Dal Programma dell’Unione:

I Beni culturali sono un patrimonio della collettivita’ e costituiscono l’identita’ del nostro Paese, la sua storia, la sua memoria. Una risorsa per tutto il territorio. L’interazione tra il singolo bene e il suo contesto conferisce al patrimonio italiano quell’unicita’ che rende l’Italia un “museo diffuso”. Abbiamo la responsabilita’ di trasmettere tutto questo patrimonio alle nuove generazioni, perche’ non perdano i valori di conoscenza e di esperienza di cui esso e’ portatore attivo.

Da un articolo di Tullio Gregory sul Sole24ore di oggi:

“Le biblioteche, gli archivi vanno verso la chiusura: con serena freddezza,ogni volta si presenti l’occasione, il Governo colpisce nel cuore i beni culturali, ponendo di fatto in liquidazione quelli che sono i luoghi della memoria storica, i laboratori del sapere. Gia’ nel corso degli ultimi anni – durante il governo Berlusconi, il bilancio del ministero dei Beni e le Attivita’ Culturali aveva subito tagli vistosi che, progressivamente, hanno superato il 60% per archivi sovrintendenze, musei, aree archeologiche. Con una manovrina estiva (nascosta nelle pieghe del d.l. 4 luglio 2006 n 223, art 22) il governo ha ora tagliato di 11.249.162 euro le spese di funzionamento per gli stessi settori: per il solo dipartimento Archivi e Biblioteche si e’ passati da quindici milioni di euro a nove milioni con un taglio di 6.621.675 euro. La stessa riduzione e’ prevista per il triennio 2007/2009. Le biblioteche e gli archivi (il settore piu’ penalizzato dal d.l.) non hanno piu’ i mezzi per pagare gli affitti: largamente mancanti di personale organico non possono avviare contratti temporanei er adetti ai servizi, ne’ garantire il normale funzionamento. Si ricordi altresi’ che la Finanziaria 2006 aveva ridotto lo stanziamento per acquisto libri del 40% portandolo a 4.900.000 euro da dividere fra 35 biblioteche statali (piu’ le 11 presso i monumenti nazionali): gli acquisti sul mercato internazionale sono da tempo impossibili, le nuove accessioni bloccate, con un irreversibile invecchiamento dei patrimoni esistenti. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (dico la Biblioteca Nazionale!) dal 17 luglio chiude tutti i pomeriggi, lasciando esterefatti gli studiosi di tutto il mondo.

2 commenti a “MALI CULTURALI”

  1. Fabio Metitieri dice:

    Si', concordo. Adesso c'e' anche l'idea che con Google (e i blog) le biblioteche non servano piu' a molto…

    Anyway, Mante, spiegami i motivi di questo tuo repentino pentimento.

    Oppure: le biblioteche, gli archivi e i musei sono importanti ma sono un lusso solo da paese industrializzato, mentre chesso', in Iraq, se saccheggiano i musei chissenefrega e non bisogna spendere per ricostituirli, come avevi detto?

    Insomma, segui logiche contorte, molto spesso… ti contraddici? Si', ti contraddici.

    Ciao, Fabio.

  2. 50enne bancario dice:

    Io penso che, anche in questi tempi di acritica infatuazione per Internet, le biblioteche siano ancora una necessità  assoluta.

    E lo cosa che più mi dispiace è che alle "nuove generazioni" (mi ha sempre fatto un po' ridere questa definizione…) non si insegna più a leggere…