la noto…

    Ciao, Fabio.